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PDL 2521

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2521



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

MARINELLO, JANNONE

Istituzione della «Giornata della memoria delle vittime del comunismo», da celebrarsi nella data del 9 novembre, in cui ricorre il «Giorno della libertà» in ricordo dell'abbattimento del muro di Berlino

Presentata il 17 aprile 2007


      

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Onorevoli Colleghi! - Ci sono pagine della storia segnate da gravi ingiustizie e delitti che sono state causa di un immenso dolore per il genere umano e che oggi è giusto ricordare.
      Non possono essere ignorate, infatti, le stragi, le deportazioni e le persecuzioni che, in nome del comunismo, sono state perpetrate particolarmente nell'ex Unione Sovietica e anche nelle altre parti del mondo in cui i regimi comunisti hanno imposto la loro feroce dittatura e la persecuzione sistematica degli oppositori.
      Si calcola che siano state circa novanta milioni le vittime di un sistema, come quello comunista, caratterizzato dall'oppressione e dalla violenza, dalle deportazioni, dalla negazione dei diritti umani e delle libertà politiche, civili e religiose.
      A partire dalla Rivoluzione d'ottobre, il regime subentrato al dominio degli zar si macchiò di una lunga serie di delitti allo scopo di eliminare sistematicamente gli avversari politici e perfino intere classi sociali.
      Fu così per i kulaki (cinque milioni), scomparsi a seguito di una carestia creata dal regime comunista, le tragedie dei gulag, le «purghe» staliniane degli anni '30, che significarono la condanna a morte o la deportazione di tutta la vecchia guardia bolscevica, che privò fra l'altro l'Armata rossa di oltre la metà dei suoi comandanti più prestigiosi. E poi le «pulizie etniche»
 

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condotte contro i calmucchi, i kirghisi, i russi-tedeschi, gli ebrei russi costretti, anche in anni recenti, a riparare all'estero.
      Di questi crimini si ebbe una testimonianza non sospetta quando un successore di Stalin, Nikita Kruschev, al XX Congresso del Partito comunista dell'Unione Sovietica, nel 1956, li denunciò pubblicamente confermando le informazioni già filtrate da tempo in occidente nel silenzio dei partiti comunisti locali. Da allora altre prove si sono aggiunte e nessuno può più dubitare dell'assoluta verità di quanto è stato commesso. Fra gli orrori del comunismo devono essere elencati anche quelli di cui si sono resi responsabili Mao Tse Tung in Cina e Pol Pot, definito «l'architetto del genocidio», in Cambogia. Né si possono dimenticare i caduti nel tentativo di attraversare il muro di Berlino o i boat people, uomini, donne e bambini, annegati per fuggire dalla Cuba di Fidel Castro o dal Vietnam del Sud invaso dai nordvietnamiti. E ancora le vittime delle repressioni nell'ex Cecoslovacchia, in Ungheria, Romania, Bulgaria, Albania ed ex Jugoslavia. Il terribile bilancio comprende anche i circa mille italiani morti o comunque scomparsi nei campi di concentramento staliniani e le migliaia di vittime dei partigiani nelle foibe del Carso triestino.
      Non possiamo e non dobbiamo dimenticare tutti i crimini compiuti dai regimi comunisti nel mondo, troppo spesso «dimenticati» dalla classe politica e culturale italiana. A tale proposito è quanto meno sconcertante la presenza nel Parlamento e nella maggioranza di due formazioni politiche che si fregiano del titolo di «comunisti», rifacendosi a una tradizione che tanti lutti e orrori ha seminato nel mondo.
      La presente proposta di legge, attraverso un articolo unico, intende istituire una Giornata della memoria dedicata proprio alle vittime del comunismo, da celebrarsi in una data simbolo che è quella del 9 novembre, data in cui ricorre anche il «Giorno della libertà», in ricordo dell'abbattimento del muro di Berlino (istituito con la legge 15 aprile 2005, n. 61).
      Il muro di Berlino, che separava Berlino Ovest da Berlino Est, ebbe un forte impatto emotivo, sociale e culturale, non solo sui cittadini di Berlino o della Germania, ma anche nel resto del mondo. Al momento della sua costruzione (1961) il muro separò, apparentemente per sempre, famiglie e amicizie, lasciando entrambe le metà delle città, dopo l'incredulità iniziale, nello sconforto e nella disperazione.
      Il muro divise ben centonovantadue strade, trentadue linee di tram, tre autostrade, undici linee di metropolitane e numerosi laghi e fiumi.
      Il muro di Berlino era il simbolo dell'Europa divisa, che avrebbe dovuto durare cento anni ma, quando l'ufficio politico del Partito comunista annunciò: «le frontiere sono aperte, con effetto immediato», un fiume umano si riversò sul muro della vergogna per abbatterlo, aprendosi così al mondo libero. Prima, un'esperienza del genere avrebbe potuto essere vissuta solo mettendo a repentaglio la propria vita.
      Dunque quella notte indimenticabile, tra il 9 e 10 novembre del 1989, rappresenta un momento storico e, nel comune sentire di tutta Europa, la stagione della liberazione da un regime, quello comunista, che, imposto in tanti Paesi di antica civiltà e cultura, li aveva precipitati nel sottosviluppo e allontanati dalla comune matrice europea.
      Da allora l'Europa è notevolmente cambiata. Tale data rappresenta non solo l'anniversario di un ritorno alla libertà, ma anche un punto di partenza verso l'Europa del futuro.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. A ricordo delle vittime del comunismo, il 9 novembre di ogni anno, anniversario della caduta del muro di Berlino e data in cui ricorre il «Giorno della libertà», istituito dalla legge 15 aprile 2005, n. 61, è istituita la «Giornata della memoria delle vittime del comunismo».
      2. In occasione della Giornata della memoria di cui al comma 1 le scuole di ogni ordine e grado e le assemblee elettive ricordano il sacrificio delle vittime innocenti che furono uccise in nome dell'odio di classe e della cosiddetta «dittatura del proletariato». Le pubbliche istituzioni promuovono od organizzano manifestazioni e cerimonie ufficiali per commemorare tutte le vittime dei crimini comunisti, favorendo, in particolare, la realizzazione di convegni, di mostre, di pubblicazioni e di momenti di riflessione.


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