Frontespizio Relazione Progetto di Legge

Nascondi n. pagina

Stampa

PDL 1804

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 1804



 

Pag. 1

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

SGOBIO, DILIBERTO, BELLILLO, CANCRINI, CESINI, CRAPOLICCHIO, DE ANGELIS, GALANTE, LICANDRO, NAPOLETANO, PAGLIARINI, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, SOFFRITTI, TRANFAGLIA, VACCA, VENIER

Estensione dei benefìci previsti dall'articolo 18 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, ai lavoratori stranieri impiegati in condizioni di particolare sfruttamento

Presentata l'11 ottobre 2006


      

torna su
Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si propone di estendere i benefìci previsti dall'articolo 18 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (la cosiddetta legge «Turco-Napolitano») anche ai lavoratori che, in condizioni di grave sfruttamento, ricatto o minaccia e in violazione delle norme relative alla tutela della salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, denunciano il proprio datore di lavoro. Una previsione di civiltà che vuole colpire, soprattutto, quelle odiose forme di sfruttamento che usufruiscono del lavoro degli immigrati clandestini, mantenendoli in condizioni subumane.
      L'intento è quindi quello di colpire tali situazioni di sfruttamento, alle quali si accompagnano spesso anche minacce da parte di datori di lavoro senza scrupoli. Una situazione nota da tempo e denunciata dalle associazioni che si occupano dei lavoratori immigrati, e che recentemente è stata oggetto di un'ampia inchiesta del settimanale L'Espresso, che ha documentato le condizioni di migliaia di lavoratori extracomunitari che lavorano nelle campagne pugliesi.
      Il giornalista del citato settimanale Fabrizio Gatti, fingendosi un lavoratore rumeno, ha raccontato, in un lungo reportage, le vessazioni che i lavoratori del
 

Pag. 2

settore sono costretti a subire: sfruttati, sottopagati, massacrati di botte se protestano, spesso anche privati del passaporto come forma di ricatto, i lavoratori extracomunitari vivono in condizioni disumane, continuamente minacciati di essere denunciati ed espulsi perché privi del regolare permesso di soggiorno. Una situazione che vede implicata la mafia locale in Sicilia e in Puglia, i caporalati e la malavita nelle altre regioni. Certamente, i settori dell'agricoltura e dell'edilizia sono quelli dove più che altrove si registrano situazioni di grave sfruttamento, ma anche nei settori del tessile e del cuoio le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici stranieri sono terribili: essi sono costretti a lavorare anche dieci ore al giorno, in condizioni penose. Non ultimo, si ricorda il caso dell'operaio edile rumeno Spirodan Mircea, morto sotto le macerie dello stabile crollato a Licata il 22 settembre scorso perché, dato che lavorava in nero e non era in regola con il permesso di soggiorno, il suo datore di lavoro non aveva informato immediatamente i soccorritori della sua presenza sotto le macerie del crollo avvenuto addirittura due giorni prima.
      La presente proposta di legge vuole essere il tentativo di sottrarre i lavoratori immigrati clandestini da qualsiasi forma di ricatto o di minaccia da parte di datori di lavoro senza scrupoli. I benefìci previsti dal citato articolo 18 del testo unico, ovvero la possibilità di rilasciare uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza e ai condizionamenti dell'organizzazione criminale e di partecipare a un programma di assistenza e integrazione sociale, sono pertanto estesi anche ai lavoratori stranieri quando «nel corso di operazioni di polizia o di indagini o di un procedimento penale ne sia accertato l'impiego in condizioni di grave sfruttamento, ricatto o minaccia e in violazione delle norme relative alla tutela della salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro» (comma 1-bis del citato articolo 18 del testo unico, introdotto dall'articolo 1 della proposta di legge). Una fattispecie particolare che si propone di colpire le gravi forme di sfruttamento.
      La presente proposta di legge prevede, altresì, una parziale modifica anche del comma 1 del medesimo articolo 18, inserendo la possibilità che lo straniero possa usufruire di uno speciale permesso di soggiorno anche nei casi in cui la violenza o minaccia sia operata non solo da un'associazione di persone, come prevede il testo vigente, ma anche da una o più persone, dunque anche nel caso in cui non sia possibile, o risulti difficile, riconoscere l'associazione di persone. Una condizione più comune di quella attualmente prevista dalla norma vigente, che permetterebbe di colpire in maniera ancora più puntuale le forme di sfruttamento e di violenza.
 

Pag. 3


torna su
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Il comma 1 dell'articolo 18 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, è sostituito dai seguenti:

      «1. Quando, nel corso di operazioni di polizia, di indagini o di un procedimento per taluno dei delitti di cui all'articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, o di quelli previsti dall'articolo 380 del codice di procedura penale, ovvero nel corso di interventi assistenziali dei servizi sociali degli enti locali, siano accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno straniero ed emergano concreti pericoli per la sua incolumità, per effetto dei tentativi di sottrarsi ai condizionamenti di una o più persone, ovvero di un'associazione dedita ad uno dei predetti delitti, o delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del giudizio, il questore, anche su proposta del procuratore della Repubblica, o con il parere favorevole della stessa autorità, rilascia uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti dell'organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale.
      1-bis. Lo speciale permesso di soggiorno di cui al comma 1 viene rilasciato anche ai lavoratori stranieri quando nel corso di operazioni di polizia o di indagini o di un procedimento penale ne sia accertato l'impiego in condizioni di grave sfruttamento, ricatto o minaccia e in violazione delle norme relative alla tutela della salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro».


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
torna su