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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 2294 |
a) i giardini zoologici hanno avuto un ritardo nell'adeguarsi alla nuova sensibilità ambientalista ed animalista e sono stati percepiti, a livello diffuso, come luoghi inadeguati per un corretto mantenimento degli animali e come puri luoghi di svago, piuttosto che come strumenti educativi. Nel sentire comune, la loro immagine era soprattutto quella di luoghi tristi, diseducativi e di sofferenza per gli animali;
b) la situazione degli acquari era, invece, prevalentemente caratterizzata dalla non conoscenza delle loro caratteristiche e del loro ruolo, anche in considerazione del fatto che il primo vero acquario pubblico è stato quello di Napoli (prevalentemente scientifico), mentre il primo grande acquario, quello di Genova, ha iniziato la sua attività solo nel 1992. Ancora oggi, chi non conosce la realtà degli acquari moderni li confonde con i delfinari o li considera come puri centri di attrazione e di divertimento.
La direttiva europea 1999/22/CE, recepita dall'Italia con il decreto legislativo 21 marzo 2005, n. 73, ufficializza e riconosce il ruolo di zoo e acquari come potenti strumenti di conservazione e di educazione e subordina il rilascio della licenza al preciso rispetto di specifiche che prevedono alti standard di animal management, attività di conservazione anche in cooperazione con altre strutture sia nazionali che internazionali, unitamente a una spiccata missione educativa.
Vi è da augurarsi che una corretta e puntuale gestione delle strutture e la procedura per il rilascio delle licenze (articolo 4 del decreto legislativo n. 73 del 2005) portino il settore degli acquari e degli zoo ad un livello di coerenza e di qualità tale da recuperare quell'immagine e quel ruolo che compete loro.
Anche a livello governativo (con particolare riferimento ai Ministeri coinvolti, in particolare i Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, della pubblica istruzione, delle politiche agricole alimentari e forestali, per i beni e le attività culturali e della salute) sarebbe necessario che, a partire dalla norma che istituisce la licenza per zoo e acquari, ci si rendesse conto della potenzialità e dell'efficacia educativa e di sensibilizzazione del settore, e che gli stessi Ministeri fossero coinvolti nelle attività sia scientifiche sia educative di tali strutture. È inoltre necessario che si faccia realizzare un salto di qualità al settore obbligando le strutture inadeguate a realizzare le necessarie trasformazioni.
In questa ottica, il riconoscimento dell'interesse nazionale delle due strutture principali del settore - il Bioparco di Roma e l'Acquario di Genova - riveste un significato di particolare importanza. Ciò anche al fine di un supporto nell'attuazione delle politiche del Governo in questo settore, nel quale inoltre sarebbe necessaria una legge che definisca quali sono le caratteristiche per conferire ad acquari e bioparchi il «carattere nazionale».
In attesa di una completa e più puntuale disciplina della materia, la presente proposta di legge, costituita da un unico
1) sono strutture di proprietà interamente pubblica, realizzate con investimenti pubblici e che sviluppano un'attività di pubblica utilità;
2) sono le realtà del settore più grandi e importanti in Italia per numero di visitatori, per l'investimento effettuato, per la dimensione e l'organico tecnicoscientifico-educativo impiegato;
3) hanno un ruolo di educazione e di sensibilizzazione importante;
4) hanno competenze tecnico-scientifiche profonde nel campo della conservazione, della veterinaria e del mantenimento degli animali;
5) svolgono un'attività culturale, scientifica ed educativa a livello nazionale, con importanti risvolti internazionali;
6) hanno caratteristiche strutturali e culturali uniche;
7) sono un riferimento nazionale e costituiscono un rilevante supporto per le politiche settoriali dei Ministeri competenti;
8) sono strutture che collaborano con le autorità preposte all'applicazione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione del 1973 (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Corpo forestale dello Stato), mettendo a disposizione la propria professionalità e le proprie strutture per l'accoglienza di animali sequestrati.
Infine, non si può non sottolineare il forte richiamo di pubblico - in particolare giovanile e scolastico - delle due strutture, che svolgono una rilevante funzione anche sul piano economico e turistico. L'Acquario di Genova è visitato annualmente da circa un milione e 250.000 persone ed ha raccolto, dall'anno dell'apertura (1993), circa sedici milioni di visitatori. Il Bioparco di Roma è visitato da circa 600.000 persone ogni anno e dal 2000 - anno della sua forte ristrutturazione e del rilancio - ha avuto circa tre milioni e mezzo di visitatori. Il bacino interessato riguarda l'intero Paese e coinvolge anche quote rilevanti di turismo estero.
1. In relazione all'attività di conservazione della biodiversità, di educazione allo sviluppo sostenibile e di ricerca in campo naturalistico e scientifico, la Fondazione Bioparco di Roma e l'Acquario di Genova sono dichiarati di interesse nazionale e assumono rispettivamente la denominazione di «Bioparco nazionale di Roma» e di «Acquario nazionale di Genova».
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