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PDL 1357

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 1357



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato SGOBIO

Modifica all'articolo 639 del codice penale in materia di deturpamento e imbrattamento di cose altrui con scritte inneggianti al fascismo, al nazismo o all'odio razziale o etnico

Presentata il 13 luglio 2006


      

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Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si prefigge di introdurre un comma specifico all'articolo 639 del codice penale, con particolare riferimento alla deturpazione e all'imbrattamento di luoghi pubblici tramite scritte o altri segni inneggianti al fascismo, al nazismo e all'antisemitismo. Sono tanti, infatti, gli episodi che la cronaca quotidiana registra su questo versante. Da ultimo, tra il 10 e l'11 luglio scorso, gli avvenimenti seguiti alla notte di festeggiamenti in occasione della vittoria della nazionale italiana ai Campionati mondiali di calcio di Germania 2006: gli abitanti del «ghetto» di Roma si sono svegliati con le facciate dei propri palazzi imbrattate da svastiche, croci celtiche e altri intollerabili e incivili simboli, tra cui, appunto, quelli inneggianti al nazismo e al fascismo.
      Questi episodi, che stanno purtroppo divenendo sempre più frequenti, devono indurre tutti noi a un'attenta riflessione. È vero che, quando succedono azioni del genere, il più delle volte siamo in presenza di una sparuta minoranza di «teppisti» o di «imbecilli», come la stampa li ha definiti, ma è anche vero che tali frequenti manifestazioni di odio razziale e antisemita, che si manifestano soprattutto in occasione di eventi sportivi, ma non solo, devono indurre a un'analisi e a una riflessione più approfondite, anche dal punto di vista legislativo, per meglio contrastare tali fenomeni.
      In una recente intervista al quotidiano «La Repubblica» il 12 luglio scorso, proprio a seguito dei fatti suddetti, il prefetto di Roma, Achille Serra, ha evidenziato l'impossibilità da parte della giustizia di perseguire con efficacia gli autori di tali reati. Non esiste, infatti, un reato specifico che punisca in particolare chi imbratta i muri con scritte di tipo
 

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razzista e antisemita. Di qui l'opportunità di una previsione legislativa specifica rivolta a reprimere e a punire proprio questo tipo di reati.
      Ovviamente lo strumento della sanzione non può rappresentare l'unico mezzo di intervento. La diffusione della cultura «della memoria», della testimonianza di chi ha vissuto e subìto le leggi razziali e il fascismo deve moltiplicarsi soprattutto nelle scuole. L'ignoranza è il vero veicolo di atti scellerati come quelli cui abbiamo assistito anche in questi giorni e che spesso rovinano le manifestazioni sportive. Accanto a questo, però, l'assenza di una disposizione legislativa specifica ha dato forza e vigore a coloro i quali si sentono autorizzati a simili atti con la convinzione di rimanere impuniti. Prevenzione, dunque, soprattutto tra le giovani generazioni, ma anche punizione di coloro i quali si macchiano di simili oscene deturpazioni.
      Questo è, dunque, il senso della presente proposta di legge, composta da un solo articolo, che integra l'articolo 639 del codice penale prevedendo che «chiunque deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui con segni o scritte inneggianti al fascismo, al nazismo, all'odio razziale o etnico, all'antisemitismo o alla discriminazione di una confessione religiosa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000 e con la reclusione fino a due anni». È anche previsto che la nuova fattispecie di reato sia perseguibile d'ufficio.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. All'articolo 639 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente comma:

      «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui con segni o scritte inneggianti al fascismo, al nazismo, all'odio razziale o etnico, all'antisemitismo o alla discriminazione di una confessione religiosa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000 e con la reclusione fino a due anni. Si procede d'ufficio».


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