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PDL 2171

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2171



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

PEDRIZZI, AMICI, GIANFRANCO CONTE

Istituzione in Latina di una sezione distaccata della corte d'appello di Roma e di una corte di assise d'appello

Presentata il 25 gennaio 2007


      

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Onorevoli Colleghi! - La necessità di istituire, a Latina, una sezione distaccata della corte d'appello di Roma si fa sempre più pressante e ormai improrogabile. L'argomento, dibattuto già da tempo e da noi fortemente sostenuto, è stato affrontato a tutti i livelli. Autorità, istituzioni, sindaci e amministrazioni interessate, nonché gli ordini professionali e le categorie socio-economiche che rappresentano il tessuto connettivo della provincia di Latina, concordano sulla necessità e urgenza non solo di una mera razionalizzazione delle risorse, ma di un potenziamento e ammodernamento degli uffici giudiziari in guisa che essi possano fare fronte alla crescente domanda di un'amministrazione e gestione della giustizia più snella ed efficiente.
      La questione è delicata ed investe la più ampia problematica della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, in riferimento all'individuazione di criteri oggettivi tali da svincolare scelte così delicate da esigenze localistiche.
      È però vero che quello della istituzione di una sede distaccata della corte d'appello di Roma costituisce un'esigenza di imprescindibile necessità ed urgenza connessa con le dimensioni e gli ormai insostenibili carichi dell'ufficio romano; così come l'individuazione di Latina quale sede naturale dell'istituenda sezione distaccata risponde ad oggettivi elementi di valutazione, proprio nell'ottica dell'individuazione dei criteri di cui si è appena detto.
      La grande distanza del sud della provincia da Roma, dove gli utenti sono costretti a recarsi per poter accedere agli organi della giustizia civile e penale di secondo grado, rende insopportabile, lontano e inaccessibile il «servizio giustizia», essendosi, peraltro, la capitale dimostrata incapace di porsi, anche per problemi esogeni (traffico, collocazione geografica
 

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degli uffici della corte di appello, difficoltà nei collegamenti, eccetera), quale efficiente polo giudiziario di secondo grado dell'intera regione.
      Sotto questo aspetto, Latina, con l'istituzione della sezione staccata del tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio e, da ultimo, con l'istituzione delle due sezioni distaccate della commissione tributaria regionale del Lazio, ha già assunto un ruolo preminente nella struttura degli uffici giudiziari dell'intera regione Lazio.
      L'istituzione in Latina della sezione staccata del TAR del Lazio è del resto connotata da un bilancio ultraventennale di incondizionata positività, in quanto numerosi giudizi, che avrebbero subìto i biblici ritardi della sede centrale di Roma, sono stati invece smaltiti in tempi inferiori a quelli del TAR di Roma. Tale sezione si è dunque posta quale efficiente e insostituibile sede giudiziaria non solo per la provincia di Latina, ma anche per quella di Frosinone, frutto della lungimiranza e della obiettività del legislatore del tempo.
      Le province di Latina e Frosinone, pertanto, fanno già capo - quanto ai predetti uffici giudiziari amministrativi e tributari - al capoluogo pontino. L'istituzione della sezione distaccata della corte d'appello costituirebbe conseguentemente il naturale completamento del polo giudiziario del sud del Lazio. La concentrazione dei diversi uffici giudiziari rappresenta peraltro una necessaria forma di ottimizzazione delle risorse, tenuto conto che alcune delle strutture (si pensi ad esempio agli ausiliari del giudice, quali gli ufficiali giudiziari) potrebbero essere poste a servizio dei diversi uffici giudiziari collocati in un'unica sede geografica.
      La scelta della collocazione a Latina della sezione distaccata della corte d'appello di Roma, oltre a rappresentare un significativo alleggerimento del carico di lavoro della più grande corte d'appello d'Italia, costituirebbe un efficace rimedio nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata.
      La disfunzione dell'amministrazione della giustizia, che già nel quadro generale è connotata da profili di oggettiva preoccupazione, si è trasformata - nel territorio pontino - in vera e propria emergenza, ove si consideri che l'ordine pubblico, in questa zona, presenta problematiche paragonabili a quelle della vicina Campania. Le infiltrazioni camorristiche, che da circa venti anni hanno fatto la loro apparizione, rischiano di essere oggi un vero e proprio dato costante nel tessuto economico e sociale della provincia di Latina, fenomeno del quale si ha conferma attraverso il riscontro di investimenti immobiliari compiuti da alcune famiglie camorristiche, le quali si sono abilmente confuse nei movimenti di grandi masse turistiche affluenti nella provincia di Latina durante i mesi estivi (come emerge anche dal rapporto sulla criminalità per l'anno 2004 pubblicato dall'Osservatorio sulla criminalità presso la regione Lazio). Tale dato, oltre a richiedere di per sé un significativo potenziamento delle strutture giudiziarie in provincia di Latina, fa prevedere - sia pure in linea teorica - l'aumento del carico dei procedimenti penali e, conseguentemente, delle sopravvenienze in corte d'appello, per reati connessi alle infiltrazioni della malavita organizzata, che destano particolare allarme sociale.
      Parallelamente all'evidenziarsi di fenomeni riconducibili alla criminalità organizzata, si verifica l'aumento dell'attività di contrasto da parte delle Forze di polizia, che, per fare un esempio, nell'anno 2002 hanno segnalato ben quaranta casi di associazione a delinquere, rispetto ai soli cinque dell'anno 2001.
      Nel territorio pontino non si registra comunque solamente un aumento della popolazione limitatamente al periodo estivo, in quanto, per effetto del fenomeno di immigrazione dal sud della Campania, la popolazione attualmente residente nella provincia ha superato le 500.000 unità, valore che tende ad aumentare e al cui confronto diventano, quindi, assolutamente e gravemente insufficienti le strutture giudiziarie attualmente presenti.
      A ciò aggiungasi che la città di Latina, a differenza di numerosi altri capoluoghi di provincia, anche della regione Lazio, è uno dei pochi capoluoghi a trend demografico
 

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crescente, come le recenti statistiche ampiamente dimostrano.
      La collocazione nel territorio pontino costituirebbe, anche in prospettiva futura, la migliore soluzione per la crescente entità del contenzioso proveniente dal sud del Lazio ed attualmente gravante sulla sola corte d'appello romana.
      Infatti, sia con riferimento all'attività giurisdizionale civile che a quella penale, la corte d'appello di Roma risente di carichi di lavoro in acuta sofferenza. Dalla relazione inaugurale dell'anno giudiziario 2006, relativa all'amministrazione della giustizia del distretto di Roma, risulta evidente l'incremento abnorme dei carichi di lavoro e la netta prevalenza - tra quelli provenienti dalla regione - del contenzioso proveniente dal circondario pontino.
      Quanto all'incremento del carico in generale, si è, infatti, passati - per esempio - dai 15.751 procedimenti civili pendenti in appello nel 2000 ai 34.552 del 2005.
      Per quanto attiene, invece, all'incidenza sui carichi della corte d'appello da parte dei singoli tribunali, va evidenziato come gli affari sopravvenuti dal tribunale di Latina nell'anno 2005 sono stati complessivamente in numero di 2.006, a fronte di un totale di 787 facenti capo a Frosinone e, in ogni caso, un'entità di 1.696 provenienze, in dato aggregato, da Frosinone-Cassino. Tale evidente differenza delle sopravvenienze per uffici circondariali resta costante in tutti i settori di riferimento (civile, lavoristico e penale). Ove poi alle sopravvenienze da Latina si aggiungano quelle di Velletri, il cui territorio, in particolare nella importantissima zona costiera, è grandemente omogeneo con quello del circondario di Latina, la differenza assume rilevanza ancora più significativa: il dato aggregato delle sopravvenienze Latina-Velletri ammonta a 3.327, a fronte del sopra indicato dato aggregato delle sopravvenienze Frosinone-Cassino che ammontano a 1.696.
      Si considerino ancora la forma allungata della provincia e le grandi problematiche di accesso alla cinta urbana della capitale, che rendono ancor più difficile e arduo l'accesso agli uffici giudiziari romani. Per converso il capoluogo pontino - strutturalmente meno collegato alla capitale rispetto ad altri capoluoghi laziali - è invece facilmente raggiungibile da tutte le aree a sud di Roma (circondari dei tribunali di Velletri, Frosinone e Cassino).
      La provincia di Latina comprende nel suo territorio, oltre al tribunale e alla procura della Repubblica, le sedi distaccate di Terracina e Gaeta, nonché diversi uffici del giudice di pace. Il tribunale di Latina costituisce fra i tribunali della regione, sia per numero che per importanza di affari, via via in aumento, il tribunale più frequentato e importante dopo quello di Roma.
      Al crescente numero di giudizi pendenti nella provincia di Latina corrisponde un costante incremento del numero degli iscritti all'albo degli avvocati di Latina, che costituisce il secondo ordine del Lazio. Gli avvocati iscritti all'ordine alla data del 7 giugno 2006 erano 1.557, mentre i praticanti avvocati erano 1.053 (di cui più della metà abilitati al patrocinio inferiore), per un complessivo ammontare di 2.610 unità.
      Anche l'ordine degli avvocati di Velletri, che a sua volta costituisce il terzo ordine del Lazio (dopo Roma e Latina) si è chiaramente espresso a favore dell'istituzione della corte d'appello a Latina per la posizione «baricentrica» del capoluogo pontino. E si tenga conto che le due realtà di Latina e Velletri costituiscono un territorio significativamente omogeneo, in particolare con riguardo alla fascia costiera - che dà luogo ad un contes to socio-economico-territoriale pressoché unitario a sud di Roma - e con riguardo alla direttrice che, lungo la via Appia, congiunge il circondario di Velletri a quello di Latina.
      Rilevante è anche il fatto che a Latina stia sorgendo la «cittadella giudiziaria», una struttura adeguata alle esigenze della moderna amministrazione giudiziaria, che potrà ospitare gli eventuali locali della sezione distaccata della corte d'appello di Roma.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. È istituita, in Latina, una sezione distaccata della corte d'appello di Roma, con giurisdizione sul territorio compreso nei circondari dei tribunali di Latina, Frosinone, Cassino e Velletri.

Art. 2.

      1. È istituita, in Latina, una sezione della corte d'appello di Roma in funzione di corte di assise d'appello, nella cui circoscrizione sono compresi i tribunali di Latina, Frosinone e Cassino.

Art. 3.

      1. Il Ministro della giustizia determina, con proprio decreto, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le piante organiche relative al personale necessario al funzionamento delle sezioni di cui agli articoli 1 e 2, nonché la data di inizio del funzionamento delle medesime sezioni.

Art. 4.

      1. Alla data di inizio del funzionamento degli uffici giudiziari di cui agli articoli 1 e 2, gli affari civili e penali pendenti davanti alla corte d'appello e alla corte di assise d'appello di Roma, appartenenti, per ragioni di territorio, alla competenza delle sezioni distaccate della corte d'appello di Roma, con sede in Latina, di cui ai citati articoli 1 e 2, sono devoluti alla cognizione dei medesimi uffici.

      2. La disposizione di cui al comma 1 non si applica alle cause civili nelle quali,

 

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alla data di cui al medesimo comma 1, sono già state precisate le conclusioni ai sensi dell'articolo 352 del codice di procedura civile, ai procedimenti penali nei quali il decreto di citazione è stato notificato a tutte le parti, nonché ai procedimenti di volontaria giurisdizione in corso.


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