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PDL 3163

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3163



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

GALEAZZI, BENVENUTO, CHIANALE, FASCIANI, MARIANI

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione ambientale dei laghi salmastri di Portonovo

Presentata il 17 ottobre 2007


      

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Onorevoli Colleghi! - La zona dei laghetti di Portonovo, oggetto di questa proposta di legge, è inserita in un contesto di grande pregio ambientale quale è il Parco naturale del Conero, un'area protetta di circa seimila ettari, ora ente regionale. Il cuore del Parco è costituito dal monte Conero che si sviluppa per 572 metri di altezza, sede degli ambienti naturali di maggior interesse, rispetto all'intera area protetta. La baia di Portonovo è uno di questi ed oltre che da insenature che creano le spiagge più belle delle Marche e monumenti architettonici incastonati nell'ambiente naturale, meta molto apprezzata dai cittadini dell'hinterland e dai turisti che scelgono le Marche per le loro vacanze, è caratterizzata dal lago Calcagno o lago Grande e dal lago Profondo o lago della Chiesa. Questi due specchi lacustri sono gli unici esempi di biotipi salmastri retrodunali naturali della regione, caratteristica che li rende di notevole interesse naturalistico, inseriti in una vegetazione costituita da cannucce di palude, falaschi, giunchi e piante idrofile sommerse. Vi sono presenti diverse cenosi che si dispongono in fasce parallele, in relazione alla profondità dell'acqua. Il lago di Calcagno, molti anni or sono, comunicava direttamente con il mare ed era possibile accedervi con le imbarcazioni che nell'antichità vi entravano dalla baia per fornirsi d'acqua dolce alla Fonte (oggi sede dell'omonimo albergo), allora unica acqua di sorgente lungo tutta la costa del medio Adriatico. A circa 700 metri dal lago Grande insiste il lago Profondo, nel lato sud della baia: entrambi costituiscono l'unità di paesaggio. Le fonti più attendibili
 

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legano la loro origine ad una frana di circa tre milioni di metri cubi di roccia calcarea che, in epoca preistorica, diede origine alla baia di Portonovo. I bracci di mare, rimasti isolati all'interno del materiale franato a seguito della successiva costruzione di cordoni dunali da parte delle correnti marine, avrebbero dato origine ai laghi, che nel corso dei secoli avrebbero subìto consistenti variazioni di superficie. Quello delle frane è uno dei pericoli maggiori che investe la falesia del Conero, un incombente pericolo altresì per le attività economiche legate alla baia. Il dato è confermato dal Piano di assetto idrogeologico (PAI), realizzato dall'autorità di bacino regionale. Le cause che generano le frane vengono imputate sia alle conseguenze dei lavori di realizzazione della strada provinciale del Conero, che hanno variato il sistema idrografico naturale, sia alla litologia del territorio in oggetto. Il fenomeno è stato contemplato anche nell'ambito della realizzazione della variante generale al piano del Parco del Conero, dove si ritengono necessari specifici indirizzi d'uso del territorio. Occorre infatti un progetto generale per tutta l'area di Portonovo in cui inserire gli interventi sui laghetti. Il riassetto generale è prefigurato sia nel piano del Parco del Conero che nel piano particolareggiato del comune di Ancona. L'evoluzione ambientale che riguarda il lago Grande e il lago Profondo, attraverso anche documenti e foto, testimoniano la continua riduzione dell'estensione del lago Grande e la presenza, in passato, di un rapporto stretto tra questo e il mare, mediante un cordone dunale ghiaioso. Le alterazioni più consistenti del lago Grande sono avvenute negli ultimi anni con l'interramento di parte della superficie per la costruzione di un camping e della strada. Interventi che hanno favorito processi eutrofrici con conseguente sviluppo della vegetazione palustre, costituita in prevalenza dal falasco e dalla cannuccia di palude nel lato nord occidentale. Quest'ultima è stata estirpata da un intervento dell'amministrazione comunale nel 1986, avendo essa chiuso quasi totalmente la superficie del lago. È stato così possibile recuperare una profondità di bacino di circa 2 metri. I due invasi sono alimentati, oltre che dalle acque meteoriche, da una falda acquifera poco profonda; le loro condizioni salmastre sono causate da infiltrazioni di acque marine che provocano una situazione di mesosalinità o oligosalinità. Inoltre, vi si sviluppano diverse cenosi vegetazionali e la variabilità biocenotica è estremamente elevata in rapporto alla limitatezza dei bacini. Per evitare la totale scomparsa dei due laghetti, si deve intervenire al più presto perché secondo le stime ricavate da fotografie aeree, nel 1966 la riduzione del lago Grande è stata di 9.800 metri quadrati e quella del lago Profondo di 3.095 metri quadrati. Confrontando questi dati con quelli noti nel 1936, si evidenzia in trent'anni una riduzione della superficie di circa due terzi per entrambi i laghi. Le alterazioni più consistenti sono avvenute negli ultimi anni con l'interramento di parte della superficie per gli interventi antropici ricordati. Il rischio di estinzione di biotipi è stato sottolineato, dal punto di vista faunistico, da più studi delle università di Ancona, di Camerino e di Perugia. Le migrazioni che si registrano nell'area portano numeri notevoli e varie specie di uccelli: ciconidi, anatidi, silvidi, accipitridi, canapiglia, laridi, irundinidi e rallidi. Nei laghi attuano il processo riproduttivo la gallinella d'acqua, il germano reale, la folaga, la cannaiola e il martin pescatore. A livello scientifico, naturalistico, faunistico, vegetazionale e biologico, il territorio in questione risulta di grande rilevanza e gli interventi di recupero e di tutela ambientale che andrebbero effettuati per il ripristino delle due zone umide (lago Grande e lago Profondo), contemplati nei piani di intervento stilati dal comune di Ancona e condivisi dall'ente Parco del Conero, dovrebbero partire dal ripristino dei rapporti di scambio tra il mare e lo specchio d'acqua e da soluzioni per rallentare i processi erosivi della falesia del Conero. Si deve mirare a mantenere i necessari livelli d'acqua che progressivamente vanno riportati alle caratteristiche originali di salinità, recuperando con il tempo la peculiarità
 

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di lago salmastro a tutt'oggi molto alterate dalla prevalenza degli apporti d'acqua dolce sia piovana che di falda. Interventi che vanno comunque subordinati al rispetto degli studi geologici e botanici condotti nell'ambito del piano naturalistico previsto dal piano del Parco del Conero. Vanno rivisti la strada e i manufatti esistenti antistanti i laghi e deve essere controllata la vegetazione palustre indotta dai processi eutrofici e la fauna a livello quali-quantitativo. Devono essere costruite trincee di deflusso ad elevata permeabilità e riposizionati i detriti calcarei autoctoni. Dato il rilevo dell'intervento, fondamentale a livello naturalistico-ambientale e di sicurezza pubblica, ed importante anche per il settore turistico, si richiede attenzione verso le problematiche descritte e una possibile e rapida approvazione della presente proposta di legge.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. È autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per finanziare la progettazione e l'attuazione di interventi per la conservazione e il recupero dell'equilibrio idraulico e dei valori naturalistici dei biotopi salmastri di Portonovo (Ancona).
      2. La progettazione e l'attuazione degli interventi di cui al comma 1 è affidata all'organo di gestione del Parco regionale del Conero, che vi provvede secondo le norme e le procedure previste dalle leggi della regione Marche, fatte salve le eventuali competenze del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Art. 2.

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 3 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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