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PDL 3189

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3189



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

CICU, MARRAS, OPPI, COSSIGA, TESTONI, PORCU, MURGIA, MEREU, CARLUCCI, ARACU, BAIAMONTE, BERNARDO, BOCCIARDO, BRANCHER, CERONI, CESARO, COSTA, DELLA VEDOVA, DI CENTA, D'IPPOLITO VITALE, FITTO, GREGORIO FONTANA, FRANZOSO, GALLI, GARAGNANI, GELMINI, GERMANÀ, GIRO, LAZZARI, LICASTRO SCARDINO, MARINELLO, MAZZARACCHIO, MILANATO, MISTRELLO DESTRO, MISURACA, MORONI, OSVALDO NAPOLI, PALUMBO, PANIZ, PELINO, PESCANTE, PICCHI, PONZO, RAVETTO, ROMANI, ROSSO, SANTELLI, SANTORI, SANZA, SIMEONI, STRADELLA, TORTOLI, UGGÈ, VERRO, VITALI

Interventi finanziari in favore degli agricoltori della regione Sardegna

Presentata il 24 ottobre 2007


      

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Onorevoli Colleghi! - La proposta di legge in esame è finalizzata alla soluzione del gravoso indebitamento maturato dagli imprenditori agricoli sardi nei confronti delle banche. Allo stato dei fatti gli istituti di credito hanno attivato procedure concorsuali e migliaia di imprenditori e di aziende rischiano di vedere i propri beni venduti all'incanto.
      La vicenda ha avuto inizio con la legge regionale 13 dicembre 1988, n. 44, che all'articolo 5 autorizzava l'amministrazione regionale a concedere incentivi alle aziende agricole, che avessero subìto, a causa di avverse circostanze o eventi, la compromissione dei bilanci economici.
      Dopo varie vicissitudini avvenute dal 1988 al 1990, la regione Sardegna diede il via all'erogazione del contributo con delibera della giunta regionale del 26 giugno 1992, a favore delle aziende agricole indebitate.
 

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      Successivamente, il 1o agosto 1994, la Commissione europea comunicò alla regione Sardegna la decisione di avviare la procedura di infrazione prevista dall'allora articolo 93 (oggi articolo 87), paragrafo 2, del Trattato istitutivo della Comunità europea, in quanto né l'articolo 5 della citata legge n. 44 del 1988, né le delibere attuative erano state mai notificate alla stessa Commissione per l'esame della loro compatibilità alla normativa comunitaria; ignorando tale comunicazione l'amministrazione regionale continuò l'erogazione delle provvidenze fino alla data del 2 ottobre 1996, data in cui l'allora assessore regionale dell'agricoltura e riforma agropastorale dispose la sospensione del contributo.
      Con decisione n. 97/612/CE, del 16 aprile 1997, la Commissione europea dichiarò gli aiuti erogati illegali, in quanto concessi senza la sua preventiva notifica. Con la medesima decisione essa dispose l'obbligo di recuperare, entro sei mesi, gli aiuti già concessi. Pertanto gli agricoltori sono stati costretti a corrispondere sui mutui contratti gli interessi a tasso ordinario anziché a tasso agevolato, così come era previsto dalla citata legge regionale n. 44 del 1988. L'eccessiva onerosità sopravvenuta ha determinato per gli imprenditori l'impossibilità di fare fronte agli impegni assunti con le banche, con la grave sopravvenuta insolvenza.
      È da tenere ben presente che nessuna colpa può essere attribuita agli agricoltori che hanno usufruito di un diritto disposto dall'amministrazione regionale, in base ad una legge regolarmente approvata e pubblicata e ai conseguenti decreti attuativi regolarmente registrati dalla Corte dei conti.
      La regione Sardegna, attraverso la legge regionale 19 gennaio 1998, n. 4, avrebbe potuto, e forse ancora potrebbe, predisporre, in accordo con la Commissione europea, un piano di salvataggio delle imprese agricole in difficoltà finanziarie. Ma è mancata la volontà politica; ed è questa l'unica lettura che si può trarre da questa annosa vicenda la cui responsabilità grava sull'attuale giunta regionale, incapace di affrontare il disagio anche nell'imminenza del disastro economico e sociale.
      La presente proposta di legge è strutturata in un unico articolo, composto da tre commi.
      Il comma 1 vincola la somma di 50 milioni di euro, a decorrere dall'anno 2008, e fino all'esaurimento del debito, ai fini del recupero degli aiuti erogati e ritenuti incompatibili con il mercato comune. È da tenere presente che le risorse sono prelevate dalle erogazioni disposte dallo Stato a chiusura dalla cosiddetta «vertenza fiscale» risolta con la manovra finanziaria del 2007, e, più precisamente, sulle risorse previste dai commi da 834 a 840 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
      Il comma 2 prevede che il recupero delle provvidenze è fissato in quattordici rate annuali, fino alla concorrenza del complessivo ammontare delle somme effettivamente percepite senza ulteriori oneri e con maturazione dei soli interessi legali.
      Il comma 3, infine, prevede che la regione Sardegna, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, stabilisca con propri provvedimenti le modalità attuative per la restituzione delle somme.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. A valere sulle risorse trasferite alla regione Sardegna ai sensi dei commi da 834 a 840 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono vincolati 50 milioni di euro a decorrere dal 2008 e fino ad esaurimento del debito, destinati al recupero degli aiuti già erogati ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale della Sardegna 13 dicembre 1988, n. 44, e successive modificazioni, dichiarati incompatibili con il mercato comune con decisione n. 97/612/CE della Commissione, del 16 aprile 1997.
      2. A carico dei soggetti beneficiari delle provvidenze dell'articolo 5 della legge regionale della Sardegna 13 dicembre 1988, n. 44, e successive modificazioni, il recupero è fissato in quattordici rate annuali, fino alla concorrenza del complessivo ammontare delle somme effettivamente percepite e degli interessi legali maturati, senza ulteriori oneri.
      3. La regione Sardegna, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce con propri provvedimenti le modalità attuative per la restituzione delle somme di cui al presente articolo.


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