III Commissione - Resoconto di marted́ 29 maggio 2007


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SEDE REFERENTE

Martedì 29 maggio 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forcieri.

La seduta comincia alle 13.45.

Ratifica Accordo Italia-India sulla cooperazione nel campo della difesa.
C. 2267 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 28 marzo 2007.

Sergio MATTARELLA (Ulivo), relatore, ribadisce le osservazioni critiche precedentemente svolte circa la qualificazione dell'accordo in esame alla stregua di un'apposita intesa intergovernativa ai sensi della legge n. 185 del 1990, così come contemplata nella relazione governativa che accompagna il disegno di legge con riferimento al regolamento n. 93 del 2005. Tale qualificazione comporterebbe l'indiscriminata


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estensione delle procedure semplificate previste per i Paesi facenti parte dell'Unione europea e della NATO. Considera, pertanto, necessaria la presentazione di un articolo aggiuntivo che, senza intervenire sul testo dell'accordo assolutamente ineccepibile, ripristini la corretta applicazione della legge n. 185 del 1990.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI, ringraziando il relatore per aver riepilogato la questione peraltro già affrontata nella scorsa legislatura, dichiara l'impegno del Governo al pieno rispetto della normativa in vigore, da considerarsi del resto all'avanguardia. Nega altresì che vi sia la volontà di equiparare Paesi terzi agli Stati membri dell'Unione europea ovvero della NATO. Sottolinea, al riguardo, come non sia il testo del disegno di legge, ma la sola relazione di accompagno, ad essere messa in discussione. Invita, pertanto, la Commissione a valutare l'opportunità di procedere nell'esame del provvedimento inserendo eventualmente le indicazioni ritenute necessarie in appositi atti di indirizzo, così come è avvenuto al Senato per il divieto di commercio delle bombe a grappolo e per la sottoposizione di ciascuna operazione all"autorizzazione del Ministero degli affari esteri. Manifesta, altresì, ampia disponibilità ad un confronto sulla legittimità o meno del regolamento n. 93 del 2005.

Sergio MATTARELLA (Ulivo), relatore, si duole di non poter accedere all'invito del rappresentante del Governo, in quanto gli atti di indirizzo approvati dal Senato appaiono comunque limitati ad alcuni aspetti della questione. Considera peraltro inadeguato anche un ordine del giorno di carattere più generale, dal momento che nella scorsa legislatura il rigetto presso la Camera di una sua proposta emendativa avrebbe avallato l'erronea interpretazione riproposta nella relazione di accompagno del provvedimento in esame, in quanto ormai costante. Senza, quindi, intervenire in alcun modo sul testo dell'accordo, ritiene necessaria una modifica legislativa. Nell'esprimere apprezzamento per le dichiarazioni rese dal sottosegretario Forcieri, si rammarica per il ritardo dell'ulteriore passaggio al Senato, tenendo presente il rilievo del Paese interessato, ma segnala come il Governo, edotto dei termini della questione ripetutamente sollevata nella scorsa legislatura, avrebbe potuto presentare prima alla Camera il disegno di legge in esame.

Ramon MANTOVANI (RC-SE), nell'associarsi alle parole del collega Mattarella, ritiene che l'approvazione dell'articolo aggiuntivo da lui preannunciato concluderebbe felicemente la riflessione avviata nella scorsa legislatura non solo da parte dell'allora opposizione, ma anche di rappresentanti dell'allora maggioranza. Alla luce del deprecato svuotamento delle prescrizioni della legge n. 185 del 1990, saluta con favore le affermazioni rese dal rappresentante del Governo che costituiscono un passo avanti. Nel richiamarsi alle preoccupazioni emerse anche nell'opinione pubblica, ritiene che il Senato potrà tornare in tempi assai brevi sul disegno di legge in esame, limitatamente alla modifica auspicata, mentre comunque anche i trattati già in vigore dovrebbero tenerne conto in sede applicativa.

Marco ZACCHERA (AN) dà atto al deputato Mattarella dell'importanza della questione posta, nonché al rappresentante del Governo del chiarimento reso. Sottolinea come l'India sia un paese amico dell'Italia, ma invita tuttavia alla prudenza in relazione alla nota situazione geopolitica regionale. Invita il relatore a formulare una proposta emendativa aperta alla sottoscrizione degli altri colleghi in modo che il Senato possa poi celermente riesaminare il disegno di legge, sulla base di un'ampia convergenza tra i gruppi politici ed in virtù di un'idonea azione da parte del Governo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI prende atto dell'unanime orientamento della Commissione peraltro coincidente nel merito con le sue dichiarazioni.


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Richiama tuttavia l'importanza dell'accordo, il rilievo del Paese interessato ed il tempo già trascorso dalla sua sigla. Nel rimettersi alla volontà parlamentare, invita la Commissione a prendere in esame l'eventualità di un atto di indirizzo più puntuale rispetto a quelli votati dal Senato, rinviando l'intervento legislativo ad un successivo disegno di legge di analoga materia.

Umberto RANIERI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica Memorandum d'intesa Italia-Svizzera sulla cooperazione per i materiali di difesa.
C. 2240 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 17 maggio 2007.

Umberto RANIERI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.10.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 29 maggio 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI.

La seduta comincia alle 14.10.

Indagine conoscitiva sulle istituzioni ed i processi della globalizzazione.

Audizione del Direttore esecutivo per l'Italia della Banca mondiale, dottor Giovanni Majnoni.
(Svolgimento e conclusione).

Umberto RANIERI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Introduce, quindi, l'audizione.

Giovanni MAJNONI, Direttore esecutivo per l'Italia della Banca mondiale, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni, i deputati Valdo SPINI (SDpSE) e Sabina SINISCALCHI (RC-SE).

Giovanni MAJNONI, Direttore esecutivo per l'Italia della Banca mondiale, risponde ai quesiti formulati e fornisce ulteriori precisazioni.

Umberto RANIERI, presidente, nell'autorizzare la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta della documentazione presentata dal dottor Majnoni, dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Martedì 29 maggio 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI indi del vicepresidente Tana DE ZULUETA. - Interviene il viceministro degli affari esteri, Franco Danieli.

La seduta comincia alle 15.25.

Concessione di un contributo finanziario alla Delegazione generale palestinese per il funzionamento della sede in Italia.
C. 2549 Governo.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.


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Tana DE ZULUETA (Verdi), relatore, facendo riferimento alla relazione governativa di accompagnamento al disegno di legge, sottolinea come, tra le ragioni che vertono a favore del rinnovo della concessione di un contributo per il funzionamento della Delegazione palestinese in Italia, vi è l'adesione manifestata al Presidente Abu Mazen, da cui direttamente dipendono le delegazioni palestinesi all'estero; in vista del processo di pace con Israele. Precisa, quindi, che il contributo è destinato a valere per il triennio 2007-2009 e fa seguito ad analoghi contributi erogati in tre precedenti occasioni - sempre triennali - a partire dal 1996. Il contributo ammonta complessivamente a 929.625 euro ed è identico a quello previsto nell'ultima erogazione. Esso rientra nel più ampio quadro della cooperazione bilaterale italo-palestinese.
Ricorda, quindi, come la Delegazione palestinese operi a Roma dal 1974, inizialmente come ufficio di informazione e di collegamento, mentre il riconoscimento diplomatico è intervenuto nel 1989. Segnala, peraltro, come il disegno di legge in esame riprenda essenzialmente l'iniziativa avviata dal precedente Governo alla fine della scorsa legislatura, in cui l'omologa Commissione del Senato aveva conferito il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.
Sollecita, infine, l'approvazione del provvedimento, anche sulla base della delicata situazione politica medio-orientale.

Il viceministro Franco DANIELI, nel rammentare i precedenti delle leggi n. 558 del 1996, n. 147 del 2000 e n. 145 del 2003, precisa la natura forfetaria del finanziamento che ha luogo anche a seguito di un'esplicita richiesta dell'Autorità palestinese al fine di disporre di un interlocutore diretto a fronte della crisi medio-orientale. Evidenzia quindi come il sostegno alle istituzioni delle autorità palestinesi sia un mezzo per lo sviluppo del processo di pace, in piena sintonia con l'orientamento della comunità internazionale. Il Governo si unisce pertanto alla raccomandazione di una rapida approvazione del provvedimento.

Marco ZACCHERA (AN) ricorda come altre forme di finanziamento all'Autorità palestinese abbiano in passato suscitato perplessità per le finalità non sempre umanitarie, come spesso denunciato dalla stampa internazionale non senza chiamare in causa lo stesso Arafat. Rileva, però, la diversa natura del provvedimento in esame, peraltro di modesta entità, destinato a consentire la disponibilità di un'interlocuzione diretta. Nell'esprimere la posizione favorevole del suo gruppo, sottolinea l'esigenza di un minimo riscontro sull'utilizzo del contributo ed auspica che possa seppure in piccola parte favorire la pacificazione della regione. Si riserva, invece, altre valutazioni sulla più ampia questione del finanziamento dell'Autorità palestinese.

Sandra CIOFFI (Pop-Udeur), nel dichiarare il sostegno del suo gruppo al provvedimento, sottolinea come la presenza a Roma della delegazione palestinese faciliti l'attività dell'Italia per la pace in Medio Oriente.

Alessandro FORLANI (UDC), rammentando come anche il governo di centro-destra abbia confermato ed anzi incrementato il contributo alla Delegazione palestinese, ritiene necessario proseguire tale impegno - peraltro inalterato nell'entità - nell'ambito di una politica di amicizia verso quel popolo e di comprensione per la sua situazione umanitaria. Coglie l'occasione per lamentare i recenti ulteriori attacchi tra le due parti e per auspicare una sollecita soluzione pacifica del conflitto, invitando l'Autorità palestinese, nel quadro solidale dei rapporti bilaterali, a fugare ogni dubbio ed ogni ambiguità sulla condanna della violenza.

Pietro MARCENARO (Ulivo) prende atto con soddisfazione della convergenza positiva tra i gruppi di maggioranza e di


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opposizione sul provvedimento in esame, assicurando l'appoggio della sua parte politica.

Ramon MANTOVANI (RC-SE) dichiara con convinzione il sostegno del suo gruppo al provvedimento, condividendo la relazione svolta dalla collega De Zulueta.

Umberto RANIERI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Differimento dell'incarico all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) per l'attuazione del programma di aiuto alimentare della UE.
C. 1123 Lion e C. 2197 Delfino.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Alessandro FORLANI (UDC), relatore, osserva che lo scopo delle abbinate proposte di legge è quello di onorare, attraverso un differimento del termine di scadenza dell'incarico affidato all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), gli impegni presi dal nostro Paese nell'ambito della Convenzione sull'aiuto alimentare fatta a Londra il 13 aprile 1999, resa esecutiva dalla legge 29 dicembre 2000, n. 413. Tale impegno rientra negli obiettivi più generali indicati dalla legge 26 febbraio 1987, n. 49, che ha disciplinato la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo quale parte integrante della politica estera dell'Italia.
La lotta volta a debellare la fame nel mondo rappresenta infatti una priorità tra le più rilevanti della politica estera e di cooperazione del nostro Paese e una condizione ineludibile al fine di favorire uno sviluppo equo, dignitoso e solidale degli equilibri sociali ed economici della civiltà planetaria. La fame è fonte di guerre frontaliere e civili, di iniziative terroristiche e destabilizzanti, di fondamentalismi, di distruzione e disgregazione di intere comunità, di pandemie, di migrazioni di massa disordinate e clandestine con risvolti sociali e demografici allarmanti, di emarginazione e di mortalità diffusa, anche infantile.
Si pone, quindi, la necessità assoluta per i paesi più avanzati dell'Occidente di essere fonte propulsiva delle politiche di aiuto ai Paesi in via di sviluppo perseguendo in particolare l'obiettivo della lotta alla povertà che costituisce una delle priorità del Millennio adottate dalle Nazioni Unite nel 2000.
Evidenziando come, in questo quadro e nella prospettiva di realizzare questi obiettivi, il presente provvedimento sia necessario, ricorda le origini nel 1967 del Comitato per l'aiuto alimentare, organo di rango internazionale che rappresenta tutti i Paesi donatori. Tale Comitato, nel giugno 2005 ha deciso una proroga della Convenzione sull'aiuto alimentare, fissandone il termine al 30 giugno 2007.
Tale proroga fa seguito a quella che copriva il periodo dal 1o luglio 2002 al 30 giugno 2003, decisa nel 2002 e a quella decisa nel giugno 2003 che differiva il termine al 30 giugno 2005, ai sensi dell'articolo 25 della Convenzione stessa. Ora, gli impegni assunti dallo Stato italiano, in virtù della sua partecipazione alla suddetta Convenzione sull'aiuto alimentare sono stati finora solo parzialmente soddisfatti, ai sensi della legge n. 155 del 2004. Con tale legge, infatti, si è fatto fronte alla copertura dell'impegno italiano fino al 30 giugno 2003, mentre il nostro paese ha sottoscritto il rinnovo dell'accordo fino al 30 giugno 2005 ai sensi della citata legge n. 413 del 2000. Successivamente, con l'articolo 5-bis del decreto-legge n. 182 del 2005, recante interventi urgenti in agricoltura e per gli organismi pubblici del settore, nonché per contrastare andamenti anormali dei prezzi nelle filiere agro-alimentari, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 231 del 2005, è stata autorizzata una spesa di 18,1 milioni di euro per il 2005, per corrispondere almeno parzialmente agli impegni assunti.
Il contributo italiano da erogare nella misura di 36,2 milioni di euro per due


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anni ciascuno, decorrente dal 30 giugno 2003 fino al 30 giugno 2005, è stato stabilito in sede internazionale secondo il criterio della percentuale del PIL stabilito dall'Unione europea.
Ricorda come l'AGEA sia chiamata a proseguire le funzioni di ente incaricato di provvedere alla fornitura della quota di partecipazione italiana, in attuazione delle vigenti norme comunitarie, in quanto è l'ente che svolge, secondo i programmi del Ministero degli affari esteri, i compiti di esecuzione delle forniture dei prodotti agricoli e alimentari, delle operazioni di provvista e di acquisto sui mercati interni e internazionali delle derrate alimentari atte alla formazione delle scorte necessarie e, ove più confacente, di procedere ad acquisti in loco nei Paesi in via di sviluppo, oppure avvalendosi di organizzazioni internazionali.
Ribadisce come la proroga in oggetto, rientrante nell'articolo 25 della Convenzione, renda efficace la validità dell'estensione della Convenzione stessa dal 30 giugno 2003 al 30 giugno 2007. Si prevede pertanto complessivamente la spesa di 108,6 milioni di euro. Con riferimento all'articolato delle due proposte di legge, ne segnala conclusivamente la sostanziale omogeneità, raccomandando nel prosieguo dell'esame il loro coordinamento.

Il viceministro Franco DANIELI, nel rifarsi all'ampia illustrazione del tema svolta dal relatore, riepiloga i termini delle scadenze finanziarie ancora non onorate dall'Italia, precisando che l'ultimo versamento è avvenuto alla fine dello scorso anno. Informa altresì circa l'orientamento internazionale ad un'ulteriore proroga della Convenzione di Londra sino al 30 giugno 2008. Risulta complessivamente un arretrato di 126,7 milioni di euro purtroppo non disponibili nell'accantonamento di cui alla tabella A allegata allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Evidenzia come i ritardi nell'erogazione dei fondi abbiano spesso reso inattuali gli interventi programmati.

Ramon MANTOVANI (RC-SE), nell'apprezzare la lodevole intenzione dei presentatori delle abbinate proposte di legge, nonché le dichiarazioni rese dal rappresentante del Governo, si sofferma su alcune criticità insite nella Convenzione di Londra, a cominciare dall'individuazione dei Paesi in via di sviluppo che sarebbero beneficiari dell'aiuto alimentare da parte dell'OMC e non - come sarebbe invece più opportuno - da parte di una struttura delle Nazioni Unite, come ad esempio l'UNCTAD. Negli otto anni trascorsi dalla data della Convenzione, peraltro, sono intercorsi molti cambiamenti. In particolare, contesta la clausola di esclusione dei paesi che risulterebbero esportatori netti di prodotti alimentari, in quanto in molti casi tali esportazioni derivano da investimenti stranieri per cui, oltre al danno delle trasformazioni subite dal loro territorio in senso monoculturale ed alle ricadute negative in termini sociali ed occupazionali, quei paesi sarebbero per giunta discriminati sul piano degli aiuti. Contestando, quindi, che il dato dell'interscambio possa oggi attestare la sovranità alimentare di un paese, considera una simile interpretazione ancor più preoccupante sulla base delle ipotesi sempre più concrete di produzione di combustibili attraverso le sostanze cerealicole, che contribuirebbero a gonfiare il dato delle esportazioni in modo del tutto surrettizio. Ritiene che questioni così gravi debbano poter trovare un'adeguata trattazione nel corso dell'esame.

Marco ZACCHERA (AN), pur ritenendo un atto dovuto far fronte agli impegni internazionali, esprime un accentuato disagio per il ritardo accumulato e per gli sprechi che spesso non consentono la reale destinazione delle risorse ai bisognosi. Invita a valutare l'opzione di privilegiare i rapporti bilaterali in quanto più efficaci. Evidenzia la connessione del tema con la tutela dei diritti umani. Conclude in senso favorevole all'approvazione del provvedimento, in un'ottica però critica.

Pietro MARCENARO (Ulivo), pur considerando la via attualmente seguita difficile


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e faticosa, ritiene che non vi sia alternativa alla cooperazione internazionale, non condividendo la soluzione bilaterale. A suo avviso, sarebbe comunque opportuno cogliere l'occasione del provvedimento in esame per costruire una posizione comune del Parlamento italiano sulle complesse questioni che vi sono sottese.

Umberto RANIERI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 2 della legge n. 374/1997 recante messa al bando delle mine antipersona.
C. 1824 Leoni.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 maggio 2007.

Tana DE ZULUETA, presidente, avverte che non sono stati presentati emendamenti o articoli aggiuntivi alla proposta di legge in esame. Ricorda, altresì, che nella seduta precedente è emersa la disponibilità di taluni gruppi parlamentari al trasferimento del provvedimento dalla sede referente a quella legislativa. Manifesta, al riguardo, la disponibilità anche del gruppo dei Verdi.

Il viceministro Franco DANIELI dichiara che il Governo non è contrario ad un'accelerazione dell'iter del provvedimento, ferma restando l'esigenza di approfondirlo.

Ramon MANTOVANI (RC-SE) si associa, a nome del suo gruppo, alla richiesta di trasferimento alla sede legislativa del provvedimento.

Marco ZACCHERA (AN), relatore, condivide l'opportunità di procedere in sede legislativa, previa una verifica della definizione delle bombe a grappolo in quanto mine antipersona sulla base del lessico internazionale così come evolutosi nelle recenti conferenze di Oslo e di Lima.

Il viceministro Franco DANIELI concorda con il relatore.

Tana DE ZULUETA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica Accordo Italia-Francia di aggiornamento della lista delle istituzioni culturali e scolastiche che godono di agevolazioni fiscali.
C. 2376 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 17 maggio 2007.

Tana DE ZULUETA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica Accordo Italia-Turchia di coproduzione cinematografica.
C. 2511 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 17 maggio 2007.

Tana DE ZULUETA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.30.