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PDL 856

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 856



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato FOTI

Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e alla legge 27 dicembre 1997, n. 449, concernenti l'abolizione del sostituto d'imposta

Presentata il 23 maggio 2006


      

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Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge intende abolire il meccanismo del sostituto d'imposta, consentendo a tutti i cittadini di ricevere interamente i propri guadagni e di versare solo successivamente le imposte, tutti con le stesse modalità.
      Una vera democrazia esige che i cittadini, prima di ogni altra cosa, possano rendersi conto di quanto l'imposizione fiscale incida sulla loro busta paga e sui loro redditi. Oggi in Italia, per la grande massa dei lavoratori dipendenti, ciò è impossibile. È il datore di lavoro, infatti, che ogni mese trattiene alla fonte e provvede a versare allo Stato le tasse dovute dal lavoratore. Ciò che il lavoratore riceve in busta paga, quindi, non è lo stipendio cui ha diritto, ma solo ciò che dello stipendio gli rimane dopo aver pagato le tasse, salvo i conguagli definitivi su base annuale. Se egli si rendesse davvero conto di quanto lo Stato gli sottrae in termini di sole imposte dirette, pretenderebbe dallo Stato una buona utilizzazione di quel denaro e chiederebbe conto a chi governa dei disservizi, degli sprechi e del pessimo funzionamento dei pubblici uffici. Vi sono poi, anch'esse non visibili dai cittadini, le imposte indirette (invisibili perché comprese nel prezzo dei prodotti acquistati o diluite nel tempo) e i contributi sociali obbligatori (anch'essi pagati dal datore di lavoro con la ritenuta alla fonte).
      Con l'approvazione della presente proposta di legge i lavoratori dipendenti riceverebbero dal datore di lavoro l'intera
 

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busta paga e verserebbero essi stessi allo Stato le proprie tasse. Essi sarebbero così messi in grado di verificare tangibilmente l'esatto importo del proprio stipendio e di essere edotti almeno del peso dell'imposizione diretta, per poter così più consapevolmente fare valere i propri diritti di cittadini e di contribuenti e pretendere dallo Stato un corretto rendiconto del proprio operato e una maggiore trasparenza nella gestione del denaro riscosso. Si tratterebbe, insomma, di una riforma di grande importanza sul piano economico, ma soprattutto su quello della libertà e della responsabilità nei rapporti tra cittadino e Stato.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Gli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, in materia di ritenute sui redditi di lavoro dipendente e di ritenuta sui redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, è abrogato.
      2. Il primo comma dell'articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, in materia di ritenuta sui redditi di lavoro autonomo e su altri redditi, e successive modificazioni, è abrogato.


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