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PDL 396

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 396



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

AIRAGHI, ARMANI

Ampliamento del circondario del tribunale di Saronno, sezione distaccata del tribunale di Busto Arsizio

Presentata il 3 maggio 2006


      

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Onorevoli Colleghi! - Con la presente proposta di legge si intende operare un ampliamento della competenza territoriale del tribunale di Saronno, sezione distaccata del tribunale di Busto Arsizio. La realtà territoriale della città di Saronno è, infatti, praticamente misconosciuta dai confini amministrativi circostanti che frazionano questo centro di 37 mila abitanti in una ragnatela di circoscrizioni assolutamente scoordinate.
      Pochi sanno, ed è difficile immaginare, che se è vero che la città di Saronno appartiene alla provincia di Varese è però dipendente dal tribunale di Busto Arsizio e dal distretto militare di Como, mentre il prefisso telefonico urbano è quello di Milano.
      Sono facilmente comprensibili i disagi e le complicazioni quando si deve fare riferimento ad organi ed enti amministrativi e giudiziari e per quanto attiene ai rapporti con i comuni limitrofi.
      Basti pensare che fino al riordino delle aziende sanitarie locali della regione Lombardia, Saronno - unico caso in tutto il territorio nazionale - era il capoluogo dell'unità sanitaria locale n. 9, poi azienda sanitaria locale n. 4, comprendente 20 comuni appartenenti a ben tre province diverse (Varese, Como e Milano); lo stesso dicasi per il distretto scolastico (n. 9).
      La città di Saronno è sempre stata al centro di un bacino di comuni che ad essa fanno riferimento per ragioni logistiche e per facilità di comunicazione; nodo principale del sistema ferroviario delle Ferrovie Nord Milano, da essa si diramano le linee ferroviarie per Milano, Como, Varese, Laveno, Novara e per l'aeroporto di Malpensa; essa rappresenta un secolare centro di convergenza economico-commerciale.
 

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      Proprio questa sua centralità logistica e territoriale, anche e soprattutto ai fini degli spostamenti da un punto all'altro delle tre province interessate, costituisce un importante fattore anche ai fini dell'amministrazione della giustizia.
      Il mandamento della pretura di Saronno già in epoca preunitaria, all'interno del Regno Lombardo-Veneto e poi del Regno d'Italia, godeva di una competenza territoriale omogenea su una ventina di comuni, appartenenti al territorio di Milano. Dal 1890, data di istituzione del tribunale di Busto Arsizio, il mandamento saronnese - ora dipendente da quel tribunale - venne esteso ad altri comuni, sì da acquistare pari dignità con gli altri mandamenti bustesi (Busto Arsizio, Gallarate e Rho).
      Fu la nascita della provincia di Varese, avvenuta nel 1927, a determinare la mutilazione del mandamento di Saronno, riducendo la sua competenza agli attuali sei comuni, costituenti quasi un'enclave ad est del superstite circondario del tribunale di Busto Arsizio, completamente slegato dal suo naturale e tradizionale territorio, in omaggio ai nuovi e artificiosi confini provinciali.
      L'aberrante situazione venutasi a creare fa sì che si sfiori il paradosso per cui, ad esempio, abitazioni e insediamenti produttivi, siti nei sobborghi di Saronno, rientrino nel territorio comunale di Como o di Milano e vengano dunque a ricadere, per competenza territoriale, sotto la giurisdizione dei lontani tribunali di Como o di Monza, pur trovandosi la loro ubicazione a meno di un chilometro dal Palazzo di giustizia di Saronno.
      Con la presente proposta di legge si intende, dunque, ridisegnare la mappa della competenza territoriale, ricomprendendo sotto la giurisdizione del tribunale di Saronno quei territori che logisticamente e geopoliticamente rientrano nella sua sfera di influenza, a beneficio di una migliore e più efficiente organizzazione degli uffici giudiziari in una zona particolarmente significativa della regione Lombardia e a vantaggio della popolazione e delle importanti attività economiche in essa presenti.
      Inoltre, un'operazione di tale genere ristabilirebbe l'equilibrio all'interno del circondario di Busto Arsizio, il recupero del tradizionale bacino di utenza di Saronno, nonché lo sgravio di tribunali di Como e di Monza che sono più che mai sovraccarichi di lavoro.
      L'aggiunta dei dieci comuni indicati all'articolo 1 della presente proposta di legge interessa una popolazione di circa 177.000 abitanti, tutti convergenti verso il centro di Saronno grazie alla presenza delle ferrovie, dei servizi di pubblico trasporto regionale e comunque uniti anche volontariamente dai numerosi consorzi (come quello del Parco del Lura o del Parco delle Groane) sorti in zona.
      La convenienza logistica di questa soluzione è palese: il nodo ferroviario di Saronno, per la sua centralità, consentirebbe di raggiungere, con estrema rapidità e senza disagi, il tribunale di questa città, sito a 300 metri dalla stazione ferroviaria. La distanza da coprire in treno o in automobile non supererebbe mai i 20 minuti, mentre oggi i cinque comuni attualmente appartenenti al tribunale di Monza, sezione distaccata di Desio, non godono di alcun collegamento ferroviario con Desio o con Monza e dai due comuni appartenenti al tribunale di Milano, si raggiunge il capoluogo in non meno di 45 minuti (lo stesso dicasi per i comuni rientranti sotto la giurisdizione del tribunale di Como).
      In questo modo si darebbe poi il giusto riconoscimento al bacino del saronnese che costituisce un'entità precisa, con caratteristiche e problematiche del tutto peculiari, sinora disattese dalla gabbia creata artificiosamente dai confini provinciali, i quali però, nonostante siano passati oltre 75 anni, non hanno fatto venir meno la centralità di Saronno rispetto ai comuni limitrofi, che su di essa continuano a gravitare per ragioni storiche, economiche, logistiche, scolastiche ed amministrative.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. I comuni di Garbagnate Milanese e Cesate, già compresi nel circondario del tribunale di Milano, passano al circondario del tribunale di Saronno, sezione distaccata del tribunale di Busto Arsizio.
      2. I comuni di Solaro, Ceriano Laghetto, Cogliate, Misinto e Lazzate, già compresi nel circondario del tribunale di Desio, sezione distaccata del tribunale di Monza, passano al circondario del tribunale di Saronno, sezione distaccata del tribunale di Busto Arsizio.
      3. I comuni di Rovellasca, Rovello Porro e Turate, già compresi nel circondario del tribunale di Como, passano al circondario del tribunale di Saronno, sezione distaccata del tribunale di Busto Arsizio.

Art. 2.

      1. Il Ministro della giustizia è autorizzato a determinare, con propri decreti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sulla base dei carichi di lavoro dell'ultimo quinquennio concernenti i territori compresi nei circondari di cui all'articolo 1, l'organico del tribunale di Saronno, sezione distaccata del tribunale di Busto Arsizio.
      2. Il Ministro della giustizia è autorizzato ad apportare le necessarie variazioni alle tabelle A e B annesse all'ordinamento giudiziario, approvato con regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e successive modificazioni.

Art. 3.

      1. Gli affari civili e penali pendenti in ogni stato e grado del procedimento, alla data di entrata in vigore della presente legge, davanti ai tribunali di Como, di

 

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Milano e di Monza, inclusa la sezione distaccata di Desio, e appartenenti, ai sensi della presente legge, al circondario del tribunale di Saronno, sezione distaccata del tribunale di Busto Arsizio, sono comunque decisi dai tribunali originari.

Art. 4.

      1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2006-2008, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero della giustizia.
      2. Il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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