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PDL 1110

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 1110



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato CAMPA

Defiscalizzazione dei redditi derivanti da borse di studio

Presentata il 13 giugno 2006


      

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Onorevoli Colleghi! - La borsa di studio ha una valenza morale, sociale e politica di grandissima importanza. Morale perché riconosce il senso del dovere, la serietà con cui vengono seguiti gli studi; sociale dal momento che quasi sempre è elargita a studenti che non solo sono meritevoli, ma che dispongono di redditi modesti, con i quali la prosecuzione nel diritto allo studio potrebbe divenire problematica; politica, dal momento che lo Stato non ha soltanto il dovere di aiutare i meritevoli appartenenti a strati sociali deboli, ma anche di garantire alla collettività la possibilità di beneficiare appieno dell'apporto di individui che possono raggiungere risultati di pregio nel campo degli studi, con evidenti vantaggi personali e per la formazione della classe dirigente.
      Un concetto radicato in tutti i Paesi avanzati e che negli Stati Uniti, nonostante esista il liberalismo più rigoroso, viene attuato in maniera esemplare, dal momento che nei licei e nelle università più prestigiosi, dove si pagano rette altissime, una quota rilevante di iscrizioni è a disposizione di studenti che godono di borse di studio. Quei licei e quelle università perseguono la logica del profitto eppure finanziano l'«intelligenza» dei loro migliori allievi; quindi appare ancor più stridente la situazione italiana dove i licei e le università sono statali e lo Stato sente il dovere di premiare gli allievi migliori, per poi prelevare loro parte, o addirittura gran parte, secondo i loro imponibili, di ciò che è stato «donato» come forma di premio; ancora peggio avviene nel caso in cui le borse di studio non siano pubbliche, perché a guadagnarci è alla fine lo Stato attraverso il fisco, che in questo caso ha tassato perfino l'intelligenza e la buona volontà.
      Non parliamo, poi, delle vincite da concorsi nazionali e da lotterie, che non sono vincolate da imposizioni fiscali. Si
 

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premia la fortuna e, in certa forma, l'azzardo e si penalizzano i risultati ottenuti dallo studio?
      Ecco perché appare contraddittoria, se non addirittura paradossale, la realtà italiana in cui l'elargizione di una borsa di studio è considerata una rendita finanziaria, e quindi soggetta al cumulo imponibile. Le conseguenze sono evidenti: non solo scatta il pagamento dell'imposta, ma può cancellare tutte le agevolazioni previste dalla legge a causa del superamento dell'aliquota. Si sono verificati dei casi, infatti, in cui l'importo della borsa di studio è stato quasi totalmente assorbito dall'azione fiscale.
      Per porre fine a tale situazione, la presente proposta di legge prevede che i redditi derivanti da borse di studio siano esentati da ogni imposizione.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Le somme di denaro ricevute a titolo di borsa di studio sono esenti da qualsiasi imposizione fiscale e non sono considerate redditi personali.


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