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 Proposta di memorandum sulla qualità della legislazione



Questo Memorandum integra il documento "Complessità normativa e ruolo dei Parlamenti", presentato dal Gruppo di lavoro al termine della prima fase dei suoi lavori e accettato dalla Conferenza di Lisbona.

Il Memorandum individua, a partire dall'analisi svolta in quel documento, conseguenti linee di azione.

L'alto grado di interdipendenza tra gli ordinamenti in seno all'Unione europea richiede forme più stabili di cooperazione tra i Presidenti e tra le amministrazioni parlamentari, che la Conferenza può efficacemente promuovere, in tutte le materie oggetto di questo Memorandum.

    a) Il principale contributo del Parlamento alla qualità della legislazione: trasparenza e accountability

    In base alle esperienze più significative, i Parlamenti contribuiscono a migliorare la qualità della legislazione innanzitutto assicurando trasparenza e responsabilità nella organizzazione del processo decisionale. A vantaggio di tutti i cittadini, si richiede agli esecutivi di fornire ai Parlamenti una informazione chiara, sintetica e verificabile, concernente:

      1. una fase istruttoria prelegislativa, aperta ai contributi scientifici e alla consultazione degli interessi;
      2. la ricognizione del contesto normativo (comunitario e nazionale) in cui si inserisce ciascun nuovo intervento;
      3. la valutazione preventiva dell'impatto sui cittadini e sulle imprese;
      4. la predisposizione di meccanismi di monitoraggio sulla attuazione e sugli effetti delle leggi;
      5. la predisposizione di strumenti che rendano effettivamente accessibile ai cittadini la legge e gli istituti da essa previsti.

    b) Migliorare la capacità di lavoro legislativo dei singoli membri del Parlamento

    La situazione di complessità normativa nel contesto dell'Unione europea richiede che siano commisurati ad essa strumenti e condizioni di lavoro dei singoli membri del Parlamento. In particolare, è importante valorizzare il ruolo dei singoli membri assicurando:

      1. un alto livello di informazione essenziale e mirata sulle questioni in esame;
      2. adeguate iniziative di supporto per considerare anche le specifiche questioni di interesse dei singoli parlamentari entro una visione comprensiva e integrata del contesto europeo e internazionale;
      3. una adeguata distribuzione di incarichi individuali nella organizzazione del lavoro legislativo e nei rapporti con l'esterno, in modo da rendere visibile il contributo personale dei deputati;
      4. una organizzazione dei dibattiti che attribuisca maggiore visibilità ed efficacia agli interventi individuali e che garantisca una più efficace copertura da parte dei media e della trasmissione televisiva, anche tramite canali dedicati.

    c) Le iniziative da assumere verso l'Unione europea

    I Parlamenti nazionali possono concorrere con il Parlamento europeo e gli altri organi comunitari a rendere la legislazione comunitaria più chiara, più semplice e accessibile, nonché più integrabile con la legislazione di ciascun paese.

    La Conferenza dei Presidenti può dunque promuovere forme di cooperazione tra i Parlamenti dirette a definire una iniziativa comune per migliorare la qualità della legislazione europea, nel corso della Conferenza intergovernativa o in altra sede. Il contenuto di questa iniziativa può essere il seguente:

      1) richiesta di piena realizzazione ed ulteriore svolgimento dei protocolli allegati al trattato di Amsterdam sul ruolo dei Parlamenti nazionali, nonché della Dichiarazione sugli standard minimi di qualità della legislazione comunitaria;
      2) richiesta di principi e metodi di formazione delle norme comunitarie verificabili dal Parlamento europeo e dai Parlamenti nazionali, in conformità ai migliori standard adottati all'interno dei singoli paesi;
      3) sostegno alle iniziative di riordino e semplificazione della normativa comunitaria;
      4) richiesta di una più decisa attuazione dei principi contenuti nei trattati in tema di trasparenza e di accesso ai documenti dell'Unione europea, anche a sostegno delle iniziative già adottate in materia dall'ombudsman europeo.

    d) La necessità di nuovi rapporti tra i Parlamenti e gli organismi o i centri di ricerca attivi in ambito internazionale

    Il dibattito politico all'interno di ciascun paese richiede di essere alimentato da un'informazione di alta qualità, aperta al confronto internazionale e basata sulla contemporanea attivazione di molteplici canali. La Conferenza dei Presidenti può favorire la cooperazione tra i Parlamenti per promuovere anche in forma congiunta:

      1. organizzazione di tavole rotonde o conferenze interistituzionali sui grandi temi presso i singoli Parlamenti con la partecipazione di parlamentari di altri paesi;
      2. maggiore finalizzazione delle attività delle organizzazioni interparlamentari ai bisogni conoscitivi dei Parlamenti (Unione interparlamentare, Consiglio d'Europa, tramite la sua Assemblea parlamentare);
      3. incontri e scambi di funzionari; rivitalizzazione del CERDP come collegamento tra i servizi di documentazione dei Parlamenti, creando anche un sezione 'Unione Europea';
      4. maggiore rispondenza delle attività di istruttoria prelegislativa svolte dagli apparati dell'Unione europea alle necessità di informazione chiara, mirata ed essenziale dei Parlamenti;
      5. rapporti più stabili con istituti di ricerca e con altre organizzazioni indipendenti (ONG) sui grandi temi della politica contemporanea;
      6. interazione attiva con le organizzazioni internazionali (agenzie dell'ONU, OCSE, Banca mondiale, FMI, etc.).

    e) Lo scambio di informazioni tra i Parlamenti attraverso le nuove tecnologie

    La Conferenza dei Presidenti può promuovere la cooperazione tra le diverse istituzioni e tra i Parlamenti dell'Unione per lo scambio informale e non burocratico di informazioni tra le amministrazioni. I Presidenti invitano le amministrazioni dei rispettivi Parlamenti ad avviare uno studio di fattibilità per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

      1. criteri comuni o coordinati, per l'organizzazione sul rispettivo sito WEB dei dati più rilevanti sull'attività di ciascun Parlamento accessibili con metodo e lingua comune di ricerca; ciò potrebbe riguardare in via prioritaria l'attività legata alla formazione e alla attuazione delle politiche europee;
      2. organizzazione di indirizzario e-mail dei parlamentari e dei funzionari;
      3. promozione di strumenti di ricerca in grado di collegare le banche dati sulla legislazione comunitaria e dei diversi paesi (es. il progetto EULEGIS)

    La Conferenza si esprime anche a favore di una maggiore attenzione dei media ai lavori parlamentari: appositi spazi potrebbero essere dedicati da parte delle maggiori catene televisive di ciascun paese ai dibattiti in corso presso i Parlamenti degli altri paesi dell'Unione europea.

 Compiti della Conferenza

La Conferenza assume tra i propri compiti ordinari, da espletare con continuità, quello di fornire supporto e riconoscimento alla cooperazione interparlamentare in tutte le materie indicate nei punti precedenti, considerate di primaria importanza nel rapporto tra Parlamenti e cittadini.

Tale attività ordinaria viene promossa dalla Presidenza della Conferenza annuale nelle forme previste dal regolamento, attraverso accordi tra i Presidenti dei Parlamenti interessati e attraverso attività delle amministrazioni parlamentari in conformità alle direttive dei Presidenti.

La Conferenza dà il proprio sostegno e partecipa, nelle forme di volta in volta ritenute convenienti, alle iniziative promosse dai singoli Parlamenti, dalle associazioni internazionali dei Parlamenti, dagli organismi dell'Unione Europea e dalle organizzazioni internazionali.

La Conferenza sostiene pertanto la Conference on European Law (organizzata per il prossimo giugno dal Parlamento e dal Governo svedese) come immediata applicazione di questo indirizzo ed incoraggia la piena partecipazione di tutti i suoi membri a questa importante iniziativa, anche per portare avanti le tematiche considerate in questo Memorandum.

La Conferenza, infine, raccomanda all'OCSE e all'Istituto Universitario Europeo, che hanno efficacemente collaborato con il Gruppo di lavoro, di dare seguito all'ottimo lavoro svolto, ricomprendendo, nella loro attività ordinaria, l'analisi delle problematiche parlamentari in tema di legislazione.