Frontespizio Relazione Progetto di Legge

Nascondi n. pagina

Stampa

PDL 294

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 294


 

Pag. 1

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato PEDRINI

Norme per incentivare e diffondere il turismo e la crescita economica tramite lo sviluppo del gioco del golf

Presentata il 28 aprile 2006


      

torna su
Onorevoli Colleghi! - La bilancia valutaria turistica italiana ha oggi purtroppo un trend negativo. L'Italia ha perso, negli anni 2001-2003, 3.000 miliardi delle vecchie lire con un impoverimento del nostro Paese, una riduzione dei livelli occupazionali e una perdita di competitività dei sistema italiano.
      L'anno 2003 ha visto per l'Italia una perdita di oltre 1.200 miliardi delle vecchie lire (-2,2 per cento) dei propri ricavi valutari per il turismo estero, oltre ai 770 milioni di euro già persi nel 2002. Queste tendenze negative non hanno conosciuto significativi cambiamenti di segno negli anni più recenti.
      Il turismo internazionale che arriva in Italia è di particolare rilievo. Basti sottolineare che rappresenta circa il 35 per cento dell'attività delle 250.000 imprese turistiche del Paese, produce un fatturato di circa 28 miliardi di euro (oltre un terzo del fatturato globale del turismo, dei viaggi e delle vacanze in Italia) e circa 700.000 posti di lavoro, diretti e indiretti e assicura un gettito fiscale di circa 14 miliardi di euro.
      A fronte di tali dati, e all'ormai consolidata convinzione che il turismo estero è una delle risorse reali potenziali più importanti dello sviluppo economico del Paese, appaiono del tutto inadeguati e irrilevanti gli investimenti per la promozione dell'industria turistica e per la sua internazionalizzazione.
      Occorre quindi un deciso intervento:

          per interrompere questo trend negativo;

          per fare recuperare competitività al nostro Paese;

          per recuperare una impostazione economica manageriale;

          per non confidare solo sulla storia e sulle bellezze naturali del nostro Paese,

 

Pag. 2

che oggi non appaiono più sufficienti, da sole, a fronteggiare la concorrenza di altri Paesi;

          per individuare settori specifici di business che contribuiscano alla destagionalizzazione del turismo;

          per dare continuità, nei periodi di bassa stagione, alle attività turistiche ricettive, ai servizi e alla vendita del prodotto Italia in genere.

      Uno dei settori strategici a questi fini è costituito dal grande business del golf, che purtroppo è oggi interpretato in Italia come attività per pochi «abbienti».
      Il golf in Italia, infatti, non ha ancora raggiunto un adeguato livello di sviluppo, comparabile a quello di altri Paesi a noi vicini per storia e attitudini culturali.
      Questa arretratezza è dovuta in buona parte alla mancanza di una seria politica volta a incentivare e diffondere la pratica del gioco del golf e allo sviluppo di questo business, legata alla scarsa consapevolezza delle opportunità che il golf offre allo sviluppo economico del nostro Paese.
      La carenza di fondo è tuttavia individuabile nella mancanza di una politica volta a delineare in maniera precisa le procedure e i contesti in cui costruire nuovi campi e strutture da gioco, nonché, a determinate condizioni, a creare adeguati incentivi affinché l'imprenditoria, pubblica e privata, sia motivata a investire tempestivamente in questa importante attività sportiva, turistica e di impianti. Occorre diffondere con maggiore vigore la cultura del gioco del golf fra il pubblico e la percezione della sua importanza quale fondamentale volano per lo sviluppo economico e turistico di alcune aree del Paese.
      Il gioco del golf rappresenta inoltre una occasione straordinaria per la riconversione di aree industrialmente dismesse, nonché per aree agricole, anch'esse in fase di abbandono e scarsamente utilizzate.
      L'introduzione di misure volte a diffondere la conoscenza del golf tra il pubblico e a razionalizzare gli incentivi e le procedure per la realizzazione di nuove infrastrutture deve tuttavia fondersi con la necessità di «democratizzare» il golf, nel senso di stabilire iniziative affinché i costi per la pratica di questo sport possano essere resi sostenibili anche da persone che dispongono di una capacità di spesa medio-bassa, e soprattutto fra i giovani.
      Nella presente relazione si articoleranno gli elementi qui esposti, dimostrandone la validità e giungendo alla conclusione che la diffusione organizzata delle strutture del gioco del golf nel nostro Paese rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo economico nel campo turistico, delle infrastrutture e dei servizi.

La situazione attuale in Italia.

      Nel mondo giocano a golf circa 61 milioni di persone ed esistono circa 33.700 campi da golf.
      In Europa giocano a golf circa 6,5 milioni di persone ed esistono circa 6.200 campi da golf.
      In Italia risultano essere iscritti alla Federazione italiana golf circa 70.000 persone ed esistono circa 286 campi da gioco per il golf.
      In Europa una persona su cento gioca a golf, mentre la media di giocatori per campo da golf è di 1.048 giocatori per campo.
      In Italia gioca a golf soltanto una persona su mille e la media di giocatori è soltanto di circa 228 giocatori per campo con un valore negativo, secondo alcune fonti, nel 2003 comparato all'anno 2002.
      La situazione odierna è caratterizzata da un contesto di presenza di campi da golf distribuiti in modo assolutamente prevalente, quasi esclusivo, nelle zone settentrionali del nostro Paese. Il sud, da questo punto di vista, è assolutamente carente di strutture golfistiche. Esiste un solo campo da golf in Sicilia (a 800 metri sul livello del mare).
      I campi da golf esistenti nel nostro Paese sono prevalentemente rivolti a un concetto di pratica del gioco ancora di carattere ristretto e, per così dire, elitario. Le attuali strutture non sono state costruite secondo una priorità volta alla valorizzazione del turismo, del relativo

 

Pag. 3

moltiplicatore economico e dell'accesso allo sport delle persone con basso reddito, soprattutto i giovani.
      I campi da gioco esistenti sono rivolti per lo più a una utenza residenziale, associata al club in via permanente (almeno per tutto l'anno). L'associazione al club avviene inoltre di solito con modalità (tipicamente: la presentazione di almeno altri due soci) che limitano fortemente la possibilità di creare un bacino di utenza e un turn-over di utilizzazione dei campi.
      La grave problematica appena citata costituisce un tutt'uno con il problema che la maggior parte dei campi presenta un tasso di relazione e di integrazione con le strutture turistiche ricettive del luogo assolutamente insufficiente, se non talvolta inesistente. Un modesto esempio: all'estero, in molti campi da golf esiste un albergo annesso (golf resort), che svolge oltre che l'ovvia funzione di ospitalità, anche quella di «portale», per aiutare e orientare i turisti golfisti a godere appieno della loro vacanza, attraverso attività anche diverse da quelle del golf (gite, escursioni, incontri gastronomici, visite ai monumenti, mostre e conferenze culturali, e così via). Si tratta di un'attività fondamentale per attirare turisti e clienti, per distribuire sul territorio le potenzialità della ricettività turistica dei giocatori di golf. Si deve qui rammentare che i giocatori turisti si spostano accompagnati da altre persone: membri della famiglia o amici, che spesso non sono giocatori e che hanno un evidente interesse a osservare anche gli aspetti naturalistici, paesaggistici, storici, culturali, sociali, enogastronomici e quant'altro, del luogo che stanno visitando. Al riguardo sono da sottolineare importanti iniziative di varie associazioni tra cui quelle dell'Associazione Città del vino che raggruppa 508 comuni d'Italia che, con iniziative nel settore del golf, vuole promuovere il prodotto vino (e le realtà dei comuni associati e delle regioni coinvolte e i relativi prodotti enogastronomici) tutto l'anno in settori con alta capacità di spesa.
      I campi da golf italiani, inoltre, proprio perché nati in momenti in cui la finalità prettamente turistica non rappresentava la principale priorità, sono strutture non collegate fra di loro e con l'hinterland circostante. È noto che i moderni giocatori-turisti prediligono invece impiegare le loro vacanze dedicate al golf in strutture collegate fra di loro, in modo da poter variare le possibilità di gioco nei vari giorni di permanenza, fra campi diversi. In questo caso i campi si devono trovare fra di loro a una distanza chilometrica tale da poter essere raggiunti con un percorso automobilistico di non più di due ore di viaggio. I campi inoltre dovrebbero essere ben collegati con le normali reti infrastrutturali: aeroporti, stazioni ferroviarie, strade.
      Le carenze sono da individuare anche nel fatto che gli organizzatori di competizioni golfistiche o di promozione golfistica prevedono, per la maggior parte, la destinazione turistica e non quella nazionale proprio per la mancanza di strutture e di impianti golfistici turistici soprattutto nelle zone del sud d'Italia.
      L'Italia non solo non ha nulla in meno rispetto agli altri Paesi, anzi ha possibilità maggiori. Gli altri Paesi hanno aggiornato e realizzato strutture, impianti e fatto marketing catturando flussi costanti economici soprattutto nelle mezze stagioni aumentando il coefficiente del traffico turistico incoming.
      A fronte di queste considerazioni va sottolineato il positivo rapporto investimenti-creazione posti di lavoro a una cifra bassa rispetto ad altri settori. Per un posto di lavoro l'investimento può essere estremamente basso. È quindi conveniente favorire l'investimento nei campi da golf.
      L'iniziativa va rivolta alla fascia di domanda turistica tradizionale sia italiana che estera costituita da tipologie di utenti sia di livello medio sia di livello alto. Si consideri che lo sport golfistico negli altri Paesi è già caratterizzato, a differenza dell'Italia, da un'alta diffusione largamente popolare e che in Italia questa utenza non potrebbe trovare nessuna risposta in termini di offerta per il carattere elitario del sistema golfistico italiano. All'estero vi sono fasce di utenza che coinvolgono varie categorie di lavoratori, di giovani, di donne, di anziani e categorie particolarmente
 

Pag. 4

deboli come i diversamente abili, che in altri Paesi costituiscono una quota non indifferente nella pratica golfistica. Pertanto questa iniziativa legislativa oltre a garantire l'estensione «sociale» del golf, con evidenti benefìci socio-sanitari di prevenzione e di rispetto dell'ambiente, del turismo sostenibile ed ecocompatibile, darebbe la possibilità all'Italia di presentare un'offerta di notevole gradimento turistico e quindi promozionale con effetti diretti e indotti sul tessuto economico regionale e locale. In tale modo la rete golfistica verrebbe assimilata a quella di strutture e di servizi per il tempo libero e per il turismo che è oggetto del sistema di incentivazione coordinato tra Stato e regioni.

Alcuni brevi cenni alle situazioni internazionali a noi più vicine.

      Leader indiscusso nel mercato turistico-golfistico europeo è la Spagna. Questo Paese ha raccolto nell'ultimo decennio i risultati di una massiccia promozione iniziata negli anni '60.
      La sola Costa del Sol può contare su quaranta campi da golf dislocati in trentadue circoli, per questo motivo è stata ribattezzata la Costa del Golf. Essa ha registrato nel 2000 ben 517 milioni di euro di entrate direttamente dipendenti dall'attività golfistica e dal turismo ad essa collegata. Il golf ha generato direttamente la creazione di più di 30.000 posti di lavoro in tutta la Costa del Sol ma si calcola che, considerando l'indotto, siano state coinvolte dal golf circa ben 200.000 persone, di queste 8.325 hanno lavorato nel 2000 nel settore del golf nella zona di Malaga.
      Circa l'80 per cento dei golfisti della Costa del Sol sono stranieri.
      Il turismo da golf in Spagna rappresenta alcuni punti in percentuale delle entrate turistiche annuali.
      Migliaia di miliardi di vecchie lire è il fatturato della Spagna in questo settore.
      I beneficiari di queste entrate sono in minima parte i campi da golf veri e propri (circa il 15 per cento), nella restante parte le strutture turistiche generali: tour operator, alberghi, ristoranti e servizi in genere.
      L'occupazione degli alberghi della Costa del Sol è salita dal 48,23 per cento medio del 1991, al 75,65 per cento del 2000.
      Il golf in Spagna si è sviluppato soprattutto grazie a Turespana, l'ente turistico nazionale, che ha agito attraverso molteplici sponsorizzazioni.
      Il turista-golfista che va in Costa del Sol ha un'età media fra i quarantacinque ed i sessanta anni, soltanto il 9 per cento ha un'età inferiore ai trenta anni. Gli uomini sono il 65 per cento, le donne il restante 35 per cento.
      Nelle isole Baleari, nel 1998, sono state dichiarate di interesse sociale le istallazioni di campi da golf sub suolo non edificabile, e sono state autorizzate le costruzioni di alberghi da 450 posti con minimo quattro stelle e di club house più piccole di 2.000 metri quadrati. I giocatori stranieri presenti alle Baleari sono per il 60 per cento tedeschi, per il 15 per cento inglesi e per il 10 per cento svedesi. Le attività legate al golf hanno contribuito in modo importante, nelle Baleari, al miglioramento della immagine turistica delle isole.
      La spesa media di un turista golfista nelle Baleari è di 170 euro al giorno, contro i 55 euro di un turista non golfista.
      Si considera, secondo alcuni calcoli, che la spesa del turista golfista in Italia a latere delle spese del gioco non sia inferiore a centinaia di euro al giorno.
      In Gran Bretagna sono stimati circa 4.000.000 di giocatori e circa 2.500 campi da gioco.
      I golfisti britannici effettuano vacanze di gioco preferendo, nell'ordine, i seguenti Paesi: Spagna, Portogallo, Francia e Stati Uniti. La vacanza di gioco viene vissuta come una seconda vacanza, effettuata prevalentemente nei mesi di maggio, aprile e settembre. Secondo un sondaggio effettuato nel 2003-2004, i golfisti orientano la scelta in base a: costo, convenienza, possibilità di scelte multiple di campo, qualità e bellezze del Paese. Vi devono essere quindi un pacchetto tutto compreso a prezzo conveniente, un albergo vicino al campo da golf,

 

Pag. 5

voli diretti, attività per i non golfisti, e tre campi da diciotto buche nelle vicinanze. Come si può notare da queste brevi note i giocatori britannici rappresentano un potenziale turistico importante, che tuttavia, allo stato, pressoché ignora il nostro Paese come meta golfistica.
      In Germania esistono circa 380.000 giocatori di golf e circa 620 campi. II golf ha avuto in questo Paese un incremento notevolissimo negli ultimi dieci anni: i campi da golf censiti nel 2001 erano 620, contro i 310 del 1990, ed i 450 del 1995. Ogni anno vengono costruiti in Germania da venti a quaranta nuovi campi da golf: quaranta nel 1995; trentatré nel 1996; trentotto nel 1997; ventotto nel 1998; ventuno nel 1999 e nel 2000; sedici nel 2001.
      In Svezia vi è una realtà di circa 470.000 giocatori e di circa 410 campi. I giocatori svedesi, a causa delle condizioni meteorologiche del loro Paese, sono accaniti giocatori viaggianti.
      In tutti i Paesi scandinavi il golf è in grande espansione: sia la Norvegia, che la Danimarca e la Finlandia, hanno circa 100.000 giocatori, quasi il doppio dell'Italia. In tutti questi Paesi, per motivi climatici, gli appassionati amano praticare il loro sport in nazioni più calde (ma non in periodi troppo caldi per loro come la nostra estate), nei mesi in cui non possono farlo sui loro percorsi.
      Per quanto riguarda, infine, gli Stati Uniti, il cui dato può costituire un significativo riferimento, abbiamo una realtà di circa 16.900 campi, che vedono la presenza di circa 26.300.000 giocatori con un incremento annuo di cinquanta campi da golf. Coefficiente di crescita che da alcuni opinion maker e operatori del settore è giudicato insufficiente.

Una sintesi: la proposta del golf turistico e dei distretti del golf.

      Da quanto esposto possiamo schematicamente catalogare i campi da golf in alcune tipologie:

          a) campi esclusivamente privati;

          b) campi pubblici pay and play;

          c) campi turistici senza soci, o con soci giornalieri;

          d) golf resort.

      La presente proposta di legge si focalizza sulle tre ultime categorie. Esse rappresentano in primo luogo una formidabile occasione per l'incremento dei flussi turistici legati al gioco del golf.
      Vi è inoltre l'esigenza di avvicinare nuove persone a questo gioco, in particolare i giovani, attraverso iniziative promozionali e conoscitive, ma soprattutto attraverso una «democratizzazione» degli accessi ai campi, e un abbassamento delle tariffe giornaliere di gioco.
      La nostra penisola è oggetto di flussi turistici massicci d'estate, per quanto riguarda le coste marine, e, in inverno, per quanto riguarda gli impianti sciistici. Questi flussi sono quindi drammaticamente squilibrati su base annuale, esistono periodi, quali le mezze stagioni, in cui le strutture sono sottoutilizzate. Le strutture turistiche sono oggetto di «assalto» durante i weekend o particolari festività, i cosiddetti «ponti», mentre rimangono deserte durante la settimana.
      I giocatori di golf rappresentano una opportunità formidabile per destagionalizzare le presenze turistiche. Essi, infatti, per le caratteristiche climatiche della penisola, e per le peculiarità del gioco, sono per forza di cose portati a giocare in Italia quando non fa troppo caldo o troppo freddo sui campi. La bellezza dell'ambiente e del paesaggio, percepita e voluta dai giocatori, trova la sua epifania proprio in primavera o in autunno.
      I turisti giocatori, per la loro tipologia, hanno inoltre presenze abbastanza slegate dalla contingenza di ponti e di weekend.
      Attraverso l'incremento del golf turistico si presenta l'occasione per riequilibrare e «spalmare» i flussi turistici su una parte ben più ampia del calendario.
      La creazione di nuove strutture per il golf rappresenta inoltre uno strumento importante di salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, ma anche di pianificazione di area vasta e di pianificazione e riconversione urbanistiche.

 

Pag. 6


      Si possono ormai considerare superati i tempi in cui la installazione di un campo da gioco veniva considerata con diffidenza, sotto il profilo della compatibilità ambientale.
      Ciò è possibile perché sono progredite le concezioni e le tecniche di inserimento ambientale di queste infrastrutture. I campi da gioco sono oggi costruiti cercando di rispettare il più possibile la originaria vocazione paesaggistica del luogo, quindi, ad esempio, non vengono più inserite essenze vegetali del tutto avulse dal territorio come alberi tropicali in una località di montagna, o abeti montani in località costiere, ma, anzi, si cerca di valorizzare la piantumazione autoctona, integrandola per quanto possibile con le specie arbustifere ad essa coerenti. Si cercano di applicare i moderni princìpi di lotta biologica per la protezione del campo e vengono applicate tecniche di irrigazione a risparmio idrico. I nuovi campi da golf potranno, a quest'ultimo proposito, dare un impulso e un contributo fondamentali alla creazione di quei mini-bacini per irrigazione di cui da tempo il Ministero delle politiche agricole e forestali intende incentivare la realizzazione; talvolta essi vengono definiti, nelle proposte, «mini-laghi», per la salvaguardia idrica del territorio e delle colture.
      Da un altro lato, esistono moltissime aree del nostro Paese bisognose di tutela ambientale o di riconversione: in Italia sono oggetto di dismissione industriale molte aree situate in località di pregio turistico e ambientale, spesso in zone costiere. Sono zone bisognose di opere importanti di demolizione e di bonifica (metalli pesanti, amianto, e via dicendo), ma per le quali la creazione di campi da golf può rappresentare, in molti casi, una scelta di elezione.
      Nel nostro Paese avanza da anni un profondo processo di riallineamento delle strutture economiche, destinato ad accentuarsi con il processo di allargamento dell'Unione europea: non esistono più solo le aree di dismissione industriale, ma anche le aree agricole in cui vengono abbandonate le colture. Intere zone del Paese sono interessate dal processo di abbandono delle campagne, in specie le zone collinari e montuose. Vengono abbandonati i terreni, i casali, gli insediamenti umani sparsi, che costituivano il tratto caratteristico della campagna. Si pensi ad esempio alla condizione di tutta la dorsale appenninica. L'agriturismo è stato una, sia pure parziale, risposta, introdotta per contrastare il fenomeno. La costruzione di campi da golf, come è evidente, può essere un importantissimo completamento di questo nuovo modo di fruizione turistica della campagna che, in tali contesti, dovrebbe godere delle stesse agevolazioni riservate agli agriturismi. Essa darebbe a molti coltivatori diretti ormai in via di emarginazione dal mercato agricolo di tipo «europeo-industriale», una importante indicazione per la loro riconversione. Ad esempio, senza voler correre il rischio di semplificare: stalle, casali, capanni di attrezzi, potrebbero essere parzialmente ridestinati a strutture della club house o collegate, mentre l'ambiente naturale, altrimenti lasciato al degrado, potrebbe essere tutelato attraverso la creazione del campo di gioco. Contrariamente a quanto si pensa, la costruzione di campi da golf potrà rappresentare una occasione per iniziative di piantumazione di alberi in zone agricole con ampi spazi senza alcuna alberatura.
      Come già ricordato, la nuova costruzione di campi da golf rappresenta una occasione e una esigenza urgente per tutto il sistema turistico del sud del Paese, dove i campi esistenti sono, dal punto di vista numerico, drammaticamente in ritardo sul resto dell'Italia. Nel sud, il golf potrebbe nel giro di pochi anni rimettere economicamente in gioco intere aree.
      La tutela dell'ambiente, infine, è valorizzata dalla costruzione dei campi da golf, per un motivo lapalissiano, eppure importantissimo: dove si costruiscono campi da gioco non si possono poi fare speculazioni edilizie. È del tutto fisiologico prevedere poi, attraverso la pianificazione di area vasta, che anche le zone esterne al campo non siano oggetto di saccheggio edilizio.
 

Pag. 7


I distretti del golf.

      L'ampliamento delle infrastrutture del golf in Italia, in conclusione, deve orientarsi verso nuove strutture in grado di rivolgersi a un pubblico più vasto, in larga parte rappresentato dai turisti del golf.
      I nuovi campi, tuttavia, devono essere in grado di offrire l'intera gamma di servizi ricreativi richiesti oggi dai parametri turistici moderni, in grado quindi di reggere il confronto con le realtà internazionali che ci circondano. Basta vedere quello che stanno facendo Paesi come Spagna, Portogallo, Francia oppure Tunisia, Marocco o i Paesi in via di sviluppo.
      Ciò significa, in primo luogo, che la pianificazione di queste infrastrutture deve avere ben fermo il criterio di tendere alla migliore integrazione possibile con gli altri servizi turistici diffusi sul territorio: l'ospitalità, la ristorazione, la cultura, lo sport, la balneazione. L'esperienza internazionale ha dimostrato che occorre un ulteriore importante elemento per il successo turistico di queste strutture: occorre che diversi campi da gioco siano costruiti, in qualche modo, «in rete», ovvero a una distanza fra di loro tale da permettere ai giocatori di poter variare il campo di gioco durante il periodo del loro soggiorno-vacanza. I giocatori amano spostarsi da un campo all'altro, anche per poter fare una «gita» e visitare una porzione diversa del territorio in cui trascorrono le loro vacanze. Questo significa poter disseminare sul territorio i benefìci economici di tale presenza turistica. Si tratta, insomma, di veri e propri circuiti del golf.
      In questo senso, un sistema collegato di campi da gioco rappresenta un atout fondamentale per il successo delle strutture, e tale sistema, presentando molte analogie con quello dei distretti, può essere definito il «sistema dei distretti del golf».

 

Pag. 8


torna su
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Lo Stato, al fine di qualificare l'impiantistica sportiva e l'offerta turistica, promuove la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti per il gioco del golf, in conformità ai princìpi costituzionali del decentramento regionale e agli obiettivi e agli indirizzi della programmazione economica e della programmazione turistica.
      2. I campi da gioco per il golf sono realizzati in funzione delle seguenti finalità:

          a) avvicinare nuovi soggetti al gioco del golf;

          b) creare integrazioni e sinergie con l'offerta turistica complessiva.

      3. I campi da gioco per il golf inoltre, in conformità agli orientamenti internazionali, devono essere realizzati al fine di formare un sistema locale integrato di campi da gioco.
      4. In ottemperanza ai princìpi costituzionali del decentramento regionale, il Governo, nel perseguire le finalità di cui ai commi 2 e 3, assicura il coordinamento dei propri interventi con quelli delle regioni e degli enti locali nelle competenti sedi istituzionali, al fine di conseguire risultati ottimali.
      5. Per l'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo possono essere erogati fondi di provenienza comunitaria.

Art. 2.

      1. È istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato consultivo nazionale del gioco del golf, di seguito denominato «Comitato», per la valorizzazione delle attività economiche ad esso connesse.

 

Pag. 9


      2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il Comitato può essere incardinato nell'ambito della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
      3. Il Comitato è composto da un rappresentante per ciascuno dei seguenti Ministri: delle attività produttive, per gli affari regionali, dell'ambiente e della tutela del territorio, dell'economia e delle finanze, delle politiche agricole e forestali; da un rappresentante per ciascuna regione e provincia autonoma; da un rappresentante dell'Unione delle province d'Italia; da un rappresentante dell'Associazione nazionale dei comuni italiani; da un rappresentante dell'Ente nazionale italiano per il turismo (ENIT).
      4. Il Comitato è integrato da dieci esperti designati dal Governo, di cui cinque su indicazione delle principali associazioni golfistiche esistenti nel Paese e cinque su indicazione delle principali associazioni degli imprenditori turistici operanti in Italia.

Art. 3.

      1. Il Comitato esprime al Governo pareri in materia di:

          a) coordinamento della normativa, in materia di incentivi economici al turismo, applicabili al golf;

          b) coordinamento delle iniziative statali con la normativa comunitaria, nonché con le iniziative delle regioni e delle autonomie locali;

          c) coordinamento della normativa vigente in materia di incentivazione del gioco del golf con la normativa vigente per lo sviluppo delle aree meno sviluppate, in particolare il Mezzogiorno.

      2. Il Comitato esprime altresì parere sui progetti di cui all'articolo 4, comma 1, lettera a). Il parere favorevole del Comitato sui progetti costituisce criterio prioritario

 

Pag. 10

per le concessioni di eventuali agevolazioni fiscali.
      3. Il Comitato ha altresì il compito di analizzare le norme legislative e regolamentari vigenti in materia edilizia, sanitaria e paesaggistica nonché in materie comunque attinenti al processo autorizzatorio per la costruzione dei campi da golf.

Art. 4.

      1. Il Governo è delegato ad adottare, sentito il Comitato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

          a) perseguire le finalità di cui all'articolo 1 mediante la previsione di sgravi fiscali in favore dei soggetti, pubblici e privati, che presentano appositi progetti per costruire nuove strutture da gioco e strutture turistiche finalizzate a favorire l'accesso al gioco del golf a nuove fasce sociali quali i giovani e le persone a reddito basso, mediante l'applicazione di tariffe di gioco agevolate, tenuto conto delle seguenti condizioni:

              1) le nuove strutture devono mirare anche a incentivare il gioco del golf da parte dei soggetti diversamente abili che possono trarne giovamento nel contesto ambientale per il recupero psicofisico, in linea con le indicazioni del Comitato paraolimpico internazionale;

              2) la realizzazione di nuovi impianti deve favorire l'agriturismo, il recupero urbanistico, i complessi termali e i prodotti enologici ed agroalimentari;

              3) le richieste di eventuali contributi e sgravi fiscali devono contenere l'impegno di aprire a tutti i campi di gioco, con un costo di green fee che non superi la metà di quello dei campi tradizionali, gestiti da associazioni private a struttura associativa chiusa, esistenti nella medesima regione. Le agevolazioni di cui al presente numero possono essere accordate solo se i soggetti si impegnano, nell'ambito di un eventuale complessivo programma di

 

Pag. 11

riqualificazione urbanistica, a costruire il campo da golf per primo, impegnandosi inoltre per un periodo di venti anni a non mutare la destinazione del territorio, neppure in presenza di cambiamenti autorizzatori degli strumenti urbanistici, pena la perdita e la restituzione dei benefìci goduti;

              4) sono privilegiati, nell'attribuzione dei fondi, i progetti integrati che presentano i maggiori vantaggi per la destagionalizzazione dei flussi turistici, uniti al pieno rispetto e alla valorizzazione delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche dei luoghi oggetto dell'intervento in progetto;

              5) nella formazione della graduatoria sono considerati come parametri fondamentali l'aumento dell'occupazione nel settore delle attività turistiche e lo sviluppo del gioco del golf e delle strutture turistiche nel sud;

              6) sono privilegiati i progetti che prevedono lo sfruttamento di sinergie con beni e con infrastrutture turistici già esistenti, nonché la valorizzazione delle risorse locali, con particolare riferimento alla valorizzazione delle strade del vino, dei prodotti agroalimentari italiani e delle terme;

              7) un punteggio privilegiato è attribuito alla presentazione di progetti per campi da gioco fra loro consorziati, in maniera da formare un distretto del golf;

              8) i soggetti ricompresi nelle categorie dell'agriturismo hanno titolo a concorrere alla costruzione di campi da golf, secondo parametri di correlazione che tengono conto delle specificità delle realtà agricole;

              9) gli impianti da golf da costruire su aree industriali oggetto di dismissione hanno un canale preferenziale di valutazione, che utilizza gli strumenti vigenti della programmazione economica e della riqualificazione di aree industriali in crisi quale momento elettivo per avviare la procedura;

 

Pag. 12

          b) razionalizzare e semplificare le procedure oggetto dell'esame del Comitato, agendo attraverso lo strumento della codificazione, nelle materie di competenza esclusiva o concorrente dello Stato ai sensi titolo V della parte seconda della Costituzione, prevedendo strumenti di confronto e di coordinamento con le regioni e gli enti locali, avuto riguardo alle materie di loro competenza, valorizzando il ruolo delle conferenze di servizi per agevolare le procedure autorizzatorie. Nell'esercizio della delega di cui alla presente lettera, il Governo garantisce ai richiedenti tempi certi della procedura e una accelerazione delle pratiche.

      2. Nell'ambito dell'attività volta a dare attuazione alla delega di cui al comma 1, lettera b), il Governo è altresì impegnato, nell'ambito del confronto Governo-regioni, a redigere, di intesa con le stesse regioni, le linee guida tecnico-urbanistico-paesaggistiche sui campi da golf. Le linee guida, che sono periodicamente aggiornate, non hanno valore cogente ma costituiscono una base di indicazioni, tendenzialmente uniformi, da distribuire agli uffici tecnico-urbanistici dei comuni e delle province italiani.

Art. 5.

      1. È assegnato all'ENIT un contributo di 10.000.000 di euro, per le attività di promozione all'estero dell'immagine delle strutture ricettive turistiche italiane, realizzate ai sensi di quanto previsto dall'articolo 4, comma 1, lettera a), nonché, di intesa con le regioni, per le attività di promozione, divulgazione e sponsorizzazione del gioco del golf. Per tali attività il Comitato fornisce la propria consulenza.

Art. 6.

      1. I comuni sono autorizzati a modificare la destinazione urbanistica dei fondi agricoli qualora siano trasformati in campi da golf, in particolare se perseguono

 

Pag. 13

il fine di recuperare casali e strutture con cubature già esistenti.
      2. Le aziende tenutarie di campi da golf sono equiparate alle aziende agricole. I lavoratori dipendenti delle medesime aziende sono equiparati agli effetti previdenziali e fiscali allo status giuridico dei coltivatori diretti.

Art. 7.

      1. Previa autorizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze possono essere comprese nell'ambito di campi da golf anche aree appartenenti al demanio dello Stato, ferme restando le disposizioni vigenti in materia di concessioni edilizie. Nell'ambito delle citate aree possono comunque essere eseguiti movimenti di terra fino al limite di quattro metri senza necessità di concessioni edilizie a carattere oneroso.

Art. 8.

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2006-2008, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero delle attività produttive.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
torna su