VII Commissione - Resoconto di giovedì 11 ottobre 2007


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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 11 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA, indi del vicepresidente Emerenzio BARBIERI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Luciano Modica e i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis e Elena Montecchi.

La seduta comincia alle 9.10.

Schema di regolamento concernente la strutture e il funzionamento dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR).
Atto n. 166.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato il 9 ottobre 2007.

Laura FRONER (Ulivo), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) ricorda che in data 21 maggio 2006 il Consiglio di Stato aveva espresso parere contrario all'istituzione dell'Agenzia in questione, sottolineando in particolare che tale Agenzia non sembra inquadrabile nella disciplina generale relativa all'istituzione delle agenzie. Ritiene inoltre inopportuno prevedere l'istituzione dell'Agenzia attraverso un decreto-legge che modifica di fatto la normativa generale in materia di agenzie contenuta in un decreto legislativo, non rispettando inoltre i principi di base relativi alla gerarchia delle fonti. Esprime quindi il convincimento che sarebbe stato preferibile istituire l'Agenzia in questione attraverso un disegno di legge, che costituisce una fonte di livello e di forza equivalente a un decreto legislativo.
Ricorda inoltre che il Governo in carica si è distinto recentemente per quel che riguarda la non osservanza delle norme in materia di gerarchia delle fonti nel caso del piano straordinario per il reclutamento dei ricercatori, che è stato di fatto disapplicato, nonostante vi fosse un parere contrario al riguardo del Consiglio di Stato.
Evidenzia invece che, per quel che riguarda il riordino degli enti di ricerca, si è provveduto ad utilizzare un disegno di legge e che ciò ha permesso di svolgere una discussione più ampia e approfondita e di tenere in considerazione le posizioni dell'opposizione. Ritiene inoltre che non vi sia terzietà per quel che riguarda l'operato dell'Agenzia in questione, evidenziando in particolare che la mancanza di terzietà è riscontrabile attraverso l'esame delle disposizioni del provvedimento. In particolare, per rispettare il principio di terzietà, propone la riformulazione dell'articolo 9 dello schema di regolamento concernente la struttura e il funzionamento dell'ANVUR nella parte in cui si disciplinano i criteri di nomina dei componenti del consiglio direttivo. Al riguardo, infatti, non si può accettare che il potere di nomina dei suddetti componenti risieda unicamente nelle mani del Governo, dal momento che si provvede a nominarli «con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'università, sentite le Commissioni parlamentari competenti». Occorre quindi andare nella direzione di un sistema «misto» che attenui il potere ministeriale di nomina a vantaggio della scelta di un criterio più ragionevole ed equilibrato che veda il coinvolgimento di «organismi universitari», quali la CRUI e il CUN nel processo di individuazione di due rispettive rose di candidati, composta ciascuna da dieci persone di alta e riconosciuta qualificazione scientifica e culturale, dal cui interno il Ministro dovrà obbligatoriamente attingere per la nomina di quattro componenti.
Contesta inoltre l'osservazione contenuta nella proposta di parere relativa alla gratuità dell'attività di ricerca svolta dai componenti del consiglio direttivo, in


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quanto con la stessa si presuppone che i membri del consiglio direttivo possono essere solo soggetti che svolgono attività di ricerca di poco rilievo e che quindi più facilmente vi rinunciano.

Fabio GARAGNANI (FI) concorda con le osservazioni formulate dalla collega Filipponio Tatarella in merito alla necessità di garantire maggiore terzietà per quel che riguarda l'operato dell'ANVUR. Ritiene inoltre che non siano definite in modo preciso le competenze dei nuclei di valutazione, sottolineando inoltre che il problema non è tanto quello di stabilire in modo organico il rapporto tra le funzioni attribuite all'ANVUR e l'attività svolta dai nuclei di valutazione, quanto quello di garantire che l'attività dell'ANVUR sia effettivamente uniformata a criteri di imparzialità e terzietà. Preannuncia in conclusione il proprio voto di astensione sul provvedimento in oggetto.

Manuela GHIZZONI (Ulivo) con riferimento alle osservazioni svolte dall'onorevole Tatarella ricorda che il Consiglio di Stato in un parere successivo a quello citato dalla collega ha evidenziato l'assoluta legittimità dell'istituzione dell'Agenzia secondo lo schema prospettato da vari Ministeri, che hanno concordato sul fatto che si potesse istituire un'agenzia avente caratteristiche proprie differenti da quelle in generale previste dalla normativa vigente. Per quel che riguarda il piano straordinario di assunzione dei ricercatori, sottolinea che la ricostruzione fornita dalla collega Tatarella non corrisponde alla realtà dei fatti, in quanto non vi è stata alcuna disapplicazione del piano straordinario stesso, ma invece una semplice e normale redistribuzione delle somme stanziate, con applicazione delle procedure fino ad oggi normalmente seguiti. In ordine ai rilievi mossi quanto alle imparzialità dell'attività dell'Agenzia, sottolinea che la scelta dei componenti dell'Agenzia non è una scelta politica in quanto la stessa viene fatta in ogni caso sulla base di una rosa di nomi formulata in ambito scientifico. Ritiene valide tutte le osservazioni proposte nella proposta di parere, ricordando in particolare che l'osservazione relativa alla gratuità dell'attività di ricerca svolta dai componenti del consiglio direttivo risulta giustificata dall'esigenza da una parte di prevenire eventuali ipotesi di conflitti di interesse, dall'altra dalla necessità di garantire comunque a chi svolge normalmente attività di ricerca di continuare a impegnarsi nella stessa. Concorda con l'osservazione relativa alla necessità di rivedere la congruità della dotazione organica del consiglio direttivo dell'ANVUR e sottolinea inoltre l'importanza dell'osservazione relativa alla necessità di specificare nel comma 5 dell'articolo 4 il significato dell'espressione «accreditamento periodico».

Emerenzio BARBIERI (UDC) preannunciando il voto di astensione sulla proposta di parere, sottolinea che sarebbe opportuno prevedere condizioni nella proposta stessa piuttosto che osservazioni, in quanto le condizioni costituiscono uno strumento per esercitare un controllo maggiore sull'operato del Governo.
Stigmatizza inoltre, in via generale, il metodo di lavoro adottato dal Governo per quel che riguarda il provvedimento in questione, sottolineando che sarebbe stato più opportuno sottoporre prima della presentazione al Parlamento una bozza del provvedimento in questione ai gruppi di opposizione, come avverrà per quel che riguarda le misure che il Governo sta studiando in materia di editoria e come sempre avvenuto fino all'inizio degli anni novanta, in modo da consentire anche agli stessi di esprimere il loro parere sul provvedimento. Ritiene, per quel che riguarda più nello specifico il provvedimento, che sarebbe opportuno formulare in maniera più puntuale la terza osservazione della proposta di parere e considera inoltre eccessivo prevedere con apposita osservazione volta la rappresentanza di genere anche nel comitato consultivo. Concorda con l'osservazione relativa alla congruità della dotazione organica, sottolineando in particolare l'evidente sproporzione tra un numero di dipendenti pari a venti e un


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numero di dirigenti pari a sei e evidenziando peraltro che sarebbe opportuno formulare tale osservazione come condizione. Ritiene inoltre che dovrebbero essere considerati nel parere altri due aspetti e più precisamente quello relativo al compenso di 1.500 mila euro in favore dei componenti dell'Agenzia e quello relativo alla necessità di sottoporre l'Agenzia-come segnalato dal Consiglio di Stato- al controllo della Corte dei conti, Considera inoltre fondamentale tenere in considerazione nel parere le spese per consulenza e collaborazione che, secondo la relazione tecnica, non devono essere superiori a cinquanta. Preannuncia infine il proprio voto di astensione sulla proposta di parere presentata.

Il sottosegretario Luciano MODICA, premettendo che il Governo tiene sempre in considerazione le proposte dell'opposizione e che il luogo di confronto tra maggioranza e opposizione risulta essere proprio l'aula della Commissione parlamentare, precisa per quel che riguarda le considerazioni svolte dall'onorevole Tatarella relativamente alla natura dell'Agenzia, innanzitutto che non esiste un pronunciamento contrario del Consiglio di Stato relativamente alla possibilità di istituire l'Agenzia nelle forme attualmente previste. Infatti, se è vero che in un primo momento il Consiglio di Stato non si era espresso favorevolmente all'istituzione dell'Agenzia, successivamente il Consiglio di Stato stesso, anche sulla base delle osservazioni presentante dai vari Ministeri, ha ritenuto assolutamente in linea con l'ordinamento vigente l'Agenzia in questione. Sottolinea peraltro che l'Agenzia in questione non può essere assimilata al modello classico delle agenzie previsto dalla normativa generale, dovendosi invece considerare quale vera e propria autorità indipendente. Rileva infatti che l'Agenzia opera non come braccio operativo del Ministero, ma quale autorità con propri compiti e funzioni indipendenti dalla struttura ministeriale. Tale configurazione dell'ANVUR quale autorità indipendente, oltre a essere riconosciuta come valida dal Consiglio di Stato, consente inoltre di aderire in modo pieno alle disposizioni della direttiva europea, che prevedono che le funzioni di controllo esercitate in materia di valutazione del sistema universitario e della ricerca siano svolte da un'autorità indipendente.
Per quel che riguarda i criteri di nomina dei componenti del consiglio direttivo, sottolinea che se da una parte la nomina spetta al Governo, dall'altra occorre ricordare che in ogni caso tale nomina viene effettuata sulla base della selezione di una rosa di nomi compiuta dalla comunità scientifica. Giudica pertanto il sistema di nomina dei componenti del consiglio direttivo assolutamente imparziale, sottolineando inoltre che non appare possibile lasciare alle università stesse il compito di effettuare la nomina in questione e che peraltro il Governo si era premurato di individuare una soluzione più imparziale possibile, prospettando la possibilità che la nomina venisse affidata al Presidente della Repubblica, soluzione peraltro quest'ultima non praticabile in quanto contrastante con le disposizioni costituzionali. In conclusione, sottolinea che in quasi tutti i paesi d'Europa le autorità che controllano l'operato delle università sono nominate direttamente dal Governo.

Laura FRONER (Ulivo), relatore, alla luce delle considerazioni espresse dai colleghi, illustra una riformulazione della proposta di parere presentata, trasformando, in particolare, tutte le osservazioni in condizioni, eccetto quella relativa alla rappresentanza in genere e inserendo inoltre un ulteriore condizione che specifica che l'Agenzia deve essere sottoposta al controllo sulla gestione da parte della Corte dei conti, essendo i suoi oneri totalmente coperti a carico del bilancio dello Stato e non essendo disposta alcuna speciale disciplina per poter al riguardo alla normativa primaria (vedi allegato 2).

Fabio GARAGNANI (FI) conferma il proprio voto di astensione sul parere riformulato dalla relatrice.


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Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) conferma il proprio voto di astensione sul parere riformulato dalla relatrice.

Americo PORFIDIA (IdV) preannuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere come riformulata dal relatore.

Fulvio TESSITORE (Ulivo) preannuncia, anche a nome del gruppo cui appartiene, voto favorevole sulla proposta di parere come riformulata dal relatore.

Wladimiro GUADAGNO detto Vladimir Luxuria (RC-SE) preannuncia, anche a nome del gruppo cui appartiene, voto favorevole sulla proposta di parere come riformulata dal relatore.

La Commissione approva quindi la proposta di parere come riformulata dal relatore.

Relazione concernente l'individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per l'editoria libraria per l'anno 2007.
Atto n. 170.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato il 10 ottobre 2007.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3).

Nicola BONO (AN) giudica insufficienti i tempi assegnati per la discussione del provvedimento ricordando che ha potuto prendere visione della relazione sul provvedimento solamente nella mattinata di oggi. Ritiene inoltre che i tempi assegnati dal presidente Folena di cinque minuti per ogni intervento, così come emerso nella scorsa riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, siano troppo esigui.

Pietro FOLENA, presidente, sottolinea che i tempi da lui assegnati non sono tempi tassativi e sono peraltro direttamente riconducibili alla nuova organizzazione dei tempi di lavoro della Commissione delineata recentemente, in conseguenza della nuova ripartizione dei lavori dell'Assemblea.

Nicola BONO (AN) esprimendo apprezzamento per la relazione svolta dall'onorevole Tessitore, esprime inoltre un giudizio positivo su entrambe le osservazioni contenute nella proposta di parere. Rileva peraltro che la seconda osservazione evidenzia l'impossibilità per la Commissione di pronunciarsi allo stato attuale sul provvedimento in questione, in quanto il Governo non ha fornito la documentazione concernente l'assegnazione e l'utilizzazione dei fondi assegnati. Ritiene pertanto, anche in considerazione del fatto che il termine per l'espressione del parere è fissato al 16 ottobre 2007, che si possa rinviare l'approvazione del parere a martedì 16 ottobre 2007, sollecitando nel frattempo la trasmissione da parte del Governo della documentazione mancante.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, alla luce delle considerazioni espresse da alcuni colleghi, riformula la proposta di parere presentata trasformando le osservazioni in condizioni (vedi allegato 4).

Il sottosegretario Danielle MAZZONIS rileva che la documentazione relativa alla distribuzione di fondi non è stata consegnata in quanto l'assegnazione dei fondi non è stata ancora deliberata. Segnala pertanto che nella prossima seduta sarà in grado di fornire informazioni relativamente ai criteri sulla base dei quali le commissioni ministeriali competenti procederanno all'assegnazione dei contributi e l'elenco delle assegnazioni dei fondi contenuto nell'ultima legge finanziaria.

Nicola BONO (AN) prende atto delle indicazioni del rappresentante del Governo, pur manifestando talune perplessità per il fatto che alla metà di ottobre non è


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ancora prevista la ripartizione di fondi, che di norma è fatta a giugno.

Emerenzio BARBIERI, presidente, preso atto dell'orientamento emerso, ritiene che si possa rinviare la votazione della proposta di parere come riformulata dal relatore a martedì 16 ottobre 2007. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.10.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 11 ottobre 2007. - Presidenza del vicepresidente Emerenzio BARBIERI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Luciano Modica e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Elena Montecchi.

La seduta comincia alle 10.10.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero dell'università e della ricerca.
Atto n. 158.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di regolamento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 ottobre 2007.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, illustra una proposta di rilievi (vedi allegato 5).

Emerenzio BARBIERI, presidente, intervenendo in rappresentanza del proprio gruppo, ritiene che la proposta di rilievi debba essere integrata con alcune considerazioni ulteriori. Innanzitutto rileva che l'articolo 1 individua nel segretariato generale un centro autonomo di spesa, ciò che risulta in contraddizione con la normativa attualmente in vigore. In secondo luogo, considera opportuna una modifica della proposta di rilievi che tenda ad evidenziare che i poteri di controllo attribuiti al Ministro dall'articolo 4 per quel che riguarda l'adozione degli statuti delle università non comporta l'eliminazione del potere dei rettori di adottare i propri statuti. Preannuncia quindi che, ove non fossero accolti i propri rilievi, esprimerebbe voto contrario sulla proposta di rilievi del relatore.

Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) si associa alle considerazioni svolte dal collega Barbieri, ricordando in particolare che occorre fare molta attenzione all'individuazione dei centri autonomi di spesa, in quanto l'attuale ordinamento non consente di dilatare eccessivamente le spese pubbliche.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, precisando che la Commissione è chiamata a deliberare dei rilievi e non condizioni o osservazioni, ritiene accoglibili le proposte del collega Barbieri. Specifica inoltre che il centro di spesa non si identifica con la segreteria generale ma con la direzione generale. Ritiene pertanto che la seconda osservazione dell'onorevole Barbieri potrebbe essere recepita attraverso una specificazione operata in tal senso.

Domenico VOLPINI (Ulivo) in merito alle osservazioni del collega Barbieri, puntualizza che a suo parere l'articolo 4 del provvedimento non sottrae ai rettori il potere di emanare gli statuti delle loro università, ma ribadisce semplicemente che i ministri competenti detengono in ogni caso un potere di verifica e controllo sugli statuti da emanare.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, conferma che il provvedimento non sottrae ai rettori il potere di emanare gli statuti, ritenendo peraltro possibile integrare la proposta di rilevi con una specificazione in tal senso.

Fabio GARAGNANI (FI) ritiene che la proposta di rilievi del relatore non sia condivisibile. Preannuncia quindi, anche a nome del gruppo cui appartiene, voto contrario.


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Il sottosegretario Luciano MODICA precisa per quel che riguarda l'articolo 1, che il comma 3 dello stesso articolo non attribuisce al segretariato generale la qualifica di centro autonomo di spesa, in quanto quest'ultima viene invece attribuita alla direzione generale che ricade nell'ambito dello stesso segretariato generale. Per quanto riguarda invece la procedura di emanazione degli statuti universitari, ricorda che l'articolo 4 lettera d) del provvedimento non innova le procedure attualmente vigenti per l'adozione degli statuti universitari previste dalla legge n. 168 del 1999. Tali procedure prevedono che il rettore dell'università adotti lo statuto, ma che rimanga in ogni caso in capo al Ministro il potere di controllare e verificare la legittimità degli statuti stessi.

Emerenzio BARBIERI (UDC) ritiene che l'articolo 1 del provvedimento andrebbe riformulato nel senso di specificare che costituisce centro autonomo di spesa la direzione generale e non il segretariato generale. Considera pertanto fondamentale inserire nella proposta di rilevi tale ulteriore profilo.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, allo scopo di accogliere le considerazioni espresse dai colleghi, riformula la proposta di rilievi già presentata (vedi allegato 6).

Manuela GHIZZONI (Ulivo) preannuncia, anche a nome del gruppo cui appartiene, voto favorevole sulla proposta di rilievi come riformulata dal relatore.

La Commissione approva quindi la nuova proposta di rilievi come riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 10.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 11 ottobre 2007 - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis e il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Luciano Modica.

La seduta comincia alle 10.30.

Legge comunitaria 2007.
C. 3062 Governo, approvato dal Senato.

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Doc. LXXXVII, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alla Commissione politiche dell'Unione europea sul disegno di legge comunitaria per il 2007.
Ricorda, altresì, per i profili di competenza della Commissione, che l'articolo 11 reca una modifica all'articolo 150, comma 2, lettera a), della legge n. 633 del 1941, in materia di protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio, come sostituito dall'articolo 8 del decreto legislativo n. 118 del 2001, in materia di diritti dell'autore sulle vendite successive alla prima cessione di opere d'arte e di manoscritti, il cosiddetto diritto di seguito. Si tratta del diritto dell'autore di opere d'arte o manoscritti a percepire una percentuale sul prezzo di vendita degli originali delle proprie opere in occasione delle vendite successive alla prima, purché il prezzo di vendita non sia inferiore a 3000 euro. In proposito, ricorda che la legge n. 633 del 1941, in materia di protezione del diritto d'autore e dei diritti connessi al suo esercizio, contiene nella sezione VI del Capo II del Titolo III (articoli 144-155), la disciplina del diritto di seguito, così come da ultimo modificata con decreto legislativo n. 118 del 2006, in


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attuazione della direttiva 2001/84/CE. Osserva che, in data 13 luglio 2007, il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, uno schema di regolamento che, ad integrazione della normativa legislativa entrata in vigore nel 2006, modifica e aggiorna le norme regolamentari di esecuzione e applicazione della disciplina del diritto di seguito, di cui al Capo IV del regio decreto n. 1369/1941.
Tale diritto sussiste quando alla rivendita partecipi, come venditore, acquirente o intermediario, un professionista del mercato dell'arte, come case d'asta, gallerie o commercianti di opere d'arte; ne risultano pertanto escluse le transazioni dirette tra privati. Si tratta, inoltre, di un diritto inalienabile ed incedibile e che dura per tutta la vita dell'autore e per settant'anni dopo la sua morte, in analogia al termine di durata del diritto d'autore. Il diritto in esame è altresì riconosciuto agli autori di paesi non facenti parte dell'Unione europea a condizione di reciprocità, ovvero qualora si tratti di soggetti abitualmente residenti in Italia.
Le opere soggette al diritto di seguito sono costituite dagli originali delle opere di arti figurative, come quadri, collages, dipinti, disegni, incisioni, stampe, litografie, sculture, arazzi, ceramiche, opere in vetro, fotografie, nonché dai manoscritti e dagli esemplari considerati come opere d'arte e originali. Sempre in base alla normativa vigente il compenso dovuto all'autore è a carico del venditore, sul quale grava l'obbligo di prelevare e di trattenere dal prezzo di vendita il compenso e di versarne il relativo importo alla Società italiana degli autori ed editori (Siae), la quale è incaricata di incassare il diritto di seguito per conto di tutti gli artisti, anche non associati all'ente.
In questo senso, la normativa finora vigente prevede una misura dei compensi dovuti per il diritto di seguito, che la legge determina come percentuale, individuata per fasce, su quanto ricavato dalla vendita. Nel dettaglio, l'articolo 150, comma 2, della legge d'autore stabilisce che gli autori percepiscano una percentuale sul prezzo di vendita delle opere, compresa tra il 4 e lo 0,5 per cento, calcolate in base alle seguenti cinque fasce di prezzo: a) 4 per cento per la parte del prezzo di vendita compresa tra 3.000,00 euro e 50.000,00 euro (lettera a); b) 3 per cento per la parte del prezzo di vendita compresa tra 50.000,01 euro e 200.000,00 euro (lettera b); c) 1 per cento per la parte del prezzo di vendita compresa tra 200.000,01 euro e 350.000,00 euro (lettera c); d) 0,5 per cento per la parte del prezzo di vendita compresa tra 350.000,01 euro e 500.000,00 euro (lettera d); e) 0,25 per cento per la parte del prezzo di vendita superiore a 500.000,00 euro (lettera e).
In ogni caso, l'importo totale del compenso, calcolato al netto dell'imposta, non può comunque essere superiore a 12.500 euro. L'articolo 11 del provvedimento in esame modifica quindi l'articolo 150, comma 2, lettera a), rendendo più aderente la formulazione della normativa nazionale alla normativa comunitaria di riferimento. Infatti, mentre la direttiva prevede che la percentuale del 4 per cento si applica «per la parte del prezzo di vendita fino a 50.000 euro», la normativa nazionale attuale stabilisce che tale percentuale si applica solo «per la parte di prezzo di vendita compresa tra 3.000 euro e 50.000 euro», escludendo così nel calcolo del compenso dovuto all'autore la parte del prezzo di vendita sino a 3.000 euro. Si intende così porre rimedio a tale discrasia, recependo letteralmente quanto previsto sul punto dalla normativa comunitaria. Quanto agli effetti, si sottolinea che la stessa comporta l'aumento del compenso spettante all'autore per il diritto di seguito.
Si riserva quindi di formulare una proposta di relazione nel prosieguo dell'esame, pur preannunciando finora che sarà orientato in senso favorevole.
Ricorda inoltre che il 21 marzo 2007 il Governo ha presentato al Parlamento la relazione annuale sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (anno 2006), ai sensi dell'articolo 15 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, che ha parzialmente innovato la precedente disciplina dettata dall'articolo 7 della legge n. 86 del 1989.


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In particolare, in base all'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, la relazione - in cui debbono essere chiaramente distinti i resoconti delle attività svolte e gli orientamenti che il Governo intende assumere per l'anno in corso - riguarda: gli sviluppi del processo di integrazione europea, con particolare riferimento alle attività del Consiglio europeo e del Consiglio dei ministri dell'Unione europea, alle questioni istituzionali, alle relazioni esterne dell'Unione europea, alla cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni e agli orientamenti generali delle politiche dell'Unione; la partecipazione dell'Italia al processo normativo comunitario con l'esposizione dei princìpi e delle linee caratterizzanti della politica italiana nei lavori preparatori in vista dell'emanazione degli atti normativi comunitari e, in particolare, degli indirizzi del Governo su ciascuna politica comunitaria, sui gruppi di atti normativi riguardanti la stessa materia e su singoli atti normativi che rivestono rilievo di politica generale; l'attuazione in Italia delle politiche di coesione economica e sociale, l'andamento dei flussi finanziari verso l'Italia e la loro utilizzazione, con riferimento anche alle relazioni della Corte dei conti delle Comunità europee per ciò che concerne l'Italia; i pareri, le osservazioni e gli atti di indirizzo delle Camere, nonché le osservazioni della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e della Conferenza dei presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delle province autonome, con l'indicazione delle iniziative assunte e dei provvedimenti conseguentemente adottati. La segnalazione di tali elementi costituisce la novità più significativa introdotta dalla legge 11/2005 rispetto al disposto di cui all'articolo 7 della legge 86 dell'89. La relazione per l'anno 2006 in esame fornisce alcune informazioni al riguardo nell'ambito della parte II, relativa alla partecipazione dell'Italia al processo normativo e alle procedure di infrazione; l'elenco e i motivi delle impugnazioni delle decisioni adottate dal Consiglio o dalla Commissione delle Comunità europee ed esaminate dal Consiglio dei Ministri. Tale ultima previsione costituisce anch'essa una novità introdotta dalla legge n. 11 del 2005.
Sui temi della cultura precisa che il Governo non fornisce alcun indirizzo di intervento. Si segnala peraltro che, dopo la presentazione della relazione annuale, sono stati presentati i seguenti provvedimenti: l'agenda europea per la cultura, definita il 10 maggio 2007 dalla Commissione europea con una comunicazione ad hoc (COM(2007)242) che propone, per la prima volta, una strategia culturale a livello europeo che comprende anche l'aspetto delle relazioni dell'Europa con i paesi terzi.
La comunicazione definisce tre grandi obiettivi che costituiscono nel loro insieme una strategia culturale per le Istituzioni europee, gli Stati membri e gli operatori del settore della cultura e della creazione artistica: la promozione della diversità culturale e del dialogo interculturale; la promozione della cultura quale catalizzatore della creatività nel quadro della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione; la promozione della cultura quale elemento essenziale delle relazioni internazionali dell'UE.
Si prevede inoltre che per l'attuazione dell'agenda per la cultura l'Europa deve contare su un forte partenariato tra tutti i protagonisti, articolato su quattro aspetti essenziali. ulteriore sviluppo del dialogo con il settore culturale; adozione di un metodo aperto di coordinamento; sostegno all'elaborazione di politiche fondate su dati fattuali; integrazione della cultura in tutte le politiche pertinenti, in particolare quelle che fanno riferimento alla dimensione esterna.
Ricorda, inoltre, che l'11 luglio 2007 la Commissione ha adottato un Libro bianco sullo sport (COM(2007)391). Tale documento rappresenta la prima iniziativa globale nel campo dello sport adottata dalla Commissione ed è inteso a fornire un orientamento strategico sul ruolo dello sport nell'Unione europea. Il Libro bianco


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propone un piano d'azione che reca il nome di Pierre de Coubertin che propone azioni concrete che includono, tra i vari settori d'intervento: la salute pubblica, con particolare riferimento all'attività fisica e alla lotta al doping; il sostegno dell'attività fisica nelle scuole; l'inclusione e l'integrazione sociale tramite lo sport; la prevenzione della violenza legata a manifestazioni sportive; le relazioni esterne, con particolare riferimento all'utilizzo dello sport come strumento nella politica di sviluppo dell'UE; uno studio sul finanziamento dello sport; valutazioni per ottenere una visione chiara delle attività degli agenti dei giocatori nell'UE e per verificare la necessità di un'azione a livello europeo; la creazione di una struttura più efficace di dialogo sullo sport a livello europeo, comprendente l'organizzazione annuale di un forum europeo sullo sport.
In vista dell'adozione, entro il 2008, di una comunicazione sulle lingue, il 26 settembre 2007 la Commissione ha promosso una consultazione via internet rivolgendo alle parti interessate quesiti relativi alle lingue nel contesto europeo con particolare riferimento alle modalità di apprendimento e al ruolo che esse rivestono o possono rivestire rispetto alla società multiculturale, agli affari, all'integrazione sociale ed alle istituzioni europee. Sempre il 26 settembre 2007 la Commissione ha approvato una Relazione sull'attuazione del piano d'azione «Promuovere l'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica» (COM(2007)554).
Segnala, infine, che il 13 aprile 2007 la Commissione ha presentato la comunicazione «Quadro per l'indagine europea sulle competenze linguistiche» (COM(2007)184), che illustra le modalità di realizzazione di un'indagine volta a verificare le abilità degli alunni nelle scuole europee nella prima e seconda lingua straniera studiata, al termine della scuola dell'obbligo. L'avvio del test dovrebbe avvenire nel 2009 e sarà inteso a misurare tre competenze (comprensione scritta, comprensione orale ed espressione scritta) nelle due lingue maggiormente insegnate in ciascuno Stato membro, scelte fra le cinque lingue ufficiali complessivamente più insegnate a livello comunitario (inglese, francese, tedesco, spagnolo e italiano).
L'indagine conoscitiva sull'attuazione della Strategia di Lisbona, promossa dalle Commissioni riunite VII e XIV, sarà la sede per definire linee di indirizzo che vadano oltre l'armonizzazione delle politiche culturali e della ricerca. Ciò che serva è far valere i talenti del nostro Paese nel campo della cultura e della ricerca come strada per acquisire maggior peso nell'ambito dell'Unione europea. Infatti, non vi è solo un problema normativo di riduzione dei parlamentari, o di peso delle delegazioni italiane nell'ambito dei diversi comparti dell'unione. Oggi la sfida per un'Europa non solo dei mercati, ma politica e sociale sta nella capacità di far valere il meglio di ciascuna nazione e metterlo al servizio del'unità europea. Da questo punto di vista, l'Italia ha moltissimi talenti da mettere in comune per l'obiettivo ineludibile e non più rinviabile di una versa e duratura Unione europea.
Si riserva quindi di formulare una proposta di parere nel prosieguo dell'esame, pur preannunciando finora che sarà orientato in senso favorevole.

Pietro FOLENA, presidente, ricorda che oltre all'indagine conoscitiva che verrà svolta con la XIV Commissione, proprio su sua iniziativa è stata recuperata una riunione di tutte le Commissioni parlamentari competenti in materia di cultura, a Bruxelles, i prossimi 18 e 19 dicembre, dando così seguito all'importante riunione svolta a Berlino lo scorso giugno. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.40.

SEDE REFERENTE

Giovedì 11 ottobre 2007. - Presidenza del vicepresidente Emerenzio BARBIERI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Luciano Modica ed


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i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis e Elena Montecchi.

La seduta comincia alle 10.40.

Disposizioni a sostegno del settore musicale.
C. 122 Colasio, C. 185 Lusetti, C. 407 De Simone, C. 2451 Caparini e C. 3002 Rositani.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviati, da ultimo, il 10 ottobre 2007.

Guglielmo ROSITANI (AN) ricorda che sarebbe necessario dare la precedenza all'esame della proposte di legge in materia di spettacolo dal vivo, dato che su tale materia era già stato approvato in Commissione e discusso un provvedimento in materia in Aula nella scorsa legislatura. Rileva peraltro che tale modo di procedere si giustifica anche in considerazione del fatto che la materia della «musica» è comunque compresa in quella dello spettacolo dal vivo e del fatto che sulla materia della musica occorre comunque muoversi con una certa cautela, dato che esiste una competenza legislativa concorrente delle Regioni.

Il sottosegretario Elena MONTECCHI, ferma la piena disponibilità da seguire i lavori della Commissione, rappresenta l'esigenza di poter proseguire l'esame del provvedimento non nella prossima settimana, ma tra quindici giorni, in considerazione del fatto che la settimana prossima sarà impegnata in Senato dalla discussione della legge finanziaria.

Emerenzio BARBIERI (UDC), presidente, ritiene che le questioni rappresentate dal collega Rositani e dal sottosegretario Montecchi potranno essere affrontate nella prossima riunione dell'Ufficio di presidenza. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme a tutela dei minori nella visione di film e di videogiochi.
C. 3014 Governo.
(Rinvio dell'esame).

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, chiede di poter rinviare l'avvio dell'esame del provvedimento per svolgere ulteriori approfondimenti sui rilevanti profili in esso contenuti.

Emerenzio BARBIERI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi l'avvio dell'esame ad altra seduta.

Norme in materia di soppressione dell'accesso programmato ai corsi universitari.
C. 1619 Giuditta, C. 1637 Mazzoni, C. 1674 De Simone, C. 1737 Tessitore e C. 3061 Amoruso.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti.

Vito LI CAUSI (Pop-Udeur), relatore, ricorda che le diverse proposte di legge in esame oggi in Commissione (AA.CC. 1619, 1637, 1674, 1737, 3061) dispongono in ordine alla soppressione dell'accesso programmato agli studi universitari, attraverso l'abrogazione della normativa di riferimento. Ulteriori disposizioni prevedono che il Ministro dell'università e della ricerca stabilisca con decreto modalità di accesso ai corsi universitari basate sulla natura del titolo di studio conseguito (articolo 2 C. 1619); le università provvedano a regolarizzare le iscrizioni effettuate con riserva, relative a qualsiasi tipo di corso, per gli anni accademici 2005-2006 e 2006-2007, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della proposta di legge n. 1634; siano previste prove di accertamento, di carattere orientativo e non vincolante ai fini dell'iscrizione, delle disposizioni dei giovani al fine della scelta degli indirizzi di studio, articolo 4 n. 1737; con atto d'indirizzo del Ministero dell'università e della ricerca si provveda a coordinare la soppressione dell'accesso programmato rispetto


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a quanto previsto dalla normativa comunitaria in materia di «formazione regolamentata», secondo il disposto dell'articolo 5 della proposta di legge n. 1737.
La proposta di legge C. 1674 definisce quali sono i requisiti di ammissione ai corsi di studio prevedendo che: occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo; i regolamenti didattici d'ateneo possono altresì prevedere e verificare il possesso di un'adeguata preparazione iniziale; se la verifica non è positiva sono indicati specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso; per essere ammessi ad una laurea specialistica occorre il diploma di laurea, eccetto per i corsi di studio regolati a livello comunitario che non prevedono titoli universitari di I livello, per i quali è sufficiente il diploma di scuola superiore; per essere ammessi ad un corso di specializzazione occorre il diploma di laurea mentre per potere accedere ad un corso di dottorato di ricerca occorre essere in possesso del diploma di laurea specialista, oggi denominata magistrale.
Premesso che la formazione universitaria ha assunto un ruolo fondamentale nei processi di sviluppo e modernizzazione del paese, osserva che l'introduzione del numero chiuso solo in alcune facoltà, lungi dall'offrire allo studente uno strumento per una migliore qualificazione del suo percorso studiorum, di fatto ha creato una situazione di grande incongruità nel diritto allo studio universitario.
Ricorda che oltre agli scandali sulle irregolarità di esecuzione dei medesimi che tanto clamore hanno suscitato a livello mediatico solo poche settimane fa, va sottolineato che il meccanismo delle prove selettive ha comunque già creato un fenomeno di notevole alterazione dell'intero sistema. Si riferisce alla prassi consolidata di alcuni studenti, o associazioni di studenti, che lungi dall'accettare l'esito negativo dei test preselettivi, aggirano la problematica presentando ricorso ai tribunali amministrativi regionali, ottenendo quei provvedimenti sospensivi che, reimmettendoli giurisdizionalmente nel medesimo circuito universitario, contribuiscono ad accrescere lo stato di confusione in cui versano gli atenei e creare evidente disparità. A questo «modus» si aggiunge poi l'aumento esponenziale delle immatricolazioni ai corsi di quelle facoltà, come biologia, scienze matematiche, fisiche e naturali, che vengono utilizzate dagli studenti come sistema «incubatore», in attesa di riprovare la prova d'accesso alle facoltà prescelte da cui sono stati esclusi, con il successivo passaggio e riconoscimento degli esami superati.
Ritiene che sia diventato evidente che le prove preselettive, contribuiscono non solo ad alterare, ma a limitare la democraticità del sistema, ledendo quel fondamentale principio della Costituzione che definisce «compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese». I test, anche se definiti attitudinali, in realtà mirano semplicemente a verificare la conoscenza dello studente relativamente ad alcune discipline specifiche e sicuramente non sono in grado di stabilire la reale possibilità di frequentare con profitto il corso di studi.
Considera necessario quindi valutare con attenzione quanto un principio legislativo che avrebbe dovuto nelle intenzioni spianare la strada ai più valenti, non si risolva invece in azioni che contrastino palesemente il principio sancito dall'articolo 34 della Costituzione che ribadisce come compito precipuo dello Stato quello di assicurare che la scuola sia aperta a tutti e che sia assicurato ai più capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
Concorda con chi ritiene che in taluni casi, il ricorso ai quiz selettivi per l'accesso programmato ad alcuni corsi possa mettere un argine ad alcune situazioni specifiche di corruzione, tuttavia, osserva che, ascoltando la gente, ci si rende conto che


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l'apprensione dei genitori non è più rivolta agli esami di maturità, ma ai successivi test che gli alunni devono affrontare qualora vogliano intraprendere il corso universitario desiderato.

Emerenzio BARBIERI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.50 alle 11.

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 11 ottobre 2007.

Norme in materia di difficoltà specifiche di apprendimento.
C. 563 Fabris, C. 2474 Formisano e C. 2843, approvata dalla 7a Commissione del Senato.

Audizione informale di rappresentanti dell'Ordine degli psicologi e dell'Associazione italiana dislessia.

L'audizione informale è stata svolta dalle 17.25 alle 18.30.