VI Commissione - Resoconto di mercoledì 16 maggio 2007


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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 16 maggio 2007. - Presidenza del vicepresidente Francesco TOLOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 15.


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Francesco TOLOTTI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01033 Reina ed altri: Problematiche relative all'applicazione delle agevolazioni tributarie in favore di cori, bande musicali e filodrammatiche con finalità dilettantistiche.

Siegfried BRUGGER (Misto-Min.ling) illustra brevemente l'interrogazione, di cui è cofirmatario, la quale intende fare chiarezza in merito all'applicazione delle agevolazioni fiscali e contributive recate dalla legge n. 296 del 2006 in favore dei cori, delle bande musicali e delle filodrammatiche aventi finalità dilettantistiche.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Siegfried BRUGGER (Misto-Min.ling) ringrazia il Sottosegretario, dichiarandosi soddisfatto della risposta.

5-01034 Mungo e Sperandio: Aliquota agevolata sul metano utilizzato in strutture alberghiere.

Donatella MUNGO (RC-SE) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2)

Donatella MUNGO (RC-SE) riservandosi di approfondire il contenuto della risposta, ritiene che essa sia sostanzialmente positiva, dichiarandosi pertanto soddisfatta, ed auspicando che gli uffici dell'Agenzia delle dogane adottino un comportamento uniforme su tutto il territorio nazionale relativamente all'imposizione sul metano utilizzato nelle strutture alberghiere.

5-01035 Galletti e Compagnon: Applicazione dell'imposta di registro in misura fissa sui conferimenti di immobili a società agricole.

Angelo COMPAGNON (UDC) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, rilevando come il mondo agricolo attenda con grande attenzione chiarimenti interpretativi da parte del Governo in merito all'applicazione in misura fissa dell'imposta di registro sui conferimenti di immobili effettuati nei confronti di società agricole in occasione dell'aumento del capitale sociale.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Angelo COMPAGNON (UDC) ringrazia il Sottosegretario, rilevando tuttavia come la risposta non apporti reali elementi di novità rispetto al tema affrontato dall'interrogazione, riservandosi pertanto di valutare il contenuto della circolare che sarà prossimamente emanata in materia.

5-01036 Leo: Problematiche relative alla disciplina tributaria delle stock option.

Maurizio LEO (AN) illustra la propria interrogazione la quale, affronta il problema relativo al regime tributario applicabile ai piani di stock option, con particolare riferimento ai piani, adottati prima dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 223 del 2006, per i quali si è proceduto all'assegnazione ai dipendenti di parte delle azioni prima che fossero intercorsi tre anni dall'attribuzione del relativo diritto di opzione ai dipendenti stessi.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).


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Maurizio LEO (AN) ringrazia il Sottosegretario, rilevando tuttavia come la risposta, analogamente a quanto avvenuto in casi analoghi, si diffonda nel richiamare norme di legge o circolari, il cui contenuto è ben conosciuto dagli interroganti, rendendo di fatto poco comprensibile l'effettivo orientamento del Governo in materia.
Si riserva comunque di approfondire il testo della risposta, sottolineando la necessità di chiarire, in via definitiva, il regime tributario applicabile a quei piani di stock option, deliberati prima dell'entrata in vigore del citato decreto-legge n. 223, in forza dei quali si è proceduto ad assegnare ai dipendenti parte delle azioni oggetto dei piani stessi prima che fosse decorso quel periodo di tre anni dall'attribuzione del diritto di opzione che costituisce, ai sensi delle nuove disposizioni in materia introdotte dal predetto decreto-legge n. 223, condizione necessaria per fruire del regime fiscale agevolato. In tale contesto ritiene che, per tali fattispecie, occorrerebbe consentire l'applicazione del predetto regime di favore, a condizione che i medesimi piani di stock option siano rinegoziati, stabilendo un periodo di detenzione dei diritti di opzione relativi alle azioni non ancora assegnate complessivamente non inferiore a tre anni.

5-01037 Fugatti: Applicazione degli indici di normalità economica previsti dall'articolo 1, comma 14, della legge finanziaria per il 2007.

Maurizio FUGATTI (LNP) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione, ringraziando comunque il Governo per la disponibilità a rispondere all'atto di sindacato ispettivo, nonostante esso fosse stato depositato, per un disguido di natura tecnica, in ritardo rispetto agli ordinari termini di presentazione.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Maurizio FUGATTI (LNP) si riserva di verificare ulteriormente il contenuto della circolare dell'Agenzia delle entrate preannunciata nella risposta, rilevando comunque come le nuove norme in materia di studi del settore recentemente introdotte dal Governo rischino di porre le imprese italiane in una condizione di grave difficoltà, in ragione dell'aggravio di imposizione che discenderà dall'attuazione di tale disciplina.

Francesco TOLOTTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Sull'ordine dei lavori.

Francesco TOLOTTI, presidente, propone di procedere ad un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di passare alla discussione della risoluzione n. 7-00150 e, quindi, agli altri punti all'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 15.35.

RISOLUZIONI

Mercoledì 16 maggio 2007. - Presidenza del vicepresidente Francesco TOLOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 15.35.

7-00150 Fugatti e Germontani: Proroga dei termini di presentazione del Modello Unico.
(Seguito discussione e conclusione - Reiezione).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 2 maggio 2007.

Maurizio FUGATTI (LNP) ricorda che nella precedente seduta, a fronte di una richiesta in tal senso del rappresentante


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del Governo, e nonostante l'ampia condivisione espressa sul contenuto dell'atto di indirizzo da parte di esponenti di molti gruppi, anche di maggioranza, la Commissione aveva deciso, in uno spirito costruttivo, di rinviare di alcuni giorni la discussione della risoluzione. A fronte di tale disponibilità, il Governo ha invece dimostrato scarso rispetto nei confronti della Commissione, decidendo, nei giorni immediatamente successivi, di prorogare alcuni termini per la presentazione e trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, ponendo in tal modo il Parlamento di fronte ad un fatto compiuto, senza poter esprimere il proprio orientamento in merito.
Rileva, peraltro, come le proroghe disposte dal Governo risultino, nel complesso, assolutamente insufficienti, costringendo molti contribuenti ed intermediari in una condizione di ancora maggiore difficoltà. Ritiene quindi di riformulare il testo della propria risoluzione (vedi allegato 6), nel senso di impegnare il Governo a prorogare tutti i termini di dichiarazione, limitatamente all'anno in corso, fino al 31 ottobre prossimo.

Maria Ida GERMONTANI (AN) concorda con le considerazioni del deputato Fugatti, rilevando come i componenti della Commissione abbiano appreso solo dai giornali della decisione, assunta dal Governo, di prorogare i termini di presentazione delle dichiarazioni. Tale atteggiamento, oltre a risultare gravemente offensivo nei confronti dell'organo parlamentare, risulta inoltre poco attento alle reali esigenze dei contribuenti e degli intermediari tributari, i quali, in forza delle predette proroghe, si troveranno costretti ad adempiere alle scadenze tributarie a ridosso del periodo estivo.
Concorda quindi con la riformulazione della risoluzione operata dal deputato Fugatti.

Maurizio LEO (AN) concorda con i rilievi espressi dai deputati Fugatti e Germontani, ricordando come il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze Visco, in una sua recente audizione dinanzi alla Commissione Finanze del Senato, abbia espresso la contrarietà del Governo a concedere ulteriori proroghe dei termini di presentazione delle dichiarazioni dei redditi. In quella sede il Vice Ministro ha addirittura sostenuto che tali termini dovrebbero essere riportati alla fine del mese di aprile, dimostrando in tal modo l'assolta indifferenza dell'Esecutivo rispetto ai reali problemi dei contribuenti, i quali, in una ipotesi siffatta, si troverebbero nella condizione di dover presentare le dichiarazioni annuali entro la medesima data nella quale si procede all'approvazione dei bilanci delle società, con le nefaste conseguenze che è facile immaginare.
Rileva, peraltro, come anche le limitate proroghe finora concesse non siano assolutamente adeguate, in quanto, in particolare per ciò che riguarda le società, non sono stati ancora chiariti molti aspetti delle novità recentemente introdotte in materia dal Governo. In tale prospettiva una proroga fino al 31 ottobre di tali termini appare, a suo giudizio, necessaria per consentire ai contribuenti interessati di comprendere appieno le novità apportate alla disciplina.
Invita quindi anche i deputati di maggioranza ad appoggiare la risoluzione, come riformulata dai presentatori.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo) ricorda di aver espresso una valutazione sostanzialmente positiva sul testo originario della risoluzione, in considerazione dello stato di oggettiva difficoltà nella quale versano gli intermediari fiscali nell'applicazione delle nuove disposizioni tributarie introdotte dal Governo. Occorre tuttavia rilevare come, al di là delle modalità, forse discutibili, con cui il Governo ha operato in questo caso, la decisione di prorogare molti termini di presentazione delle dichiarazioni costituisca comunque un risultato positivo, che, anche grazie al contributo fornito dalla Commissione Finanze attraverso la discussione dell'atto di indirizzo, consentirà ai soggetti interessati di fruire di un maggior lasso di tempo per adempiere ai propri obblighi tributari.


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Gianfranco CONTE (FI) rileva come la proroga, disposta dal Governo, dei termini di taluni adempimenti tributari, risulti, purtroppo, parziale ed insufficiente, ed appaia sostanzialmente motivata dalle difficoltà del Governo ad assicurare la tenuta dei conti pubblici, alla luce delle molteplici richieste di interventi di spesa avanzate da parte di tutti i settori della maggioranza.
In tale contesto rileva come la vicenda relativa alla discussione della risoluzione testimoni dell'assoluto svilimento del ruolo del Parlamento, che risulta ormai marginalizzato rispetto alle scelte di politica tributaria che l'Esecutivo intende perseguire. Auspica quindi che, per il futuro, non abbiano a ripetersi siffatti episodi, valutando positivamente la ferma lettera di protesta inviata in merito dal Presidente della Commissione al Ministro dell'Economia.

La Commissione respinge la risoluzione, come riformulata dal presentatore.

La seduta termina alle 15.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 16 maggio 2007. - Presidenza del vicepresidente Francesco TOLOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 15.55.

Proposta di nomina di Luca Enriques a componente della Commissione nazionale per la società e la borsa.
Nomina n. 35.
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 maggio 2007.

Flavio PERTOLDI (Ulivo), relatore, ricorda di aver già proposto, nel corso della precedente seduta, di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina.

Donatella MUNGO (RC-SE) pur senza esprimere una valutazione negativa sul candidato proposto alla nomina, preannuncia il proprio voto contrario sulla proposta di nomina, alla luce dell'orientamento assunto ufficialmente, in via generale, dal proprio gruppo sulle proposte di nomina.

Francesco TOLOTTI, presidente, prima di passare alla votazione, dà conto delle sostituzioni. Indìce, quindi, la votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole.
(Segue la votazione).

Francesco TOLOTTI, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 23
Votanti22
Astenuti1
Maggioranza12
Hanno votato 21
Hanno votato no1

La Commissione approva.

Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Ceccuzzi, Conte Gianfranco, Crisci, Fiano, Fincato, Fiorio (in sostituzione di Sposetti), Fluvi, Fogliardi, Froner, Galletti, Giuditta (in sostituzione di Del Mese), Leddi Maiola, Leo, Mungo, Pepe Antonio, Pertoldi, Servodio (in sostituzione di Amendola), Strizzolo, Tolotti, Vacca, Vichi, Zucchi (in sostituzione di Nannicini).

Si è astenuto il deputato:
Fugatti.

La seduta termina alle 16.20.


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 16 maggio 2007. - Presidenza del vicepresidente Francesco TOLOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 16.20.

Delega al Governo per il riordino della normativa sulla tassazione dei redditi di capitale, sulla riscossione e accertamento dei tributi erariali, sul sistema estimativo del catasto fabbricati, nonché per la redazione di testi unici delle disposizioni sui tributi statali.
C. 1762 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 maggio 2007.

Ermanno VICHI (Ulivo) sottolinea come le deleghe contenute nel disegno di legge risultino necessarie per portare maggiore chiarezza su aspetti particolarmente complessi della disciplina tributaria, i quali hanno costituito oggetto, in passato, di numerosi tentativi di riforma, i quali non hanno tuttavia portato frutti concreti. In tale contesto ritiene che il principale obiettivo della Commissione, e di tutto il Parlamento, debba essere quello di precisare meglio i criteri e i principi direttivi previsti da tali deleghe, al fine di assicurare il corretto esercizio del potere legislativo delegato.
Passando ad alcuni aspetti specifici del provvedimento, ribadisce la propria coerenza rispetto alle linee politiche del gruppo politico cui egli appartiene, esprimendo tuttavia talune osservazioni critiche in merito all'articolo 1, relativo alla revisione del regime tributario dei redditi di capitale.
In particolare, mentre concorda pienamente con l'obiettivo di rendere omogeneo il trattamento dei fondi comuni d'investimento italiani rispetto a quello dei fondi esteri, esprime invece perplessità sull'introduzione del meccanismo dell'equalizzatore prospettata dall'emendamento 1.1 del Governo, ritenendo che tale strumento, il quale era già stato introdotto in passato, e successivamente eliminato, ponga numerose problematiche di non facile soluzione.
Non concorda altresì con la scelta, operata dal Governo, di rinunciare all'obiettivo originario di unificare al 20 per cento le aliquote di imposta su tutte le diverse tipologie di redditi di capitale, pur concordando con l'osservazione, espressa dal deputato Leo, secondo cui anche la nuova formulazione dell'articolo 1 proposta dal Governo può consentire di realizzare tale unificazione delle aliquote. A questo proposito rileva come tale intervento risulterebbe particolarmente utile a razionalizzare il quadro normativo sussistente in materia, oltre a costituire l'occasione propizia per affrontare anche il tema relativo all'introduzione di un'imposta sostitutiva al 20 per cento sui redditi di locazione. In ogni caso, ritiene che la sede deputata a discutere di tali argomenti debba essere la Commissione Finanze, e che risulterebbe assai grave se il Governo intendesse affrontare questo tema nell'ambito della legge finanziaria, eventualmente inserendolo in un emendamento su cui porre la questione di fiducia.
Per quanto riguarda l'articolo 4, recante la revisione del sistema catastale, ritiene che tale tematica sottenda problemi assai rilevanti ed annosi, la cui soluzione non potrà certamente essere raggiunta in soli due o tre anni. In tale contesto ritiene comunque opportuno avviare con determinazione un processo di riforma, pur esprimendo perplessità relativamente a taluni criteri di delega previsti nel medesimo articolo.
In particolare, non concorda con la formulazione del comma 1, lettera a), secondo la quale la determinazione degli estimi avverrebbe su base patrimoniale, ritenendo che tale impostazione possa prestarsi a rilievi di illegittimità costituzionale, anche alla luce di alcune sentenze della Corte costituzionale che sono intervenute su analoghi provvedimenti in materia. Al di là degli aspetti giuridici, sottolinea


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come, anche in questo campo, l'imposizione debba riferirsi ai redditi, e non ai patrimoni, dai quali non necessariamente deriva la effettiva produzione di un reddito tassabile.
Rileva, in ogni caso, come la proposta riforma del sistema estimativo comporterà un notevole incremento del valore catastale degli immobili: in tale contesto, dal momento che la delega non si pone l'obiettivo di realizzare un maggior gettito per l'erario, ma di operare una riforma di carattere strutturale, occorre diminuire le aliquote ICI, nonché le imposte di registro e catastali.
A tale proposito ritiene che ogni intervento di compensazione risulterà comunque assai complesso, considerato che alcune categorie di contribuenti subiranno un incremento del carico tributario mentre altre categorie saranno avvantaggiate dall'intervento riformatore. In particolare, occorrerà tenere presente che gli incrementi dei valori catastali si determineranno soprattutto per quanto riguarda gli immobili situati nei centri storici, rilevando la necessità di tener conto delle esigenze di quelle fasce di popolazione meno abbienti che tuttora risiedono in tali aree. Inoltre, l'aumento dei valori catastali comporterà l'esigenza di rivedere anche il limite di esenzione fissato per l'applicazione dell'imposta sulle successioni e donazioni, il quale era stato stabilito tenendo conto della generale sottovalutazione dei valori catastali degli immobili rispetto ai valori effettivi di mercato.
In termini più generali, ritiene opportuno specificare che la predetta riforma del sistema catastale debba essere realizzata assicurando l'invarianza del gettito complessivo e non, come previsto dall'emendamento 4.1 del relatore, semplicemente prevedendo il mantenimento di tale gettito: rileva, infatti, come tale ultima nozione sia volta più che altro ad assicurare le esigenze di gettito dei comuni, mentre la nozione di invarianza costituisce una garanzia per il contribuente, escludendo aggravi di imposizione nei suoi confronti.
In tale ambito ritiene altresì necessario rafforzare gli strumenti di tutela in favore dei contribuenti che subiranno un incremento dei valori catastali degli immobili di loro proprietà, nonché affrontare, in termini generali, il tema della revisione dell'ICI.
A tale ultimo proposito non considera sufficiente prevedere solo l'incremento delle detrazioni ICI sulla prima casa, suggerendo invece l'opportunità di mettere in discussione tale tributo, il quale ha ormai assunto il carattere di un'imposta patrimoniale, che sarebbe, a suo giudizio, preferibile abolire. In ogni caso, appare necessario eliminare taluni aspetti poco chiari della disciplina vigente in materia, ad esempio chiarendo se le detrazioni dall'ICI si applichino alla prima casa, ovvero all'abitazione principale del contribuente, comprendendo in tale nozione anche l'immobile utilizzato da ascendenti o discendenti del proprietario, purché appartenenti al medesimo nucleo familiare. In questo quadro considera altresì opportuno riflettere sull'opportunità di continuare ad escludere da tali agevolazioni le seconde case, ritenendo che l'estensione a tali tipologie di immobili di talune misure fiscali di favore possa avere effetti positivi sul mercato degli immobili, incrementando la disponibilità degli alloggi in locazione.
Nel complesso, auspica che l'esame del provvedimento avvenga in uno spirito di fattiva collaborazione tra la Commissione ed il Governo, che consenta la realizzazione di una riforma di carattere strutturale che affronti tutti i temi attualmente in discussione.

Francesco TOLOTTI, presidente, alla luce delle richieste in tal senso pervenute da taluni gruppi di opposizione, propone di prorogare il termine per la presentazione degli emendamenti, già fissato alle ore 18 del 29 maggio, alle ore 14 di giovedì 31 maggio prossimo.

La Commissione concorda.


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Il sottosegretario Alfiero GRANDI, in considerazione dell'avvenuta fissazione del termine per la presentazione degli emendamenti, suggerisce che l'esame preliminare sul provvedimento si concluda entro la settimana in corso.

Francesco TOLOTTI, presidente, concorda con la proposta del Sottosegretario, avvertendo pertanto che l'esame preliminare si concluderà in una seduta da convocare nella giornata di domani. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame.

Istituzione di un'area franca urbana nel comune di Lamezia Terme.
C. 2237 D'Ippolito Vitale e C. 2422 Amendola.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Ida D'IPPOLITO VITALE (FI), relatore, illustra il contenuto delle proposte di legge in esame, le quali, sebbene formulate in termini parzialmente diversi, rispondono entrambe alla finalità di istituire un'area franca urbana nel comune di Lamezia Terme, prevedendo l'applicazione di benefici fiscali in favore dei soggetti imprenditoriali che realizzino o esercitino in tale area attività economiche. Tali misure risultano pienamente congruenti con le previsioni per il sostegno delle iniziative imprenditoriali nelle aree in ritardo di sviluppo contenute nella legge finanziaria per il 2007 e sono pertanto compatibili con le linee programmatiche dell'attuale Governo, il quale ha individuato nell'istituzione di zone franche urbane uno degli strumenti utili per rilanciare il tessuto economico del Mezzogiorno.
In tale contesto evidenzia i positivi risultati di analoghe esperienze avviate in altri paesi europei, quali ad esempio la Francia, nella quale sono state istituite numerose zone franche, che hanno notevolmente contribuito alla rinascita di aree sottosviluppate.
Evidenzia quindi come la scelta di prevedere l'istituzione di una zona franca del comune di Lamezia Terme sia motivata, da un lato, dalle gravi difficoltà socioeconomiche che affliggono quel territorio, caratterizzato da un tasso di disoccupazione addirittura più alto di quello, già elevatissimo, registratosi nella Regione Calabria, ma anche, dall'altro, dalle grandi possibilità di sviluppo di tale area del Paese, la quale risulta dotata di importanti infrastrutture di comunicazione e nella quale sussiste un tessuto imprenditoriale che attende da tempo l'occasione di poter sviluppare appieno le proprie capacità produttive.
Passando a richiamare brevemente le principali caratteristiche delle due proposte di legge in esame, rileva come la proposta n. 2237 risulti articolata in termini più complessivi e specifici, prevedendo nel dettaglio i criteri per l'ottenimento dei benefici, la definizione del relativo ambito di applicazione, i requisiti di localizzazione geografica, oltre a disciplinare nel dettaglio l'Ente gestore dell'area franca.
Ritiene quindi che la Commissione debba svolgere un'attenta valutazione dei provvedimenti, al fine di realizzare un migliore coordinamento tra le due proposte, apportandovi tutti i necessari miglioramenti, al fine di predisporre uno strumento legislativo che possa offrire una concreta opportunità di sviluppo, non solo al comune di Lamezia Terme, ma all'intera Regione Calabria.

Francesco AMENDOLA (Ulivo), illustra brevemente la propria proposta di legge, la quale, oltre a richiamarsi alle previsioni contenute nella legge finanziaria per il 2007 relative allo sviluppo delle regioni meridionali, si pone in una linea di continuità rispetto ad analoghi strumenti di sostegno avviati nel corso degli ultimi anni nel quadro dei Fondi strutturali comunitari.


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Rileva quindi come l'istituzione di un'area franca urbana nel territorio del comune di Lamezia Terme possa determinare risultati particolarmente positivi, in considerazione delle grandi possibilità di sviluppo insite in quel territorio, che può disporre, come già sottolineato dal relatore, di infrastrutture di trasporto e di un tessuto imprenditoriale potenzialmente molto attivo.
Ritiene quindi che le misure contenute nelle proposte di legge in esame possano costituire un volano per lo sviluppo della Calabria e di tutto il Mezzogiorno.

Francesco TOLOTTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati svolti:

SEDE REFERENTE

Delega per il recepimento delle direttive 2002/15/CE, 2004/25/CE e 2004/39/CE, nonché per l'adozione di disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo n. 191 del 2005, di attuazione della direttiva 2002/98/CE.
C. 2600, approvato dal Senato.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI