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 Resoconto Sommario

 GIORNATA DI DOMENICA 24 SETTEMBRE 2000


 INDICE



 Portata, obiettivi e regole della Conferenza dei Presidenti

DAHL Birgitta, Presidente Riksdag (Svezia)
de ALMEIDA SANTOS Antonio, Presidente Assembleia da República (Portogallo)
DE DECKER Armand, Presidente Sénat (Belgio)
FISCHER Heinz, Presidente Nationalrat (Austria)
HAENEL Hubert, Presidente Delegazione per l'Unione europea Sénat (Francia)
HANSEN Ivar, Presidente Folketinget (Danimarca)
KAKLAMANIS Apostolos, Presidente Voulì ton Ellìnon (Grecia)
KORTHALS ALTES Fritz, Presidente Eerste Kamer (Paesi Bassi)
MANCINO Nicola, Presidente Senato della Repubblica (Italia)
MULLOOLY Brian, Presidente Seanad Éireann (Irlanda)
PODESTÀ Guido, Vicepresidente Parlamento europeo
THIERSE Wolfgang, Presidente Bundestag (Germania)
Lord TORDOFF Geoffrey Johnson, Presidente Commissione speciale per l'Unione europea House of Lords (Regno Unito)
VAN DER HOEVEN Maria, Vicepresidente Tweede Kamer (Paesi Bassi)
VIOLANTE Luciano, Presidente Camera dei deputati (Italia)


 (I lavori, sospesi alle 10,30, riprendono alle 11,30)

 Incontro con i Presidenti dei Parlamenti del Mercato comune del sud (MERCOSUR)

CAFIERO Juan Pablo, Vicepresidente Cámara de Diputados (Argentina)
DAHL Birgitta, Presidente Riksdag (Svezia)
de ALMEIDA SANTOS Antonio, Presidente Assembleia da República (Portogallo)
GALEANO VILLALBA Juan Roque, Presidente Cámara de Senadores (Paraguay)
HAENEL Hubert, Presidente Delegazione per l'Unione europea del Sénat (Francia)
HASELHURST Alan, Vicepresidente House of Commons (Regno Unito)
HIERRO LÓPEZ Luis, Presidente Cámara de Senadores (Uruguay)
KAKLAMANIS Apostolos, Presidente Voulì ton Ellìnon (Grecia)
KORTHALS ALTES Fritz, Presidente Eerste Kamer (Paesi Bassi)
LÓPEZ BASPINEIRO Morgan, Vicepresidente Cámara de Diputados (Bolivia)
PODESTÀ Guido, Vicepresidente Parlamento europeo
RUDI ÚBEDA Luisa Fernanda, Presidente Congreso de los diputados (Spagna)
TEMER Michel, Presidente Câmara dos Deputados (Brasile)
THIERSE Wolfgang, Presidente Bundestag (Germania)
VIOLANTE Luciano, Presidente Camera dei deputati (Italia)
ZALDÍVAR LARRAÍN Andreés, Presidente Senado (Cile)


 (I lavori cominciano alle 9,15)

 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEL SENATO ITALIANO, NICOLA  MANCINO


  Portata, obiettivi e regole della Conferenza dei Presidenti.

NICOLA MANCINO, Presidente Senato della Repubblica (Italia), dichiara aperti i lavori odierni e dà la parola al Presidente dell'Assembleia da República portoghese perché svolga la relazione in programma.

ANTONIO de ALMEIDA SANTOS, Presidente Assembleia da República (Portogallo), ricorda che nel corso della Conferenza di Lisbona furono adottati i seguenti principi in materia di regolamento: la Conferenza è formata dai Presidenti dei Parlamenti nazionali degli Stati membri dell'Unione europea e dal Presidente del Parlamento europeo, i quali vi partecipano su un piano di parità e sulla base di mandati conformi ai rispettivi ordinamenti costituzionali; possono essere invitati a partecipare alle riunioni, in qualità di osservatori, i Presidenti dei Parlamenti degli Stati candidati all'ingresso nell'Unione europea; la Presidenza della Conferenza è assicurata dal Presidente del Parlamento ospitante, che garantisce la resocontazione dei lavori; i membri possono rilasciare dichiarazioni all'esterno sulle posizioni assunte nella Conferenza senza che ciò vincoli la Conferenza stessa; la Conferenza può costituire gruppi di lavoro; i Segretari generali dei Parlamenti possono accompagnare i rispettivi Presidenti e si possono riunire separatamente per consultazioni o per la preparazione dell'ordine dei lavori; la Conferenza si svolge una volta all'anno su invito di uno dei suoi membri.
Conformemente a queste linee programmatiche, la Presidenza italiana ha stilato un primo progetto, inizialmente esaminato da un gruppo ristretto a Strasburgo e distribuito a tutti i Presidenti nel giugno scorso. Nell'ultima riunione dei Segretari generali, svoltasi a Roma, sono stati analizzati gli aspetti più controversi della bozza e sono emerse le seguenti questioni: l'inquadramento della Troika, la partecipazione di osservatori ed invitati (la cui presenza dovrebbe dipendere dal consenso dei membri della Conferenza), la fissazione dell'agenda dei lavori ed infine la previsione dell'unanimità come regola generale. Si è quindi convenuta la possibilità di presentare proposte emendative.
Sono pervenuti numerosi contributi da parte dei Parlamenti finlandese, danese, svedese, greco, irlandese, lussemburghese, dal Senato spagnolo, dalla Camera dei comuni e dalla Camera dei Lords del Regno Unito, dall'Assemblea nazionale francese e dal Presidente del Parlamento europeo. Alla luce dei contributi proposti è stato redatto un nuovo testo, che si compone di dieci articoli (vedi allegato).
Dà quindi conto delle principali innovazioni. Quanto alla titolazione dell'articolato, si è preferita l'espressione "principi direttivi" a quella di "regole per il funzionamento" in quanto più generale e più consona alla natura delle norme. Non figura alcun riferimento alla Troika, che era giustificato solo nella fase preparatoria del testo. Circa le modalità di deliberazione, si è soppresso il riferimento all'unanimità e si è preferito indicare il principio del consenso, che si traduce in un modo di ottenere deliberazioni o risoluzioni conformi alle procedure sin qui adottate dalla Conferenza e basate su lavori preparatori e consultazioni preliminari. È venuto meno il riferimento al rispetto per l'autonomia e la posizione costituzionale di ogni Assemblea parlamentare, preferendo limitarsi all'autonomia e alla posizione di ciascun Presidente. È stato aggiunto un comma per chiarire che i Presidenti possono essere sostituiti da un Vicepresidente della Camera di appartenenza. Si è chiarito che la formulazione dell'invito deve provenire da un Presidente, con una espressione più precisa della precedente, che parlava di invito di "uno dei membri". È stata inclusa nel testo la consultazione dei Segretari generali. Si è preferito sopprimere la norma che prevedeva l'invito dei Presidenti dei Parlamenti di altri Paesi per temi di comune interesse, non per eliminare tale possibilità, ma in quanto si è ritenuto che l'assenza di una regola scritta possa renderla meno vincolante.
Il testo costituisce pertanto un insieme di principi normativi atti a disciplinare gli aspetti formali del funzionamento della Conferenza. Pur essendosi valutata la possibilità di farne a meno, basandosi sulla prassi, si è ritenuto che un insieme di norme flessibili agevolasse il raggiungimento di deliberazioni consensuali, evitando situazioni di "arroccamento".
Precisato che il testo è suscettibile di ulteriori miglioramenti e che rappresenta un ulteriore passo sulla strada della istituzionalizzazione della Conferenza e del rafforzamento della legittimità democratica dell'Unione europea, lo sottopone alla Conferenza ai fini della sua adozione per consenso.

BRIAN MULLOOLY, Presidente Seanad Éireann (Irlanda), nel rivolgere un ringraziamento alla Presidenza italiana per l'accoglienza e l'ospitalità, apprezza lo sforzo per pervenire ad una formulazione tale da registrare generale consenso, rilevando in tal senso il contributo offerto dai Segretari generali.
Giudica il testo una valida base che consentirà alla Conferenza di progredire con procedure chiare ed adeguate e si dichiara convinto che essa, nata dopo il primo ampliamento dell'Unione europea, debba dotarsi di regole e procedure per mantenersi al passo con gli sviluppi dell'architettura europea.

HUBERT HAENEL, Presidente Delegazione per l'Unione europea Sénat (Francia), rivolto un ringraziamento alla Presidenza italiana per la qualità ed il calore dell'accoglienza ai partecipanti, ritiene giunto il momento di fissare principi direttivi per l'organizzazione ed il funzionamento delle riunioni della Conferenza, richiamando la necessità di evitare eccessivi irrigidimenti. Il testo proposto dal Presidente de Almeida Santos è eccellente, anche perché non occorrono regole eccessivamente vincolanti, ma serve un margine per decisioni ad hoc.
Sottolinea il ruolo essenziale svolto dalle riunioni preparatorie dei Segretari generali ai fini della predisposizione dell'ordine del giorno, e in tal senso ritiene opportuno che il riferimento a tale ruolo sia inserito direttamente nell'articolo 5 del testo sulla predisposizione dell'ordine del giorno, potendosi conseguentemente sopprimere l'articolo 9.
Si chiede se, in applicazione dei principi di sussidiarietà, non sia preferibile lasciare ciascun Presidente libero di decidere chi debba sostituirlo, rilevando che in riunioni sulle questioni attinenti all'Unione europea non si potrebbe ritenere illegittima una sostituzione con il Presidente della Commissione parlamentare per gli affari europei.
Trattandosi comunque di un testo suscettibile di successivi miglioramenti, è possibile attendere qualche anno per verificare la fondatezza di alcuni timori.

MARIA VAN DER HOEVEN, Vicepresidente Tweede Kamer (Paesi Bassi), si complimenta con gli estensori del testo, apprezzando che si sia tenuto conto delle varie posizioni espresse dai Paesi membri.
Pur comprendendo il problema posto dal collega francese, ritiene difficile individuare una soluzione in questa sede: si potrebbe forse indicare un membro dell'Ufficio di Presidenza.
Richiamata l'attenzione sul delicato problema della lingua, parte inscindibile della cultura e della identità nazionali, sottolinea la necessità di tenere conto del consistente gruppo linguistico tedesco anche per i documenti scritti.
Eventuali emendamenti dovrebbero essere esaminati nella prossima riunione della Conferenza, in modo da adottare già oggi il regolamento.

GUIDO PODESTA', Vicepresidente Parlamento europeo, si associa ai ringraziamenti per l'accoglienza ed ai complimenti per la qualità del lavoro svolto dalla Presidenza portoghese nella redazione della proposta di regolamento, che contiene regole chiare e non eccessivamente rigide.
Il Parlamento europeo condivide la proposta di utilizzare in modo più continuativo e strutturato il contributo dei Segretari generali.
E' altresì opportuno mantenere la possibilità di consultazioni collegiali tra la Presidenza di turno, quella precedente e quella successiva, per favorire l'adozione di decisioni in tempi rapidi, ove necessario.

LUCIANO VIOLANTE, Presidente Camera dei deputati (Italia), ringrazia il Presidente portoghese per la sua relazione sulla proposta di princìpi direttivi alla quale si è pervenuti grazie al lavoro svolto dai Presidenti della Troika e del Parlamento europeo, secondo il mandato ricevuto a Lisbona. Propone di adottare tale proposta come testo base per la prossima riunione della Conferenza a Stoccolma, riservando l'esame di eventuali modifiche a quella sede, in modo che ciascun membro abbia tempo per elaborarle.

HEINZ FISCHER, Presidente Nationalrat (Austria), ringrazia il collega portoghese e condivide la proposta del Presidente Violante di adottare il testo nella forma attuale, considerando peraltro che non è immodificabile. È opportuno tuttavia avere tempo per riflettere su eventuali miglioramenti. Per esempio, le possibilità di sostituzione dei Presidenti dovrebbero essere, a suo avviso, circoscritte, al fine di non alterare la natura stessa della Conferenza.

BIRGITTA DAHL, Presidente Riksdag (Svezia), ringrazia il Presidente del Parlamento portoghese per l'ottimo lavoro. Il regolamento proposto è accettabile per tutti e ad esso intende attenersi nella preparazione della prossima Conferenza che si terrà nel suo Paese. Si dichiara disponibile ad inserire all'ordine del giorno l'esame di proposte di modifica del regolamento, ma ritiene che si sia giunti all'indicazione di principi direttivi chiari, concisi e nel contempo flessibili, ispirati a saggezza e buon senso.
Sottolinea l'importanza del rapporto diretto e personale tra i Presidenti, pur condividendo l'esigenza di una certa elasticità nella loro sostituzione, in caso di necessità.
Rivolge un caloroso benvenuto ai colleghi in vista della prossima riunione della Conferenza, che si terrà in Svezia dal 13 al 15 settembre 2001. Saranno invitati i Presidenti dei Parlamenti dei Paesi candidati all'ingresso nell'Unione europea, essendo estremamente importante discutere con loro del processo di ampliamento. E' infatti importante tornare ai temi classici della Conferenza, vale a dire il ruolo attivo dei Parlamenti nazionali nella cooperazione europea ed il modo in cui accentuare la loro influenza.
In occasione della prossima Conferenza, sarà affrontato il tema della qualità della legislazione, al quale si aggiungeranno quello della cooperazione tra i Parlamenti in materia ambientale, nonché quello della pace e della sicurezza in Europa, al fine di verificare come ampliare la cooperazione che già esiste su tali temi tra le Commissioni competenti.
In applicazione del nuovo regolamento, almeno tre mesi prima della Conferenza del 2001 sarà comunicata la proposta di ordine del giorno, con la relativa documentazione. A tal fine, giudica essenziale il contributo che sarà offerto dalla riunione dei Segretari generali prevista per il 26 e 27 marzo 2001. Infine, potrebbe risultare utile una concertazione della Conferenza con altre organizzazioni similari esistenti nel mondo.
Ringrazia in conclusione il Presidente Mancino ed il Presidente Violante per la loro accoglienza.

LORD GEOFFREY JOHNSON TORDOFF, Presidente Commissione speciale per l'Unione europea House of Lords (Regno Unito), si esprime in senso favorevole sulla proposta di regolamento, pur giudicando necessario riflettere su punti come quello della sostituzione dei Presidenti. Non esistendo tuttavia una soluzione ovvia e scontata, condivide la proposta di rinviare la riflessione alla riunione di Stoccolma.
Esprime preoccupazione per gli impegni che potrebbero comportare eventuali riunioni con organizzazioni regionali, come proposto dalla Presidente Dahl, per evitare una eccessiva proliferazione delle sedi.
Ringrazia infine la Presidenza per l'organizzazione della Conferenza.

ARMAND DE DECKER, Presidente Sénat (Belgio), si congratula per la relazione del Presidente de Almeida Santos. Condivide la proposta di approvare il testo predisposto, riservando eventuali modifiche alla prossima Conferenza in Svezia. A tal fine ritiene utile che ogni delegazione si pronunci sul progetto.
Sottolinea l'importanza e la delicatezza della questione della supplenza dei Presidenti. Sarebbe un errore limitarla ai soli Vicepresidenti, anche perché ogni Parlamento nazionale ha proprie regole e prassi. Ritiene che ciascun Presidente debba essere libero di inviare in propria rappresentanza il membro dell'Ufficio di Presidenza o, più in generale, del Parlamento, considerato più idoneo a sostituirlo.
Quanto al regime linguistico, condivide la proposta del Vicepresidente Van Der Hoeven di dare prova di maggiore duttilità.
Ritiene, infine, che la maggioranza dei due terzi di cui al comma 3 dell'articolo 3 sia rigida e contraria ai principi parlamentari. Propone che ci si limiti alla maggioranza semplice dei componenti, con il consenso del Presidente in carica.

BIRGITTA DAHL, Presidente Riksdag (Svezia), chiarisce il proprio pensiero: la sua proposta era, semplicemente, di verificare se vi fossero nel mondo organismi analoghi alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea, per acquisire eventuali, utili conoscenze. Condivide il principio che occorre evitare la proliferazione di riunioni, ritenendo che debbano svolgersi qualora vi siano importanti questioni da affrontare.
Infine, l'attuale testo del comma 3 dell'articolo 3, peraltro concordato a Lisbona, appare giustamente restrittivo.

WOLFGANG THIERSE, Presidente Bundestag (Germania), esprime rispetto per il lavoro che ha portato alla proposta di regolamento e concorda con la posizione del Presidente Violante.
Ritiene che sul tema del regime linguistico occorrerà individuare una soluzione più duttile che tenga conto del gruppo linguistico tedesco.
Propone, infine, di mantenere l'attuale testo del comma 3 dell'articolo 1, eventualmente prevedendo, in casi eccezionali, la sostituzione anche da parte di altri membri dei Parlamenti, rinviando una successiva riflessione in materia alla riunione di Stoccolma.

IVAR HANSEN, Presidente Folketinget (Danimarca), ringrazia per il lavoro svolto ai fini della redazione della proposta di regolamento, che ritiene rappresenti un ottimo compromesso tra le diverse posizioni espresse dai Presidenti dei Parlamenti nazionali in ordine ai compiti della Conferenza. Ma il testo non è immutabile e potrà, eventualmente, essere sottoposto a modifiche tra qualche anno.
Concorda con l'attuale formulazione del comma 3 dell'articolo 1, che ben risolve il problema della supplenza dei Presidenti. Infatti, ritiene che la sostituzione di questi ultimi da parte di Presidenti di Commissione potrebbe minare la natura della Conferenza stessa, che riunisce i Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea.

FRITZ KORTHALS ALTES, Presidente Eerste Kamer (Paesi Bassi), in ordine al tema della supplenza dei Presidenti, ritiene opportuno che si mantenga la maggiore continuità possibile, anche tenuto conto della temporaneità dei mandati e per evitare un'eccessiva eterogeneità nella composizione della Conferenza.
Condivide la posizione del Vicepresidente Van der Hoeven in ordine al regime linguistico.

APOSTOLOS KAKLAMANIS, Presidente Voulì ton Ellìnon (Grecia), si congratula con i redattori del testo ed in particolare con il Presidente de Almeida Santos per il lavoro svolto, sottolineando come si avvertisse l'esigenza di un regolamento per istituzionalizzare le riunioni della Conferenza. Manifesta apprezzamento sul testo e sull'accoglimento dei suggerimenti forniti per la sua redazione.
Suggerisce di aggiungere tra gli obiettivi inseriti all'articolo 2 anche la promozione ed il rafforzamento della dimensione parlamentare e l'approfondimento del consolidamento della dimensione democratica della costruzione europea. Su questa e su altre proposte occorrerà riflettere in vista della prossima riunione della Conferenza in Svezia nel 2001.
Sul tema della supplenza dei Presidenti della Conferenza, sottolinea l'importanza della presenza dei Presidenti dei Parlamenti nazionali, che quindi dovrebbero essere sostituiti dai Vicepresidenti solo per motivi straordinari.
Evidenzia come questo regolamento potrà risultare utile anche per le riunioni di altri organismi analoghi, come le Conferenze euromediterranee.

ANTONIO de ALMEIDA SANTOS, Presidente Assembleia da República (Portogallo), ringrazia per l'apprezzamento rivolto al suo lavoro e constata che si è vicini ad un consenso sul testo elaborato, passando ad esaminare i punti sui quali si è incentrata la riflessione e si sono registrate divergenze.
In relazione al tema della sostituzione dei Presidenti, rilevato che il testo tiene conto del fatto che la Conferenza è dei Presidenti dei Parlamenti e non di altri parlamentari, prende atto delle obiezioni mosse, precisando che non reputa necessario sottolineare l'eccezionalità della supplenza. Prospetta due possibili soluzioni: mantenere l'attuale testo, riservandosi di verificare l'opportunità di presentare un emendamento in occasione della prossima riunione, oppure espungere la norma ed introdurre a Stoccolma quella che si riterrà di approvare.
La funzione di sostituire il Presidente impossibilitato ad intervenire spetta ovviamente a un Vicepresidente, ma ciascun Presidente può comunque includere nella delegazione i membri del Parlamento che ritiene più competenti.
Rilevata l'importanza della Troika nella fase della predisposizione del testo, ritiene tuttavia eccessivo incardinarla come organismo di questa Conferenza, soprattutto dopo aver previsto la Conferenza dei Segretari generali e l'esistenza dei gruppi di lavoro.
Propone di accantonare il tema del regime linguistico, che potrà essere affrontato successivamente, tenendo conto che il tedesco e lo spagnolo sono lingue assai diffuse. Il problema esiste, ma non vi è tempo né sufficiente preparazione per esaminarlo in modo adeguato.
In ordine alla proposta del collega francese Haenel di inserire all'articolo 5 le disposizioni contenute nell'articolo 9 e di sopprimere quest'ultimo, ritiene che le due norme non rappresentino una ripetizione. Il suggerimento del collega francese può costituire una buona base di discussione in vista della Conferenza di Stoccolma.
Pur concordando sulla validità della proposta del Presidente Kaklamanis di inserire un ulteriore obiettivo all'articolo 2 del testo, ritiene che non sia opportuno procedervi ora.
Condivide l'esigenza di assicurare flessibilità, che però deve essere contemperata con la necessità di disporre di un regolamento che contenga principî certi.
La ratio della norma relativa alla maggioranza dei due terzi per convocare una riunione straordinaria della Conferenza, su proposta di un Presidente membro, è quella di evitare il proliferare delle riunioni. Non è pertanto condivisibile la proposta di prevedere una maggioranza meno ampia.

NICOLA MANCINO, Presidente Senato della Repubblica (Italia), dichiara concluso il dibattito ed acquisito dalla Conferenza il testo dei princìpi direttivi illustrato dal relatore, precisando che le ipotesi di modifica del testo stesso potranno essere utilmente oggetto di approfondimento nel corso della prossima riunione della Conferenza, che si terrà a Stoccolma.

BIRGITTA DAHL, Presidente Riksdag (Svezia), rileva che molti Presidenti dei Parlamenti dell'Unione si sono dichiarati disposti ad adottare la proposta di regolamento su cui si è discusso, con l'intesa di esaminare eventuali modifiche nel corso della prossima Conferenza di Stoccolma; propone, pertanto, che si decida di adottare oggi il regolamento.
Chiede inoltre quando verrà affrontata la questione relativa alla riunione della Conferenza che dovrà tenersi fra due anni.

LUCIANO VIOLANTE, Presidente Camera dei deputati (Italia), osserva che - come ha testé dichiarato il Presidente Mancino - sul testo dei princìpi direttivi è stato raggiunto il consenso della Conferenza; nella riunione di Stoccolma potranno essere opportunamente valutate le considerazioni svolte nella giornata odierna, al fine di un'eventuale revisione del testo.
Per quanto riguarda la seconda questione posta dal Presidente Dahl, fa presente che essa potrà essere affrontata dopo una breve sospensione dei lavori, quando saranno presenti anche le Presidenti del Parlamento spagnolo.
Sospende quindi i lavori.


I lavori, sospesi alle 10,30, riprendono alle 11,30.

 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI  ITALIANA, LUCIANO VIOLANTE


  Incontro con i Presidenti dei Parlamenti del Mercato comune del sud (MERCOSUR).

LUCIANO VIOLANTE, Presidente Camera dei deputati (Italia), nel riprendere i lavori, porge un cordiale saluto ai Presidenti del Mercosur.
Informa che le Presidenti del Parlamento spagnolo hanno manifestato la loro disponibilità - per la quale rivolge un sincero ringraziamento - ad ospitare la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea che si terrà nel 2002.

LUISA FERNANDA RUDI ÚBEDA, Presidente Congreso de los diputados (Spagna), anche a nome della Presidente del Senato spagnolo, conferma la disponibilità ad ospitare la riunione del 2002: in tal modo si coglierà l'occasione offerta dal semestre in cui la Spagna avrà la presidenza dell'Unione.

LUCIANO VIOLANTE Presidente Camera dei deputati (Italia), precisa che può pertanto rimanere stabilito che il prossimo anno la Conferenza si terrà in Svezia e nel 2002 in Spagna.
Ricorda che per la prima volta è stato previsto un incontro con i Paesi del Mercosur, che guardano con interesse all'Unione europea, la quale intende senz'altro stringere rapporti più intensi con loro, per ragioni storiche, culturali e linguistiche.
Trattandosi di un primo incontro sperimentale, non sono stati previsti temi specifici da esaminare, né un'organizzazione rigida del dibattito; per il futuro si potrà valutare in quali termini prevedere forme di rapporto permanente tra Unione europea e Mercosur nell'ambito e nei limiti delle responsabilità che ciascuno Stato ha nel proprio sistema costituzionale e parlamentare.

MICHEL TEMER, Presidente Câmara dos deputados (Brasile), si dichiara preliminarmente lieto di partecipare ai lavori della Conferenza, occasione straordinaria di dialogo. Sottolinea quindi che nel mondo globalizzato occorre superare le frontiere tra le nazioni e guardare con sempre maggiore attenzione alle unioni tra Stati; da questo punto di vista, l'esperienza dell'Unione europea è un valido esempio per il Mercosur, il quale sta acquistando sempre maggiore importanza nel continente latino americano. A nome del Brasile, plaude quindi all'iniziativa odierna.
Egli è stato designato dai Presidenti dei Parlamenti del Mercosur a dare lettura di una dichiarazione comune recante le linee guida dell'azione dei Paesi sottoscrittori dell'accordo.
In essa si ribadisce l'attaccamento ai principî democratici ed al rispetto dell'accordo quadro interregionale di cooperazione - siglato nel 1995 - tra il Mercosur ed i suoi Stati membri, da una parte, e l'Unione europea ed i suoi Stati membri, dall'altra, nonché l'attaccamento ai vincoli storici, culturali ed ideologici che uniscono il Mercosur e l'Unione europea; si dichiara che, conformemente a quanto stabilito nel giugno 1999, saranno accelerati i negoziati per creare una zone di libero scambio tra il Mercosur e l'Unione europea; si sottolinea altresì l'esigenza di prendere consapevolezza dei danni recati a milioni di produttori agricoli dall'applicazione della politica agricola comune: i Paesi del Mercosur auspicano, infatti, che l'Unione europea smantelli il sistema protezionistico in agricoltura; si giudica opportuna l'istituzionalizzazione degli incontri tra i Presidenti del Mercosur e quelli dell'Unione europea e, a nome dei primi, invita i Presidenti della Conferenza ad una riunione da tenersi in un Paese del Mercosur.
Evidenzia infine l'opportunità di prevedere incontri tra Mercosur ed Unione europea eventualmente con frequenza annuale, alternando la sede della riunione in uno Stato europeo ed in uno del Mercosur.

LUISA FERNANDA RUDI ÚBEDA, Presidente Congreso de los diputados (Spagna), ringrazia i Presidenti del Mercosur per essere intervenuti all'importante riunione odierna, che auspica possa consentire rapporti privilegiati tra i Paesi che ne fanno parte e l'Unione europea.
Nel richiamare le ragioni storiche, linguistiche e culturali che inducono la Spagna, in particolare, ma anche gli altri Stati europei, a considerare importante un rapporto privilegiato con i Paesi del Mercosur, osserva che tra questi e quelli dell'Unione europea sono in atto due processi di integrazione simili, come si può verificare anche dai contenuti del Trattato di Asunçion. Esistono inoltre interessi comuni che rendono indispensabili più intensi contatti a livello parlamentare, che potrebbero trovare un punto di inizio nell'incontro odierno. Al riguardo, desidera offrire alcuni spunti di dibattito che potranno essere eventualmente oggetto di una successiva riunione.
Premesso che occorre evitare di interferire nel dialogo già avviato tra organi dell'Unione europea e del Mercosur, sottolinea l'esigenza di formalizzare i rapporti istituzionali tra le due entità; pur considerandone probabilmente prematura una precisa individuazione, ritiene importante prevedere incontri formali. Ipotizza, fra l'altro, un'apposita delegazione nell'ambito della Conferenza dei Presidenti dell'Unione europea.
Nel ringraziare nuovamente i Presidenti del Mercosur, auspica che si individui la strada più adeguata per estendere i rapporti tra i Parlamenti dell'Unione e quelli dei paesi latino-americani.

JUAN PABLO CAFIERO, Vicepresidente Cámara de diputados (Argentina), esprime gratitudine per l'incontro odierno e coglie l'occasione per tentare un consuntivo sulle democrazie del suo continente, nelle quali si è superato ormai il periodo di transizione dalle dittature militari alla democrazia. Esso si è generalmente concluso senza guerre civili e garantendo libertà e certezza giuridica; il che, fra l'altro, ha permesso un adeguato sviluppo delle attività economiche e la tutela dei diritti sociali, compreso quello alla sicurezza. Nel suo continente si sta altresì operando per la trasparenza ed è molto sentito il problema della corruzione; da questo punto di vista si sta cercando di costruire un nuovo contratto di fiducia con la società e si guarda con attenzione all'esperienza europea e degli Stati Uniti.
Nel ribadire la necessità di sostenere la difesa dei diritti dell'uomo, ritiene che non debba esser libero di circolare chi SI sia reso colpevole di repressioni durante le dittature militari. L'Argentina considera molto importante il Trattato di Roma per la creazione di un tribunale penale internazionale; si è sempre attenuta agli impegni internazionali, anche quelli conseguenti alla Carta dell'ONU, prendendo parte alle missioni che le sono state assegnate. Pertanto, per l'alta considerazione che l'Argentina ha della Comunità internazionale, chiede una fattiva collaborazione al fine di individuare i responsabili di due gravi atti terroristici che nel 1992 e nel 1994 sono stati compiuti nel suo Paese, rispettivamente contro l'Ambasciata di Israele e la comunità ebraica. Chiede, fra l'altro, che la Comunità internazionale isoli quegli Stati che eventualmente dovessero offrire copertura a tali responsabilità.
Concorda, conclusivamente, sull'esigenza di rimuovere le barriere tariffarie che contribuiscono al sottosviluppo delle campagne del suo Paese.

GUIDO PODESTA', Vicepresidente Parlamento europeo, dà il benvenuto ai Presidenti dei Paesi del Mercosur, sottolineando l'importanza del rapporto già esistente con il Parlamento europeo. Nell'ambito di una evoluzione sempre più planetaria dei rapporti politici, sociali, economici, ambientali e culturali vi sono aree che più naturalmente dialogano fra loro: l'Unione europea è favorevole ad ampliare ed approfondire il rapporto dialettico con i Paesi del Mercosur, con i quali vi sono particolari affinità. Pertanto, vede con favore la proposta di istituzionalizzare gli incontri a livello dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea e dei Paesi del Mercosur. La costruzione dell'Unione - delle cui istituzioni il Parlamento europeo è l'unica legittimata dal voto democratico - ha determinato un insieme di esperienze che possono essere confrontate con quelle del Mercosur, anche in considerazione del ruolo sempre più rilevante attribuito ai Parlamenti nazionali dal Trattato di Amsterdam.
Auspica, infine, che in futuro tali incontri siano periodici e non saltuari.

JUAN ROQUE GALEANO VILLALBA, Presidente Cámara de Senadores (Paraguay), rilevato preliminarmente che la delegazione paraguayana si sente onorata dalla partecipazione alla riunione odierna, sottolinea come il Mercosur - che fu istituito proprio nella capitale del Paraguay - consentirà ai Paesi membri di proseguire nella lotta per l'affermazione della democrazia in ambito economico e sociale. Nel suo Paese si stanno registrando forti progressi sul piano politico: nelle recenti elezioni generali del 13 agosto scorso è stato infatti eletto Vicepresidente della Repubblica un esponente dell'opposizione; auspica che i progressi politici producano effetti anche nel settore economico ed in quello sociale. Il Paraguay non ha ancora intrapreso la strada dell'industrializzazione e per ora si limita a fornire materie prime, il che comporta la necessità di aiuti da parte dei Paesi dell'Unione europea al fine di sostenere la piccola industria; occorrono inoltre più ingenti investimenti per debellare la mancanza di lavoro, vero flagello foriero di corruzione e di pericoli per la democrazia.
Il Paraguay offre ora maggiori garanzie per quel che attiene al rispetto dei diritti umani e rispetta i propri impegni internazionali.
Ritiene, infine, che i Paesi del Mercosur abbiano bisogno di una politica agricola comune.

ANTONIO de ALMEIDA SANTOS, Presidente Assembleia da República (Portogallo), nell'esprimere la propria soddisfazione per la partecipazione all'incontro tra i Presidenti dei Parlamenti dell'Unione e quelli dei Parlamenti del Mercosur, in considerazione della comunanza di valori che avvicina i rispettivi popoli, sottolinea come il Mercosur stia tentando di conseguire alcuni dei risultati già ottenuti dall'Unione europea. E' interesse comune mettere a disposizione il modello dell'Unione, che ha consentito di maturare un'esperienza esaltante e che manifesta elementi federativi quali la moneta comune, un sistema bancario comune, politiche comuni fondate su decisioni, prese anche a maggioranza, che gli Stati sovrani hanno dovuto accettare, un sistema giuridico europeo che si sovrappone a quelli nazionali.
Il Mercosur è all'inizio del cammino che l'Europa ha già percorso: per questo è necessario uno scambio di esperienze che favorisca l'elaborazione di profonde riforme istituzionali; a tal fine è opportuno procedere ad incontri periodici per discutere dei problemi comuni.
Tali incontri devono riguardare anche i Parlamenti, che rappresentano i cittadini.
La mondializzazione sta creando una concorrenza sempre più spinta, che impone di fissare regole che permettano di evitare che i soggetti più forti schiaccino quelli più deboli. Ben vengano, quindi, case regionali come il Mercosur e l'Unione europea.
E' altresì necessaria coesione all'interno di queste organizzazioni, che debbono operare in un mondo sempre più globalizzato. E' pertanto favorevole all'istituzionalizzazione delle Conferenze, perché i Parlamenti non possono essere meri testimoni ma debbono incidere sul progresso della società.
Rileva, infine, come anche i Paesi agricoli dell'Unione siano scontenti della politica agricola comune dettata dagli Stati economicamente più forti; sarebbe pertanto necessaria una nuova politica agricola comune.

LUIS HIERRO LÓPEZ, Presidente Cámara de Senadores (Uruguay), si dichiara d'accordo con l'idea di consolidare procedure di costante consultazione e di raccordo tra i Presidenti dei Parlamenti dell'Unione e quelli del Mercosur, il quale, nei suoi dieci anni di vita, ha promosso un processo di integrazione ormai irreversibile tra gli Stati membri, pur con alcune difficoltà, in parte determinate dalla concorrenza commerciale. Il Mercosur, che rappresenta 200 milioni di persone, intende presentarsi alla comunità internazionale come un blocco unito disposto ad operare a difesa dei propri interessi commerciali e delle proposte formulate in materia economica e commerciale.
Pur guardando con interesse al processo d'integrazione europea, fin dai suoi esordi esso ha cercato di favorire un'attività di libero scambio, smantellando i sistemi protezionistici dei Paesi membri. Intende ora stipulare accordi commerciali per il libero scambio.
La soluzione dei problemi interni ai Paesi membri del Mercosur spetta a questi ultimi; essi non chiedono però aiuto all'Europa, ma un trattamento giuridico paritario: il Mercosur intende essere un partner importante e valido. I suoi cittadini auspicano un accordo con l'Europa, ma sceglieranno in maniera indipendente il cammino da intraprendere. Diversi Governi vorrebbero che fosse accentuato il legame con l'Associazione americana di libero scambio, per garantire al Mercosur la massima capacità negoziale.
Con l'Europa esistono legami importantissimi, tra i quali segnala l'accordo quadro per la creazione di un'associazione di libero scambio, stipulato nel 1995; tale accordo dovrà essere riempito di maggiori contenuti per consolidare i rapporti tra Mercosur e Unione europea, la cui politica agricola protezionistica danneggia peraltro milioni di produttori del Mercosur. L'Uruguay dipende dal mercato europeo per gli investimenti - ai quali non può rinunziare - nel settore tecnologico ed in quello delle infrastrutture; non può rinunciare nemmeno al libero scambio con l'Europa dei prodotti agricoli, anche se i suoi prodotti sono di alta qualità.
Manifesta infine il desiderio di invitare i Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea in uno dei Paesi del Mercosur per mostrare il livello degli allevamenti e della produzione locale; ciò permetterebbe di superare le divergenze attualmente esistenti.

APOSTOLOS KAKLAMANIS, Presidente Voulì ton Ellìnon (Grecia), nel rivolgere un saluto ai rappresentanti dei Parlamenti di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay ed Uruguay, ricorda le sofferenze che i popoli di quei Paesi hanno subìto in questo secolo, anche di recente, dopo la fine del colonialismo ed a causa dell'imperialismo statunitense, osservando altresì che il processo di mondializzazione dell'economia penalizza i Paesi più deboli, inclusi quelli dell'America latina.
Poiché anche il popolo greco ha conosciuto anni di dittatura, avverte una particolare commozione nell'incontrare i Presidenti di Paesi che hanno vissuto a loro volta dittature di stampo fascista e militare, addirittura manovrate dall'esterno: per esempio, la CIA ha ammesso di aver organizzato il colpo di Stato in Cile, allorché il Presidente Allende è caduto sotto i colpi inferti alla democrazia del suo Paese; per i torturatori dei popoli dell'America latina non dovrebbero esservi immunità né libertà di movimento nei Paesi democratici come quelli europei, contraddistinti da una lunga tradizione di democrazia parlamentare, nonché dal rispetto dei diritti umani e delle libertà personali.
Occorre assicurare ai Paesi dell'America latina sostegno e collaborazione per consentire il consolidamento delle loro istituzioni democratiche, affrontando altresì con spirito di comprensione i problemi derivanti dalla povertà, dalla disoccupazione e dall'urbanizzazione, che ne ostacolano il progresso economico e sociale.
L'evoluzione dei rapporti tra l'Unione europea ed i Paesi dell'America latina deve rappresentare un messaggio d'incoraggiamento per i popoli che si battono per la democrazia, atteso che il presupposto di ogni forma di cooperazione è lo sviluppo della democrazia.
Dopo aver rivolto un omaggio alle vittime delle ultime dittature d'Europa, quelle della penisola iberica e della Grecia, nonché dei Paesi che oggi rappresentano in questa sede le loro democrazie, accoglie senza riserve l'invito dello Stato che organizzerà l'incontro con i rappresentanti dei Parlamenti europei, ringraziando in conclusione i Presidenti della Camera e del Senato italiani per l'iniziativa assunta e per l'esempio fornito nell'organizzazione dei lavori.

ANDRÉS ZALDÍVAR LARRAÍN, Presidente Senado (Cile), nel ringraziare i promotori dell'incontro odierno, si sofferma preliminarmente sulla questione dell'alleanza commerciale tra l'Unione europea ed il Mercosur, ricordando che il Cile, pur avendo assunto la decisione politica di aderire a quest'ultima organizzazione, vi è al momento associato; occorre infatti risolvere il problema dell'armonizzazione della sua politica tariffaria rispetto a quella dello stesso Mercosur. Ci si sta comunque adoperando per individuare una soluzione soddisfacente ed in tale ottica il Cile ha sottoscritto la dichiarazione predisposta dai rappresentanti dei Parlamenti dei Paesi aderenti al Mercosur.
Ricordato, inoltre, che il Cile sta portando avanti un negoziato parallelo con l'Unione europea, ritiene che i Presidenti dei Parlamenti debbano affrontare non solo le pur rilevanti questioni commerciali, ma anche tematiche politiche; auspica quindi l'istituzionalizzazione di incontri come quello odierno, anche al fine di affrontare le tematiche connesse al necessario sostegno da assicurare ai processi democratici.
Ribadito l'interesse del suo Paese alla collaborazione con l'Europa, che vanta un'esperienza di 50 anni sul piano dell'integrazione politica, invita i Presidenti dei Parlamenti europei ad essere fiduciosi circa la democraticità degli Stati del Mercosur e dell'America latina. Richiama, al riguardo, la vicenda del generale Pinochet, sottolineando come il suo Paese stia rispettando la fiducia internazionale accordatagli circa il perseguimento delle finalità proprie di uno Stato di diritto, anche in conseguenza delle brutali violazioni dei diritti umani subìte in passato.

FRITZ KORTHALS ALTES, Presidente Eerste Kamer (Paesi Bassi), espresso apprezzamento per l'odierna occasione di incontro e di scambio di vedute, osserva che, avendo guidato una delegazione di parlamentari olandesi recatisi in visita in Brasile, ha avuto modo di constatare il rilevante sviluppo del settore agricolo di quel Paese. L'Olanda annette grande importanza all'instaurarsi di positivi rapporti tra i due Paesi ed in tale contesto si inserisce l'imminente visita nei Paesi Bassi del Presidente brasiliano, il quale ha manifestato disponibilità ad uno scambio di vedute con i Presidenti del Parlamento olandese.
Rilevato che la prospettiva di una più incisiva cooperazione non può prescindere dall'importanza che deve essere attribuita al libero scambio, ricorda che sono in corso trattative finalizzate all'ingresso nell'Unione europea dei Paesi dell'Europa centro-orientale, che solo da un decennio si sono liberati dal peso della dittatura; occorre quindi approfondire le tematiche connesse ad un nuovo assetto istituzionale dell'Unione affinché, pur in presenza di un allargamento del numero degli Stati membri, le istituzioni comunitarie continuino ad operare in modo efficace e democratico. In quest'ottica, suggerisce che, in vista della prossima Conferenza, che verrà organizzata in Svezia, si definisca una lista delle finalità prioritarie da perseguire, per consentire che si conseguano risultati tangibili.

MORGAN LÓPEZ BASPINEIRO, Vicepresidente Cámara de Diputados (Bolivia), rivolge preliminarmente a tutti i presenti il saluto dei parlamentari e del popolo della Bolivia, che ha sostenuto grandi sacrifici ed ha costruito una delle democrazie più giovani dell'America latina; ci si sta impegnando per consolidare le istituzioni democratiche, ma occorre considerare che la governabilità fondata sulla stabilità macroeconomica non ha determinato un miglioramento del tenore di vita dei cittadini. Poiché la crescente povertà rappresenta una minaccia per le recenti conquiste, è necessario individuare soluzioni concrete a tale problema, anche con il concorso della comunità internazionale.
Il Parlamento della Bolivia ha sostenuto e sostiene fermamente ogni sistema di integrazione ed il Mercosur rappresenta un elemento di questo processo. Lo sforzo di integrazione non va tuttavia affrontato solo sul piano economico, ma deve configurarsi come un processo politico che veda anche la creazione di un Parlamento; potrebbe risultare utile, a tal fine, rifarsi eventualmente all'esperienza del Parlamento europeo.
Quanto alla dichiarazione di cui ha dato lettura il Presidente del Parlamento brasiliano, che ha sottoscritto con convinzione, ritiene preferibile usare la dizione "occasione" o "opportunità".
Sottolinea infine che il suo Paese ha avviato, tre anni fa, un piano che ha portato all'eliminazione dell'82 per cento delle colture eccedentarie di cocaina ed alla sottrazione dal mercato di centinaia di tonnellate di tale sostanza; per non mettere in discussione i risultati finora conseguiti, la Bolivia deve avere l'opportunità di passare a colture alternative, nonché di esportare nei mercati europei i nuovi prodotti agricoli. Chiede pertanto solidarietà in ordine a questo piano che la Bolivia sta portando avanti e che comporta per il Paese un notevole sacrificio economico, che auspica venga superato anche con la collaborazione della Comunità internazionale.

WOLFGANG THIERSE, Presidente Bundestag (Germania), richiamata l'importanza dell'incontro odierno, sottolinea la necessità di rafforzare la collaborazione con i Paesi del Mercosur, innanzitutto per mantenere vive le comuni radici storico-culturali; in secondo luogo i rapporti tra i Paesi e le comunità non devono essere limitati ai Governi ed agli apparati, ma devono formare oggetto di cooperazione tra i Parlamenti; inoltre, il processo di globalizzazione non deve essere determinato soltanto da fattori economici, ma richiede il coinvolgimento attivo dei Parlamenti.
Espresse perplessità circa la possibilità di recepire pienamente le esperienze istituzionali dell'Unione europea anche in contesti diversi, ricorda la lunga esperienza dittatoriale vissuta dal suo Paese d'origine (la ex Germania orientale), sottolineando l'esigenza che, nel momento in cui si affronta il tema dell'allargamento ad Est dell'Unione europea, si approfondiscano le questioni concernenti il retaggio delle dittature comuniste vissute da quei Paesi.
Auspica infine che i Parlamenti sollecitino i negoziati relativi all'accordo di associazione con il Mercosur: il Parlamento tedesco è favorevole a che tali negoziati proseguano e giungano rapidamente ad una conclusione positiva.

BIRGITTA DAHL, Presidente Riksdag (Svezia), espressa soddisfazione per l'incontro odierno, ricorda che l'esperienza delle dittature ha determinato l'isolamento economico dei popoli dell'America latina. Per anni la Svezia ha accolto i rifugiati che fuggivano dalle dittature: molti sono tornati nel loro Paese dopo il ripristino della democrazia e dei diritti umani, altri sono diventati cittadini svedesi ed alcuni di loro sono deputati al Riksdag. È un evento eccezionale incontrarsi con la consapevolezza che quei tempi sono passati ed è ora possibile affrontare altri problemi.
Nelle recenti visite in Cile e in Argentina, la delegazione svedese, della quale facevano parte tutti gli esponenti dei partiti politici rappresentati in Parlamento, ha espresso il massimo interesse a partecipare al ripristino della democrazia e dei diritti umani. Esprime quindi fiducia nella cooperazione futura tra i Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea e dell'America latina; probabilmente il Presidente Violante formulerà una proposta concreta al riguardo.
Rileva, tra l'altro, che la Svezia si sta preparando in vista della Presidenza dell'Unione nel primo semestre del 2001. In occasione dell'inaugurazione solenne del Riksdag per il nuovo anno, è emerso molto chiaramente che la Svezia intende contribuire alla costruzione di un'Europa più aperta: occorre attribuire la massima priorità all'ampliamento ad Est, mantenendo tuttavia un'efficace collaborazione con i Paesi extraeuropei.
Nel ribadire la validità del modello del libero scambio, anche in una prospettiva di solidarietà internazionale, ricorda che il Primo ministro del suo Paese ha dichiarato che la Svezia adotterà iniziative volte a consentire un soddisfacente funzionamento dell'Organizzazione mondiale del commercio.

ALAN HASELHURST, Vicepresidente House of Commons (Regno Unito), nell'esprimere soddisfazione per la cooperazione tra i Paesi del Mercosur e dell'Unione europea, si chiede come si possa delineare nel modo più opportuno il prosieguo dei rapporti. La Gran Bretagna ha dato il proprio assenso agli obiettivi dell'incontro odierno in ordine ai temi connessi al ruolo dei Parlamenti ed all'organizzazione delle funzioni parlamentari. Essendo stati prospettati temi più ampi, occorre anche considerare il rapporto tra questi e gli obiettivi della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione. Il Parlamento europeo, l'Unione interparlamentare e le Commissioni dei Parlamenti dell'Unione europea dovrebbero tener conto delle indicazioni dei colleghi dei Paesi del Mercosur, in un quadro di rafforzamento dei futuri rapporti. Maggiori contatti sono senz'altro auspicabili, ma la Conferenza dei Presidenti potrebbe non essere lo strumento più pertinente al conseguimento degli obiettivi indicati in questa riunione.
Si augura in conclusione che non si ricada nel difficile dibattito sui diversi ruoli istituzionali dei Presidenti d'Assemblea: vi è la massima disponibilità nei confronti dei colleghi del Mercosur, ma è necessario individuare il modo più efficace per agire.

HUBERT HAENEL, Presidente Delegazione per l'Unione europea del Sénat (Francia), rilevato che i Paesi dell'Unione europea sono i principali fornitori e clienti del Mercosur, nonché i maggiori contribuenti in termini di aiuto allo sviluppo, sottolinea che tali progressi economici rispondono alle profonde affinità richiamate. Il Vertice di Rio del 1999 ha evidenziato gli interessi comuni dell'Europa e dei Paesi dell'America latina e dei Caraibi, definendo opportunamente i temi della partnership strategica che deve instaurarsi tra le due aree. In quell'occasione sono stati individuati i principî comuni: i Paesi dell'America latina e quelli dell'Unione europea sono in primo luogo favorevoli ad un nuovo ciclo di negoziati commerciali globali che non escludano alcun settore, respingono misure di carattere unilaterale con effetto extraterritoriale ed auspicano una riforma del sistema finanziario internazionale, nonché la definizione di un piano d'azione in materia finanziaria.
Non sussistono ostacoli di rilievo alla conclusione di un accordo che liberalizzi gli scambi commerciali, ad eccezione dello scoglio costituito dalla questione agricola. Rispetto a quest'ultima occorre esporre con chiarezza le posizioni reciproche, al fine di evitare malintesi: gli europei devono essere più consapevoli della posta in gioco per i Paesi del Mercosur in materia di agricoltura, mentre i Paesi dell'America latina devono comprendere le gravi difficoltà che una repentina apertura dei mercati potrebbe provocare all'agricoltura europea, meno sovvenzionata di quella americana.
È necessario anche valutare con attenzione i nuovi andamenti: la riforma della PAC, realizzata nel quadro dell'Agenda 2000, non ha inciso sulle condizioni di accesso ai mercati, ad eccezione del settore cerealicolo; rimane tuttavia il segnale politico della disponibilità europea ad evolvere in questa direzione. Sono attese altre riforme della PAC per i prossimi anni; i produttori ed esportatori europei sono consapevoli delle loro responsabilità, ma occorre tempo affinché tali sviluppi vengano accettati. Le politiche avviate vanno comunque in direzione di un positivo sviluppo degli scambi, che l'Unione europea e il Mercosur hanno entrambi interesse ad accelerare.

LUCIANO VIOLANTE, Presidente della Camera dei deputati (Italia), ritiene particolarmente produttiva ed interessante la sessione di lavoro appena conclusa. Non essendo emerse obiezioni allo svolgimento di analoghe riunioni in futuro, osserva che occorrerà organizzarle in modo che non interferiscano con i lavori dei Presidenti dei Parlamenti del Mercosur e della Conferenza dei Presidenti dell'Unione europea.
Rileva che sono state affrontate questioni di carattere culturale, politico ed economico, ed altre attinenti alla libertà, sulle quali l'Europa ha dovuto misurarsi due volte in questo secolo, come peraltro hanno dovuto farlo pesantemente molti Paesi sudamericani: le tragiche esperienze che questi popoli hanno alle spalle dovranno indurre i Parlamenti, rappresentanti diretti del popolo, a cooperare. Questi incontri hanno luogo in questa veste specifica, essendo delegate ai Governi altre responsabilità. È possibile, pertanto, affrontare qualsiasi tema, ma dal punto di vista specifico delle responsabilità dei Presidenti dei Parlamenti, diverse nei vari Paesi.
Preso atto dell'orientamento comune favorevole al proseguimento delle riunioni con i colleghi del Mercosur, avverte che, non essendovi obiezioni, l'attivazione delle procedure concernenti le modalità di svolgimento degli incontri sia demandata, per la specifica responsabilità che avranno, a coloro che presiederanno la Conferenza nel prossimo biennio.
Anche a nome del Presidente del Senato italiano, Mancino, dà lettura della dichiarazione conclusiva (vedi allegato), precisando che, secondo la tradizione, si tratta di conclusioni della Presidenza della Conferenza.
Prende atto che vi è consenso sul testo della dichiarazione.
Anche a nome del Presidente Mancino, ringrazia tutti gli intervenuti e dichiara chiusi i lavori.

I lavori terminano alle 13,30.