Frontespizio Relazione Progetto di Legge

Nascondi n. pagina

Stampa

PDL 2297

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2297



 

Pag. 1

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

ARMANI, LA RUSSA, PEDRIZZI, LAMORTE, PROIETTI COSIMI, ANTONIO PEPE, MENIA, AIRAGHI, ALEMANNO, AMORUSO, ANGELI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BONGIORNO, BONO, BRIGUGLIO, BUONFIGLIO, BUONTEMPO, CASTELLANI, CASTIELLO, CATANOSO, CICCIOLI, CIRIELLI, CONSOLO, GIORGIO CONTE, CONTENTO, GIULIO CONTI, COSENZA, DE CORATO, FILIPPONIO TATARELLA, GIANFRANCO FINI, FOTI, FRASSINETTI, GAMBA, GARNERO SANTANCHÈ, GASPARRI, GERMONTANI, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, MANCUSO, MARTINELLI, MAZZOCCHI, MELONI, MIGLIORI, MINASSO, MOFFA, MURGIA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, PATARINO, PERINA, PEZZELLA, PORCU, RAISI, RAMPELLI, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SALERNO, SCALIA, SILIQUINI, TAGLIALATELA, TREMAGLIA, ULIVI, URSO, ZACCHERA

Misure tributarie a sostegno della famiglia

Presentata il 22 febbraio 2007


      

torna su
Onorevoli Colleghi! - L'articolo 29 della Costituzione, nel prescrivere che la Repubblica riconosce la «famiglia come società naturale fondata sul matrimonio», garantisce alla stessa un regime preferenziale, diverso da quello che l'ordinamento assicura alle altre comunità intermedie.
      La famiglia, infatti, in quanto cellula creatrice della vita sociale, è destinataria, in ragione dell'infungibile funzione svolta nella società, di una tutela di rango costituzionale che la eleva a stabile istituzione sovraindividuale.
      Al riguardo, tuttavia, occorre rilevare come, in Italia, le esigenze della famiglia non sempre abbiano trovato adeguata rispondenza nelle iniziative del legislatore, nonostante nel nostro Paese si registri uno dei più bassi tassi di natalità dei Paesi che aderiscono all'Organizzazione per la coo
 

Pag. 2

perazione e lo sviluppo economico (OCSE). Si preferisce, al contrario, come dimostra il disegno di legge del Governo Prodi in materia di riconoscimento dei «diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi» (atto Senato n. 1339), accordare tutele improprie a soggetti che, per una semplice scelta di comodo, hanno deciso liberamente di non sposarsi.
      È alla famiglia, invece, prima ancora che alle altre formazioni sociali, che sono demandati i compiti dell'educazione, della tutela e della cura della persona. In essa sono definiti i modelli di comportamento e gli stili di vita e si realizzano i più stretti rapporti affettivi, nonché i più importanti processi di solidarietà tra generazioni. Inoltre, la famiglia costituisce una unità produttiva di servizi primari indispensabili per coloro che la compongono.
      Da qui la necessità di dare concreta attuazione al dettato costituzionale che impone allo Stato di agevolare, con misure economiche e con altre provvidenze, la formazione della famiglia e l'adempimento dei relativi obblighi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
      Per tali ragioni, la presente proposta di legge si prefigge di adottare misure strutturali, permanenti e consistenti a sostegno della famiglia, volte, in primo luogo, a modificare il criterio della tassazione dei redditi familiari. A tale scopo, si intende introdurre il «quoziente familiare», che consentirà di sottoporre a tassazione il reddito complessivo del nucleo familiare, diviso per il numero dei componenti, e di applicare al valore del reddito così ottenuto le aliquote riferite ai diversi scaglioni.
      Si ritiene, altresì, doveroso agevolare fiscalmente i tre bisogni primari delle famiglie, quali la casa, l'istruzione dei figli e le spese assistenziali e sanitarie sostenute per i parenti a carico. Al riguardo, si è disposto che il nucleo familiare sia esentato dal pagamento dell'imposta comunale sugli immobili (ICI) sulla prima casa e che lo stesso nucleo possa beneficiare sia della totale deducibilità delle spese sostenute per garantire ai propri figli un adeguato livello di istruzione presso le scuole di ogni ordine e grado, sia della possibilità di dedurre le spese assistenziali e sanitarie sostenute per gli eventuali parenti a carico.
      In definitiva, attraverso il «quoziente familiare» si vuole dare concreta attuazione al principio della sussidiarietà orizzontale, lasciando alle famiglie una maggiore disponibilità di reddito. Attualmente, la legislazione vigente in materia fiscale, con l'esoso carico di oneri e di tributi, penalizza la famiglia e le impedisce di fatto di rispondere ai propri bisogni fondamentali. Con la presente proposta di legge si vuole, invece, offrire un qualche stimolo alla ripresa della natalità in Italia, sull'esempio di quanto si sta facendo in altri Stati membri dell'Unione europea.
      Considerato l'andamento strutturale favorevole delle entrate fiscali per l'anno 2006 (nel quale la pressione fiscale complessiva si è attestata sul 42,3 per cento del PIL: un livello altissimo), questa riduzione mirata dei carichi fiscali sulle famiglie trova oggi ampia e solida copertura proprio nel maggiore gettito formalmente certificato dai dati consuntivi del medesimo anno 2006 (+ 37,1 miliardi di euro rispetto all'anno 2005) che non sono stati correttamente riportati nei dati di previsione dell'anno 2007 e degli anni successivi.
      Infatti, queste maggiori entrate risultano per 7,5 miliardi di euro a carattere di una tantum e per circa 30 miliardi di euro di tipo strutturale e permanente.
      Rispetto a queste maggiori entrate (non correttamente riportate nei conti ufficiali dello Stato per l'anno 2007), si è venuta a determinare una condizione di vero e proprio falso di bilancio. È sufficiente ricordare i dati forniti formalmente dal Governo in sede di approvazione del Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2007-2011, contenuti nella relazione previsionale e programmatica dello scorso mese di settembre e incorporati nelle ultime leggi finanziaria e di bilancio di previsione dello Stato (leggi n. 296 e n. 298 del 2006).
      Durante la passata sessione di bilancio, il Governo si è rifiutato di produrre una nota di aggiornamento che tenesse conto del maggiore andamento delle entrate per
 

Pag. 3

l'anno 2006 e lo proiettasse correttamente nell'anno 2007, adducendo ragioni prudenziali, non essendo al momento disponibili i dati consuntivi finali al 31 dicembre 2006. Infatti, il Ministro dell'economia e delle finanze affermò in Parlamento che le previsioni prodotte in settembre nella relazione previsionale e programmatica avevano già incorporato ogni migliore andamento delle entrate. Ma tale affermazione è stata successivamente smentita sia dalle dichiarazioni rese al Senato della Repubblica dal viceministro Visco, sia dai dati relativi al consuntivo dell'intero anno 2006 e resi noti in data 30 gennaio 2007. Venendo meno le fragili ragioni prudenziali indicate dal Governo, emerge un quadro preoccupante caratterizzato da una non corretta contabilizzazione delle poste del bilancio di previsione per l'anno 2007.
      Infatti, anche escludendo i 7,5 miliardi di euro di entrate dell'anno 2006 a carattere una tantum, il totale delle entrate tributarie dello scorso anno ammonta a 437,3 miliardi di euro, al quale si aggiungono 188,9 miliardi di euro di contributi sociali. Se, come ha detto e fatto lo stesso Governo, si applica a questi valori una elasticità pari all'1,1 per cento rispetto alla crescita del PIL, pari al 3,6 per cento (1,4 per cento reale e 2,2 per cento come deflatore indicato dal Governo), si ottiene un totale di previsione delle entrate tributarie per l'anno 2007 pari a 454,8 miliardi di euro e un totale di contributi sociali pari a 196,5 miliardi di euro.
      Rispetto a queste cifre, correttamente valutate dallo stesso Governo (e recentemente confermate dai dati ISTAT: con un incremento nel 2006 del PIL reale dell'1,9 per cento e un rapporto tra disavanzo pubblico e PIL del 2,4 per cento, al netto dai rimborsi IVA una tantum sulle auto aziendali contabilizzati sul solo bilancio dello scorso anno), i dati riportati nelle citate leggi di bilancio e finanziaria sono, invece, stati pari rispettivamente a 434 miliardi di euro e a 194 miliardi di euro.
      Ne consegue, quindi, che, i dati per l'anno 2007 difettano di 22,5 miliardi di euro.
      Dovendo tale importo essere incorporato formalmente in sede di bilancio di assestamento nel prossimo mese di giugno e ammontando ad una cifra considerevole rispetto all'onere derivante dagli sgravi fiscali introdotti con il «quoziente familiare», esso consentirà di garantire una adeguata copertura che non determinerà alcuna modifica in termini di saldo di bilancio.
      Inoltre, la totale corretta contabilizzazione delle maggiori entrate per 22,5 miliardi di euro determinerebbe un miglioramento del saldo di bilancio, al netto della copertura della presente proposta di legge.
      In conclusione, con questa iniziativa legislativa:

          a) si viene a sanare il falso nel bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007 e per gli anni seguenti, prendendo atto delle maggiori entrate oggettivamente e formalmente disponibili;

          b) si propone un uso mirato, corretto ed efficace di tali risorse, sia sul piano dei maggiori gradi di libertà dalle tasse per le famiglie, sia sul piano del sostegno e del rilancio dei consumi e della crescita economica, sia, infine, e soprattutto, sul piano di una vera e concreta giustizia sociale.

 

Pag. 4


torna su
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Interventi in materia di IRPEF e di ICI).

      1. A decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, è prevista l'applicazione delle seguenti misure a sostegno della famiglia, riconosciuta ai sensi dell'articolo 29 della Costituzione:

          a) introduzione del «quoziente familiare», mediante l'applicazione delle aliquote vigenti dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) al totale del reddito del nucleo familiare diviso per il numero dei componenti;

          b) esenzione dal pagamento dell'imposta comunale sugli immobili (ICI) per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale;

          c) totale deducibilità, ai fini dell'IRPEF, delle tasse, delle contribuzioni e delle rette relative all'istruzione dei figli, nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;

          d) deducibilità, ai fini dell'IRPEF, delle spese per assistenza e per cure sanitarie sostenute dalla famiglia per le persone conviventi nel nucleo familiare e poste a totale o a parziale carico del nucleo stesso.

Art. 2.
(Copertura finanziaria).

      1. Il minore gettito derivante dall'attuazione dell'articolo 1, comma 1, lettera a), pari a 12,7 miliardi di euro, lettera b), pari a 2,3 miliardi di euro, lettera c),

 

Pag. 5

pari a 2 miliardi di euro, e lettera d), pari a 2 miliardi di euro, è compensato dalle maggiori entrate fiscali, strutturali e permanenti, certificate dai dati consuntivi dell'anno 2006 e non riportate nei dati di previsione dell'anno 2007 per 22,5 miliardi di euro, che devono essere regolarmente contabilizzate nel bilancio di assestamento entro il mese di giugno 2007.

        


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
torna su