XIII Commissione - Marted́ 18 luglio 2006


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ALLEGATO 1

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2007-2011 (Doc. LVII, n. 1)

DOCUMENTAZIONE PRESENTATA DAL GOVERNO

Il DPEF presentato dal Governo e su cui delibererà il Parlamento, sancisce che l'agroalimentare assume un ruolo centrale nella strategia di sviluppo del Paese.
Obiettivi della politica economica del Governo per il settore sono:
favorire lo sviluppo delle imprese che hanno reale potenzialità competitiva;
assicurare la necessaria tutela sociale alle fasce più deboli del settore agricolo.

Il primo obiettivo scaturisce dall'esigenza di accelerare il processo competitivo del tessuto produttivo nazionale. Il Ministro De Castro ha ricordato nella sua audizione alla Camera dei Deputati che:
negli ultimi sei anni il valore aggiunto in agricoltura ha segnato un -0,1 per cento in agricoltura e -0,8 per cento per l'industria alimentare, contro un del Pil nazionale;
il valore aggiunto agricolo italiano, di segno negativo si confronta con il +0,1 per cento dell'UE15, e l'oltre il 2 per cento di Paesi come Spagna e Regno Unito; l'occupazione del l'agroalimentare è in calo di quasi il 2 per cento annuo, contro un + 0,4 per cento dell'economia nazionale.

Conseguentemente, il DPEF indica le principali linee di azione per agevolare il rafforzamento competitivo delle imprese italiane:
misure tese a favorire le esportazioni.

La domanda globale di prodotti alimentari, al contrario di quanto succede sul mercato interno, è in forte espansione. Il Ministro De Castro ha ricordato che nei prossimi cinque anni si prevede che il volume di consumo mondiale crescerà del 13 per cento per le carni avicole, del 12 per cento per le oleaginose e fino al 10 per cento per la carne bovina, suina e per i formaggi. Si tratta di opportunità importanti di crescita e di domanda alimentare in varie parti del mondo, con particolare riferimento alle nuove aree di sviluppo, come la Cina, l'India e in parte anche l'America latina. Da questi sintetici, ma emblematici, raffronti si capisce quanto sia rilevante l'opportunità internazionale. In questo senso, l'azione politica dovrà agire a tutti i livelli, per consentire al nostro settore di coglierla appieno. In quest'ottica export-oriented un ruolo fondamentale giocano la protezione dei nostri marchi e un più efficace supporto delle istituzioni di promozione e sostegno delle esportazioni sui mercati esteri.

L'accrescimento dimensionale delle imprese.

Il ruolo della politica economica è quello di agevolare il processo di trasformazione strutturale accompagnando le imprese che scelgono di crescere, offrendo agli operatori economici un quadro di riferimento certo e stabile. In quest'ottica, come affermato dal Ministro De Castro nella richiamata Audizione, il rilancio della competitività richiederà interventi e


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misure tesi ad accrescere le dimensioni delle imprese del settore agroalimentare evitando che gli incentivi esistenti vengano meno proprio in conseguenza della crescita stessa. Il DPEF ribadisce altresì la priorità verso i processi di concentrazione cooperativa e societaria.

La nascita di nuove imprese.

Facilitare il ricambio generazionale significa avere maggiore dinamismo imprenditoriale: l'affermazione di una politica delle quote produttive che agevoli l'ingresso di nuovi imprenditori è una chiara scelta verso un'agricoltura più competitiva.

La stabilità del sistema fiscale vigente in agricoltura.

Con il consolidamento dell'assetto fiscale e previdenziale da anni vigente per le imprese del settore.

La stabilità della rete di protezione contro le calamità naturali e le crisi di mercato, anche nell'ottica di tutelare le fasce produttive più esposte alla globalizzazione.

È inoltre necessario assicurare le condizioni per un'ulteriore valorizzazione dell'enogastronomia legata ai territori e alle tipicità che, come detto dal Ministro, è parte integrante del patrimonio culturale nazionale e veicolo distintivo e prezioso per il turismo». Per il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Per quanto riguarda le agroenergie, la sfida che il settore agroalimentare dovrà inoltre cogliere sarà partecipare alla riduzione della dipendenza estera per l'energia assicurando il proprio contributo nella composizione del mix energetico. Centrale sarà la valorizzazione delle risorse interne, promuovendo le fonti rinnovabili, puntando sulle tecnologie avanzate a basso costo e a basso impatto ambientale: un contesto nel quale lo sviluppo delle agro-energie verrà perseguito rafforzando le potenzialità della L.81/2006.
Per il Mezzogiorno, inoltre, la ripresa delle dinamiche di sviluppo passa poi attraverso il potenziamento delle filiere produttive che potranno avvalersi di interventi mirati a semplificare l'accesso ai mercati stranieri e a rafforzare la logistica dando priorità di sviluppo alla mobilità e all'attrazione degli investimenti. L'agroalimentare potrà avvalersi anche di interventi atti a rendere più accessibili i mercati di sbocco e a rafforzare la logistica (priorità reti e collegamenti per la mobilità e l'apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse). In particolare al Sud appaiono strategici gli interventi per la difesa del suolo e per una corretta gestione della acque - sottolinea De Castro -, funzionali soprattutto a contrastare il processo di desertificazione in atto. Prioritario pertanto sarà il completamento degli interventi già cantierati nell'ambito del programma nazionale per l'irrigazione.
In relazione, infine, alle osservazioni avanzate circa un peso limitato del settore agroalimentare nel DPEF, in linea generale si ritiene che le indicazioni riportate nel Documento siano organiche e ben in grado di consentire l'avvio di una nuova politica di sviluppo. È comunque utile ricordare quanto spazio ha avuto il settore nei precedenti tre DPEF, e che di seguito si riporta:
DPEF 2006-2009 - Ministro Siniscalco. L'agricoltura è citata nell'ambito della riforma previdenziale (ridurre le sacche di sommerso, alleggerire la pressione contributiva per le imprese), nonché per il «massimo impulso» alla prosecuzione del piano per le opere irrigue;
DPEF 2005-2008 - Ministro Siniscalco. Nulla di specifico per l'agricoltura;
DPEF 2004-2007 - Ministro Tremonti. Accenni.

Viene affermato che: «la politica agricola comune rimane fondamentale nella costruzione comunitaria, dato che l'agricoltura è un settore strategico e con profonde e delicate incidenze sugli assetti


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socio-economici degli Stati europei.». E che va perseguita la: «valorizzazione delle risorse ambientali, turistiche, culturali e delle potenzialità produttive delle filiere agroalimentari, anche al fine di uno sviluppo diffuso ed equilibrato del territorio, della crescita qualitativa delle produzioni e della tutela del consumatore e dell'integrazione tra salvaguardia ambientale e promozione dell'occupazione».
Come si vede, l'attenzione dedicate al settore dal DPEF 2007-2011 è sicuramente più organica e puntuale rispetto ai tre precedenti DPEF.


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ALLEGATO 2

Legge comunitaria 2006
(C. 1042 Governo)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione Agricoltura,
esaminati il subemendamento Ottone 0.14.1.1. e l'emendamento Misuraca 17.3;
delibera di esprimere:

PARERE FAVOREVOLE

sul subemendamento Ottone 0.14.1.1,

con la seguente osservazione:
che si garantisca che l'applicazione ai prodotti con denominazione di fantasia della procedura di autorizzazione semplificata non confligga con la normativa comunitaria vigente e non rappresenti causa d'informazione ingannevole nei confronti del consumatore;

PARERE FAVOREVOLE

sull'emendamento Misuraca 17.3,

con la seguente condizione:
che si aggiungano, in fine, le seguenti parole: «o i centri autorizzati di assistenza fiscale (CAAF)» e che lo si consideri come subemendamento all'emendamento 17.1 della XIII Commissione.