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PDL 2007

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2007



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

ZANOTTI, TOLOTTI, BOATO, EVANGELISTI, ASTORE, BAFILE, BENZONI, BORDO, BORGHESI, BUCCHINO, BURTONE, CASSOLA, CASTAGNETTI, CECCUZZI, CIALENTE, CODURELLI, CREMA, D'ANTONA, D'ELIA, DE ZULUETA, D'IPPOLITO VITALE, FEDI, FERRIGNO, FINCATO, FOLENA, CINZIA MARIA FONTANA, FORLANI, GALANTE, GENTILI, GRASSI, GRILLINI, LAGANÀ FORTUGNO, LEONI, LO MONTE, LOVELLI, LUCÀ, MARCHI, MORRONE, MOTTA, MURA, NACCARATO, NANNICINI, NUCARA, LEOLUCA ORLANDO, OTTONE, PELLEGRINO, PIRO, RAMPI, RAZZI, SAMPERI, SANNA, SERVODIO, SPINI, SQUEGLIA, TRUPIA, TURCI

Istituzione del «Giorno della memoria di tutte le vittime del terrorismo»

Presentata il 30 novembre 2006


      

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Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge riproduce in parte la proposta di legge atto Camera n. 3367, XIV legislatura, recante «Legge quadro per l'assistenza, il sostegno e la tutela delle vittime di reati» che, all'articolo 11, prevedeva l'istituzione di una Giornata della memoria, da celebrare il 12 dicembre di ogni anno, per ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi. È importante ricordare che tale proposta di legge è stata approvata da tutte le associazioni dei familiari delle vittime che si trovavano all'interno dell'Osservatorio per la tutela delle vittime di reato e che essa fu depositata alla Camera dei deputati e, con testo identico, al Senato della Repubblica con la firma di molti deputati e senatori nel 2003 e ripresentata all'inizio di questa legisiatura (atto Camera n. 30).
 

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      Riteniamo sia doveroso commemorare le tante vittime che il terrorismo ha causato nel nostro Paese e crediamo che la data emblematica per ricordare tutti questi avvenimenti sia il 12 dicembre, anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969).
      Questa data, a nostro avviso, ha una valenza di assoluta importanza: la stagione terroristica inizia in Italia proprio con la strage di Piazza Fontana che, quindi, può essere identificata come simbolo di quella violenza politica. La vicenda di quella strage è paradigmatica per molti aspetti. Innanzitutto furono anche i cittadini semplici, impegnati nella vita quotidiana, che vennero colpiti, subendo lo stravolgimento della loro vita, del loro modo di stare insieme e che, nonostante ciò, reagirono, non accettarono quella violenza, respinsero il ricatto terroristico e si costituirono in associazioni per non far dimenticare il senso di quella violenza, le sue ragioni e le sue sofferenze. Da Piazza Fontana in poi furono i cittadini che reagirono unitariamente, cioè al di là delle sigle o dei gruppi di appartenenza, e bloccarono i vari tentativi di stravolgere e di condizionare la democrazia italiana a fronte delle ambiguità, delle inefficienze e della connivenza di parte dello Stato.
      È doveroso ricordare tutto ciò, è doveroso che quell'epoca di sangue venga conosciuta e che le ombre che ancora avvolgono quel periodo vengano diradate.
      Non dobbiamo dimenticare le moltitudini di persone che hanno partecipato ai funerali e alle manifestazioni dopo le varie stragi a Milano, Brescia, Bologna, Firenze e Napoli: alle ambiguità delle autorità è stata contrapposta una risposta ferma e decisa dei lavoratori e dei cittadini che in prima persona hanno impedito che con tali stragi si arrivasse a stravolgere l'ordinamento repubblicano.
      Non si devono dimenticare la stagione degli «omissis», dei segreti di Stato posti più volte per impedire il raggiungimento della verità e poi, ancora, i depistaggi che in ogni indagine sul terrorismo, sia di destra che di sinistra, si sono susseguiti vedendo come artefici primi uomini dello Stato preposti alla sicurezza dei cittadini.
      Ambiguità e fatti, non lo si dimentichi, ben evidenziati negli anni anche dai lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sulla mancata individuazione dei colpevoli delle stragi. E allora, in questo contesto, diventa difficile sfuggire alla domanda: se quelle indagini non fossero state volutamente intralciate avremmo avuto comunque tutte le stragi successive a quella di Piazza Fontana? Il terrorismo, dell'una o dell'altra matrice, si sarebbe espresso in modo così violento e drammatico? Crediamo che la risposta sia «No».
      All'articolo 2 della presente proposta di legge poniamo l'accento sulla necessità che siano organizzate cerimonie pubbliche in tutto il Paese e che soprattutto vi sia, nelle scuole, la necessaria informazione e formazione, istituendo percorsi didattici e laboratoriali che permettano di sviluppare i principi della cittadinanza attiva e della democrazia partecipata. Coniugando ricordo, conoscenza, formazione.
      Abbiamo vissuto un periodo che è bene che le giovani generazioni conoscano e possano analizzare. Recentemente, sono stati sottoposti a studenti delle scuole superiori nelle città di Milano, Brescia e Bologna dei questionari grazie ai quali è stata messa in evidenza, purtroppo, un'assoluta ignoranza e confusione sulla matrice delle stragi avvenute nelle rispettive città; infatti, gran parte degli studenti riteneva che gli autori delle stragi fossero stati membri delle Brigate rosse.
      Riteniamo sia assolutamente necessario che la stagione delle stragi e del terrorismo non venga dimenticata e crediamo inoltre che quel periodo, con tutte le ambiguità istituzionali che hanno di fatto garantito l'impunità degli artefici e soprattutto dei mandanti, sia analizzato in un momento importante dell'anno scolastico; pertanto ribadiamo l'assoluta necessità di arrivare a stabilire nel 12 dicembre il «Giorno della memoria di tutte le vittime del terrorismo» nonché, ovviamente, delle stragi di tale matrice.
 

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      Perché questo è il punto: la scelta di dedicare una giornata di riflessione sulla nostra storia recente assume grande valore, ma ha un senso se si presenta come volontà istituzionale di capire le ragioni di quel terrorismo, perché ha così colpito, e per così lungo tempo, l'Italia, accompagnando al ricordo la volontà esplicita di conoscere le dinamiche, anche quelle rimaste nascoste, e di comprendere perché non sia stato possibile fare sulle stragi completa luce. Allora anche la scelta della data assume valore dirimente rispetto a questa volontà di «sapere».
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. È istituito il «Giorno della memoria di tutte le vittime del terrorismo», da celebrare il 12 dicembre di ogni anno, anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano, avvenuta nel 1969, al fine di ricordare le vittime degli atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice che hanno insanguinato il nostro Paese.

Art. 2.

      1. In occasione del «Giorno della memoria di tutte le vittime del terrorismo» sono organizzate cerimonie pubbliche per il ricordo degli eventi e, nelle scuole di ogni ordine e grado, sono realizzati percorsi didattici e laboratoriali indirizzati allo sviluppo, nelle giovani generazioni, dei princìpi della cittadinanza attiva e della democrazia partecipata.


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