IV Commissione - Resoconto di mercoledì 4 ottobre 2006

TESTO AGGIORNATO AL 10 OTTOBRE 2006


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 4 ottobre 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.10.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 4 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Emidio Casula.

La seduta comincia alle 14.10.

Sull'ordine dei lavori.

Giuseppe COSSIGA (FI) avverte che non prenderà parte alla seduta concernente l'esame dello schema di decreto ministeriale per la ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della Difesa per l'anno 2006, relativo a contributi ed enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, in quanto presidente di una delle associazioni che concorrono al riparto.


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Schema di decreto ministeriale per la ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della Difesa per l'anno 2006, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 23
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Mauro BETTA (Ulivo), relatore, ricorda che il Ministro della difesa ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2005 e destinato all'erogazione di contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Ricorda che, la legge n. 549 del 1995, all'articolo 1, comma 40, dispone che gli importi dei contributi erogati ad enti, istituti, associazioni e fondazioni ai sensi dei provvedimenti sostanziali di spesa elencati nella apposita Tabella A allegata alla legge, sono iscritti in un unico capitolo dello stato di previsione di ciascun ministero interessato, il cui ammontare, secondo il successivo comma 43, è quantificato dalla Tabella C della legge finanziaria. Il relativo riparto fra i singoli enti è effettuato annualmente con decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro trenta giorni dall'approvazione della legge di bilancio.
Per quanto concerne gli enti vigilati dal Ministero della Difesa, i soggetti beneficiari dei contributi indicati nella Tabella A allegata alla citata legge n. 549 del 1995 sono raggruppabili nelle seguenti categorie:
Associazioni combattentistiche riconosciute giuridicamente e vigilate dal ministero, beneficiarie di contributi fissati in base alla legge n. 93 del 1994;
Enti o associazioni che svolgono attività culturali, scientifiche, tecniche, assistenziali di interesse per le Forze Armate, nonché associazioni di militari in congedo e di arma, beneficiari di contributi secondo i principi della legge n. 612 del 1956;
Organizzazione idrografica internazionale del Principato di Monaco, cui è assegnato un contributo in base ad accordi internazionali (legge n. 925 del 1973).

L'articolo 32, comma 2, la legge 28 dicembre 2001, n. 448 (finanziaria per il 2002), parzialmente innovando rispetto alle disposizioni dell'articolo 1, comma 40, prevede inoltre che gli importi dei contributi di Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla tabella 1 allegata alla legge, siano iscritti in un'unica unità previsionale di base nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato,
Per quanto riguarda il Ministero della difesa, l'entità del contributo da ripartire nell'anno 2006, come indicato dallo schema di decreto ministeriale all'esame della Commissione, è stato ridotto dalla legge finanziaria per l'anno 2006 a euro 784.000 rispetto a euro 817.668 dell'anno 2005 (circa il 4 per cento in meno).
Oltre a tale contributo, il presente schema di decreto provvede al riparto anche del contributo di euro 2.220.000 previsto dall'articolo 1, comma 1, della legge n. 92 del 2006 da destinare alle 16 associazioni combattentistiche vigilate dal Ministero della difesa, indicate dalla Tabella A risultante allegata alla legge 31 gennaio 1994, n. 93.
Lo schema di riparto per il 2006 evidenzia, innanzitutto, che gli enti, gli istituti, le fondazioni e altri organismi che complessivamente beneficiano del contributo per l'anno 2005 sono 43, contro i 48 indicati nel decreto ministeriale relativo all'anno precedente.
La relazione illustrativa riporta le motivazioni per le quali, allo scopo di ridurre gradualmente i soggetti destinatari e per


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dare seguito alle raccomandazioni espresse dalle Commissioni parlamentari, sono stati esclusi dalla ripartizione i seguenti soggetti: il Museo Navale di Venezia; il Museo Tecnico Navale di La Spezia; l'Associazione Nazionale Medaglia d'Oro Mauriziana «Nastro Verde»; l'Associazione Eserciti e Popoli e l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario.
Tra i 43 soggetti tra i quali viene ripartito lo stanziamento:
21 soggetti percepiscono uno stanziamento identico a quello del 2005;
17 soggetti subiscono un decremento del contributo che varia tra il 2,8 e il 7,5 per cento;
5 soggetti beneficano di un aumento percentuale tra il 5 e il 38 per cento.

La relazione illustrativa non evidenzia tuttavia i criteri sulla base dei quali è stata effettuata la ripartizione tra gli enti beneficiari.
Ricorda che, secondo l'ordine del giorno 0/6277/IV/1 accolto dal Governo nel corso dell'esame, in sede legislativa, del progetto di legge C. 6277 e abbinate, la ripartizione dei contributi sarebbe dovuta avvenire secondo i seguenti criteri:
per gli enti diversi dalle associazioni combattentistiche, in primo luogo, sulla base delle finalità perseguite dagli enti, con particolare riguardo a quelle assistenziali e, in secondo luogo, sulla base del numero degli iscritti, attribuendo priorità agli enti per i quali il contributo statale costituisca la risorsa unica o prevalente;
per le associazioni combattentistiche sulla base secondo la medesima proporzione di riparto risultante dalla Tabella A allegata alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, a meno che non risulti in contrasto con i criteri precedenti.

In proposito, ritiene pertanto necessario un chiarimento da parte del Governo.
Infine, sottolinea che l'elenco delle associazioni risultante dalla citata Tabella A allegata alla legge 31 gennaio 1994, n. 93 non appare esaustivo, in quanto vi sono associazioni combattentistiche che non risultano né inserite nell'elenco medesimo né federate - pur potendolo essere - nell'ambito delle associazioni beneficiarie della legge medesima, come ad esempio l'associazione nazionale ex combattenti gruppo patrioti della Maiella. Pertanto, per evitare ingiustificate disparità di trattamento nell'attribuzione dei contributi, appare opportuno che il Ministero della difesa, all'atto dell'erogazione dei contributi alle associazioni combattentistiche, assuma iniziative affinché la citata associazione e tutte quelle che si trovino in analoga situazione, qualora presentino i necessari requisiti, siano federate nell'ambito delle più ampie associazioni combattentistiche di cui alla citata Tabella A.

Il sottosegretario Emidio CASULA fa presente che nella ripartizione dei contributi per l'anno 2006 il Governo ha tenuto conto di criteri generali e particolari. Per quanto riguarda i primi il Governo si è attenuto ad una ripartizione proporzionale rispetto alle assegnazioni consolidatesi nel tempo e accettate dalle associazioni. Tali assegnazioni sono state effettuate in funzione delle entità delle richieste, delle esigenze prospettate in relazione ai programmi di lavoro prospettati, del numero degli associati e della rappresentatività dell'ente rispetto alle Forze armate. Per quanto riguarda i criteri particolari la ripartizione è stata effettuata assegnando un contributo pari a euro 2.220.000 alle associazioni combattentistiche e partigiane, vigilate dal Ministero della difesa, come previsto dalla legge n. 92 del 2006, e attribuendo lo stanziamento di 784 mila euro agli enti diversi dalle predette associazioni combattentistiche. Ciò premesso, deposita pertanto una documentazione che dà conto delle motivazioni che hanno giustificato l'attribuzione delle risorse alle diverse categorie di enti (vedi allegato 1).

Francesco BOSI (UDC) ricorda che, nell'ambito delle associazioni beneficiarie del provvedimento, un ruolo di particolare rilievo rivestono le associazioni combattentistiche


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e d'arma che rivestono un ruolo fondamentale nella tradizione delle Forze armate. Ciò premesso, sottolinea come negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva diminuzione delle risorse da ripartire che rende necessaria l'adozione di criteri che assicurino la massima efficacia alle scarse risorse disponibili. Ricorda peraltro che nell'anno 2005 le risorse da ripartire furono sensibilmente incrementate come un apposito stanziamento che fu attribuito alle associazioni combattentistiche e partigiane in occasione del sessantesimo anniversario della liberazione.

Mauro BETTA (Ulivo), relatore, preso atto dei chiarimenti del Governo, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

I deputati Francesco BOSI (UDC), Filippo ASCIERTO (AN) e Pierfrancesco Emilio Romano GAMBA (AN) preannunciano la propria astensione sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore

La seduta termina alle 14.25.

RISOLUZIONI

Mercoledì 4 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Emidio Casula.

La seduta comincia alle 14.25.

7-00020 Ascierto: Sul transito degli Ufficiali in ferma prefissata dell'Arma dei Carabinieri nel servizio permanente.
(Discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione inizia la discussione.

Filippo ASCIERTO (AN), nell'illustrare la risoluzione a sua firma, ricorda che, in attuazione della direttiva europea n. 1999/70/CE, il decreto legislativo 368 del 2001, che regolamenta il lavoro a tempo determinato, tende a porre limiti all'abuso di questa forma di contratto di lavoro e, in particolare tende ad evitare che il datore di lavoro si avvalga indiscriminatamente della professionalità dei dipendenti, senza assumersi gli oneri derivanti dall'assunzione a tempo indeterminato, e che tale lavoratore venga lasciato dopo un certo periodo in una condizione di precarietà sia economica sia morale.
Ricorda altresì che, ai sensi dell'articolo 4 del citato decreto legislativo il termine del contratto a tempo determinato può essere, con il consenso del lavoratore, prorogato solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni. In questi casi, la proroga è ammessa una sola volta e a condizione che sia richiesta da ragioni oggettive. Con esclusivo riferimento a tale ipotesi la durata complessiva del rapporto a termine non potrà essere superiore ai tre anni.
Per gli ufficiali in ferma prefissata, il periodo iniziale di ferma è invece di 30 mesi, rinnovabili tramite concorso per titoli di ulteriori dodici mesi. In totale un UFP può quindi arrivare a 3 anni e mezzo di lavoro precario. Già sessanta ufficiali in ferma prefissata su trecentottanta si trovano in servizio da più di 3 anni
Gli ufficiali provenienti del primo e del secondo corso si trovano addirittura al secondo prolungamento del contratto: la ferma iniziale prevista era infatti di 18 mesi, poi prorogati a 30 mesi con il decreto legislativo n. 236 del 2003. Ad ottobre 2006, gli ufficiali del primo corso saranno congedati, dopo 3 anni e mezzo di servizio e due rinnovi contrattuali.
La stessa Corte Europea, con la sentenza C212/04, ha stabilito, al punto 63, che la direttiva europea 1999/70/CE intende delimitare il ripetuto ricorso a rapporti di lavoro a tempo determinato, considerati come potenziale fonte di abuso a danno dei lavoratori, prevedendo un certo


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numero di disposizioni di tutela minima, volte ad evitare la precarizzazione della situazione dei lavoratori dipendenti.
A suo avviso, sulla questione dell'applicabilità del decreto legislativo n. 368 del 2001 non vi sono quindi dubbi, anche alla luce della sentenza della Corte Europea C 212/04.
Inoltre, ricorda che la Costituzione impone che le assunzioni nella Pubblica Amministrazione possano essere effettuate soltanto tramite concorso. Di fatto, il concorso per diventare UFP è stato svolto, ed è risultato assai selettivo. Inoltre, oltre alla selezione, anche il profilo d'impiego degli UFP è sostanzialmente uguale a quella degli ufficiali in servizio permanente. Gli ufficiali in ferma prefissata vengono infatti abitualmente impiegati in operazioni fuori area (erano presenti anche durante l'attacco a Nassirya) e in reparti dell'Arma territoriale. Alcuni ufficiali sono impiegati in qualità di comandanti di Nucleo Operativo anche in Sicilia e sono in procinto di essere congedati. Tali ufficiali si troveranno quindi nella condizione di dover testimoniare, da civili, in processi contro esponenti della criminalità organizzata, con gli evidenti rischi che potrebbero derivarne.
Segnala come il fatto che venga assegnato un punteggio incrementale ad aspiranti qualificati (ex-ufficiali, laureati, eccetera) abbia dato luogo inevitabilmente ad un innalzamento dell'età degli ufficiali in ferma prefissata. Sempre più spesso vengono pertanto congedati ufficiali di 30-32 anni, sposati con figli, che vedono estremamente compromesse le loro effettive possibilità di inserimento sul mercato del lavoro.
La strategia di arruolamento degli UFP sembra paradossale anche da un punto di vista di contabilità pubblica: personale per il quale l'Arma ha investito ingenti fondi per l'addestramento e per la professionalizzazione viene congedato al fine di immettere personale inesperto.
Al di là delle considerazioni legislative e giurisprudenziali, sottolinea comunque lo sconforto di chi, non più giovanissimo, è stato prima chiamato alla responsabilità di comandante di uomini impiegati sia in patria che all'estero in attività altamente rischiose e che ora si vedono dare il «ben servito» dopo tre anni e mezzo di lavoro.

Il sottosegretario Emidio CASULA, premesso che occorre trovare una soluzione al problema degli ufficiali dei carabinieri in ferma prefissata, ritiene tuttavia che l'attuale formulazione della parte dispositiva della risoluzione possa determinare problemi sia di carattere finanziario sia di carattere ordinamentale in relazione alle modalità di alimentazione dei ruoli degli ufficiali in servizio permanente.

Roberta PINOTTI, presidente, sottolinea come si riproponga un problema già presente nella scorsa legislatura che va risolto tenendo conto dei vincoli segnalati dal Governo.

Massimo CIALENTE (Ulivo) si dichiara d'accordo con la risoluzione in esame, in quanto, a suo avviso, il congedo degli ufficiali in ferma prefissata, oltre che iniquo, rappresenta uno spreco, ove si considerino le ingenti risorse finanziarie investite per la loro formazione.

Filippo ASCIERTO (AN) ritiene che non vi dovrebbero essere problemi per il collocamento in servizio permanente degli ufficiali in ferma prefissata a causa delle notevoli carenze di organico che si manifestano nei ruoli speciali.

Francesco BOSI (UDC) ritiene che il Governo dovrebbe chiarire in quali termini i problemi di compatibilità finanziaria e ordinamentali, a cui in precedenza si è fatto cenno, possano essere risolti.

Andrea PAPINI (Ulivo) esorta il Governo a proporre una riformulazione della parte dispositiva della risoluzione in esame idonea a superare i profili problematici in precedenza segnalati.

Il sottosegretario Emidio CASULA, accogliendo l'invito del deputato Papini, propone


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di riformulare la parte dispositiva della risoluzione nei seguenti termini:

«impegna il Governo:

ad assumere ogni utile iniziativa affinché gli ufficiali dell'Arma dei Carabinieri - la cui ferma prefissata dovrebbe concludersi definitivamente negli 2006 e 2007 - possano essere raffermati a domanda per un ulteriore periodo di dodici mesi;
a valutare la possibilità di bandire, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, concorsi straordinari per il transito dei predetti ufficiali nel servizio permanente.».

Filippo ASCIERTO (AN) concorda con la riformulazione proposta dal Governo.

I deputati Pasqualino GIUDITTA (Pop-Udeur), Giovanni CREMA (RosanelPugno), Elettra DEIANA (RC-SE), Andrea PAPINI (Ulivo), Alberto STRAMACCIONI (Ulivo), Antonio RUGGHIA (Ulivo), Severino GALANTE (Com.It), Massimo CIALENTE (Ulivo), Arturo SCOTTO (Ulivo), Giuseppe FALLICA (FI), Giuseppe COSSIGA (FI), Francesco BOSI (UDC), Michele TUCCI (UDC), Giovanni DELL'ELCE (FI) e Roberta PINOTTI (Ulivo) dichiarano di sottoscrivere la risoluzione presentata dal deputato Ascierto, nel testo riformulato.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la risoluzione n. 7-00020 Ascierto, nel testo riformulato, che assume il numero 8-00014 (vedi allegato 3).

7-00042 Pinotti e Papini: Sulle procedure di dismissione degli immobili del Ministero della difesa.
(Discussione e conclusione - Approvazione)

La Commissione inizia la discussione.

Roberta PINOTTI, presidente, nell'illustrare la risoluzione in titolo sottolinea come essa risulti compatibile sia con le linee guida in materia di dismissione risultanti dalla normativa vigente sia con le novità legislative risultanti dal disegno di legge finanziaria.

Il sottosegretario Emidio CASULA esprime l'avviso favorevole del Governo sul testo della risoluzione in titolo.

Mauro BETTA (Ulivo) nel concordare con la risoluzione in titolo, ritiene opportuno che il Governo fornisca al più presto alla Commissione Difesa l'elenco degli immobili già individuati ai fini della dismissione.

Roberta PINOTTI, presidente, concorda con la richiesta del deputato Betta.

Giovanni CREMA (RosanelPugno) preannuncia il suo voto favorevole sulla risoluzione in titolo.

Pasqualino GIUDITTA (Pop-Udeur), nel preannunciare il suo voto favorevole sulla risoluzione in discussione, sollecita il Governo ad individuare, nel quadro della generale riorganizzazione della Difesa, ulteriore immobili da dismettere, in quanto non più utili alle esigenze dell'Amministrazione.

Roberta PINOTTI, presidente, precisa che la risoluzione in titolo, avendo una formulazione generale si riferisce anche agli immobili ancora non individuati ai fini della dismissione.

Francesco BOSI (UDC), pur preannunciando il suo voto favorevole sul testo della risoluzione, ritiene che essa potrebbe essere riformulata in modo più puntuale. Infatti, la risoluzione nella sua attuale formulazione rischia di non introdurre criteri innovativi rispetto a quanto previsto dalla legislazione vigente che, ad esempio, già disciplina meccanismi premiali per i comuni coinvolti nelle procedure di dismissione.


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Andrea PAPINI (Ulivo) ritiene che l'aspetto più significativo e innovativo della risoluzione in oggetto, che non va trascurato, è rappresentato dal fatto che essa prevede modalità di responsabilizzazione al risultato dei diversi livelli amministrativi coinvolti. Ciò comporta la necessità per il Ministero della difesa di fissare degli obiettivi di dismissione quantificabili in modo da poterne verificare la realizzazione nel corso del tempo.

I deputati Severino GALANTE (Com.It) e Elias VACCA (Com.It) preannunciano la propria astensione sul testo della risoluzione.

I deputati Michele TUCCI (UDC), Pasqualino GIUDITTA (Pop-Udeur), Massimo CIALENTE (Ulivo), Giovanni CREMA (RosanelPugno), Salvatore CANNAVÒ (RC-SE), Alberto STRAMACCIONI (Ulivo), Antonio RUGGHIA (Ulivo), Giovanni DELL'ELCE (FI), Giuseppe FALLICA (FI), Mauro BETTA (Ulivo), Francesco Saverio GAROFANI (Ulivo), Francesco BOSI (UDC) e Elettra DEIANA (RC-SE) dichiarano di sottoscrivere la risoluzione 7-00042 Pinotti e Papini.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00042 Pinotti e Papini.

7-00043 Rugghia e Lionello Cosentino: Sulle azioni di recupero forzoso degli alloggi del Ministero della difesa.

7-00028 Ascierto: Sulle azioni di recupero forzoso degli alloggi del Ministero della difesa.
(Seguito della discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione prosegue la discussione congiunta iniziata nella seduta del 3 ottobre 2006.

Arturo SCOTTO (Ulivo) ricorda che ci sono attualmente 300 famiglie a rischio di sfratto. A suo avviso, quindi, la situazione degli alloggi della Difesa è molto grave e va risolta al più presto, nel senso indicato dalla risoluzione.

Elettra DEIANA (RC-SE) concorda pienamente con la risoluzione in titolo, ritenendola di grande valenza sociale.

Michele TUCCI (UDC) osserva che il problema degli alloggi di servizio si pone puntualmente all'attenzione della Commissione Difesa di anno in anno. A suo avviso, vi è una situazione di grave disagio sociale a cui bisogna far fronte con un intervento organico.

Giuseppe FALLICA (FI) concorda con le finalità della risoluzione in titolo.

Il sottosegretario Emidio CASULA ritiene che, come già segnalato nella seduta di ieri, la parte dispositiva della risoluzione 7-00043 Rugghia e Lionello Cosentino dovrebbe essere riformulata nel senso di escludere dall'applicazione della sospensione degli sfratti gli utenti che non risultino più dipendenti dal Ministero della difesa e che abbiano instaurato con terzi contratti di lavoro retribuiti. Propone pertanto di riformulare la parte dispositiva della citata risoluzione nei seguenti termini:

«impegna il Governo:

a sospendere le azioni di recupero forzoso, per il tempo necessario alla conclusione di iniziative, anche di natura legislativa, idonee ad affrontare la questione degli alloggi dell'Amministrazione militare, in un quadro generale di semplificazione e snellimento delle procedure di dismissione;
a non applicare la citata sospensione nei confronti degli utenti titolari di rapporti di lavoro subordinato, di collaborazione o di consulenza, comunque retribuita, con soggetti diversi dall'amministrazione della difesa.»


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Roberta PINOTTI, presidente, prende atto che il presentatore della risoluzione n. 7-00028 non insiste per la votazione.

Antonio RUGGHIA (Ulivo) concorda con la riformulazione proposta dal Governo.

I deputati Giuseppe FALLICA (FI), Gregorio FONTANA (FI) e Roberta PINOTTI (Ulivo) dichiarano di sottoscrivere la risoluzione 7-00043 Rugghia e Lionello Cosentino, nel testo riformulato

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00043 Rugghia e Lionello Cosentino, nel testo riformulato, che assume il numero 8-00015 (vedi allegato 4).

La seduta termina alle 15.30.