V Commissione - Giovedì 28 settembre 2006


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ALLEGATO

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF.

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

Si fa riferimento alla nota tecnica della Camera, concernente il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione dell'8 per mille dell'IRPEF.
In particolare, in detta nota sono stati chiesti chiarimenti circa le modalità di determinazione del gettito IRPEF cui deve essere applicata la percentuale dell'8 per mille, ai fini della valutazione della conformità di tali modalità al disposto dell'articolo 45, comma 7, della legge n. 448/1998.
Il documento della Camera, ha rilevato che l'ammontare del gettito preso a base per il calcolo dell'8 per mille relativo alle dichiarazioni per i redditi 2002, presentate nel 2003 (euro 120.414.762.943,36) non corrisponde agli incassi in conto competenza risultanti per l'IRPEF dal rendiconto generale dello Stato per l'anno 2002 (euro 121.107.931.318,81).
Al riguardo, si evidenzia che i due predetti importi non possono corrispondere, per i motivi che di seguito si espongono.
Le scelte dei contribuenti circa la destinazione dell'8 per mille dell'IRPEF sono effettuate nella dichiarazione dei redditi e si riferiscono all'IRPEF che viene pagata relativamente a tale dichiarazione, che è correlata ad un determinato periodo d'imposta (anno d'imposta).
I versamenti relativi a tale periodo d'imposta non sono pari a quelli che vengono effettuati nell'esercizio finanziario corrispondente a quel periodo d'imposta (nel caso in esame, i versamenti IRPEF dell'anno d'imposta 2002 non corrispondono ai versamenti IRPEF risultanti dal rendiconto generale dello Stato 2002).
Ciò in quanto i versamenti relativi ad un determinato anno d'imposta vengono introitati al bilancio dello Stato in parte nell'esercizio finanziario corrispondente a tale anno (versamento in acconto per autotassazione) e in parte nell'esercizio finanziario successivo (versamento a saldo per autotassazione). Pertanto, nel caso di specie (anno d'imposta 2002), si è partiti dagli incassi di competenza del rendiconto 2002; a questi è stato detratto l'ammontare del versamento a saldo effettuato in tale anno, in quanto relativo ai redditi del 2001; all'importo risultante da tale operazione è stato sommato il saldo risultante dal rendiconto 2003, in quanto correlato ai redditi dell'anno 2002.
Altre operazioni di rettifica vengono effettuate escludendo, dagli incassi dell'esercizio, quelli relativi ai ruoli (in quanto afferenti ad esercizi pregressi, diversi dall'anno d'imposta considerato).
Inoltre, l'importo in questione viene decurtato dei versamenti di ritenute sul lavoro dipendente incassate a gennaio dell'anno di riferimento (in quanto relative al mese di dicembre dell'anno precedente) ed integrato delle ritenute del gennaio dell'anno successivo (in quanto relative al mese di dicembre dell'anno d'imposta).
Come si vede, questo insieme di operazioni serve ad individuare il gettito corrispondente alle dichiarazioni dei redditi nei quali i contribuenti hanno effettuato determinate scelte di destinazione.
Ciò detto, si sottolinea che tali modalità di calcolo sono conformi alla disposizione di cui al citato articolo 45, comma 7, della


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legge n. 448/1998 in quanto il calcolo viene operato sugli incassi in conto competenza del rendiconto, come la norma prescrive.
Inoltre, il fatto che detti incassi debbano risultare dal rendiconto generale dello Stato non comporta che questi debbano essere desunti dal rendiconto di un singolo anno; essi possono essere desunti anche da più esercizi (in questo caso, due), in quanto il rendiconto va inteso come documento che si riferisce a tutti gli esercizi finanziari trascorsi, ed è articolato di anno in anno.