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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 3052 |
ALLEGATO 1
Premessa.
La presente relazione vuole rappresentare in modo sintetico la situazione finanziario-gestionale dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense.
Essa è articolata nei seguenti paragrafi:
1) situazione normativa e rapporti con l'ente tutore;
2) stato del patrimonio immobiliare dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso»;
3) situazione finanziaria.
Si ricorda che l'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» è un istituto pubblico di educazione femminile ai sensi dei regi decreti 23 dicembre 1929, n. 2392, e 1o ottobre 1931, n. 1312, e successive modificazioni.
1. Situazione normativa e rapporti con l'ente tutore.
L'Istituto è retto sulla base di uno statuto del 1908. Le norme contenute nei citati regi decreti predevano l'adeguamento dello statuto a quanto previsto dagli stessi. Da una ricerca condotta su tutti gli atti disponibili presso l'Istituto risulta che tale statuto, pur redatto ed inviato agli organi di controllo, non è stato mai approvato dagli enti preposti.
In ogni caso lo statuto mai approvato e quello vigente prevedevano che l'ente tutore effettuasse un controllo sugli atti ed autorizzasse spese che eccedevano l'ordinaria amministrazione.
Tale controllo si esplicava con un visto di approvazione sulle deliberazioni del consiglio di amministrazione e principalmente sul bilancio preventivo e consuntivo.
Agli atti risulta che tale controllo si è di fatto fermato al 1978, periodo a cui fanno riferimento le ultime delibere restituite con il visto di approvazione del provveditorato agli studi.
Il consiglio di amministrazione cercando di restaurare un rapporto formale di corretta procedura gestionale dell'ente ha sollecitato in varie forme e modi il provveditorato agli studi di Napoli non ottenendo alcuna risposta.
Da un punto di vista puramente formale tutti gli atti successivi alla mancata approvazione dei bilanci di previsione e consuntivi sono nulli. In conseguenza di ciò, tutti i consigli di amministrazione che si sono succeduti da allora avrebbero operato in modo illegittimo.
2. Stato del patrimonio immobilare dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso».
Alla sua fondazione il patrimonio immobiliare dell'Istituto era enorme ed era costituito da un fabbricato di circa 4.000 metri quadrati coperti con annessa chiesa, che costituiva la sede dell'ente, nonché da decine di fondi agricoli distribuiti su tutto il territorio del comune di Vico Equense.
I fondi agricoli furono ceduti con contratti di enfiteusi. Parte di tali contratti si sono risolti con l'affranco e la definitiva perdita di proprietà dell'ente, con somme risibili ricevute dall'ente stesso e altri contratti sono ancora in essere con rendite enfiteutiche annuali anch'esse risibili, che
3. Situazione finanziaria.
Le risorse economiche a disposizione dell'Istituto erano originariamente costituite da:
a) rendite patrimoniali (censi e canoni);
b) contributi ministeriali;
c) rette delle convittrici.
Con gli anni si è verificata una modifica sostanziale di tali fonti di finanziamento, in particolare i contributi ministeriali sono cessati, verso la metà degli anni '70, con il trasferimento delle competenze alle regioni e poi ai comuni circa le rette a carico dello Stato.
Le rendite patrimoniali per i motivi esposti, si sono di fatto ridotte a valori insignificanti.
Così, in effetti, la voce di entrata su cui per molti anni si è basato il bilancio dell'Istituto è costituita dalle rette pagate non già da convittrici ma da studentesse esterne.
L'Istituto si è trovato a gestire scuole materne ed elementari per bambini e bambine ed un istituto magistrale solo femminile a cui si aggiunse poi un liceo linguistico. Complessivamente l'Istituto è giunto a contare oltre 500 studenti.
La gestione effettiva delle istituzioni scolastiche era affidata, mediante un rapporto di convenzione, a delle religiose che fornivano anche parte del corpo docente. Agli inizi del '900 tutto il corpo docente era formato da suore ed era previsto un sistema di reclutamento mediante concorsi locali secondo quanto previsto dallo statuto e dalle leggi di riferimento. Con l'incremento delle alunne esterne non convittrici e con la riduzione delle suore disponibili si è sempre più fatto riferimento a docenti esterni che venivano reclutati per lo più in modo discrezionale.
Un gruppo di docenti, verso la fine degli anni '80, inizia in blocco un'azione legale contro l'Istituto che porta a delle sentenze definitive di condanna verso l'inizio degli anni '90.
Parte di tale gruppo di docenti ha diviso in due azioni le proprie rivendicazioni e per la seconda parte pendono ancora delle vertenze presso gli uffici giudiziari di Sorrento. A seguito delle sentenze definitive l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) effettuò una verifica ispettiva elevando un verbale di contestazione.
Nel modello C/1 allegato al bilancio consuntivo 1997 dell'Istituto si rileva che sul residuo passivo calcolato in lire 3.704.158.262 si possono individuare le somme:
a) lire 2.789.187.093 per rivendicazioni di ex docenti comprensive dei compensi ai legali;
b) lire 640.900.110 per importi dovuti all'INPS;
c) lire 212.066.079 per stipendi antecedenti al 1993 non corrisposti;
d) lire 95.116.568 per forniture e prestazioni non pagate antecedenti al 1994.
Per le somme di cui alla lettera b) per importi dovuti all'INPS si è usufruito di un condono previdenziale per la somma di 393.000.000, suddiviso in 60 rate di lire 6.550.000, mentre per la restante quota pari a lire 240.000.000 è stato presentato ricorso in quanto la somma non è dovuta quale ente di diritto pubblico.
La somma di cui alla lettera a) fa riferimento a:
1) 33 vertenze con sentenze definitive: lire 1.905.411.969;
2) 30 vertenze ancora in corso: lire 730.412.079;
3) oneri per i legali di parte avversa: 69.074.060.
Dal 1997 il consiglio di amministrazione dell'Istituto ha deciso di affittare al comune di Vico Equense parte dell'immobile, sede dell'Istituto stesso, per la scuola materna comunale, per la biblioteca e per uffici per l'Informagiovani in modo da ricavare delle risorse da destinare a coprire sia le spese ordinarie che a ripianare debiti pregressi secondo un piano che prevede un maggiore coinvolgimento del comune di Vico Equense e di altri enti.
Attualmente l'Istituto ha:
a) due unità di personale di segreteria con contratto a tempo indeterminato per 36 ore settimanali;
b) una unità di personale ausiliario con contratto a tempo indeterminato per 24 ore settimanali;
c) un corpo docente e direttivo, pari a 16 unità, con contratto a tempo determinato.
L'Istituto ha attualmente attive solo tre classi:
a) IV anno magistrale (ultimo anno);
b) II anno liceo psicopedagogico con 10 alunni;
c) III anno liceo psicopedagogico con 15 alunni.
Nell'anno scolastico 1997-1998 è stato chiuso il liceo linguistico per mancanza di iscritti. Nell'anno scolastico 1998-1999 non si è formata la classe I del liceo psicopedagogico per mancanza di iscritti.
Il consiglio di amministrazione aveva deliberato che se non si fosse formata una prima classe con almeno venti unità, si sarebbe proceduto anche alla chiusura del liceo psicopedagogico. Questo perché le rette pagate dall'esiguo numero di ragazze frequentanti non avrebbe permesso di far fronte alle spese correnti tra cui, principalmente, il pagamento degli stipendi, secondo quanto previsto dai contratti di lavoro, al personale e quindi di prevenire ulteriori vertenze di lavoro.
Conclusioni.
In definitiva da quanto esposto appare evidente che:
a) l'Istituto non è in grado di far fronte con le esigue risorse disponibili al risanamento finanziario e alla conservazione della proprietà immobiliare costituita dal fabbricato sede dell'Istituto stesso e dell'annessa chiesa;
b) con la chiusura delle istituzioni scolastiche per mancanza di iscritti viene a mancare il fine principale dell'Istituto.
1. L'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense, dichiarato istituto di educazione e istruzione femminile ai sensi del regio decreto 18 novembre 1869, n. 2301, e successive modificazioni, nonché dei regi decreti 23 dicembre 1929, n. 2392, e 1o ottobre 1931, n. 1312, e successive modificazioni, è estinto.
2. Il patrimonio mobiliare e immobiliare dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» è trasferito in proprietà al comune di Vico Equense che subentra in tutti i rapporti attivi e passivi dell'Istituto stesso.
3. Alle operazioni di consegna al comune di Vico Equense effettuate in attuazione del comma 2, provvede il presidente del consiglio di amministrazione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso», di intesa con il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per la Campania.
4. Il patrimonio dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» è utilizzato dal comune di Vico Equense per fini di istruzione e culturali, in attuazione delle volontà dei fondatori dell'Istituto medesimo.
1. Il trasferimento di cui alla presente legge e i relativi atti sono esenti da ogni tributo.
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