VII Commissione - Resoconto di marted́ 5 giugno 2007


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INTERROGAZIONI

Martedì 5 giugno 2007. - Presidenza della vicepresidente Alba SASSO. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Nando Dalla Chiesa, il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis.

La seduta comincia alle 10.15.

5-00747 Ghizzoni: Problemi connessi alla non equipollenza tra il diploma universitario e la laurea triennale.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA osserva che, come ricordato dall'onorevole interrogante, con l'approvazione del decreto ministeriale n. 509 del 1999 e del successivo decreto n. 270 del 2004, sono stati ridefiniti gli ordinamenti didattici universitari. La predetta normativa


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ha preso in considerazione i titoli di diploma universitario conseguiti ai sensi della legge n. 341 del 1990, dopo la frequenza di un corso biennale o triennale, riconoscendone la validità ad alcuni fini. Infatti, l'articolo 13, comma 3 del suddetto decreto ministeriale n. 509 del 1999 stabilisce che gli studi compiuti per conseguire i diplomi universitari e i diplomi delle scuole dirette a fini speciali possono essere valutati in crediti e conosciuti dalle Università per il conseguimento dell'attuale laurea triennale.
Aggiunge che l'articolo 6, comma 2, del decreto ministeriale n. 270 del 2004, prevede che per l'ammissione ad un corso di laurea magistrale occorre essere in possesso della laurea o del diploma universitario di durata triennale. Rileva che, per quanto riguarda l'equiparazione dei titoli di diploma universitario alle lauree triennali ai fini concorsuali, non è mai stata emanata una norma apposita, anche se è stata data la possibilità agli Enti pubblici di bandire posti a concorso, tenendo conto delle professionalità formate con i titoli in questione. In tal senso, infatti, il comma 111 dell'articolo 17 della legge n. 127 del 1997, rinviava agli accordi di comparto, ex articolo 51 del decreto legislativo n. 29 del 1993, l'integrazione delle norme che disciplinano l'accesso al pubblico impiego.
Da ultimo, il dipartimento della funzione pubblica, con la direttiva 3 novembre 2005, ha sottolineato che gli enti che bandiscono posti a concorso hanno piena discrezionalità nella richiesta dei requisiti che ritengono più adatti alle professionalità di cui hanno bisogno. Rileva, altresì, che, ai fini dell'accesso agli esami di Stato per le professioni regolamentate, i diplomi universitari figurano nelle tabelle allegate al decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 2001 tra i requisiti per l'iscrizione alla sezione B degli albi professionali corrispondenti al tipo di diploma posseduto. Ritiene infine che sarebbe opportuno proporre in sede parlamentare o governativa un'iniziativa legislativa che differenzi i diplomi universitari, in relazione alle loro finalità dai corsi di laurea triennali, prevedendo forme di riconoscimento diverse. Tale scelta potrebbe essere fatta anche dal Ministero, previo confronto con le Commissioni parlamentari di merito.

Manuela GHIZZONI (Ulivo), replicando, si dichiara soddisfatta della riposta del rappresentante del Governo, auspicando che le università procedano tempestivamente al riconoscimento dei crediti acquisiti. A tal fine ritiene necessario adottare un provvedimento che individui i criteri in base ai quali classificare i diversi diplomi universitari ai fini dell'equipollenza con le lauree triennali.

5-00818 De Simone: Dotazioni di organico del personale docente per l'anno scolastico 2007/2008 in Emilia Romagna.

Alba SASSO, presidente, avverte che l'interrogazione in titolo è stata trasformata in interrogazione a risposta scritta; non si procederà pertanto al suo svolgimento.

5-00832 Aprea: Assemblea d'istituto indetta dal dirigente scolastico presso il liceo di Voltri (GE).

Il viceministro Mariangela BASTICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Valentina APREA (FI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, giudicando inaccettabile che un dirigente scolastico strumentalizzi per fini politici un'assemblea degli studenti organizzata in concomitanza con la manifestazione contro l'allargamento della base USA di Vicenza.

5-01023 Sasso: Utilizzo dei fondi destinati dalla legge finanziaria 2007 per la fruizione dei beni culturali da parte degli ipovedenti.

Il sottosegretario Danielle MAZZONIS osserva che l'individuazione degli interventi


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più idonei e delle modalità di assegnazione di contributi relativi allo stanziamento previsto dal comma 1141 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 è attualmente in corso di esame e sarà oggetto di un programma del Ministero, per la cui definizione non si mancherà di valutare anche quanto rappresentato dagli onorevoli interroganti.
In proposito, fa presente che gli interventi che possono essere ammessi ai contributi, in base al dettato normativo, sono i seguenti: restauro, conservazione e valorizzazione dei beni culturali; istituzione del fondo in favore dell'editoria per ipovedenti e non vedenti di cui alla tabella A, n. 86 allegata alla legge 16 ottobre 2003, n. 291, da destinare anche in favore di case editrici o altri soggetti che forniscono servizi per la trasformazione dei prodotti esistenti in formati per la fruizione da parte degli ipovedenti e non vedenti, alla creazione di prodotti editoriali nuovi e specifici, nonché alla catalogazione, conservazione e distribuzione dei prodotti trasformati e creati. Aggiunge che la prima dotazione finanziaria sarà destinata al museo per ipovedenti di Ancona, che è il primo nel suo genere in Italia.

Claudio MADERLONI (SDpSE), replicando, si dichiara soddisfatto della riposta del rappresentante del Governo, auspicando la ristrutturazione di altri musei per ipovedenti, per consentire anche a questa categoria di cittadini di fruire pienamente dei beni culturali.

Alba SASSO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 10.45.

SEDE REFERENTE

Martedì 5 giugno 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Intervengono il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico, il sottosegretario di Stato per le politiche giovanili e le attività sportive Giovanni Lolli, e il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Luigi Vimercati.

La seduta comincia alle 10.50.

Sull'ordine dei lavori.

Alba SASSO (SDpSE) riterrebbe opportuno procedere dapprima al seguito dell'esame del disegno di legge C. 2272-ter.

Valentina APREA (FI) concorda con la proposta della collega Sasso.

Pietro FOLENA, presidente, propone quindi di procedere dapprima al seguito dell'esame del disegno di legge C. 2272-ter e quindi al prosieguo dell'esame degli altri punti all'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

Scuola, imprese e società.
C. 2272-ter Governo e C. 2292 Aprea.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione di un testo base).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 maggio 2007.

Emerenzio BARBIERI (UDC), pur esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, non condivide i contenuti del provvedimento in esame e, in particolare, le disposizioni recate dal comma 3 dell'articolo 31 che modifica il decreto legislativo n. 226 del 2005. Rileva, infatti, che il testo non risulta coordinato con le modifiche disposte dal decreto-legge n. 7 del 2007 al decreto legislativo n. 226 del 2005, dando luogo a delle palesi incongruenze in materia di istruzione secondaria superiore e di formazione professionale. Osserva, altresì, che la lettera b), del comma 3, dell'articolo 31 reca una disposizione già contenuta al comma 1 dell'articolo 13 del decreto-legge n. 7 del


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2007, che nell'articolazione del sistema dei licei non prevede il riferimento ai licei economico e tecnologico; il punto 4 della medesima lettera b) prevede una modifica del comma 8 dell'articolo 2, del decreto legislativo n. 226 del 2005, che risulta già disposta dall'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 7 del 2007. Nel ritenere opportuna, infine, la presentazione di un emendamento al titolo volto ad espungere il termine «imprese», auspica che, attraverso un approfondito lavoro emendativo, si possa aggiungere l'approvazione di un provvedimento migliore dal punto di vista della tecnica legislativa e più comprensibile nei contenuti.

Nicola BONO (AN), ricordato che le disposizioni in esame sono state originate da uno stralcio degli articoli 28, 30 e 31 del cosiddetto decreto Bersani che conteneva numerose norme relative al sistema dell'istruzione, sottolinea che le disposizioni degli articoli 28 e 31 sono riproposte per intero o, in parte, superate nell'articolo 13 del decreto-legge n. 7 del 2007. Con riferimento agli articoli 29 e 30 del testo in esame, giudica incomprensibile modificare gli organi collegiali con un provvedimento di delega legislativa, ritenendo più opportuno procedere attraverso una norma di legge. Per quanto riguarda infine il fondo perequativo, osserva che tale aspetto potrebbe essere trattato in un autonomo e più armonico contesto legislativo. Conclusivamente ritiene che non vi siano le ragioni per procedere all'esame del provvedimento in titolo.

Titti DE SIMONE (RC-SE), nel condividere i rilievi formulati dal collega Barbieri, ritiene opportuno approvare un emendamento che modifichi il titolo del provvedimento. Osserva altresì che le pressanti richieste provenienti dal mondo della scuola possano essere affrontate con provvedimenti di iniziativa sia governativa sia parlamentare, individuando, di volta in volta, la procedura più opportuna. È necessario comunque tenere conto che è all'esame un disegno di legge del Governo che potrebbe far presupporre una maggiore speditezza dell'esame. Ritiene infine necessario inserire nel testo in esame alcune disposizioni da attuare con l'inizio del prossimo anno scolastico, quali ad esempio il ripristino del tempo pieno. Riterrebbe inoltre opportuno coordinare il provvedimento in esame con quello sul quale è relatore, la proposta di legge C. 1278 e abbinate, eventualmente dopo la costituzione di un Comitato ristretto che approfondisca l'esame di queste ultime proposte anche attraverso lo svolgimento di audizioni.

Alba SASSO (SDpSE), relatore, intervenendo in sede di replica, conviene sulla necessità di procedere ad un coordinamento del testo in esame con la normativa vigente, anche modificando conseguentemente il titolo del provvedimento come suggerito dal collega Barbieri. Nel riconoscere che taluni criteri di delega non appaiono convincenti, ricorda tuttavia che gli attuali organi collegiali nel 1974 furono istituiti attraverso decreti delegati. Riterrebbe opportuno in ogni caso adottare quale testo base per il prosieguo dell'esame il disegno di legge C. 2272-ter.

Valentina APREA (FI) ritiene che la proposta del relatore non sia percorribile in quanto il Governo dovrebbe presentare un nuovo disegno di legge sulla materia. In alternativa si potrebbe procedere alla costituzione di un Comitato ristretto che approfondisca i progetti di legge in esame, anche al fine della definizione di un nuovo testo base che definisca in particolare una nuova disciplina in materia di organi collegiali.

Nicola BONO (AN) precisa che il percorso parlamentare dei provvedimenti è favorito dalla volontà dei gruppi e non dalla presentazione di disegni di legge governativi. Rileva altresì che appare poco comprensibile mantenere due provvedimenti autonomi, uno di iniziativa governativa, come quello in esame, e l'altro parlamentare, la proposta di legge C. 1278 e abbinate, vertenti sulla materia della scuola.


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Alba SASSO (SDpSE), relatore, ribadisce l'opportunità di adottare quale testo base per il prosieguo dell'esame il disegno di legge C. 2272-ter, dichiarandosi fin d'ora disponibile a valutare eventuali proposte emendative volte a migliorarne il contenuto e a coordinarlo con la normativa vigente.

Valentina APREA (FI) ritiene necessario che il Governo chiarisca se intende modificare un progetto di legge di cui è autore.

Domenico VOLPINI (Ulivo) ritiene che il provvedimento in esame potrebbe essere modificato con l'approvazione di emendamenti, anche prevedendo interventi relativi agli insegnanti precari di lungo corso che non abbiano presentato in tempo domanda di immissione nelle graduatorie.

Pietro FOLENA (RC-SE) ricorda che eventuali proposte di modifica potranno essere senz'altro presentate in coerenza con la materia oggetto del provvedimento in esame, riguardante l'istruzione tecnico professionale, la ridefinizione delle funzioni degli organi collegiali, delle istituzioni scolastiche e l'istituzione di un fondo perequativo nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione.

Il viceministro Mariangela BASTICO, intervenendo in sede di replica, dichiara di condividere la proposta della relatrice di adottare il provvedimento C. 2272-ter, quale testo base per il prosieguo dell'esame. Si dichiara in ogni caso favorevole ad una riformulazione degli articoli 28 e 31 che tenga conto della normativa vigente, successivamente intervenuta. Osserva altresì che, per quanto riguarda la ridefinizione della materia degli organi collegiali, di cui all'articolo 29, il Governo preferirebbe un provvedimento di iniziativa parlamentare, senza necessariamente prevedere una delega legislativa. Sottolinea tuttavia che vi è necessità di procedere tempestivamente sulla questione degli organi collegiali, che ormai da tempo necessita di un aggiornamento legislativo. Concorda infine sull'opportunità di coordinare il titolo del provvedimento in coerenza con le eventuali modifiche che verranno apportate.

Valentina APREA (FI) riterrebbe opportuno che la presidenza della Commissione verifichi la congruità delle proposte emendative che eventualmente saranno presentate, anche allo scopo di evitare che sia stravolto il contenuto del provvedimento in esame.

Pietro FOLENA, presidente, precisa che come sempre la presidenza della Commissione valuterà la congruità degli emendamenti che saranno eventualmente presentati, in relazione alla materia del provvedimento.
Propone quindi di adottare quale testo base per il prosieguo dell'esame il disegno di legge C. 2272-ter.

La Commissione concorda.

Nicola BONO (AN) avrebbe ritenuto comunque più ragionevole procedere alla costituzione di un Comitato ristretto ai fini della definizione di un nuovo testo.

Pietro FOLENA, presidente, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 17 di martedì 12 giugno 2007.
Nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 11.55, è ripresa alle 14.05.

Trasmissione televisiva di competizioni sportive.
C. 1496-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 maggio 2007.


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Pietro FOLENA, presidente e relatore, avverte che sono stati presentati alcuni emendamenti all'articolo 1 (vedi allegato 2).
Invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario, di tutti gli emendamenti presentati, ribadendo l'esigenza di concludere in tempi rapidi l'esame del provvedimento in titolo.

Il sottosegretario Giovanni LOLLI concorda con il parere espresso dal relatore.

Nicola BONO (AN) sottolinea che tutti gli emendamenti da lui presentati attengono a profili di merito, migliorativi del testo in esame. Non si stabilisce infatti una data di scadenza per i contratti in essere, per cui ritiene del tutto infondato il riferimento all'urgenza di approvare una norma che, a suo avviso, si dimostra palesemente contraddittoria.

Pietro FOLENA, presidente, osserva che le problematiche connesse ad eventuali formulazioni poco chiare, ma certamente non sbagliate, possono essere risolte anche con la presentazione di specifici ordini del giorno nel corso dell'esame in Assemblea.

Il sottosegretario Giovanni LOLLI assicura che, trattandosi di una legge delega, nella predisposizione dei decreti legislativi si terranno nel debito conto gli ordini del giorno eventualmente approvati dall'Assemblea.

Si passa all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Davide CAPARINI (LNP) raccomanda l'approvazione degli emendamenti da lui presentati, in particolare dell'emendamento Goisis 1.7, di cui è cofirmatario, volto a favorire il pluralismo nella trasmissione televisiva delle competizioni sportive.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Goisis 1.7.

Nicola BONO (AN) illustra le finalità del suo emendamento 1.1, di cui raccomanda l'approvazione, ribadendo che il testo approvato dal Senato non appare condivisibile.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Bono 1.1.

Davide CAPARINI (LNP) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.8, volto a negoziare individualmente i diritti rimasti invenduti a seguito della commercializzazione in forma centralizzata.

Mario PESCANTE (FI) sottolinea come l'eventuale approvazione dell'emendamento in esame potrebbe impedire la conclusione della commercializzazione in forma centralizzata.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi gli emendamenti Caparini 1.8 e 1.9, nonché Bono 1.2.

Nicola BONO (AN) illustra le finalità del suo emendamento 1.3, raccomandandone l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bono 1.3 e 1.4.

Nicola BONO (AN) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.5 che rappresenta un aspetto nodale del disegno di legge in esame. Precisa che la proposta emendativa da lui presentata consentirebbe di conciliare le modifiche apportate dal Senato con il testo inizialmente approvato dalla Camera.

Davide CAPARINI (LNP), intervenendo anche per illustrare i suoi emendamenti 1.10 e 1.11, ritiene che la lettera d) del comma 3, così come formulata dal Senato, favorisce posizioni dominanti all'interno di singole piattaforme. È quindi necessario superare eventuali distorsioni del mercato nelle singole piattaforme, così come si intende fare con gli emendamenti indicati da lui presentati, di cui raccomanda l'approvazione.


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La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi gli emendamenti Bono 1.5 e Caparini 1.10 e 1.11.

Davide CAPARINI (LNP) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.19, volto a riconoscere una percentuale minima da destinare ai fini di mutualità generale del sistema.

Mario PESCANTE (FI), intervenendo sull'emendamento Caparini 1.19, sottolinea che il suo gruppo non è contrario alla sostanza del provvedimento, ma all'intento di orientare l'utilizzo delle risorse destinate alla Lega Calcio e alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, introducendo un vincolo di destinazione ad altre federazioni. In questo senso, ritiene necessario che il Parlamento non leda l'autonomia dello sport.

Nicola BONO (AN) preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sull'emendamento Caparini 1.19 che si richiama ad una proposta emendativa da lui presentata nel corso dell'esame del provvedimento in prima lettura alla Camera.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi gli emendamenti Caparini 1.19 e 1.16, Goisis 1.20, Caparini 1.12, 1.17 e 1.13, nonché Goisis 1.18.

Mario PESCANTE (FI) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.6, volto a destinare la quota di mutualità generale del sistema ad attività sportive promozionali da svolgersi nell'ambito dello stesso club professionistico in discipline diverse da quella calcistica.

Nicola BONO (AN) ritiene che le modifiche apportate dal Senato alla lettera l) del comma 3 abbiano una loro ragionevolezza a fronte della necessità di riequilibrio complessivo del sistema. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto di astensione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi gli emendamenti Pescante 1.6, Caparini 1.14 e 1.15.

Pietro FOLENA, presidente, avverte che il testo del disegno di legge C. 1496-B, che non è stato modificato nel corso dell'esame in sede referente, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme generali sul sistema educativo di istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di nidi d'infanzia.
C. 1278 Garagnani, C. 1299 Diliberto e C. 1600 di iniziativa popolare.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei progetti di legge all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 2 maggio 2007.

Titti DE SIMONE (RC-SE), relatore, riterrebbe opportuno completare l'esame delle proposte di legge in titolo con lo svolgimento di un ciclo di audizioni nell'ambito del Comitato ristretto.

Nicola BONO (AN), prima di procedere ulteriormente nell'esame del testo, riterrebbe opportuno che il Governo chiarisse la propria posizione sui provvedimenti in esame.

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione del Museo della musica «Casa Piccinni» in Bari.
C. 658 Sasso.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 maggio 2007.


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Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN), nel manifestare un orientamento favorevole al provvedimento in titolo, riterrebbe comunque opportuno valutare la possibilità di un suo ulteriore miglioramento.

Manuela GHIZZONI (Ulivo), relatore, anche alla luce delle indicazioni della collega Filipponio, riterrebbe opportuno procedere alla costituzione di un Comitato ristretto per giungere alla definizione di un testo il più ampiamente condiviso.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori.
C. 2221 Lusetti.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo), relatore, precisa che il provvedimento in esame è il risultato di una valutazione condivisa da diversi gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione. Ritiene innanzitutto che sia opportuno procedere all'esame della proposta di legge in titolo senza includervi profili ad essa connessi, come la tutela del diritto d'autore, su cui tra l'altro sono aperti diversi tavoli di approfondimento anche da parte del Governo. È preferibile infatti specificare la natura e la funzione dell'ente, chiarendo che se si riconosce l'utilità della SIAE è necessario riconoscere ad essa la necessaria autonomia. Non è quindi in questa fase favorevole ad una riforma generale della Società italiana autori e editori, che richiederebbe tempi lunghi di approvazione, quanto per l'approfondimento di alcuni profili strettamente connessi al progetto di legge in discussione, anche attraverso la costituzione di un Comitato ristretto nell'ambito del quale procedere all'audizione del presidente della SIAE, Giorgio Assumma, e eventuali altri rappresentanti del settore.
Aggiunge che sarebbe opportuno chiarire i profili concernenti il riparto di giurisdizione, in riferimento all'attribuzione delle cause in cui è parte la SIAE all'Autorità giudiziaria ordinaria o al giudice amministrativo. Ribadisce inoltre che, sempre in ossequio al principio di autonomia, sarebbe opportuno che il presidente della SIAE fosse nominato dall'assemblea dei soci, anche per semplificare l'attuale procedura ed evitare ogni tipo di interferenza politica sullo svolgimento della sua attività. Osserva d'altra parte che la proposta di legge in esame è rivolta principalmente a fissare legislativamente, in maniera inequivoca, la natura giuridica della SIAE, la cui definizione normativa è oggi contenuta nell'articolo 7 del decreto legislativo n. 419 del 1999 il quale, a suo tempo, riordinava alcuni enti pubblici nazionali caratterizzati da una forte presenza di finanziamenti a carico di bilanci pubblici. La SIAE è oggi definita come un ente pubblico a base associativa, in ciò stigmatizzandosi la natura associativa dell'ente in ragione della sua funzione di cura e di tutela di interessi pubblici costituzionalmente rilevanti. Il ruolo della SIAE nell'ordinamento nazionale, invece, è quello di curare l'intermediazione economica dei diritti degli autori e degli editori, nel rispetto delle finalità poste dall'articolo 9 della Costituzione, sullo sviluppo della promozione della cultura, dell'articolo 33 sulla tutela della libertà dell'arte e dell'articolo 36 sulla tutela del lavoro. Ritiene opportuno infatti ricordare che il diritto d'autore è un diritto di lavoratori, tanto è che il Codice civile ne colloca la disciplina nel Libro V, in materia di Lavoro, agli articoli 2575 e seguenti.
Sottolinea peraltro che la SIAE è anche un ente pubblico economico in quanto agisce in forma di impresa e con contabilità civilistica. È peraltro priva di ogni finanziamento, trasferimento o sovvenzione, anche indiretti, a carico dello Stato o di altri enti pubblici. In quest'ultimo senso ricorda l'importante sentenza delle Sezioni Unite Civili della Suprema Corte di


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Cassazione n. 07327 del 1996, recepita nella sentenza del Tribunale di Roma n. 5445 del 24 marzo 1999, in base alla quale si è riconosciuta l'assenza per la SIAE di ogni contribuzione, anche indiretta, a carico di bilanci pubblici. La SIAE, inoltre, non rientra tra le Amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate dall'ISTAT, risultando completamente estranea al settore della finanza pubblica. La natura di ente pubblico economico è stata d'altra parte riconosciuta alla SIAE da innumerevoli sentenze dei giudici di merito e di legittimità, fin dal 1954, quando la Cassazione definì tale la natura giuridica della SIAE, fino a più recenti pronunce, di cui l'ultima in ordine di tempo quella della Sezione Lavoro del Tribunale di Roma del 25 maggio 2006.
Alla luce di tali considerazioni auspica la più ampia condivisione del provvedimento in discussione, anche ove si sussistano le condizioni attraverso il trasferimento del suo esame in sede legislativa.

Pietro FOLENA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 5 giugno 2007.

Disposizioni in materia di impianti sportivi.
C. 2217 Giancarlo Giorgetti e C. 2490-ter, approvata dal Senato.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.10 alle 15.20.