II Commissione - Resoconto di mercoledì 17 ottobre 2007


Pag. 59

SEDE REFERENTE

Mercoledì 17 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Pino PISICCHIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Luigi Li Gotti.

La seduta comincia alle 10.05.

Reati contro l'ambiente.
C. 2692 Governo, C. 25 Realacci, C. 49 Paolo Russo, C. 283 Pezzella, C. 1731 Balducci, C. 2461 Mazzoni e C. 2569 Franzoso.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 ottobre 2007.

Pino PISICCHIO, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi (vedi allegato) al disegno di legge C. 2692 Governo, che costituisce il testo base degli abbinati progetti di legge in esame. Invita quindi il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il prescritto parere.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, raccomanda l'approvazione dei propri emendamenti ed esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 3.1 Mazzoni, 3.2 Lussana e 3.3 Paolo Russo. Invita quindi al ritiro delle ulteriori proposte emendative.

Il sottosegretario Luigi LI GOTTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, ricorda che nel corso del dibattito i gruppi politici si sono orientati prevalentemente nel senso di procedere alla soppressione dell'articolo 3 del provvedimento, recante una delega al Governo. Poiché tale soppressione appare funzionale all'ulteriore agevole sviluppo dei lavori della Commissione, suggerisce che si proceda immediatamente alla votazione degli identici emendamenti 3.1 Mazzoni, 3.2 Lussana e 3.3 Paolo Russo.

Gaetano PECORELLA (FI) esprime talune perplessità sull'opportunità di procedere


Pag. 60

alla soppressione dell'articolo 3, con particolare riferimento al comma 1, poiché rileva che molte delle norme del disegno di legge in esame potrebbero creare dei problemi sistematici di raccordo con altre norme, rendendo necessaria una delega di coordinamento.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, evidenzia che gli interventi previsti dal disegno di legge sono volti all'innesto di singole fattispecie nel codice penale, senza che ciò determini alterazioni consistenti sul piano sistematico che non possono essere risolte sulla base dei principi generali che regolano il rapporto tra le norme penali.

Pino PISICCHIO, presidente, rileva che la delega di cui all'articolo 3 appare eccessivamente generica e che, pertanto, una delega per la redazione di un testo unico, ove la si ritenesse necessaria, dovrebbe comunque essere formulata in modo diverso.

Paolo RUSSO (FI) concorda sulla necessità, ove si ritenesse necessaria una delega, di precisare con maggiore esattezza i principi e criteri direttivi.

Pino PISICCHIO, presidente, alla luce di quanto emerso dal dibattito, propone l'accantonamento degli articoli 1 e 2, per passare immediatamente alla votazione dell'articolo 3.

La Commissione approva la proposta di accantonamento e, quindi, approva gli identici emendamenti 3.1 Mazzoni, 3.2 Lussana e 3.3 Paolo Russo.

Pino PISICCHIO, presidente, pone in votazione l'articolo 1. Avverte quindi che, in considerazione dell'assenza del presentatore dell'emendamento 1.19, si intende che lo stesso vi abbia rinunziato.

Erminia MAZZONI (UDC) chiede al relatore chiarimenti in merito all'invito al ritiro del suo emendamento 1.20, atteso che l'introduzione della nozione di ambiente appare estremamente utile.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, sottolinea che, da un punto di vista tecnico-giuridico, appare preferibile non definire il concetto di ambiente direttamente in via normativa, ma rinviare alla definizione frutto dell'elaborazione della giurisprudenza costituzionale e delle sezioni unite della Corte di Cassazione.

Gaetano PECORELLA (FI) ritiene che una definizione potrebbe invece essere utile. Si potrebbe, in particolare, fare riferimento alla definizione di cui all'emendamento 1.20 Mazzoni, che potrebbe essere riformulato nel senso di sopprimere le parole «protette dall'ordinamento», per evitare che la tutela penalistica sia condizionata al reperimento nell'ordinamento di un'altra norma che giaò protegga i beni ambientali.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, sottolinea che la definizione prevista dall'emendamento in questione rinvia ad una molteplicità di beni giuridici che dovrebbero, a loro volta, essere definiti.

Erminia MAZZONI (UDC), pur insistendo sulla necessità di definire il bene protetto dal provvedimento in esame, dichiara la propria disponibilità a discutere di una riformulazione dell'emendamento. Ritiene quindi che l'emendamento 1.20 potrebbe essere accantonato, in modo che sulla questione vi possa essere una ulteriore riflessione.

Pino PISICCHIO, presidente, propone l'accantonamento dell'emendamento 1.20 Mazzoni.

La Commissione approva la proposta di accantonamento dell'emendamento 1.20.

Mariastella GELMINI (FI) evidenzia come i propri emendamenti siano quasi tutti volti a ridurre le pene previste dal provvedimento, che appaiono eccessivamente severe. Il suo emendamento 1.5, in particolare, intende ridurre le pene previste dall'articolo 452-bis del codice penale.


Pag. 61

Paolo GAMBESCIA (Ulivo) non condividendo le osservazioni dell'onorevole Gelmini, ricorda come sia stato evidenziato che in materia di reati ambientali le pene attualmente previste dall'ordinamento esercitano un insufficiente livello di deterrenza.

Gaetano PECORELLA (FI) sottolinea che i reati in questione sono configurati come reati di pericolo e che, mantenendo le pene così come previste dal disegno di legge in esame, di rischia di punire dei reati di pericolo più severamente rispetto a gravi reati di danno. L'emendamento 1.5 potrebbe essere riformulando elevando il minimo edittale da sei mesi a un anno, senza modificare il massimo di tre anni.

Mariastella GELMINI (FI) ritiene che l'emendamento 1.5 potrebbe essere riformulato nel senso indicato dall'onorevole Pecorella.

Manlio CONTENTO (AN) ribadisce le proprie perplessità sul provvedimento in esame, poiché ritiene che sia stato trascurato il rapporto fra le norme che con lo stesso verrebbero introdotte e quelle già vigenti e previste dalle leggi speciali in materia ambientale. Molte fattispecie sanzionatorie rischiano infatti di sovrapporsi e il problema del coordinamento viene sostanzialmente demandato al giudice. Sottolinea, inoltre, come sul punto il Governo non abbia fornito adeguati chiarimenti, nonostante le sue richieste.

Pino PISICCHIO, presidente, ritiene che si potrebbe valutare l'opportunità di precisare che l'articolo 452-bis si applica salvo che il fatto non costituisca più grave reato.

Manlio CONTENTO (AN) esprime perplessità sulla soluzione prospettata dal Presidente.

Gaetano PECORELLA (FI) sottolinea che in tal caso il problema potrebbe essere risolto nel contesto del rapporto fra norme generali e norme speciali, ricorrendo all'applicazione dell'articolo 15 del codice penale.

Luigi COGODI (RC-SE) rileva che le fattispecie di reato ambientale possono determinare delle situazioni di pericolo molto diversificate e di differente intensità, che il giudice dovrà valutare in concreto. Ritiene quindi in generale opportuno ridurre il minimo edittale, mantenendo il massimo di cinque anni, un modo da lasciare al giudice un adeguati margine di discrezionalità nella determinazione della pena.

Erminia MAZZONI (UDC) ritiene che in materia ambientale sia necessario un inasprimento delle pene. Dichiara quindi la propria contrarietà agli emendamenti che vadano nella direzione opposta.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, considera adeguate le pene previste dal disegno di legge in esame.

La Commissione respinge l'emendamento 1.5 Gelmini.

Paolo RUSSO (FI) ritira il proprio emendamento 1.1, che ha un contenuto analogo all'emendamento 1.100 del relatore.

Luigi COGODI (RC-SE) preannuncia il proprio voto contrario sull'emendamento 1.100 del relatore.

La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.100 e 1.101 del relatore.

Gaetano PECORELLA (FI) chiede chiarimenti sull'emendamento 1.102 del relatore.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, osserva che l'emendamento 1.102 mira a sopprimere l'aggettivo «originarie», che sembra complicare il momento applicativo della norma, allorché si tratterà di valutare il «rilevante deterioramento». Non appare infatti chiaro cosa si intenda per


Pag. 62

«originarie o preesistenti qualità del suolo o delle acque o dell'aria». Non sembra si possa fare riferimento a qualità «originarie» in senso stretto, poiché la maggior parte dei luoghi del pianeta sono stati oggetto di una qualche modifica, anche a causa dell'azione dell'uomo, nel corso dei diversi periodi storici. Quindi, sostanzialmente, salvo rare eccezioni, non esistono zone con una qualità «originaria», incontaminate. Appare quindi più opportuno utilizzare l'aggettivo «preesistenti», facendo quindi riferimento ad uno status preesistente rispetto all'azione criminosa, costituita dall'inquinamento.

Gaetano PECORELLA (FI) esprime talune perplessità sui chiarimenti forniti dal relatore.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, dichiara la propria piena disponibilità a riflettere sull'opportunità dell'emendamento in esame.

Manlio CONTENTO (AN) valuta con estremo favore l'emendamento 1.102 e ritiene che i chiarimenti del relatore siano assolutamente condivisibili ed esaustivi. In materia ambientale non esistono situazioni originarie ed il riferimento può essere fatto solo allo stato preesistente dei luoghi.

Luigi COGODI (RC-SE) ritiene superfluo l'emendamento in esame. Più in generale, osserva che su ogni emendamento dovrebbe svolgersi un dibattito adeguato e, ove ciò non sia possibile, gli emendamenti dovrebbero essere ritirati dai presentatori.

La Commissione approva, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 1.102 e 1.103 del relatore.

Gaetano PECORELLA (FI) chiede chiarimenti sull'emendamento sull'emendamento 1.105 del relatore.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, precisa che l'espressione «rilevante deterioramento» appare più precisa e comprende anche il concetto di «compromissione durevole».

Il sottosegretario Luigi LI GOTTI concorda con il relatore, poiché i deterioramento è sempre durevole.

Luigi COGODI (RC-SE) ritiene che non sia vero che il deterioramento sia sempre durevole e, quindi, preannuncia il suo voto contrario sull'emendamento 1.105.

Manlio CONTENTO (AN) evidenzia come, a prescindere da ogni altra considerazione, una volta approvato l'emendamento 1.101, sia indispensabile, per mantenere la coerenza del testo, approvare anche l'emendamento 1.105 del relatore.

Erminia MAZZONI (UDC) condivide l'osservazione dell'onorevole Contento e, nel merito, concorda con la considerazione dell'onorevole Cogodi. Ritiene che il punto debba essere approfondito e che l'emendamento vada accantonato.

Paolo RUSSO (FI) ritiene che l'emendamento in questione sia opportuno, perché mentre il concetto di compromissione «rilevante» trova una puntuale definizione nell'articolo 452-ter, il concetto di compromissione «durevole» rimane vago ed indeterminato.

La Commissione approva l'emendamento 1.105 del relatore.

Pino PISICCHIO, presidente, in considerazione dell'imminenza delle votazione in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata alle ore 15 di oggi.

La seduta termina alle 10.55.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 17 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Pino PISICCHIO, indi del vicepresidente Luigi VITALI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Luigi Li Gotti.

La seduta comincia alle 15.10.


Pag. 63

Reati contro l'ambiente.
C. 2692 Governo, C. 25 Realacci, C. 49 Paolo Russo, C. 283 Pezzella, C. 1731 Balducci, C. 2461 Mazzoni e C. 2569 Franzoso.
(Seguito dell'esame erinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

Pino PISICCHIO, presidente, avverte che l'emendamento 1.22 Mazzoni, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 1.105 del relatore, non sarà posto in votazione.

Mariastella GELMINI (FI), riportandosi alle proprie precedenti argomentazioni, insiste per l'approvazione del suoi emendamenti 1.6 e 1.7.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.6 e 1.7 Gelmini.

Paolo RUSSO (FI) chiede al relatore chiarimenti sull'emendamento 1.106.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, precisa che il suo l'emendamento 1.106 ha lo scopo di mantenere la coerenza del testo, anche in considerazione di altri emendamenti precedentemente approvati.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti del relatore 1.106, 1.107 e 1.104.

Manlio CONTENTO (AN) intervenendo sull'emendamento 1.23 Mazzoni, rileva che la descrizione della la condotta di cui all'articolo 452-quater appare sovrabbondante, essendo sufficiente riferirla a chiunque cagiona un danno ambientale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento 1.23 Gelmini e approva l'emendamento 1.108 del relatore.

Mariastella GELMINI (FI) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.8, che ha lo scopo di chiarire e meglio precisare la fattispecie.

La Commissione respinge l'emendamento 1.8 Gelmini.

Erminia MAZZONI (UDC) chiede chiarimenti sull'emendamento 1.109 del relatore volto a sopprimere la definizione di disastro ambientale.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, ravvisa anche in questo caso l'opportunità di non definire normativamente taluni concetti, come quello di disastro ambientale.

Paolo RUSSO (FI) ritiene opportuno che anche l'emendamento 1.109 sia accantonato, in modo da poter discutere in un secondo momento delle norme che pongono problemi di definizione di concetti rilevanti per l'applicazione della normativa in esame.

Pino PISICCHIO, presidente, propone di accantonare l'emendamento 1.109 del relatore.

La Commissione approva la proposta di accantonamento del Presidente.

Manlio CONTENTO (AN) esprime forti perplessità sull'emendamento 1.110 del relatore, che introduce materie in parte estranee all'oggetto del provvedimento o, comunque, fattispecie già disciplinate dall'ordinamento. Ritiene che probabilmente anche questo emendamento potrebbe essere accantonato.

Gaetano PECORELLA (FI) esprime la propria contrarietà all'accantonamento dell'emendamento 1.110, al quale si dichiara contrario.

Paolo RUSSO (FI) condivide talune delle perplessità espresse sul comma 1, n. 1) dell'articolo 452-quinquies, come risulterebbe dall'approvazione dell'emendamento 1.110.


Pag. 64

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, ritira il proprio emendamento 1.110.

Manlio CONTENTO (AN) rileva che l'emendamento 1.111 non è in sé tecnicamente erroneo. Tuttavia, con riferimento alla formulazione dell'articolo 452-sexies, evidenzia la necessità di evitare che a reati aggravati siano applicate ulteriori aggravanti.

La Commissione approva l'emendamento 1.111 del relatore.

Manlio CONTENTO (AN) intervenendo con riferimento all'emendamento 1.24 Mazzoni, volto a modificare la disposizione del disegno di legge diretta ad introdurre nel codice penale il reato di traffico illecito di rifiuti, osserva che anche in questo caso si assiste ad una assurda duplicazione di fattispecie penali tra quelle che il disegno di legge del Governo intende introdurre nel codice penale e quelle previste attualmente dal codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152 del 2006). Ricorda, infatti, che questo, nella Parte quarta recante norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati, contiene un titolo volto specificamente a disciplinare le sanzioni in materia di rifiuti. Si tratta di disposizioni - come ad esempio gli articoli 259 e 260, diretti rispettivamente ad introdurre i reati di traffico illecito di rifiuti e di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti - che sono sostanzialmente riprodotte nel disegno di legge all'esame della Commissione. Ciò significa che, qualora questo venisse approvato, nell'ordinamento si troverebbero contemporaneamente due disposizioni penali volte a punire sostanzialmente la medesima condotta, creando in tal modo gravi e forse irrisolvibili dubbi interpretativi.

Erminia MAZZONI (UDC) insiste per l'approvazione del suo emendamento 1.24, che comporta una razionalizzazione della fattispecie di traffico illecito di rifiuti, sotto il profilo della unificazione della condotta.

Il sottosegretario Luigi LI GOTTI ritiene inopportuno equiparare il trasporto di rifiuti ed il trasporto di rifiuti pericolosi.

Paolo RUSSO (FI), pur non rilevando nell'emendamento in esame l'equiparazione segnalata dal rappresentante del Governo, manifesta perplessità sull'utilizzo del termine «rifiuto pericoloso», ritenendo preferibile quella di «rifiuto speciale».

Manlio CONTENTO (AN) preannuncia la propria astensione sull'emendamento 1.24.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento 1.24 Mazzoni e approva gli emendamenti 1.113 e 1.114 del relatore.

Gaetano PECORELLA (FI) con riferimento all'emendamento 1.114, chiede al relatore di chiarire il rapporto tra la condotta di detenzione e il danno ambientale.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, precisa che è la normativa comunitaria a richiedere che la detenzione di rifiuti sia compresa fra le condotte pregiudizievoli per l'ambiente.

Paolo RUSSO (FI) sottolinea che la detenzione illegittima fa tipicamente parte della filiera del traffico illecito dei rifiuti e si pone quale presupposto naturale del danno.

Gaetano PECORELLA (FI) ritiene che la detenzione, per quanto sia una condotta antecedente al reato, non possa in quanto tale incidere negativamente sull'ambiente.

Pierluigi MANTINI (Ulivo) rileva che la detenzione dei rifiuti è senza dubbio prodromica al danno ambientale. Nella definizione della fattispecie, tuttavia, non ritiene opportuno introdurre le modifiche previste dall'emendamento 1.115 del relatore,


Pag. 65

rispetto al quale si dichiara contrario.

Marilena SAMPERI (Ulivo) richiama l'attenzione sull'estrema pericolosità dell'attività di stoccaggio dei rifiuti.

Manlio CONTENTO (AN) rileva come anche la fattispecie in questione sia già disciplinata dall'ordinamento giuridico e, in particolare, dall'articolo 260 del decreto legislativo n. 152 del 2006.

Luigi COGODI (RC-SE) rileva con preoccupazione come la stessa Commissione abbia numerosi dubbi sull'interpretazione delle norme che si appresta ad approvare. Ribadisce, quindi, l'opportunità di dedicare al provvedimento il tempo necessario al fine di effettuare i dovuti approfondimenti ed evitare l'approvazione di norme imprecise, generiche e di dubbia efficacia.

Paolo RUSSO (FI) esprime talune perplessità sull'emendamento 1.115 del relatore poiché, per quanto l'espressione «ingenti quantitativi» sia vaga, comunque eliminando tale espressione si rischia di abbassare troppo la soglia di punibilità.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, ritiene che una possibile soluzione sarebbe quella di eliminare l'aggettivo «ingente», tramite l'approvazione dell'emendamento 1.115 e prevedere una circostanza attenuante per i fatti di minore gravità. Tuttavia, in considerazione di quanto emerso dal dibattito, ritira il proprio emendamento 1.115.

Mariastella GELMINI (FI) intervenendo sul suo emendamento 1.9 constata che si è ben lontani dal pervenire ad un razionale riordino della disciplina sanzionatoria in materia di ambiente, anche perché il testo, basato unicamente sull'inasprimento delle pene, è viziato da un pregiudizio ideologico.

Gaetano PECORELLA (FI), con riferimento all'articolo 452-septies, rileva che la sanzione, specie nel minimo, appare sproporzionata rispetto a condotte che non sono necessariamente gravi.

Pierluigi MANTINI (Ulivo) sottolinea come, giunti a questo punto dell'esame, non si possa non concordare con le osservazioni dell'onorevole Contento, poiché il provvedimento in esame pone un gran numero di problemi interpretativi e di coordinamento normativo che non appaiono di agevole soluzione.

Il sottosegretario Luigi LI GOTTI nel replicare all'onorevole Mantini, sottolinea che, probabilmente, non si doveva sopprimere l'articolo 3 del provvedimento.

Paola BALDUCCI (Verdi), relatore, ricorda che, in ogni caso, era opportuno sopprimere l'articolo 3 perché formulato in termini eccessivamente generici. Ciò non toglie che vi sia una possibilità di reintrodurre un'ipotesi meglio formulata di delega, proprio per risolvere i problemi di coordinamento evidenziati dall'onorevole Contento.

Pino PISICCHIO, presidente, ricorda che il provvedimento è stato inserito nel calendario dell'Assemblea a partire da lunedì 22 ottobre 2007. All'esito del dibattito sin qui svoltosi, esprime perplessità sulla possibilità che la Commissione sia in grado di licenziare, in tempo utile, un testo emendato dei problemi interpretativi e di coordinamento emersi. Appare quindi necessario prendere in considerazione l'eventualità di richiedere un rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea. Chiede quindi ai gruppi di esprimere le proprie valutazioni in merito.

Paolo RUSSO (FI) ricorda che la soppressione dell'articolo 3 era motivata e condivisa. Tuttavia, ritiene possibile discutere dell'opportunità di reintrodurre una delega formulata in modo analogo a quello del predetto articolo 3, comma 1, per il riordino sistematico della materia. Concorda sulla necessità di chiedere il rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea.


Pag. 66

Erminia MAZZONI (UDC) conferma la propria convinzione in ordine alla necessità di evitare la presenza di deleghe legislative nel contesto del provvedimento, poiché occorre che sia direttamente il Parlamento a realizzare un testo coerente. A tal fine, ritiene opportuno che sia rinviato l'inizio dell'esame in Assemblea.

Manlio CONTENTO (AN) concorda sulla necessità di rinviare l'inizio dell'esame in Assemblea. Ritiene inoltre opportuno precisare che, se la Commissione si trova nella condizione di dover chiedere tale rinvio, la responsabilità è del Governo e, in particolare, delle evidenti difficoltà di comunicazione tra Ministero dell'Ambiente e Ministero della Giustizia. Quest'ultimo, in particolare, non avrebbe dovuto subire passivamente l'inserimento di una delega formulata in termini assolutamente generici.

Alessandro MARAN (Ulivo) ritiene che le osservazioni dell'onorevole Contento non possano certamente considerarsi fuori luogo. Occorre il tempo necessario per approfondire i numerosi aspetti problematici del provvedimento e, quindi, appare inevitabile chiedere il rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea.

Pierluigi MANTINI (Ulivo) concorda sull'opportunità di chiedere il rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea. Evidenzia, peraltro, la necessità che la Commissione decida in tempi rapidi quale sia il percorso più adeguato. In particolare, sarà necessario stabilire se reintrodurre una delega, formulata in modo opportuno, ovvero risolvere direttamente tutti i problemi di coordinamento normativo.

Pino PISICCHIO, presidente, preso atto della posizione dei gruppi, avverte che chiederà al Presidente della Camera il rinvio dell'inizio dell'esame del provvedimento in Assemblea. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani, 18 ottobre, alle ore 9.30.

La seduta termina alle 16.35.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Delega al Governo in materia di reati contro il patrimonio culturale.
C. 2806 Governo.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni penali contro il grave sfruttamento dell'attività lavorativa e interventi per contrastare lo sfruttamento di lavoratori irregolarmente presenti sul territorio nazionale.
C. 2784, approvato dal Senato.