VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 5 luglio 2006


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 5 luglio 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.05.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 5 luglio 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Intervengono il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa, e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 14.05.

Schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 9.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 4 luglio 2006.

Raffaella MARIANI (Ulivo), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1), di cui illustra brevemente i contenuti. Preso atto dei dati contenuti nella documentazione consegnata dal Governo nella seduta di ieri, ribadisce la gravità del problema legato alla disponibilità delle giacenze di cassa degli enti parco. Alla luce di tali considerazioni, giudica opportuna l'osservazione di cui alla lettera b), sulla base della quale si raccomanda al Governo di individuare meccanismi che allentino i vincoli derivanti dall'applicazione del patto di stabilità interno.


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Guido DUSSIN (LNP), nel condividere l'osservazione di cui alla lettera b) contenuta nella proposta di parere del relatore, reputa opportuno integrare tale osservazione nel senso di fare riferimento anche ai comuni ricadenti all'interno delle superfici dei parchi. Ritiene, infatti, logico che anche i comuni, così come gli enti parco, siano messi nelle condizioni di aumentare la propria capacità di spendere le risorse in conto capitale.

Tommaso FOTI (AN) ricorda che era stato trasmesso alla Commissione, da parte del precedente Governo, uno schema di riparto dei contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, che è stato ritirato dal Governo in carica e sostituito con il provvedimento in esame. Rileva, dunque, l'opportunità che vengano chiariti i motivi per i quali il precedente schema di riparto è stato ritirato. Quanto alla proposta di parere del relatore, poi, rileva che l'osservazione di cui alla lettera c) non rientra nell'oggetto del provvedimento, che si occupa del riparto dei contributi a organismi vari. Pur ritenendo condivisibile detta osservazione, ritiene quindi che debba essere espunta dal testo della proposta di parere.

Ermete REALACCI, presidente, fa presente che la differenza tra i due schemi di riparto risiede esclusivamente in una differente ripartizione dei contributi, che si traduce in una diminuzione delle risorse attribuite all'ICRAM e nella riassegnazione di tali risorse alle riserve naturali statali.

Raffaella MARIANI (Ulivo), relatore, osserva che il Parco archeologico delle Alpi Apuane non rientra nel presente schema di riparto a motivo della mancata adozione del decreto istitutivo; per tale ragione, ritiene opportuno inserire un'osservazione di tale tenore con riguardo al provvedimento in esame.

Tommaso FOTI (AN) ribadisce l'inopportunità di riportare tale questione sotto forma di osservazione nella proposta di parere del relatore, atteso che tale rilievo potrebbe essere oggetto di altri atti parlamentari.

Raffaella MARIANI (Ulivo), relatore, ritiene che l'osservazione di cui alla lettera c) possa essere riportata tra le premesse della proposta di parere medesima. Per quanto riguarda, poi, la questione sollevata dal deputato Dussin, ritiene che l'osservazione di cui alla lettera b) possa essere integrata nel senso di raccomandare al Governo di allentare i vincoli derivanti dal patto di stabilità interno, con riguardo ai comuni che rientrano nell'ambito dei parchi.

Ermete REALACCI, presidente, giudica indispensabile individuare una soluzione per migliorare le capacità di spesa degli enti parco, al fine di ottimizzare lo sfruttamento delle elevate giacenze di cassa. Al riguardo, ricorda quanto emerso nel corso dell'indagine conoscitiva sul sistema di gestione amministrativa degli enti parco svolta dalla Commissione nel corso della precedente legislatura.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), nel reputare importanti le considerazioni contenute nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sul sistema di gestione amministrativa degli enti parco, a proposito del problema delle giacenze di cassa, osserva che l'approvazione del nuovo regolamento contabile degli enti parastatali ha parzialmente risolto tale questione. Sottolinea l'esigenza di predisporre programmi straordinari di rientro da parte dei presidenti degli enti parco da presentare al dicastero vigilante. A suo avviso, appare, altresì, opportuno rendere obbligatoria a regime l'adozione del piano di attività, adempimento che è spesso disatteso, con conseguente attivazione di un potere sostitutivo dei responsabili degli enti nel caso in cui i piani di attività non siano presentati.

Gianpiero BOCCI (Ulivo) segnala la necessità che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio chiarisca al Parlamento le sue linee di azione in relazione


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al sistema dei parchi, in quanto allo stato non traspare la necessaria consapevolezza sulle iniziative da intraprendere per dare certezza al settore.

Angelo PICANO (Pop-Udeur), considerate le difficoltà in cui versa il bilancio statale, ritiene che una possibile misura potrebbe essere quella di prevedere l'assegnazione del cinque per mille dell'imposta regionale sulle persone fisiche ai progetti presentati dagli enti parco e destinati alle popolazioni locali.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), nel concordare con la proposta del deputato Picano, segnala più in generale la necessità di una riflessione approfondita sulla situazione relativa al sistema degli enti parco, che dovrebbe essere ovviamente affrontata in un'altra sede.

Ermete REALACCI, presidente, giudica utile lo svolgimento di una audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio finalizzata ad acquisire orientamenti sulle future azioni in tema di parchi. Ritiene, altresì, necessario che si proceda al più presto all'assegnazione di deleghe ai rappresentanti del Ministero, il che consentirebbe alla Commissione di disporre di interlocutori univoci nell'ambito delle diverse materie.

Raffaella MARIANI (Ulivo), relatore, presenta quindi una nuova versione della proposta di parere (vedi allegato 2), che recepisce taluni rilievi emersi nel corso del dibattito.

Il sottosegretario Gianni PIATTI, valutata favorevolmente la nuova versione della proposta di parere del relatore, fa presente che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio è disponibile a svolgere audizioni sulle questioni rappresentate nel corso del dibattito. Ribadisce, infine, che il decreto istitutivo del Parco archeologico delle Alpi Apuane necessita soltanto della firma ministeriale.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la nuova versione della proposta di parere del relatore.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2004/54/CE, relativa ai requisiti di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea.
Atto n. 7.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 28 giugno 2006.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, nella precedente seduta, il relatore ha svolto una relazione sul provvedimento in esame. Al riguardo, nel ricordare che lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva comunitaria 2004/54/CE, fa presente che la metà delle gallerie della rete stradale transeuropea si trova sul territorio nazionale. Come già sottolineato dal relatore nella precedente seduta, segnala la necessità di svolgere gli opportuni approfondimenti in ordine alla neutralità finanziaria degli interventi previsti nel provvedimento e alla esigenza di verificare la messa in sicurezza delle gallerie attraverso un approccio graduale fino all'entrata a regime nel 2019, in base a quanto previsto, peraltro, nella direttiva.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (Ulivo) sottolinea l'opportunità che il Governo fornisca elementi di informazione in ordine all'ambito di applicazione del provvedimento, con particolare riferimento al numero di gallerie interessate.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), relatore, nel ribadire l'esigenza di prevedere un periodo transitorio di ispezioni a campione da intensificare progressivamente fino al 2019, al fine di verificare i requisiti minimi di sicurezza, rimarca che il provvedimento riguarda le gallerie della rete stradale transeuropea, ma che non può escludersi a priori la futura estensione


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dell'applicazione dei requisiti di sicurezza previsti nello schema di decreto a tutte le gallerie esistenti sul territorio nazionale. Anche su questo punto ritiene che il Governo debba pronunciarsi.

Il viceministro Angelo CAPODICASA, nel ribadire quanto affermato nella precedente seduta, rileva l'impossibilità di addivenire all'esatta quantificazione degli oneri finanziari relativi all'attuazione degli interventi recati dal provvedimento, atteso che non è possibile identificare con precisione il numero e la lunghezza delle gallerie della rete stradale transeuropea. Osservato che allo stato, infatti, l'ANAS non è in grado di fornire dati puntuali sulle gallerie interessate, sottolinea che attualmente è possibile fare una stima nell'ordine di grandezza di seicento gallerie della lunghezza di seicento chilometri. Nel ricordare che dall'attuazione del provvedimento in esame non derivano oneri finanziari a carico del bilancio statale, precisa che gli interventi saranno realizzati con oneri a carico dei gestori, il che potrà comportare una rivisitazione dei programmi di investimento dei gestori medesimi. Per quanto riguarda l'estensione dei requisiti di sicurezza a tutte le gallerie italiane, afferma che si tratta di un problema complesso, considerato che gli oneri di tale operazione potrebbero ricadere sull'ANAS, che si troverebbe nella necessità di rimodulare le risorse finanziarie destinate ai piani di investimento. Condivide, inoltre, i suggerimenti del relatore a proposito dell'introduzione di un periodo transitorio nello svolgimento delle ispezioni a campione e ritiene che tali considerazioni potrebbero essere utilmente contenute nel parere che la Commissione dovrà approvare. Rileva, infine, che è opportuno in ogni caso fare in modo che qualsiasi rimodulazione degli investimenti sia accettabile e non si scarichi sull'utenza.

Gaetano FASOLINO (FI) ritiene che il numero e la lunghezza delle gallerie possano essere forniti dai compartimenti territoriali dell'ANAS. A suo avviso, inoltre, considerata la condizione di obsolescenza delle gallerie esistenti, appare necessario disporre di elementi di informazione riguardanti la pericolosità delle diverse gallerie, in quanto occorre definire in tempi rapidi le azioni necessarie per la messa in sicurezza delle gallerie medesime.

Franco STRADELLA (FI), ricordato che l'obiettivo dello schema di decreto è il recepimento di una direttiva comunitaria riguardante i requisiti di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea, ritiene che il dibattito in corso rischia di esulare dalle finalità del provvedimento. Segnala, infatti, che la realizzazione di ciascuna galleria succede all'approvazione di un progetto e allo svolgimento di un collaudo, nel corso dei quali vengono definiti e valutati i requisiti di sicurezza. Per tale ragione, non comprende la necessità di estendere l'ambito di applicazione del provvedimento a tutte le gallerie. Nel dichiararsi d'accordo, poi, sull'esigenza di svolgere controlli mirati e puntuali, si dichiara stupito del fatto che l'ANAS non disponga di dati precisi sul numero e sull'estensione delle gallerie e confida nel fatto che tali dati possano essere acquisiti al più presto.

Tommaso FOTI (AN) reputa contraddittorio che il Governo non disponga di dati precisi sull'ambito di applicazione dello schema di decreto, atteso che il provvedimento dovrebbe essere attuato senza oneri sulla finanza pubblica. A suo avviso, occorre prestare la dovuta attenzione alla situazione reale: a tale proposito, il Ministro delle infrastrutture dovrebbe essere prudente relativamente alle dichiarazioni fatte sulle società concessionarie autostradali, posto che non si può affermare la volontà di rivisitare le concessioni e, al tempo stesso, non accorgersi che gran parte delle gallerie è di pertinenza del gestori, che sono concessionari statali.
Quanto al merito del provvedimento, segnala l'opportunità di sollecitare il Governo e l'ANAS a prevedere uno scadenziario per l'adeguamento delle gallerie ai requisiti di sicurezza e a definire una


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programmazione seria degli interventi da realizzare, anche in relazione al fatto che le gallerie dovranno essere chiuse per consentire lo svolgimento dei lavori. Nel ricordare che alcune gallerie sono gestite dagli enti territoriali e che per tale ragione occorre verificare l'impatto sulla finanza pubblica, giudica il provvedimento in esame complessivamente positivo, anche se permane il rischio di un impatto sui gestori, che potrebbe ripercuotersi negativamente sull'incremento delle tariffe. Appare, infine, opportuno tenere conto dell'eventuale revisione delle concessioni autostradali.

Guido DUSSIN (LNP), nel giudicare favorevolmente il provvedimento in esame, insiste sull'opportunità di limitare l'applicazione del provvedimento alla rete stradale transeuropea, per consentire al Governo di meglio concentrare la sua azione. L'eventuale estensione dei requisiti di sicurezza alle altre gallerie italiane potrà essere oggetto, infatti, di ulteriori provvedimenti. A tale proposito, si dichiara disponibile a svolgere le necessarie riflessioni.

Romolo BENVENUTO (Ulivo), osservato che dopo l'incidente nella galleria del Monte Bianco sarebbe stata necessaria la definizione di un programma scadenzato sulla messa in sicurezza delle gallerie esistenti, segnala l'esigenza che il Governo predisponga un piano di interventi congiuntamente con l'ANAS e i gestori, al fine di precisare l'ambito di applicazione del provvedimento e le eventuali ricadute sul bilancio pubblico ovvero sull'utenza.

Tino IANNUZZI (Ulivo), considerato che il provvedimento riguarda le gallerie della rete stradale transeuropea, rileva l'importanza di fornire dati precisi sul numero delle gallerie, al fine di evitare il perdurare di situazioni di incertezza. Al riguardo, sarebbe opportuno che il relatore rappresentasse, nella proposta di parere che sarà presentata, l'opportunità dell'invio al Governo di un monitoraggio della situazione delle gallerie con dati aggiornati, per ragioni di correttezza e di trasparenza nei rapporti tra Governo e Parlamento nonché allo scopo di migliorare il confronto su tali tematiche.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (Ulivo) ritiene che il Governo possa predisporre una sorta di «censimento» della situazione nazionale delle gallerie con una previsione della tempistica per la realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), relatore, intervenendo per un'ulteriore precisazione, sottolinea l'inevitabilità dell'estensione dei requisiti di sicurezza, previsti dal provvedimento in esame, a tutte le gallerie. Ricordare, peraltro, che l'applicazione della direttiva alle gallerie la cui lunghezza è superiore ai cinquecento chilometri è stata negoziata dall'Italia con la Commissione europea, al fine di evitare un impatto maggiore a livello nazionale, considerato che più della metà delle gallerie ricadenti nella rete stradale transeuropea si trova sul territorio nazionale. Aggiunge, inoltre, che l'opportunità di prevedere un periodo transitorio per le ispezioni potrà evitare di incorrere in procedure di infrazione a livello comunitario. Fa presente che l'attuazione della direttiva comporterà la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, in conseguenza dei quali potrà essere necessario rimodulare i piani di investimento. Per tale ragione, appare opportuno disporre di una sorta di «graduatoria» delle gallerie, che presentano maggiori rischi di sicurezza, al fine di individuare gli opportuni interventi. Si riserva, quindi, di presentare una proposta di parere, che contenga i rilievi precedentemente evidenziati.

Guido DUSSIN (LNP) rileva l'opportunità di un chiarimento relativamente al collegamento tra le norme dello schema di decreto e la proroga delle concessioni stradali.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), relatore, esclude categoricamente che quanto


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previsto dal provvedimento in esame abbia a che fare con la proroga delle concessioni.

Franco STRADELLA (FI), nel rilevare che la realizzazione degli investimenti nelle opere in concessione non potrà non ripercuotersi sulle tariffe, sottolinea che i profili di problematicità per la finanza pubblica devono essere riferiti alle gallerie non in concessione.

Lello DI GIOIA (Rosanelpugno), nel concordare con quanto rilevato da taluni deputati dell'opposizione, invita a concentrare l'esame sull'oggetto del provvedimento e a chiedere i relativi chiarimenti al Governo: eventuali considerazioni più generali sulle tematiche in discussione potranno essere svolte successivamente in altra sede.
Il viceministro Angelo CAPODICASA osserva che l'eventuale estensione dei requisiti di sicurezza alle gallerie che non ricadono nella rete transeuropea sarà oggetto di ulteriori provvedimenti. Ciononostante, le questioni poste presentano un rilevante interesse. Nel ribadire inoltre che allo stato si dispone di dati di massima forniti dall'ANAS sul numero delle gallerie interessate dal provvedimento in esame, sottolinea che non v'è contraddizione tra l'incertezza nella quantificazione degli oneri e l'invarianza finanziaria del presente schema di decreto, atteso che gli oneri da esso derivanti dovranno essere sopportati dai gestori, a prescindere dal numero esatto di gallerie della rete stradale transeuropea. Quanto alle società concessionarie, fa presente che si è recentemente svolta una riunione tra il Ministro delle infrastrutture e i rappresentanti dell'Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori, nel corso della quale si è discusso dell'esistenza di molteplici differenti convenzioni sul mercato e della necessità di riportare tali convenzioni a uno «schema-tipo».
Giudica, infine, condivisibili i rilievi svolti dal relatore, che potranno essere oggetto della proposta di parere sul provvedimento.

Ermete REALACCI, presidente, invita il relatore a predisporre una proposta di parere, che tenga conto delle questioni emerse nel corso del dibattito. Assicura, inoltre, che alcune considerazioni più generali, di carattere più politico, potranno essere discusse in altra sede.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.