VIII Commissione - Giovedì 3 agosto 2006


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00093 Bocci: Stato delle opere ricomprese nel Quadrilatero Umbria-Marche.

Interrogazione n. 5-00126 Bocci: Stato delle opere ricomprese nel Quadrilatero Umbria-Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

In riferimento alle problematiche evidenziate con gli atti ispettivi cui si risponde, relative alle opere del Quadrilatero Umbria Marche, si fa presente che nell'allegato infrastrutture al DPEF 2007 - 2011 è prevista la rivisitazione, da effettuare congiuntamente con le Regioni, degli interventi e delle priorità della legge obiettivo in modo tale che il programma delle opere sia coerente con le compatibilità finanziarie.
Pertanto, in questa analisi, parte delle opere comprese nel Quadrilatero Marche - Umbria potrebbe essere rimessa in discussione, almeno per le modalità di copertura dei costi.
Inoltre, il Governo si riserva di valutare se sia opportuno o meno continuare a mantenere lo stesso schema operativo adottato sino ad oggi, che prevede una Società (Quadrilatero Marche-Umbria) che gestisce la realizzazione e il completamento delle infrastrutture oggetto delle interrogazioni.
Per quanto riguarda la realizzazione del tratto di strada statale n. 318, si fa presente che i lavori appaltati all'impresa Grassetto si inquadrano nella realizzazione della nuova direttrice Perugia - Ancona, prevista a quattro corsie a carreggiate separate.
L'importo dei lavori in appalto relativi al 5 lotto ammonta a circa 27,5 milioni di euro e riguardano la costruzione del tratto in variante della strada statale n. 318 di Valfabbrica tra la statale n. 3-bis «Tiberina» alla strada di grande comunicazione E45 tra la progressiva km. 13+640 (Valfabbrica) e la progressiva km. 20+433 (Sospertole) nel territorio della Regione Umbria. Detti lavori sono articolati in due stralci: il primo dal km. 13+640 al km. 17+454 ha un avanzamento del 45 per cento, il secondo dal km. 17+454 al km. 20+433 è al 92 per cento di avanzamento.
I lavori hanno avuto un complesso iter procedurale fin dal momento dell'aggiudicazione. Attualmente è in corso di avanzata elaborazione una perizia di variante, che ha dovuto affrontare anche il ripetersi nel tempo di fenomeni franosi interessanti il tracciato, con la definizione dei necessari interventi.
In considerazione dell'attuale situazione di carenza di finanziamenti, l'ANAS è orientata a contenere gli interventi entro l'importo contrattuale e ad assicurare il completamento di una sola carreggiata e la fruibilità delle opere realizzate.
La perizia in parola è oggetto di confronto con l'impresa, che avanza serie riserve sulla stessa e sulla prosecuzione dei lavori in appalto. Qualora non si raggiungesse l'intesa tra le parti non si può escludere la possibilità di risoluzione del contratto.
Si fa presente, infine, che gli importi necessari per il completamento dovranno essere ricompresi nelle nuove risorse finanziarie da destinare all'ANAS, nell'ambito della programmazione degli interventi sulla viabilità ordinaria.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00061 Caparini: Stato dei lavori sulla strada statale n. 42 da Darfo ad Edolo.

TESTO DELLA RISPOSTA


Con riferimento ai quesiti posti nell'interrogazione parlamentare cui si risponde, si comunica quanto fatto conoscere da ANAS Spa competente in materia di viabilità stradale statale.
Il 15 luglio 2005, è stata disposta l'aggiudicazione definitiva dei lavori in oggetto alla ATI Collini Impresa Costruzioni SpA-Cossi Costruzioni SpA-Giudici SpA Aster Associate Impianti SpA ed autorizzata la stipula del contratto di appalto integrato.
È stata altresì autorizzata la consegna delle attività oggetto dell'appalto ad eccezione delle attività relative alle opere all'aperto in cemento armato e cemento armato precompresso eseguite dal raggruppamento di imprese Cosiac - Ghella - Ferrari in quanto il viadotto «Capo di Ponte» è stato ed è ancora sottoposto a sequestro cautelativo da parte della Procura della Repubblica di Brescia a seguito del crollo verificatosi nel giugno 2005 durante la prova di carico.
A causa del permanere di tale sequestro, i novanta giorni utili all'impresa per la stesura della progettazione esecutiva (stabiliti dal Capitolato Speciale di Appalto) potranno decorrere dalla data di consegna di tutte le opere.
Si rappresenta infine che per effetto dell'articolo 17 del DL n. 223 del 2006, sono state reperite le risorse finanziarie necessarie per non chiudere i cantieri, fermo l'ordinario iter procedimentale.
Quindi, le osservazioni contenute nella premessa dell'interrogazione sono da considerarsi superate.


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ALLEGATO 3

Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale (Atto n. 12-bis).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale (atto n. 12-bis);
considerato che, nel nuovo testo deliberato dal Consiglio dei ministri, risultano accolte le condizioni espresse nel primo parere della VIII Commissione della Camera sul precedente atto del Governo (atto n. 12);
preso atto, dunque, che il nuovo schema di decreto legislativo, trasmesso alle Camere per il parere definitivo, presenta, ai commi 1 e 2 dell'articolo 1, elementi migliorativi sotto il profilo della tecnica normativa, sebbene le relative disposizioni, piuttosto che produrre immediati effetti giuridici, si limitino a fornire una prima indicazione di priorità dei decreti correttivi che il Governo si riserva di adottare, richiamando in particolare le disposizioni delle parti terza e quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006 (acqua, rifiuti, bonifiche), che sembrano richiedere taluni importanti interventi di riallineamento rispetto alla disciplina comunitaria;
raccomandato nuovamente al Governo di assicurare che, proprio in virtù delle predette considerazioni, il successivo percorso di modifica e integrazione del decreto legislativo n. 152 del 2006 sia caratterizzato dalla massima condivisione e partecipazione, sia con i soggetti interessati sia con le Camere, in particolare attraverso l'individuazione di appositi momenti e sedi di confronto parlamentare che consentano di valorizzarne le funzioni di monitoraggio, controllo e proposta, anche oltre gli obblighi previsti dalla legge;
considerato, altresì, il carattere di urgenza che riveste la disposizione di cui all'articolo 1, comma 3, dello schema di decreto, che consente la proroga dell'operatività delle autorità di bacino;
rilevato che, al citato articolo 1, comma 3, dello schema di decreto è contenuto un errato rinvio al «primo decreto correttivo di cui al comma 2», che risulta inappropriato in quanto la relativa disposizione è formulata come novella all'articolo 170 del decreto legislativo n. 152, e, dunque, il rinvio sarebbe riferito al comma 2 dello stesso articolo 170, anziché al comma 2 dell'articolo 1 dello schema di decreto in esame;
osservato che l'articolo 1, comma 4, dello schema di decreto prevede la soppressione dell'Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti;
rilevata, in proposito, l'opportunità che tale soppressione sia accompagnata da adeguate misure transitorie che garantiscano la continuità nello svolgimento delle funzioni di monitoraggio in tali settori;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
all'articolo 1, comma 3, le parole «del primo decreto correttivo di cui al comma 2» siano sostituite dalle seguenti:


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«del primo decreto correttivo che, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, della legge n. 308 del 2004, sarà adottato successivamente alla data di entrata in vigore della presente disposizione»;

e con la seguente osservazione:
all'articolo 1, comma 4, valuti il Governo l'opportunità di assicurare - nel periodo transitorio che intercorrerà tra la soppressione dell'Autorità di cui all'articolo 159 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e l'adozione del relativo decreto correttivo - la continuità nello svolgimento delle funzioni di monitoraggio nei settori delle acque e dei rifiuti, valorizzando le esperienze maturate prima dell'entrata in vigore del medesimo decreto legislativo n. 152.