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PDL 2311

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2311



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato SGOBIO

Modifiche all'articolo 2 della legge 5 febbraio 1998, n. 22, in materia di uso delle bandiere simboleggianti princìpi e valori universalmente riconosciuti a livello internazionale, riferiti alla pace e ai diritti umani

Presentata il 1o marzo 2007


      

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Onorevoli Colleghi! - Grande è il desiderio di pace della popolazione italiana. Da sempre la bandiera arcobaleno rappresenta il simbolo di questo desiderio.
      La bandiera della pace, insieme ad altri vessili simboleggianti i princìpi e i valori della salvaguardia e della promozione dei diritti umani, è entrata a far parte, nel corso degli anni, della coscienza della cittadinanza, come segno tangibile che racchiude significati civili, culturali, etici, umani e solidaristici che vanno al di là dell'oggetto in sé. L'uso e l'esposizione di tali simboli rafforzano e rinvigoriscono la coscienza della nostra identità e l'appartenenza ad una comunità che si richiama ad alti e nobili valori, tipici di un certo modo di pensare, di vedere e di intendere il mondo.
      Un mondo senza guerre è un mondo capace di fondare sul dialogo e sul confronto - basi fondamentali su cui si poggia la politica - la pratica quotidiana della propria vita. È quindi anche un discorso culturale, per le attuali e per le future generazioni; e se è lo Stato, archetipo essenziale della vita collettiva di ognuno di noi, regolatore e amministratore della nostra quotidianità e della nostra esistenza, a farsi promotore e diffusore di tali simboli, tutto ciò viene colto e percepito dalla cittadinanza come speranza di costruire un futuro diverso, sano, solido e solidale.
      La presente proposta di legge prevede che la Repubblica italiana si faccia interprete di questo sentire comune, in quanto momento di coesione tra lo Stato e la società, e pertanto promuova princìpi e valori, universalmente riconosicuti a livello internazionale, che richiamano al confronto e al dialogo con chi, pur non riconoscendosi negli stessi simboli, è comunque chiamato ad interrogarsi sulla storia del mondo, in ogni tempo e in ogni luogo.
 

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      Pur condividendo ampiamente i contenuti della legge 5 febbraio 1998, n. 22, approvata durante il Governo de l'Ulivo, opportunamente approvata per impedire negli edifici pubblici l'esposizione di qualunque drappo, appartenente a qualunque gruppo o partito politico - basti ricordare ciò che avveniva da parte della Lega Nord, che, in quegli anni, era pronta ad esporre il proprio vessillo sui comuni elettoralmente conquistati (un costume che, oltre che di parte, rischiava di rappresentare un simbolo di vero e proprio sfregio all'unità del Paese) -, si ritiene necessario modificare, nel senso descritto in precedenza, tale normativa, per consentire a tutte le istituzioni, comprese le autorità locali, che rappresentano la totalità della comunità, di utilizzare simboli universalmente riconosciuti e indiscutibilmente simboleggianti chiari e validi princìpi e valori.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Dopo il comma 2 dell'articolo 2 della legge 5 febbraio 1998, n. 22, è inserito il seguente:

      «2-bis. Accanto alla bandiera della Repubblica italiana e a quella dell'Unione europea, possono essere altresì esposte le bandiere simboleggianti princìpi e valori universalmente riconosciuti a livello internazionale, riferiti alla pace e ai diritti umani, per il tempo e con le modalità ritenuti necessari».

      2. Al comma 3 dell'articolo 2 della legge 5 febbraio 1998, n. 22, dopo le parole: «e di quella dell'Unione europea» sono inserite le seguenti: «, delle bandiere di cui al comma 2-bis».


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