XIV Commissione - Resoconto di giovedì 27 luglio 2006


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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 27 luglio 2006. - Presidenza del presidente Franca BIMBI. - Interviene il Sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze, Massimo Tononi indi il Ministro del commercio internazionale e le politiche europee, Emma Bonino.

La seduta comincia alle 8.40.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2005.
C. 1253 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2006.
C. 1254 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 26 luglio 2006.


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Franca BIMBI, presidente, ricorda che il relatore ha preannunciato una proposta di parere favorevole.

Massimo TONONI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze, rispondendo al quesito posto nella seduta di ieri dal deputato Pini, precisa che l'incidenza sul bilancio dello Stato dell'IVA trasferita alla Unione europea è stata pari, nel 2005, al 2,65 per cento (circa 3 miliardi di euro). Tale percentuale corrisponde allo 0,5 per cento della base imponibile dei Paesi membri, cui si aggiunge la cosiddetta «correzione britannica». È attualmente in corso una trattativa per ridurre la base di riferimento dallo 0,5 allo 0,3 per cento già nel 2006.
Per quanto riguarda la riduzione dei finanziamenti diretti all'Italia a valere sul FSE e destinati alla formazione professionale, la drastica riduzione registrata nel 2005 non trova spiegazione in uno spostamento di fondi verso i paesi nuovi entranti, quanto piuttosto in un fenomeno, a suo avviso, molto più «grave», e cioè nell'incapacità dell'Italia a gestire tali finanziamenti. Essi, infatti, vengono concessi sulla base delle richieste avanzate dagli Stati membri e l'Italia ha presentato un numero limitato di richieste per una vera e propria incapacità amministrativa di fronte alle difficoltà procedurali e burocratiche che, certamente, tali richieste comportano. A questo fenomeno si è aggiunta una sospensione dei pagamenti diretti a due regioni, Calabria e Sicilia, per cui la Comunità aveva riscontrato dei profili di criticità.

Fabrizio MORRI (Ulivo), relatore, formula una proposta di relazione favorevole su ciascuno dei provvedimenti in esame (vedi allegato 1).

Marco AIRAGHI (AN) preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, l'astensione dal voto sulla proposta di relazione del relatore.

Gianluca PINI (LNP) preannuncia l'astensione dal voto sulla proposta di relazione del relatore.
La Commissione approva le proposte di relazione favorevole del relatore (vedi allegato 1).

DL. 223/06: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale.
C. 1475 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 26 luglio 2006.

Franca BIMBI, presidente e relatore, rispondendo alle richieste di chiarimenti avanzate nella seduta di ieri precisa che, per effetto del maxi-emendamento approvato al Senato è stata eliminata la c.d. retroattività dell'IVA su immobili e fabbricati che si sarebbe verificata, in base al testo originario, per effetto del passaggio dal regime di assoggettabilità IVA a quello di esenzione, con l'estinzione del diritto di detrazione a monte, introdotto dal decreto. Ciò avrebbe infatti avrebbe l'obbligo di rettifica della detrazione precedentemente operata, secondo quanto disposto dai commi 3 e 8 dell'articolo 19-bis.2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972.
Il nuovo comma 9 dell'articolo 35 del decreto stabilisce infatti che, in sede di prima applicazione delle disposizioni del precedente comma 8, non sia effettuata rettifica limitatamente ai fabbricati diversi da quelli strumentali per natura, posseduti alla data del 4 luglio 2006 (data di entrata in vigore del decreto-legge); e ai fabbricati o porzioni di fabbricato per i quali il termine di quattro anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell'intervento scade entro la predetta data, per le imprese costruttrici o per quelle che vi hanno eseguito gli interventi di recupero edilizio.


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Per gli immobili strumentali per natura, la rettifica della detrazione dell'imposta si effettua esclusivamente se, nel primo atto stipulato successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, non viene esercitata l'opzione per l'imposizione mediante IVA.
In merito al contrasto all'evasione dell'Iva intracomunitaria, va rilevato che il decreto legge in esame contiene disposizioni particolarmente rigorose per contrastare e prevenire l'evasione e l'elusione dell'IVA. Al riguardo si ricordano le disposizioni di cui al comma 8 dell'articolo 37, che, in attesa dell'introduzione della normativa sulla fatturazione informatica, introduce l'obbligo, per i contribuenti IVA di presentare gli elenchi dei clienti e dei fornitori; ai commi 18-20 del medesimo articolo, che disciplinano l'effettuazione di controlli sui titolari di partita IVA; al comma 25 sempre dell'articolo 37, che raddoppia i termini per effettuare l'attività di rettifica e di accertamento dell'IVA nei confronti di determinati soggetti.
Quanto al contrasto alle frodi IVA, perché esso sia efficace è necessario che il nostro Paese e gli altri stati membri dell'Ue si avvalgano in modo pieno e sistematico degli strumenti di cooperazione e scambio di informazione già previsti dalla normative comunitaria vigente. Al riguardo va richiamata una comunicazione adottata dalla Commissione il 31 maggio 2006 sulla necessità di sviluppare una strategia coordinata al fine di migliorare la lotta alle frodi fiscali. La comunicazione, sottolineando la carenza di stime sull'ammontare delle imposte non percepite a causa della frode fiscale, mira a facilitare la cooperazione tra gli Stati membri per garantire il funzionamento regolare del mercato interno e la tutela degli interessi finanziari della Comunità. Il documento pone in rilievo alcuni elementi di criticità relativi alla situazione attuale. In particolare, in relazione alla frode dell'IVA, si sottolinea lo scarso utilizzo da parte degli Stati membri degli strumenti offerti dal Reg. (CE) n. 1798/2003 in tema di cooperazione amministrativa in materia di IVA. La Commissione evidenzia, inoltre, alcuni problemi di funzionamento nel campo della cooperazione amministrativa tra gli Stati membri: (linguistici, di mancanza di risorse umane, ecc.) e lo scarso utilizzo da parte degli Stati membri delle strutture di sostegno e di assistenza operativa a livello comunitario, in particolare delle risorse dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) che agisce come piattaforma di servizi per le unità operative degli Stati membri.
Più in generale, sulla questione dell'evasione dell'Iva infracomunitaria pesa anche il fatto che la piena autonomia in campo fiscale è sempre stata considerata alla base stessa della sovranità degli Stati, e tale atteggiamento permane ancora oggi in molti paesi membri, in alcuni dei quali si ravvisa tutt'oggi una situazione di veri e propri paradisi fiscali.
Sulla questione sollevata dal deputato Cassola, rileva che, a suo avviso, nemmeno la presenza dei farmacisti nei punti vendita dei prodotti possa offrire garanzie efficaci sotto il profilo della sicurezza. Occorre un intervento più ampio che coinvolga, ad esempio, le politiche della salute, i prezzi dei farmaci, la formazione dei medici di base che avrebbero dovuto rappresentare il punto di snodo con le strutture di ricovero, gli ospedali. Su tutti questi aspetti, viceversa, l'Italia segna gravi ritardi.
Quanto all'osservazione del deputato Romagnoli, si dichiara convinta che, nel settore di servizi, anche gli imprenditori potranno trarre benefici dal provvedimento in esame, venendo meno i «lacci e lacciuoli» della situazione attuale.

Gianluca PINI (LNP) con riferimento alla questione dell'IVA comunitaria, concorda con le osservazioni della Presidente sul fatto che vi sia un problema sia politico che di una strumentazione efficace di lotta all'evasione. Tuttavia, il decreto legge affronta solo superficialmente la questione, mentre occorrerebbe affrontare il problema alle radici, sia con riferimento


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alle diverse aliquote vigenti tra i paesi, sia prevedendo un sistema di compensazioni adeguato. Inoltre, non sembrano convincenti le disposizioni di cui al citato articolo 37 che, tra l'altro, stabilisce dei termini per l'accertamento in contrasto con la disciplina comunitaria.
Quanto alla questione della tutela della privacy, essa a suo avviso non può essere opposta in caso di indagini di tipo fiscale.
Chiede, infine, di rinviare il seguito della seduta non essendoci stato il tempo per compiere gli approfondimenti necessari ad una piena comprensione del testo trasmesso dal Senato.

Renzo TONDO (FI), dopo aver rilevato la necessità di ulteriori approfondimenti circa la retroattività dell'IVA sugli immobili, osserva che l'estensione della vendita dei farmaci nei supermercati sia in realtà un favore alla grossa distribuzione, piuttosto che ai consumatori. Con riguardo, in particolare, all'apertura della partita IVA, il provvedimento, inoltre, crea maggiori difficoltà burocratiche e appare pertanto in palese contrasto con iniziative di semplificazione presentate proprio in questi giorni da esponenti della maggioranza. Concludendo, preannuncia il voto contrario sul provvedimento in esame.

Marco AIRAGHI (AN), pur condividendo l'intento di liberalizzare i servizi e giungere, anche per questa via, ad una riduzione dei prezzi, osserva come in realtà il provvedimento non è diretto a raggiungere questo obiettivo, quanto piuttosto a spostare i privilegi da alcuni soggetti, che sono stati definiti come esponenti di «corporazioni», ad altri più potenti, Clamoroso, poi, è stato il voltafaccia del Governo di fronte alle proteste dei tassisti.
Concorda, inoltre, con la richiesta avanzata dal deputato Pini di rinviare il seguito dell'esame per compiere gli approfondimenti necessari.
Concludendo preannuncia, anche a nome del suo gruppo, il voto contrario sul provvedimento in esame.

Katia BELLILLO (Com.It) coglie nelle parole dei rappresentanti dell'opposizione un certo imbarazzo per il fatto che il precedente Governo aveva preannunciato liberalizzazioni che poi non sono state fatte, a differenza di quanto invece sta facendo l'attuale Governo proprio col provvedimento in esame.
L'Italia è un paese bloccato da lobbies forti a causa delle quali è praticamente impossibile accedere a certe professioni chiuse come caste, passando così da una casta all'altra. Questo vale per molti giovani che hanno studiato con fatica per diventare, per esempio, farmacista o avvocato oppure semplicemente non hanno la possibilità di studiare in talune università che praticano una selezione di classe e di categoria; e anche laddove riescono a laurearsi hanno comunque la strada bloccata dall'esame di Stato per accedere agli Albi professionali, che è difficilissimo da superare anche per giovani preparati e meritevoli.
Alla luce di tali considerazioni, ritiene che con questo provvedimento non siamo davanti ad un tentativo di pura liberalizzazione, nel senso classico del termine, ma che si tratti invece di un intervento che ristabilisce delle regole necessarie alla definizione di uno sviluppo economico e sociale che dia più certezze, soprattutto ai giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro.

Rosella OTTONE (Ulivo), dopo aver preannunciato il voto favorevole sul provvedimento in esame, ringrazia il relatore e il rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti. Coglie l'occasione per chiedere ulteriori chiarimenti a proposito della riduzione dell'IVA su alcuni servizi con lo scopo di favorire i consumi.
Il mercato è sicuramente molto importante ed è favorito dalle liberalizzazioni, ma un mercato senza regole favorisce solo i soggetti più forti. Il decreto in esame costituisca un primo passo per sbloccare una situazione stagnante.
In questi giorni i farmacisti, pur agendo legittimamente a tutela dei loro diritti, sono scesi in sciopero senza tuttavia dare


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il necessario preavviso richiesto per legge trattandosi di fornitori di un servizio pubblico.
Quanto alla vicenda dei tassisti, ritiene che questa situazione non sia utile a nessuno, ed è una questione annosa, che si protrae da ben cinque anni. Non pensa che la conclusione della vicenda possa essere vista come una sconfitta del Governo, ma che invece si sia arrivati ad un confronto per ricercare una soluzione che vada bene a tutte le parti in causa.
Infine, si augura che il Governo possa procedere nelle liberalizzazioni anche negli altri settori.

Sandro GOZI (Ulivo) desidera riportare l'attenzione sui profili comunitari, sottolineando che negli interventi dell'opposizione emergono delle contraddizioni rispetto alla Strategia di Lisbona e al PICO. Ricorda, innanzitutto, che non è previsto un finanziamento del Piano, né è spiegabile l'attacco ad un provvedimento che spinge per accelerare delle liberalizzazioni che danno attuazione alla Strategia di Lisbona, così fortemente voluta anche dal precedente Governo.
A proposito delle frodi sull'IVA comunitaria, osserva che lo scambio di informazioni é insufficiente: occorre cooperare con l'Ufficio europeo antifrode e rafforzare la cooperazione con gli altri Stati membri dell'Unione, utilizzando maggiormente gli strumenti offerti dal Regolamento CE n. 1798/2003 sulla cooperazione amministrativa in materia di IVA, secondo le indicazioni definite dalla Commissione nella strategia coordinata (COM(2006)254). In questo senso si è peraltro già impegnato il Governo, anche in vista del prossimo Consiglio ECOFIN previsto per il mese dicembre che esaminerà specificamente questi profili.

Marco AIRAGHI (AN), si dichiara sorpreso delle dichiarazioni del deputato Bellillo perché nella sua regione vi sono numerosissimi giovani di famiglie anche modeste che non hanno incontrato alcun problema né durante il corso di laurea, né per l'accesso alla professione. Rileva quindi che spetta al mercato regolare la concorrenza nei servizi, mentre il provvedimento in esame configura una situazione in cui certe categorie sono in realtà regolate dai supermercati! Non concorda, inoltre, con le considerazioni del deputato Ottone, osservando che i tassisti hanno ottenuto una vera e propria vittoria nei confronti del Governo.

Franca BIMBI, presidente e relatore, propone di svolgere altri due interventi e di rinviare il seguito dell'esame alle ore 14.00, per dare modo di compiere gli approfondimenti sul testo trasmesso dal Senato.

La Commissione concorda.

Gianluca PINI (LNP) con riferimento a quanto detto dal deputato Ottone sul fatto che un mercato privo di regole favorisce i soggetti più grandi, osserva che il provvedimento in esame in realtà non liberalizza, ma colpisce alcuni settori favorendo altri, appunto, i più forti.

Gianni FARINA (Ulivo) rileva che il provvedimento, prevedendo la liberalizzazione di alcune professioni, rappresenta un primo passo che ci avvicina finalmente all'Europa. Richiama quindi l'attenzione del Governo sulla necessità di un impegno alla lotta all'utilizzo di lavoro nero nell'edilizia che coinvolge, oltre agli immigrati, anche numerosissimi italiani. Si tratta di un impegno che l'Italia deve assumere a livello europeo. Osserva quindi che appare del tutto iniqua la tassazione dell'ICI sulle seconde case di italiani residenti all'estero, case che sono di fatto disabitate per la maggiore parte dell'anno.

Franca BIMBI, presidente e relatore, precisa che, con riferimento ai tassisti, non ha mai parlato di «corporazioni», ma piuttosto di difese di tipo corporativo.
Rinvia quindi il seguito dell'esame alle ore 14.


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La seduta, sospesa alle 9.30, è ripresa alle 14.50.

Franca BIMBI, presidente e relatore, prima di presentare la proposta di parere, richiama alcuni profili di natura generale attinenti ai punti del decreto che riguardano più direttamente l'Unione europea.
In primo luogo, ricorda che il provvedimento apporta numerose modifiche alla legislazione nazionale intese a rimuovere procedure di infrazione pendenti o a prevenire l'avvio di nuove procedure.
Esso avvia inoltre una liberalizzazione in una pluralità di settori al fine di eliminare tutta una serie di ostacoli al corretto funzionamento del mercato e della libera concorrenza, in linea con i principi e la normativa europei. Al riguardo richiama sia il documento della Commissione del 20 aprile 2004 «Nuovi orientamenti nel settore del mercato interno», che delinea cinque settori di intervento, sia la Relazione sulla politica della concorrenza del 15 giugno scorso e il Piano di riforma degli aiuti di Stato (2005-2009).
In tale ambito si pone, quindi, il decreto legge n. 223, che dà attuazione agli indirizzi e agli obiettivi di apertura dei mercati definiti dalle istituzioni dell'Unione europea, in particolare in relazione alle professioni e più in generale ai servizi.
Questi obiettivi vengono perseguiti dal decreto non secondo un approccio unilaterale e «massimalista», ma con gradualità e contemperando la tutela di diritti e interessi sociali, nonché di livelli di tutela minimi.
L'avvio delle liberalizzazioni e le altre misure di rafforzamento della concorrenza, infatti, non rispondono unicamente all'obiettivo di rilancio della competitività del settore dei servizi, ma anche e soprattutto alla tutela dei consumatori e degli utenti e quindi della generalità dei cittadini.
Secondo l'approccio proprio dell'economia sociale di mercato che è alla base dell'impostazione dei trattati istitutivi delle Comunità europee, le disposizioni del decreto, complessivamente considerate, combinano, secondo una logica di sussidiarietà e proporzionalità, la concorrenza con il riconoscimento del ruolo degli ordini professionali e la salvaguardia di standard sociali elevati. Basti pensare al riguardo alle disposizioni relative ai taxi, nella versione approvata dal Senato.
Da ultimo, va sottolineato come il decreto contenga disposizioni intese ad assicurare il rispetto dei vincoli derivanti dal Patto di Stabilità e crescita, come definiti nella raccomandazione adottata dal Consiglio ECOFIN nei confronti del nostro Paese nell'ambito della procedura per disavanzi eccessivi.
È importante che i vincoli di bilancio siano rispettati soprattutto attraverso misure di contenimento di spese superflue e interventi di carattere fiscale intesi al contrasto all'evasione e dell'elusione. Tali ultimi interventi, oltre a rispondere ad evidenti ragioni di equità legalità e perequazione, appaiono coerenti con gli orientamenti e le misure recentemente adottati a livello di Unione europea.
L'approccio complessivo si ispira quindi alla Strategia di Lisbona come rivista dal Consiglio europeo di marzo 2005, che abbina agli obiettivi e alle misure per la crescita economica e al rilancio della competitività, programmi, finanziamenti e strategie per la protezione e l'inclusione sociale, le pari opportunità, le politiche familiari.
Sulla base di queste considerazioni, illustra quindi una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 2).

Gianluca PINI (LNP) ritiene che il provvedimento causi grosse difficoltà agli ordini professionali e che le liberalizzazioni in questo settore rappresentino un primo passo per svuotare e intaccarne le casse di previdenza.
Preannuncia, quindi, voto contrario sulla proposta di parere del relatore.


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Giuseppina CASTIELLO (AN) dopo aver preannunciato, anche a nome dei deputati del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore, ribadisce la sua preoccupazione per le conseguenze negative per gli ordini professionali.

Renzo TONDO (FI) preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Rosella OTTONE (Ulivo) preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, voto favorevole sulla proposta di parere del relatore in quanto ritiene che il decreto-legge dia finalmente pari dignità al cittadino consumatore, categoria cui ognuno appartiene. Considera che il mercato è importante, ma che senza regole pagano soltanto i soggetti più deboli e più piccoli. Le regole oggi ci sono e garantiscono ugualmente tutti i cittadini.
In conclusione, auspica che il Governo vada avanti sulla strada tracciata, come delineata col decreto in esame, con la massima determinazione.

Katia BELLILLO (Com.It), dopo aver preannunciato il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, dichiara di non condividere la rilevanza che da tutte le parti si vuole attribuire alla figura del consumatore. Il nostro è un paese vecchio, dove permangono tante disuguaglianze e dove al centro non ci sono le persone, i lavoratori. Per questo è importante il provvedimento in esame, che cerca di sbloccare tale situazione e dare rilievo alla dimensione sociale e alle politiche familiari e giovanili.

Franca BIMBI, presidente e relatore, osserva che nella sua relazione avrebbe dovuto far riferimento a «cittadini competenti»: coglie nelle parole dell'onorevole Bellillo un importante suggerimento.

Arnold CASSOLA (Verdi) preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore in quanto il provvedimento è volto a salvaguardare la dimensione sociale, anche se avrebbe apprezzato un maggiore accento anche sulla dimensione ambientale. Si potrebbe, ad esempio, prevedere incentivi ai titolari di nuove licenze per i taxi che scelgano di lavorare con veicoli non inquinanti.
A proposito, invece, della questione delle farmacie, ritiene che, dal momento che si sta parlando di liberalizzazioni, sarebbe opportuno consentire l'apertura di farmacie anche in comuni al di sotto dei 5 mila abitanti.

Antonello FALOMI (RC-SE) preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere sul provvedimento, che si inserisce pienamente nella cornice europea. Rileva la complessità delle tematiche connesse alle liberalizzazioni e come sia una semplificazione eccessiva ridurre tutto al concetto di «cittadino consumatore», in quanto ciascuno di noi si pone di volta in volta sotto un aspetto diverso. Rileva, quindi, come tutti siano interessati ad avere più servizi, di migliore qualità e a prezzi più bassi: paradossalmente, si potrebbe arrivare a pensare che tale obiettivo possa essere raggiunto semplicemente attraverso una riduzione delle retribuzioni dei lavoratori. Ovviamente non è così e occorre, invece, contemperare le esigenze dei vari interessi. Il decreto legge coglie appunto l'occasione di mediare fra i vari interessi in gioco, eliminando dei privilegi che appartengono ormai ad un'altra epoca.

Emma BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee, osserva che il provvedimento in esame non vuole certo rappresentare il manifesto ideologico del consumatore. Più semplicemente, oltre a sanare numerose procedure di infrazione in atto e ad anticiparne altre, esso costituisce una prima fase di «aggiornamento», che sarà seguita da liberalizzazioni in altri settori, tra i quali le telecomunicazioni, necessari ad accompagnare la ripresa economica del Paese. Nessuno pensa di ridurre la qualità delle


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prestazioni professionali, ma difficilmente si possono ignorare i costi che ne sono finora derivati per le imprese specie di piccola dimensione, così come la chiusura di alcuni ordini ha creato difficoltà di accesso alle professioni soprattutto per i giovani.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 15.25.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 27 luglio 2006. - Presidenza del presidente Franca BIMBI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze, Massimo Tononi.

La seduta comincia alle 9.30.

Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
Atto n. 12.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato nella seduta del 26 luglio 2006.

Giovanni CUPERLO (Ulivo), relatore, illustra la proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Antonio RAZZI (IdV) preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Arnold CASSOLA (Verdi) preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Riccardo MIGLIORI (AN) sottolinea la difficoltà di procedere in tempi così stretti all'esame di provvedimenti che pure, data la loro rilevanza, meriterebbero maggiori approfondimenti. Preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore. Lo schema di decreto legislativo in esame evidenzia, infatti, una logica ritorsiva dell'attuale maggioranza, che pretende di cambiare radicalmente il testo a pochi mesi dalla sua entrata in vigore. Ritiene inoltre assolutamente inopportuna la situazione di incertezza che si viene così a creare per le Autorità di Bacino aggravando una situazione già difficile.

Sandro GOZI (Ulivo) preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 9.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.45.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 31 del 26 luglio 2006, a pagina 180, seconda colonna, nona riga, dopo la parola «svolge» inserire la seguente «solo».