VII Commissione - Resoconto di marted́ 4 luglio 2006


Pag. 107

SEDE CONSULTIVA

Martedì 4 luglio 2006. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il viceministro dell'istruzione, Mariangela Bastico.

La seduta comincia alle 9.15.

Decreto-legge 173/2006: Proroga termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare. Ulteriori proroghe per l'esercizio di deleghe legislative e in materia di istruzione.
C. 1222 Governo (approvato dal Senato).
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, il 3 luglio 2006.


Pag. 108

Pietro FOLENA, presidente, dopo aver formulato un breve indirizzo di saluto al vice ministro Bastico, ricorda che, nella seduta del 3 luglio 2006, è stato iniziato l'esame sul decreto-legge 173 del 2006, in cui il relatore ha preannunciato una proposta di parere favorevole.

Il vice ministro Mariangela BASTICO espone le ragioni per le quali è stato emanato il provvedimento in esame, con riferimento alle tematiche concernenti l'istruzione. Rileva che è stato scelto lo strumento del decreto-legge per ragioni legate all'esigenza di disporre dei necessari tempi per definire le misure più idonee a garantire la funzionalità del sistema scolastico. Nell'assicurare che non è stata ancora assunta alcuna decisione riguardo ai decreti legislativi correttivi, fa presente che il rinvio dei tempi di un anno consentirà una migliore attuazione della riforma del secondo ciclo a partire dall'anno scolastico 2008-2009. Lo stesso dicasi per l'accesso anticipato alle scuole dell'infanzia. Segnala, altresì, che la proroga del termine per l'adozione di disposizioni correttive e integrative a taluni decreti legislativi attuativi della legge n. 53 del 2003 si inquadra nella cosiddetta «logica del cacciavite» esplicata dal Presidente del Consiglio Prodi e dal Ministro Fioroni, allo scopo di adottare correzioni opportune a talune parti e aspetti dei decreti legislativi attuativi della legge n. 53 del 2003. Rileva, inoltre, che i contenuti del decreto-legge, per quanto di competenza del Ministero dell'istruzione, sono in linea con gli indirizzi programmatici esposti dal Ministro Fioroni nel corso dell'audizione svolta in Commissione la scorsa settimana, con riguardo alla idea di scuola e ai processi di cambiamento della scuola medesima, nonché alla necessità di adottare procedure di concertazione e di ascolto dei soggetti interessati, che consentano di addivenire alla definizione delle azioni più adeguate.

Antonio RUSCONI (Ulivo) rileva, in primo luogo, l'inattuabilità della riforma Moratti, con specifico riferimento all'accesso anticipato alla scuola dell'infanzia, sul quale manca l'accordo dell'ANCI, al ruolo del tutor e, più in generale, alla mancanza delle risorse finanziarie necessarie alla sua attuazione. Analoghe considerazioni possono farsi con riferimento al finanziamento dell'edilizia scolastica. Per tali ragioni, ritiene ragionevole che il provvedimento in esame disponga un rinvio dei tempi di attuazione della riforma Moratti, al fine di riportare chiarezza e serenità nel mondo della scuola.
Ricorda, altresì, che erano state manifestate perplessità da parte delle parti sociali, nel corso delle audizioni svolte sul decreto legislativo, relativo all'alternanza scuola-lavoro, a proposito dell'inopportunità di approvare tale provvedimento prima dell'attuazione della riforma della scuola secondaria superiore. Osserva, peraltro, che l'attuazione del doppio binario avrebbe comportato un trasferimento di risorse finanziarie alle regioni, che di fatto non è avvenuto, come dimostra quanto avvenuto nella regione Lombardia. Il quadro finanziario è complicato dalla decurtazione delle risorse finanziarie derivante dalla riduzione dei fondi europei nel settore della formazione professionale. Quanto ai tempi di esame parlamentare dei provvedimenti attuativi della riforma Moratti, ricorda che la Commissione si è trovata ad esaminarne gli ultimi provvedimenti attuativi in tempi ristrettissimi, che hanno compresso in maniera ingiustificata lo svolgimento dell'esame impedendo un'istruttoria approfondita. Per le ragioni evidenziate, giudica quindi favorevolmente il provvedimento in esame grazie al quale si potrà disporre dei tempi necessari per definire le misure più idonee a garantire il funzionamento del sistema scolastico italiano, in linea peraltro con il programma esposto dal Ministro Fioroni alla Commissione.

Titti DE SIMONE (RC-SE), relatore, nel ringraziare il rappresentante del Governo per aver fornito elementi di informazione in risposta alle questioni di metodo e di merito sollevate nel dibattito svolto ieri, ribadisce il giudizio favorevole sul provvedimento


Pag. 109

che formalizza con una proposta di parere favorevole (vedi allegato).
In risposta agli interventi dei deputati Bono e Barbieri, assicura che il tema delle prerogative parlamentari non è in discussione e che è necessario assicurare sempre il rispetto del dibattito parlamentare. Ritiene, inoltre, che i rilievi contenuti nel parere del Comitato per la legislazione debbano essere oggetto di riflessione della Commissione affari costituzionali, che è competente in sede referente sull'esame del provvedimento. Per quanto riguarda la posizione assunta dal Ministro dell'istruzione, fa presente che si tratta di una discussione politica sulla quale è legittimo registrare posizioni differenti tra le parti politiche. Sottolinea, pertanto, che il provvedimento in esame non è in contraddizione con quanto scritto nel programma di Governo, che è chiaro e ampiamente noto ai cittadini. Ritiene, pertanto, che il Ministro abbia svolto una relazione puntuale nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Ribadisce che le proroghe disposte dal decreto-legge sono giustificate in ragione della necessità di disporre di tempi adeguati per la definizione di misure attuative del programma di Governo. Ritiene, infine, incomprensibili le affermazioni di alcuni deputati dell'opposizione che hanno definito ingiustificato il blocco della riforma della scuola secondaria, in quanto il rinvio della tempistica per l'attuazione di tale riforma è un atto dovuto nella prospettiva di riaprire il confronto e la concertazione con le regioni, che hanno bocciato tale riforma. Nel sottolineare pertanto che si tratta di misure urgenti e necessarie per garantire la funzionalità del sistema scolastico, raccomanda l'approvazione della proposta di parere da lei presentata.

Emerenzio BARBIERI (UDC) reputa non convincenti le argomentazioni esposte dal relatore e dal Governo, pur apprezzando quanto affermato dal relatore a proposito della difesa delle prerogative parlamentari. A suo avviso, non appaiono comprensibili le ragioni che hanno indotto il Governo ad utilizzare lo strumento del decreto-legge per l'adozione di un provvedimento così importante. Come già rilevato nella seduta del 3 luglio 2006, ritiene inoltre inopportuno avvalersi della decretazione d'urgenza, al fine di introdurre disposizioni che andranno ad incidere pesantemente sull'ordinamento. Esprime, peraltro, preoccupazione nei confronti di un ricorso eccessivo alla decretazione d'urgenza, che impegnerà di fatto il primo mese di programmazione dei lavori parlamentari. Si augura, quindi, che l'avvio della legislatura non pregiudichi la possibilità di confrontarsi sul merito delle questioni disponendo dei tempi necessari e che gli spazi di esame della Commissione non vengano compressi a motivo dell'esigenza di discutere i provvedimenti in Assemblea. Su tale aspetto, peraltro, ricorda che i membri dell'attuale maggioranza, nella precedente legislatura, hanno lamentato in più occasioni la riduzione dei tempi di lavoro della Commissione, che non consentiva di svolgere un esame approfondito nel merito su provvedimenti rilevanti. Osservato che occorre recuperare le possibilità di confronto tra le parti politiche su tematiche rilevanti per il Paese, rileva quindi non opportuno che nelle premesse al parere, si faccia riferimento solo alle parti di competenza della Commissione. La Commissione potrebbe infatti legittimamente svolgere considerazioni di merito sul provvedimento nel suo complesso.
Preannuncia in ogni caso, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Valentina APREA (FI), dopo aver formulato un breve indirizzo di saluto al rappresentante del Governo, giudica non convincenti le ragioni addotte a giustificazione dell'emanazione del provvedimento, con riguardo alla materia dell'istruzione e della formazione, considerato che si interrompe il procedimento riformista della scuola secondaria. Appare preoccupante che le due leggi di riordino dei cicli scolastici, approvate nelle due ultime legislature, non siano state attuate, atteso che è stato interrotto un processo di


Pag. 110

riforma con ricadute negative per la scuola. Nel reputare inaccettabile l'allungamento della tempistica per l'attuazione della riforma della scuola secondaria, sottolinea che sono stati dimenticati gli impegni precedentemente assunti con le regioni, con particolare riferimento all'avvio della sperimentazione. Rilevata la necessità di una trasparenza nei rapporti istituzionali, osserva che il cosiddetto metodo del cacciavite, esposto dal Ministro Fioroni, è piuttosto un metodo «Penelope» attraverso il quale si cerca pretestuosamente di smantellare la normativa approvata dal precedente Governo. Quanto alla proposta di parere del relatore, ritiene che si collochi sulla scia delle preoccupazioni già espresse sull'inopportunità di adottare lo strumento della proroga delle deleghe vigenti, stravolgendone i contenuti allo scopo di attuare il programma di Governo. Ribadisce che altra è la finalità dei decreti legislativi correttivi, i quali si devono muovere strettamente nell'alveo dei principi e dei criteri direttivi della delega. Osservato che il Governo ha a disposizione altri strumenti legislativi per attuare il programma, sottolinea l'illegittimità del provvedimento in esame, che contrasta peraltro con la consolidata giurisprudenza costituzionale.
Nel rilevare quindi l'inopportunità della premessa contenuta nel parere del relatore che fa riferimento all'attuazione del programma di Governo, preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Nicola BONO (AN), dopo aver espresso la propria delusione in ordine alla replica del rappresentante del governo, ricorda che, nella seduta svolta il 3 luglio 2006, ha rappresentato taluni profili di criticità del provvedimento in esame, a partire dalla mancanza delle relazioni sull'analisi di impatto della regolamentazione e sull'analisi tecnico-normativa, che non consentono di svolgere una corretta istruttoria parlamentare. Reputa grave tale situazione, che non permette di rispettare le prerogative parlamentari e il corretto svolgimento dei lavori. Il provvedimento appare, inoltre, viziato da profili di illegittimità, in quanto contrasta con l'articolo 15 della legge n. 400 del 1988, che reca un divieto assoluto di introdurre norme di delega legislativa nell'ambito dei decreti-legge. A ciò si aggiunga che il Governo si avvale della proroga delle deleghe vigenti, al fine di modificarne sostanzialmente il contenuto, il che non appare ammissibile. Giudica, quindi, il provvedimento in esame un atto di disprezzo nei confronti del Parlamento e una scorciatoia per smantellare la riforma Moratti. Nel ribadire l'illegittimità di tale modo di procedere, ricorda che la delega legislativa è un'autorizzazione all'esercizio della potestà legislativa del Governo da parte del Parlamento, che ne definisce i confini. È un fatto gravissimo quindi che si proceda a prorogare una delega esistente per ragioni completamente diverse da quelle in base alle quali la delega era stata approvata dal Parlamento, impedendo nel contempo al Parlamento medesimo di svolgere un dibattito sugli indirizzi del nuovo Governo che devono essere attuati con altre modalità. Ricorda, inoltre, che l'articolo 1, comma 5, del disegno di legge di conversione presuppone una modifica dell'articolo 1, comma 4 della legge n. 53 del 2003 che delinea una procedura aggravata per l'adozione dei decreti legislativi citati nella disposizione
In conclusione, per le ragioni esposte nel corso del dibattito e nella seduta odierna, preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Alba SASSO (Ulivo) preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sul provvedimento in esame. Aggiunge alle considerazioni già espresse dal collega Rusconi, che condivide, che l'anticipo nella scuola dell'infanzia è un tema che andava portato avanti già nella scorsa legislatura. Ricorda infatti che nel sud del Paese ci sono liste di attesa di almeno tre anni che richiedono da troppo una risposta.


Pag. 111

Paola GOISIS (LNP) preannuncia il voto contrario sulla proposta di parere del relatore, volta con lo strumento di un provvedimento di urgenza a rimettere in discussione la riforma Moratti. Rileva inoltre che, da quanto le risulta, il Governo non ha neanche atteso il parere delle regioni su un provvedimento che invece le coinvolge direttamente.

La Commissione approva quindi la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato).

Pietro FOLENA, presidente, rispondendo al deputato Barbieri, precisa che le Commissioni competenti in sede consultiva, pur conoscendo l'intero provvedimento, sono chiamate ad esprimersi sugli aspetti di competenza. Comprende peraltro l'esigenza politica di richiamare il Governo ad un corretto rapporto con il Parlamento per istruire adeguatamente i provvedimenti.

Legge comunitaria 2006.
C. 1042 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2005.
Doc. LXXXVII, n. 1.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviati, da ultimo, il 3 luglio 2006.

Pietro FOLENA, presidente e relatore, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare.
Propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti sul disegno di legge comunitaria per le ore 12.30 della giornata odierna.
La Commissione concorda.

La seduta termina alle 10.15.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 4 luglio 2006. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA.

Seguito dell'audizione di rappresentanti dell'Ordine dei giornalisti, della Federazione nazionale stampa italiana (FNSI), dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI), dell'Unione sindacale giornalisti Rai (USIGRAI), dell'associazione «Articolo 21», dell'associazione «Senza bavaglio» e dell'associazione Megachip sulle tematiche concernenti i giornalisti precari, in relazione al funzionamento del settore dell'informazione.
(Seguito dello svolgimento e conclusione).

L'audizione si è svolta dalle 10.15 alle 11.50 e dalle 12 alle 13.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 4 luglio 2006. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA.

La seduta comincia alle 14.15.

Legge comunitaria 2006.
C. 1042 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole).

Pietro FOLENA, presidente, avverte che non sono pervenuti emendamenti sul provvedimento in titolo.

Domenico VOLPINI (Ulivo), relatore, raccomanda l'approvazione della proposta di relazione favorevole sul disegno di legge comunitaria.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge comunitaria.


Pag. 112

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2005.
Doc. LXXXVII, n. 1.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

Domenico VOLPINI (Ulivo), relatore, raccomanda l'approvazione della proposta di parere favorevole sulla relazione annuale, già da lui preannunciate nella seduta di ieri.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole sulla relazione annuale.

La seduta termina alle 14.20.

AUDIZIONI

Martedì 4 luglio 2006. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il Ministro dell'università e della ricerca Fabio Mussi.

La seduta comincia alle 14.20

Audizione del Ministro dell'università e della ricerca, Fabio Mussi, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e rinvio).

Pietro FOLENA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata, oltre che mediante impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi i temi dell'audizione.

Il ministro Fabio MUSSI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Interviene il deputato Nicola BONO (AN) che svolge alcune precisazioni sull'ordine dei lavori.

Pietro FOLENA, presidente, fornisce quindi alcuni chiarimenti.

Dopo ulteriori considerazioni espresse a più riprese dal Ministro Fabio MUSSI, intervengono i deputati Andrea MARTELLA (Ulivo) e Guglielmo ROSITANI (AN).

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.