X Commissione - Resoconto di marted́ 19 dicembre 2006


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SEDE REFERENTE

Martedì 19 dicembre 2006. - Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE.

La seduta comincia alle 9.45.

Modifiche alla normativa sullo sportello unico per le imprese e in materia di dichiarazione di inizio attività.
C. 1428 Capezzone ed altri ed abb.
(Seguito esame e approvazione di ulteriori emendamenti).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 ottobre scorso.

Daniele CAPEZZONE, presidente e relatore, informa la Commissione che sul testo inviato sono stati formulate dalle Commissioni competenti in sede consultiva condizioni ed osservazioni che quale relatore ha puntualmente trasformato in emendamenti (vedi allegato 1). Nel caso delle Commissioni V e per le questioni regionali, le indicazioni sono state formulate nel corso del dibattito e tramite lettere inviate al Presidente.
Gli emendamenti presentati sono in particolare diretti:
a meglio definire e tutelare le competenze delle regioni e degli enti locali (da cui le modifiche all'alinea del comma 1 e l'introduzione al medesimo comma della lettera q, recate dagli emendamenti 1.1 e 1.5) come richiesto dalla I Commissione e dalla Commissione per le questioni regionali;
ad ottemperare ad alcune condizioni dettate dalla Commissione ambiente, relative


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al richiamo alla dichiarazione di inizio attività edilizia (lettera c-bis del comma 1 dell'articolo 1, di cui all'emendamento 1.2), alla previsione di termini più ampi per eventuali attività di maggiore impatto ambientale che le regioni possono individuare (lettera f del medesimo comma 1, di cui all'emendamento 1.3) e alla presentazione di una relazione al Parlamento (nuovo articolo 2-bis, di cui all'emendamento 2.0.1);
a specificare l'assenza di minori introiti in relazione alla riduzione dei termini (lettera p del comma 1 dell'articolo 1, di cui all'emendamento 1.5), come richiesto dalla Commissione bilancio;
ad applicare i maggiori termini relativi ai controlli di cui alla legge n. 241 del 1990 limitatamente alle fattispecie previste dalla presente legge (nuovo comma 2 dell'articolo 2, di cui all'emendamento 2.1) come indicato dalla I Commissione;
ed infine ad espungere la previsione di ulteriori sanzioni per l'inosservanza da parte di dirigenti e altri dipendenti dei termini previsti dalla presente legge (lettera l del comma 1 dell'articolo 1, di cui all'emendamento 1.4) come richiesto dalla Commissione Giustizia.

Si tratta di emendamenti di carattere tecnico che la Commissione deve recepire comunque tramite votazioni, al fine di rinviare alle Commissioni competenti in sede consultiva il nuovo testo risultante dall'approvazione degli emendamenti per l'espressione di un ulteriore parere.
Mette quindi in votazione gli emendamenti.

La Commissione, con singole votazioni, approva gli emendamenti del relatore 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 2.1 e 2.0.1

La seduta termina alle 10.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 19 dicembre 2006. - Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Filippo Bubbico.

La seduta comincia alle 10.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia e che modifica la direttiva 92/42/CEE.
Atto n. 39.
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 dicembre scorso.

Salvatore TOMASELLI (Ulivo), relatore, illustra una proposta di parere sul provvedimento in discussione (vedi allegato 2).

Luigi LAZZARI (FI) pur apprezzando lo sforzo profuso dal relatore nella formulazione delle osservazioni contenute nella proposta di parere, riterrebbe opportuna, in considerazione della quantità e della qualità delle osservazioni proposte, la previsione di un ulteriore passaggio del testo del Governo in Commissione, così che i parlamentari possano valutare l'entità delle modifiche accolte, in un rapporto di collaborazione virtuosa fra Governo e Parlamento.

Luigi D'AGRÒ (UDC) contesta la scelta di ricorrere a un decreto legislativo per introdurre modifiche nella materia in oggetto, criticando altresì la scelta di prevedere nel parere esclusivamente una serie di osservazioni anziché di condizioni, che rappresentano uno strumento più valido al fine di ottenere una maggiore responsabilizzazione del Governo nel rispettare la volontà del Parlamento.


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Sottolinea inoltre che la materia del provvedimento è estremamente tecnica e che sarebbe quindi opportuno prendere in considerazione anche ulteriori segnalazioni da parte di altri soggetti a vario titolo coinvolti rispetto a quelli già interpellati.
Giudica positivamente l'osservazione di cui al punto c) della proposta di parere, che tende a abbassare il limite di 100 Mwh a 50 Mwh ai fini del rilascio della garanzia di origine, ritenendo peraltro auspicabile l'inserimento nel parere che la Commissione approverà di un'osservazione volta a stimolare il Governo a predisporre provvedimenti di incentivazione della cogenerazione domestica, sul modello di quanto perseguito da molti Paesi del nord Europa.

Andrea LULLI (Ulivo) ritiene condivisibile l'ipotesi di inserire nella proposta di parere un'apposita osservazione volta a prevedere che il Governo si occupi della promozione della cogenerazione domestica attraverso un apposito provvedimento.
Per quel che concerne il parere predisposto, sottolinea che la formulazione di osservazioni, con l'utilizzazione della formula «valuti il Governo», costituisce una prassi usuale nell'espressione dei pareri sugli atti del Governo.

Ruggero RUGGERI (Ulivo) concorda con le valutazioni espresse dal collega LULLI in merito all'uso della formula «valuti il Governo» nell'ambito dei pareri approvati dalla Commissione
Propone di sostituire, alla lettera g) della proposta di parere, l'espressione «settore industriale» con l'espressione «settore produttivo», al fine di ricomprendere tra i beneficiari dei titoli di efficienza energetica non solo le imprese del settore industriale ma anche quelle del settore agricolo.

Stefano SAGLIA (AN) rileva che l'aspetto meno convincente del decreto in questione è quello di modificare disposizioni della legge n. 239 del 2004 relativamente alla cogenerazione abbinata al teleriscaldamento, sottolineando che tali scelte erano state condivise sia dall'attuale opposizione che dall'attuale maggioranza. Ritiene che esista un problema di tipo procedurale in tale scelta, poiché nella delega in base alla quale è stato emanato il decreto legislativo non è prevista la possibilità di effettuare interventi di modifica alla normativa vigente.
Tale provvedimento, in relazione a quanto esposto, a suo parere genererà un ampio contenzioso da parte di tutti quegli operatori che saranno penalizzati attraverso le modifiche normative in questione, sottolineando che la scelta di attribuire certificati bianchi anziché certificati verdi agli impianti di cogenerazione causerà ai titolari notevole pregiudizio dal punto di vista economico, in quanto il valore dei certificati bianchi è dal punto di vista economico quattro-cinque volte minore rispetto a quello dei certificati verdi.
Sottolinea inoltre che il processo della cogenerazione comporta non solo risparmio energetico ma costituisce altresì una forma di produzione di energia che, implicando una minore immissione nell'aria di combustibile, contribuisce notevolmente a mitigare l'inquinamento ambientale,
Evidenzia che da parte del suo Gruppo esiste da sempre la volontà di rispettare il dettato delle direttive comunitarie in materia energetica, auspicando peraltro che il Governo, prima di addivenire all'emanazione definitiva del provvedimento istituisca un tavolo di concertazione al fine di procedere ad una più accurata disamina di tutti i problemi tecnici implicati dal provvedimento attraverso il confronto con tutti i soggetti coinvolti dal provvedimento.

Il sottosegretario Filippo BUBBICO ringrazia la Commissione per la serietà del dibattito e l'approfondimento su un tema così rilevante; sottolinea l'importanza delle osservazioni formulate dalla Commissione e la volontà del Governo di prenderle in considerazione al fine di addivenire ad una migliore formulazione del provvedimento, evidenziando peraltro la necessità di pervenire in termini rapidi all'approvazione del decreto, al fine di evitare la procedura d'infrazione comunitaria nei confronti dello Stato italiano.


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Condivide l'auspicio formulato dal relatore di dare maggiore sistematicità alla politica in materia in modo da evitare interventi settoriali in contraddizione tra loro, evidenziando peraltro l'intenzione da parte del Governo di rispettare le obbligazioni già assunte, gli investimenti già effettuati e i progetti industriali già avviati.
Riguardo al tema della cogenerazione domestica, sottolinea che tale tema può sicuramente rientrare nell'ambito dell'esame del disegno di legge delega in materia energetica, rimarcando l'importanza di pervenire all'approvazione di normative chiare al fine di evitare dubbi interpretativi e contenziosi.
Non giudica opportuno l'osservazione contenuta al punto g) della proposta di parere, in quanto ritiene che i titoli di efficienza energetica per la logica ad essa sottesa debbano riguardare solo i distributori e mai i produttori.
Non ritiene infine possibile un ulteriore passaggio parlamentare dello schema di decreto successivamente alle modificazioni apportate in relazione alle osservazioni formulate, in quanto ciò appesantirebbe non solo il lavoro del Governo ma anche della Commissione, ribadendo peraltro che le osservazioni contenute nel parere saranno tenute nella giusta considerazione dal Governo, in conformità con quanto previsto dalla normativa comunitaria, al fine di garantire sia gli operatori che la trasparenza del mercato.

Maurizio BERNARDO (FI) auspica che il Governo faccia proprie le osservazioni contenute nella proposta di parere, e al contempo teme di aver colto dall'intervento del sottosegretario poca disponibilità al riguardo. Segnala in generale la propria posizione contraria rispetto a una politica energetica attuata attraverso la suddivisione degli interventi normativi in vari provvedimenti.
Facendo riferimento anche ai contenuti di una recente audizione al Senato del Commissario europeo per l'energia, segnala un eccessivo allarmismo da parte del Governo italiano nei confronti delle eventuali procedure d'infrazione, evidenziando al riguardo, in particolare, un'eccessiva solerzia da parte del Governo italiano nell'attuazione fin troppo puntuale delle direttive comunitarie.
Sottolinea a tal proposito che altri paesi, considerati più all'avanguardia dell'Italia, come la Francia, versano in una situazione maggiormente critica rispetto all'Italia per quel che riguarda il rispetto della normativa comunitaria e ritiene comunque che l'adeguamento delle normative nazionali a quelle europee sia un processo che necessiti di tempi adeguati.
Evidenzia infine l'importanza di tenere conto in sede di emanazione definitiva del provvedimento in questione non solo delle osservazioni contenute nel parere della Commissione ma di tutte le osservazioni tecniche formulate dai soggetti competenti.

Luigi D'AGRÒ (UDC) in riferimento a quanto espresso dal collega Lulli, sottolinea che la X Commissione varie volte nella scorsa legislatura ha approvato proposte di parere contenenti condizioni e che ritiene che in ciò non vi sia nulla di particolarmente scandaloso.

Salvatore TOMASELLI (Ulivo) riformula la proposta di parere, modificando il punto g) e aggiungendo, alle osservazioni, una lettera o) finalizzata a stimolare il Governo alla presentazione di disposizioni per favorire la promozione della cogenerazione domestica (vedi allegato 3).

Daniele CAPEZZONE, presidente, chiede al rappresentante del Governo se, alla luce del dibattito svolto, intende svolgere ulteriori considerazioni.

Il sottosegretario Filippo BUBBICO conferma la disponibilità del Governo ad attivare una collaborazione costante con la Commissione, ribadendo peraltro che l'instaurazione di procedure d'infrazione comunitarie può comportare il pagamento di ingenti sanzioni da parte dello Stato italiano e che sembra quindi fondamentale evitarle.
Ritiene che gli spazi di mediazione possibili in favore degli operatori-investitori


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siano già stati utilizzati; appare essenziale infatti che il provvedimento non contenga disposizioni ambigue; le preoccupazioni in merito appaiono peraltro, a suo parere, eccessive. Per quanto concerne il teleriscaldamento, ritiene opportuno precisare che esso non ha necessariamente a che fare con la cogenerazione, essendo solo un sistema di distribuzione del calore, quindi non ha molto senso prevedere per esso specifiche incentivazioni: se esso è associato alla cogenerazione, sarà naturalmente sostenuto ai sensi di quanto previsto dal decreto legislativo.

La Commissione approva quindi la proposta di parere così come riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 10.45.