Commissioni Riunite VII e X - Resoconto di marted́ 19 dicembre 2006


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SEDE REFERENTE

Martedì 19 dicembre 2006. - Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE.

La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni in materia di appartenenza dei risultati della ricerca svolta nelle università e negli enti pubblici di ricerca.
C. 308 Cialente ed altri.
(Seguito esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 12 dicembre scorso.

Daniele CAPEZZONE, presidente, chiede se vi siano colleghi che desiderino intervenire nella discussione generale.

Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) ritiene che la proposta come formulata sia inaccettabile e vada profondamente modificata poiché inadatta a raggiungere i fini che si propone con i mezzi che utilizza. La proposta prevede di disciplinare due fattispecie diverse, la ricerca che si svolge nelle università e negli enti pubblici e quella che si svolge presso le imprese, che a suo parere non possono essere equiparate, poiché l'università è deputata ad effettuare la ricerca e quindi non deve essere incentivata a svolgere questo compito; tutto ciò che una proposta di legge dovrebbe prevedere in merito è una maggiore erogazione di fondi a questo scopo.
Della proposta potrebbero essere mantenute le disposizioni relative alla ricerca svolta nelle imprese, ma esprime decisa contrarietà rispetto a tutte le norme dirette a regolamentare la ricerca nelle università e negli enti pubblici.
Il problema reale a suo avviso è la previsione di adeguati compensi per i ricercatori ed un'adeguata tutela del diritto di proprietà delle opere del loro ingegno. Ritiene del tutto inadeguato il testo di legge a mettere le università italiane nelle condizioni di svolgere meglio le attività di ricerca. Riscontra poi nella proposta previsioni inaccettabili, quale quella della cessione del 70 per cento dei diritti derivanti dallo sfruttamento del brevetto all'università o ente pubblico mentre chi è riconosciuto autore ne mantiene al massimo il 30 per cento, o anche la disciplina di cui all'articolo 2 che privilegia l'interesse della struttura nel richiedere il brevetto e la possibilità da parte dell'inventore ad esercitare i relativi diritti solo


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se entro due anni l'università o l'ente non ne abbia iniziato lo sfruttamento; attendere due anni per sfruttare un brevetto sembra pregiudicare ogni possibilità concreta di ottenerne dei benefici.
In definitiva, ritiene che non ci siano norme che funzionino adeguatamente ed esprime la più ferma contrarietà rispetto alla proposta in esame.

Massimo CIALENTE (Ulivo) esprime la convinzione che la proposta di legge in discussione abbia il merito di favorire la brevettazione delle invenzioni, sottolineando che tale caratteristica della proposta di legge ha fatto sì che essa fosse approvata più volte in Commissione e in Aula nella scorsa legislatura, pur riconoscendo la circostanza che la proposta di legge debba essere ricollocata nell'ambito di un contesto normativo che è stato ridisegnato a seguito dell'approvazione del codice della proprietà intellettuale di cui al decreto legislativo n. 30 del 2005.
Sottolinea inoltre che uno degli obiettivi principali che si intende perseguire attraverso la proposta di legge è quello di equiparare il settore pubblico e quello privato per quel che riguarda la brevettazione delle invenzioni.
Ritiene inoltre che la proposta di legge sia funzionale rispetto ad un'impostazione che tenda a considerare le invenzioni indipendentemente dal valore prettamente scientifico delle stesse, sottolineando in particolare che alcune invenzioni di particolare valore scientifico hanno ricadute economiche molto limitate, mentre altre invenzioni, di minore valore scientifico hanno grossissime ricadute economiche.
Non ritiene inoltre corrispondente alla realtà una rappresentazione dell'attività svolta dai ricercatori nell'ambito dell'università come un'attività che consenta di seguire e tutelare i brevetti: i ricercatori fanno un altro mestiere. Per questo ritiene più efficiente il modello statunitense di collaborazione tra Università e ricercatori, modello che dà la possibilità alle Università da una parte di finanziare buona parte delle loro spese attraverso le invenzioni e, contemporaneamente, dall'altra parte di remunerare adeguatamente i propri ricercatori per l'attività svolta.
Evidenzia inoltre che la proposta di legge mira a facilitare i rapporti tra piccole imprese e università, ricordando che spesso le piccole imprese non investono abbastanza nel campo della ricerca a causa dell'onerosità degli investimenti stessi.
Precisa infine che la proposta di legge mira all'istituzione di veri e propri uffici dei brevetti in Italia, in modo da allineare la competitività italiana a quella degli altri Paesi avanzati.

Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) ritiene di non essere stata chiara: occorre tutelare il diritto di proprietà dell'inventore. La sua posizione non è contraria alla creazione di strutture ad hoc che favoriscano lo sfruttamento del brevetto, né a favorire il collegamento fra il mondo dell'università e quello dell'industria. Ciò che non riesce ad accettare è la riduzione del diritto di proprietà dell'inventore a favore dell'università o dell'ente: non si può togliere ai ricercatori per dare alla struttura. Conferma quindi la sua ferma contrarietà al provvedimento.

Luigi D'AGRÒ (UDC), relatore per la X Commissione, partendo dalla considerazione che la designazione della propria persona quale relatore del provvedimento fosse da collegare all'intenzione di procedere all'approvazione in sede legislativa della proposta di legge, constata che tale ultima possibilità non sembra facilmente realizzabile alla luce delle considerazioni espresse nel corso della seduta.
Riterrebbe pertanto utile procedere ad un supplemento di istruttoria prima di procedere alla nomina di un comitato ristretto, al fine di verificare se sussistono ancora le condizioni per individuare una soluzione che permetta alla Commissione di giungere all'approvazione in sede legislativa del provvedimento in questione, evidenziando in particolare la necessità che il Governo espliciti la propria posizione sulla proposta di legge in questione.


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Carlo COSTANTINI (IdV), relatore per la VII Commissione, ritiene che gli interventi del deputato Barbieri nella scorsa seduta e quello di oggi della collega Filipponio Tatarella forniscano ulteriori spunti per procedere ad un proficuo esame, e ad eventuali modifiche, della proposta di legge.
Le osservazioni svolte, a parte alcune che ritiene non ricevibili, sono infatti di reale interesse per molti aspetti e non ostacolano il proseguimento dell'iter della proposta; auspica quindi la costituzione di un comitato ristretto per la formulazione del testo.

Andrea LULLI (Ulivo) non ritiene auspicabile nella situazione attuale procedere all'istituzione di un comitato ristretto, e concorda con la proposta del collega D'Agrò di procedere ad un supplemento di istruttoria, a condizione che tale proposta sia indirizzata a svolgere un approfondimento reale delle questioni implicate dalla proposta di legge in discussione.
Ritiene infatti che alcune posizioni emerse siano del tutto legittime, ma ideologiche; se l'intenzione è quella di apportare modifiche al testo, si potrà proseguire nell'esame, se viceversa le posizioni resteranno contrarie in maniera ideologica, ritiene difficile perseguire un confronto costruttivo.

Daniele CAPEZZONE, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame al fine di approfondire le questioni emerse nell'esame della proposta di legge.

La seduta termina alle 14.45.