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PDL 1092-A

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 1092-A



 

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DISEGNO DI LEGGE

presentato dal presidente del consiglio dei ministri
(PRODI)

e dal ministro dell'istruzione
(FIORONI)

di concerto con il ministro dell'economia e delle finanze
(PADOA SCHIOPPA)

Conversione in legge del decreto-legge 12 giugno 2006, n. 210, recante disposizioni finanziarie urgenti in materia di pubblica istruzione

Presentato il 13 giugno 2006

(Relatore: SASSO)


NOTA: Il presente stampato contiene i pareri espressi dal Comitato per la legislazione e dalle Commissioni permanenti I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) e V (Bilancio, tesoro e programmazione) sul disegno di legge n. 1092.
La VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione), il 15 giugno 2006, ha deliberato di riferire favorevolmente sul disegno di legge nel testo presentato dal Governo. In pari data, la Commissione ha chiesto di essere autorizzata a riferire oralmente.
Per il testo del disegno di legge si veda lo stampato n. 1092.

 

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PARERE DEL COMITATO PER LA LEGISLAZIONE

        Il Comitato per la legislazione,

            esaminato il disegno di legge n. 1092 e rilevato che:

                esso reca un contenuto omogeneo intervenendo esclusivamente a integrare la dotazione di bilancio destinata alla corresponsione dei compensi delle commissioni per gli esami di Stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria superiore per l'anno in corso;

                non è corredato della relazione sull'analisi tecnico-normativa (ATN);

                non è corredato della relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione (AIR);

            alla luce dei parametri stabiliti dagli articoli 16-bis e 96-bis del Regolamento osserva quanto segue:

        sotto il profilo dell'efficacia del testo per la semplificazione e il riordinamento della legislazione vigente:

            all'articolo 1 - ove si aumenta il limite di spesa stabilito dall'articolo 22 della legge finanziaria per il 2002, riducendo conseguentemente l'autorizzazione di spesa iscritta nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione per l'anno finanziario 2006 - dovrebbe valutarsi l'opportunità di riformulare le disposizione contenute nei commi 1 e 2, in termini di novella alle corrispondenti norme che fissano le autorizzazioni di spesa (ovvero il citato articolo 22, comma 7, della legge n. 448 del 2001, nonché l'articolo 3, comma 92, della legge 24 dicembre 2003, n. 350), così da rendere espliciti già nelle norme-base l'effettivo e attuale limite di spesa destinato ai compensi per le commissioni d'esame».


PARERE DELLA I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

        La I Commissione,

            esaminato il disegno di legge n. 1092, di conversione del decreto-legge 12 giugno 2006, n. 210, recante disposizioni urgenti in materia di pubblica istruzione,

 

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            ritenuto che le disposizioni dallo stesso recate siano riconducibili alla materia «sistema tributario e contabile dello Stato», che l'articolo 117, secondo comma, lettera e), riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;

            rilevato, altresì, che con riferimento alla finalità del provvedimento può assumere rilievo anche la materia «norme generali sull'istruzione», che l'articolo 117, secondo comma, lettera n), riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;

            rilevato che non sussistano motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale;

            esprime

PARERE FAVOREVOLE


PARERE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(Bilancio, tesoro e programmazione)

        La V Commissione,

            sul testo del provvedimento:

            preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui:

                la quantificazione degli oneri derivanti dallo stesso è fondata su elementi di informazione forniti dal Ministero competente;

                la limitazione dell'ambito di applicazione del provvedimento all'anno in corso è da attribuirsi alla eventuale adozione di successivi provvedimenti volti a modificare la disciplina del comparto;

            esprime

NULLA OSTA


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