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PDL 3408

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3408



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

MISURACA, BAIAMONTE, FALLICA, GIUDICE

Istituzione di una zona franca urbana nel comune di Gela

Presentata il 4 febbraio 2008


      

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Onorevoli Colleghi! - La legge finanziaria 2008 (legge n. 244 del 2007) ha rivisto quanto stabilito all'articolo l, commi da 340 a 343, dalla legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006) in relazione all'avvio della sperimentazione in Italia delle cosiddette «zone franche urbane», all'interno delle quali attuare, prevedibilmente a partire dal 2009, politiche tributarie agevolative e di recupero urbano, tese allo sviluppo e alla ripresa socio-economica.
      All'interno delle zone franche urbane, sulla scorta dell'esperienza condotta in Francia, le imprese godrebbero di condizioni di vantaggio mediante agevolazioni, esenzioni e riduzioni di tipo contributivo e fiscale, variabili a seconda delle caratteristiche socio-economiche delle aree scelte e caratterizzate da situazioni di disagio, ma con potenzialità di sviluppo.
      Gli incentivi comprenderebbero un rilevante credito d'imposta in cifra fissa sulla nuova occupazione e l'esonero (almeno per cinque anni) dalle imposte sul reddito, nonché il sostegno allo start up, e anche un abbattimento delle aliquote dell'imposta comunale sugli immobili.
      Vi sarebbe inoltre una compartecipazione finanziaria da parte dei comuni; le regioni dovrebbero invece cofinanziare gli interventi per almeno il 50 per cento con risorse proprie, a fronte di un Fondo nazionale, previsto nella legge finanziaria 2007, di 100 milioni di euro complessivi, ripartiti in parti uguali negli anni 2008 e 2009.
      Per quanto esposto, appare oggi opportuna l'istituzione di una zona franca urbana nel comune di Gela, trattandosi di una realtà a forte criticità economico-sociale.
 

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      Il comune di Gela ha zone di disagio economico ad alto tasso di disoccupazione, di dispersione scolastica giovanile, unitamente a gravi problemi di micro e macro criminalità organizzata: per questo motivo fornire al territorio gli strumenti validi per una significativa ripresa economica potrebbe essere il volano per la soluzione degli annosi problemi che finora hanno frenato lo sviluppo di quella realtà.
      È necessario tuttavia, in primis, creare condizioni di sicurezza e di legalità affinché il territorio possa esplicare le proprie caratteristiche al meglio: i cittadini non devono sentirsi soli nel fronteggiare le associazioni criminali che operano e condizionano, da troppo tempo, uomini e iniziative.
      La presente proposta di legge, se approvata, introdurrà fattori positivi di evoluzione e di emancipazione, migliorando la qualità della vita e le prospettive di zone considerate a rischio di emarginazione sociale ed economica.
      L'area di Gela ha tutte le caratteristiche e le potenzialità affinché l'attuazione di una zona franca urbana possa portare a risultati positivi. L'attuale situazione sociale è da vero allarme. Basta tenere conto che la disoccupazione ha toccato livelli altissimi. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di statistica del 2002, il tasso di occupazione nell'area di Gela è pari al 31,5 per cento, inferiore al dato nazionale che è del 42,9 per cento. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 25,4 per cento rispetto al dato nazionale fermo all'11,6 per cento. Ancor più grave e preoccupante, poi, appare il fenomeno della disoccupazione giovanile, che è pari al 40 per cento, ben superiore al dato medio nazionale del 33,3 per cento. Su quest'area, è bene sottolineare, sono stati portati avanti strumenti di programmazione negoziata che hanno coinvolto decine di aziende locali, a dimostrazione dell'attenzione e della capacità ricettiva delle imprese locali che si sono fatte carico, anche recentemente, di intervenire tempestivamente per scongiurare il rischio di perdere risorse economiche di carattere nazionale non utilizzate nell'ambito di appositi contratti di programma miseramente naufragati nonostante che le aziende proponenti fossero di caratura internazionale.
      La presente proposta di legge, diretta all'istituzione di una zona franca urbana nel comune di Gela, consta di sette articoli.
      L'articolo 1 attribuisce al comune di Gela la competenza a delimitare il territorio della zona franca urbana, sentita la Regione siciliana, sulla base di criteri socio-economici individuati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge. L'articolo 2 individua i benefìci fiscali per le attività economiche della zona franca urbana; gli articoli 3 e 4 stabiliscono i requisiti strutturali e quelli relativi alla localizzazione geografica per la fruizione dei benefìci fiscali; l'articolo 5 definisce l'ambito di applicazione dei benefìci fiscali; l'articolo 6, le esclusioni dai benefìci stessi; l'articolo 7, infine, reca la copertura finanziaria del provvedimento.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Istituzione di una zona franca
urbana nel comune di Gela).

      1. È istituita, ai sensi dell'articolo 1, comma 340, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come sostituito dall'articolo 3, comma 561, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, una zona franca urbana nel comune di Gela, di seguito denominata «zona franca urbana».
      2. La zona franca urbana è delimitata dal comune di Gela, sentita la Regione siciliana, secondo criteri socio-economici deliberati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 2.
(Benefìci fiscali).

      1. Le piccole imprese e le microimprese, come individuate dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, che iniziano, nel periodo compreso tra il 1o gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012, una nuova attività economica nella zona franca urbana possono fruire, nei limiti previsti dall'articolo 1, comma 341, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, delle seguenti agevolazioni:

          a) esenzione dalle imposte sui redditi per i primi cinque periodi d'imposta. Per i periodi d'imposta successivi, l'esenzione è limitata per i primi cinque periodi d'imposta al 60 per cento, per il sesto e settimo periodo d'imposta al 40 per cento e per l'ottavo e nono periodo d'imposta al 20 per cento;

 

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          b) esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive, per i primi cinque periodi d'imposta, fino a concorrenza di euro 300.000, per ciascun periodo d'imposta, del valore della produzione netta;

          c) esenzione dall'imposta comunale sugli immobili, a decorrere dall'anno 2008 e fino all'anno 2012, per i soli immobili siti nella zona franca urbana dalle stesse imprese posseduti e utilizzati per l'esercizio delle nuove attività economiche;

          d) esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni di lavoro dipendente, per i primi cinque anni di attività, fino a un limite massimo di retribuzione definito con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale.

Art. 3.
(Requisiti strutturali per l'ottenimento
dei benefìci fiscali).

      1. Per ottenere i benefìci fiscali di cui all'articolo 2 l'impresa deve soddisfare cumulativamente i seguenti requisiti:

          a) impiegare non più di cinquanta lavoratori dipendenti alla data del 1o giugno 2008;

          b) aver realizzato un volume d'affari non superiore a 10 milioni di euro;

          c) avere un bilancio non superiore a 10 milioni di euro;

          d) avere il proprio capitale o i propri diritti di voto non detenuti, direttamente o indirettamente, per una quota pari al 25 per cento, da un'impresa o da più imprese congiuntamente il cui volume di affari annuo supera i 150 milioni di euro o il cui totale di bilancio supera i 45 milioni di euro;

          e) esercitare l'attività principale in settori diversi da quelli della costruzione di automobili, della costruzione navale, della fabbricazione di fibre tessili artificiali o sintetiche, della siderurgia e del trasporto su strada di merci.

 

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Art. 4.
(Requisiti di localizzazione geografica
per l'ottenimento dei benefìci fiscali).

      1. Per ottenere i benefìci fiscali di cui all'articolo 2 l'impresa deve avere, nella zona franca urbana, la disponibilità di negozi, studi, officine o impianti che consentano all'imprenditore di esercitare un'attività economica e di conseguire introiti professionali.
      2. Sono altresì condizioni essenziali per la concessione dei benefìci fiscali di cui all'articolo 2, l'esercizio di un'attività economica effettiva concretizzata dalla presenza nel territorio delimitato dalla zona franca urbana, nonché l'effettuazione di atti direttamente collegabili all'attività esercitata.
      3. Qualora l'attività di un contribuente sia localizzata nella zona franca urbana, ma la sua attività si svolga in tutto o in parte fuori di essa, i benefìci fiscali di cui all'articolo 2 si applicano se tale contribuente ha alle dipendenze almeno dieci lavoratori a tempo indeterminato impiegati nei locali destinati all'attività o se il volume d'affari è realizzato, per almeno il 45 per cento, nei confronti di clienti situati nella zona franca urbana.

Art. 5.
(Ambito di applicazione dei benefìci fiscali).

      1. I benefìci fiscali di cui all'articolo 2 si applicano relativamente ai redditi dichiarati nel periodo d'imposta considerato diminuiti dei seguenti proventi, che rimangono imponibili secondo il regime ordinario:

          a) utili di società non derivanti da attività esercitate nella zona franca urbana;

          b) ricavi derivanti da sovvenzioni, da atti di liberalità o da rinunce di crediti;

          c) ricavi derivanti da operazioni finanziarie;

 

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          d) ricavi derivanti da diritti di proprietà industriali o commerciali, quando tali diritti non derivano da attività esercitate nella zona franca urbana.

      2. I benefìci fiscali di cui all'articolo 2 non si applicano alla creazione di attività nella zona franca urbana conseguenti al trasferimento di un'attività precedentemente esercitata da un contribuente che aveva goduto dell'esonero previsto dal citato articolo 2 nei cinque anni precedenti il trasferimento, nonché ai contribuenti che creano un'attività nell'ambito di un trasferimento, di una concentrazione o di una ristrutturazione dell'attività precedentemente esercitata nella zona franca urbana.

Art. 6.
(Esclusioni dai benefìci fiscali).

      1. Non possono usufruire dei benefìci fiscali di cui all'articolo 2 coloro che sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per i reati previsti dagli articoli 416, 416-bis e 416-ter del codice penale.

Art. 7.
(Copertura finanziaria).

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 100 milioni di euro per l'anno 2008, a 150 milioni di euro per l'anno 2009 e a 150 milioni di euro per l'anno 2010, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008-2010, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.    


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