VIII Commissione - Mercoledì 5 luglio 2006


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ALLEGATO 1

Schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. (Atto n. 9).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La VIII Commissione,
esaminato lo schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (atto n. 9);
preso atto del decremento dello stanziamento di bilancio relativo al contributo complessivo, come risultante sulla base della legge finanziaria per il 2006;
rilevata altresì l'opportunità di mantenere, tra i criteri per il riparto dei fondi, anche strumenti di flessibilità, quale quello dei bonus premiali, recependo peraltro le indicazioni fornite dalla VIII Commissione al Governo in occasione del riparto per l'anno 2003;
ritenuto essenziale che possano essere ulteriormente valorizzati, anche sotto un profilo simbolico, i comportamenti virtuosi di taluni Enti parco, al fine di favorire una tendenza alla riduzione delle giacenze di cassa, che risultano tuttora troppo elevate, anche in ragione dei pesanti vincoli posti dalle regole previste dal «patto di stabilità» interno;
considerato che lo schema di riparto costituisce anche l'occasione per svolgere una riflessione più complessiva sulle modalità di nomina dei responsabili degli Enti parco nazionali, che, dopo un periodo di difficoltà segnato da una prassi introdotta nella scorsa legislatura, caratterizzata da commissariamenti e da nomine imposte dal vertice amministrativo statale, dovrebbero tornare ad essere basate sulle intese con le realtà regionali e sul coinvolgimento degli enti locali sul territorio;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) preso atto delle oggettive difficoltà che hanno caratterizzato la definizione del provvedimento per l'anno in corso, si segnala l'esigenza che, a decorrere dall'anno venturo, siano indicati più chiaramente i criteri seguiti dal Ministero competente per garantire il riparto dei fondi in favore degli Enti parco nazionali esistenti sul territorio;
b) valuti il Governo l'opportunità di individuare - anche mediante futuri interventi di natura interpretativa - specifici meccanismi che consentano di allentare i vincoli, eccessivamente stringenti, che derivano al sistema dei parchi nazionali dalla rigida applicazione delle regole previste dal «patto di stabilità» interno e che costituiscono una delle principali cause


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della formazione delle rilevanti giacenze di cassa di tali enti;
c) si raccomanda, infine, la rapida adozione del decreto istitutivo del Parco archeologico delle Alpi Apuane, per il quale si è prodotta una situazione di anomalia rispetto ai parchi archeominerari «gemelli», due dei quali (Colline Metallifere Grossetane e Miniere dell'Amiata) sono oggi normalmente in funzione, con organi in piena carica e con la regolare ricezione del contributo statale.


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ALLEGATO 2

Schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. (Atto n. 9).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
esaminato lo schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (atto n. 9);
preso atto del decremento dello stanziamento di bilancio relativo al contributo complessivo, come risultante sulla base della legge finanziaria per il 2006;
rilevata altresì l'opportunità di mantenere, tra i criteri per il riparto dei fondi, anche strumenti di flessibilità, quale quello dei bonus premiali, recependo peraltro le indicazioni fornite dalla VIII Commissione al Governo in occasione del riparto per l'anno 2003;
ritenuto essenziale che possano essere ulteriormente valorizzati, anche sotto un profilo simbolico, i comportamenti virtuosi di taluni Enti parco, al fine di favorire una tendenza alla riduzione delle giacenze di cassa, che risultano tuttora troppo elevate, anche in ragione dei pesanti vincoli posti dalle regole previste dal «patto di stabilità» interno;
considerato che lo schema di riparto costituisce anche l'occasione per svolgere una riflessione più complessiva sulle modalità di nomina dei responsabili degli Enti parco nazionali, che, dopo un periodo di difficoltà segnato da una prassi introdotta nella scorsa legislatura, caratterizzata da commissariamenti e da nomine imposte dal vertice amministrativo statale, dovrebbero tornare ad essere basate sulle intese con le realtà regionali e sul coinvolgimento degli enti locali sul territorio;
raccomandata, infine, la rapida adozione del decreto istitutivo del Parco archeologico delle Alpi Apuane, per il quale si è prodotta una situazione di anomalia rispetto ai parchi archeominerari «gemelli», due dei quali (Colline Metallifere Grossetane e Miniere dell'Amiata) sono oggi normalmente in funzione, con organi in piena carica e con la regolare ricezione del contributo statale;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) preso atto delle oggettive difficoltà che hanno caratterizzato la definizione del provvedimento per l'anno in corso, si segnala l'esigenza che, a decorrere dall'anno venturo, siano indicati più chiaramente i criteri seguiti dal Ministero competente per garantire il riparto dei fondi in favore degli Enti parco nazionali esistenti sul territorio;


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b) valuti il Governo l'opportunità di individuare - anche mediante futuri interventi di natura interpretativa - specifici meccanismi che consentano di allentare i vincoli, eccessivamente stringenti, che derivano al sistema dei parchi nazionali, e ai comuni in essi ricadenti, dalla rigida applicazione delle regole previste dal «patto di stabilità» interno e che costituiscono una delle principali cause della formazione delle rilevanti giacenze di cassa di tali enti.