IV Commissione - Resoconto di mercoledì 11 ottobre 2006


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 11 ottobre 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.15.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 11 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forcieri.

La seduta comincia alle 14.30.

Roberta PINOTTI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.


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5-00288 Zacchera ed altri: Fondi destinati alla sicurezza del personale impegnato in Afghanistan.

Filippo ASCIERTO (AN) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Filippo ASCIERTO (AN), nel prendere atto della risposta del Governo, ritiene che non sia stato sufficientemente chiarito quanta parte del fondo missioni internazionali sia destinato alla sicurezza del personale impegnato in Afghanistan.

5-00289 Bricolo e Caparini: Insediamento di una caserma degli alpini nelle province di Bergamo e Brescia.

Davide CAPARINI (LNP) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Davide CAPARINI (LNP) si dichiara soddisfatto per la risposta del Governo, in quanto manifesta il rinnovato impegno del Ministero della difesa ad individuare una sede idonea per il reparto degli Alpini che sarà insediato nelle province di Bergamo e Brescia. Considera tuttavia impropria l'impostazione della questione degli oneri prospettata dal Governo in quanto, a suo avviso, gli enti locali non dovrebbero farsi carico di opere che riguardano l'esercizio di funzioni dello Stato.

5-00290 Cossiga e Valentini: Fornitura alle Forze Armate italiane di dispositivi elettronici per interdire l'attivazione a distanza di ordigni.

Roberta PINOTTI, presidente, avverte che l'interrogazione in titolo è stata sottoscritta dal deputato Cicu.

Salvatore CICU (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Salvatore CICU (FI), nel prendere atto della risposta del Governo, giudica paradossale il fatto che, mentre le Forze Armate statunitensi si affidano ad una società italiana per la fornitura di prodotti ad alto contenuto tecnologico, il Ministero della difesa, per approvvigionarsi dei medesimi prodotti, effettui valutazioni comparative con prodotti realizzati da altre imprese.

5-00291 Rao ed altri: Possesso del patentino di bilinguismo da parte dei Carabinieri in servizio nella provincia di Bolzano.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Karl ZELLER (Misto-Min.ling) si dichiara non completamente soddisfatto della risposta del Governo, in quanto ritiene che la percentuale di appartenenti all'Arma dei Carabinieri in servizio nella provincia di Bolzano, in possesso del patentino di bilinguismo e titolari del prescritto titolo di studio sia molto bassa.

La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forcieri.

La seduta comincia alle 15.

Legge finanziaria per l'anno 2007.
C. 1746-bis Governo.


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Bilancio dello Stato dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009.
C. 1747 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero della difesa.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto rinviato nella seduta del 10 ottobre 2006.

Filippo ASCIERTO (AN) esprime preliminarmente l'auspicio che in Commissione Difesa si manifesti un impegno comune per modificare alcuni aspetti del disegno di legge finanziaria che riguardano il trattamento economico del personale militare. Ciò premesso, passando ad esaminare le singole disposizioni del disegno di legge finanziaria che si riferiscono alla Difesa, giudica velleitaria la disposizione di cui all'articolo 17, comma 2, lettera a) che prevede l'alienazione degli immobili della Difesa con un un introito per le casse dello Stato di 4 miliardi di euro negli anni 2007 e 2008, senza la previsione di alcun collegamento tra i fondi stanziati per la Difesa da altre disposizioni del disegno di legge finanziaria e l'introito stesso. Rammenta in proposito che i provvedimenti emanati in passato in relazione agli immobili della Difesa, nonostante destinassero i relativi introiti al finanziamento delle spese del Ministero della difesa, non hanno sortito alcun effetto, in quanto i vertici militari sono poco inclini a privarsi di beni che sono nella disponibilità del proprio dicastero. Considera pertanto irrealistico che una disposizione come quella inserita nella finanziaria che prevede l'alienazione degli immobili senza un ritorno diretto dei relativi introiti al Ministero della difesa possa dar luogo a maggiori entrate. Suggerisce pertanto di introdurre una modifica alla disposizione in esame nel senso di subordinare l'attribuzione al Ministero della difesa delle risorse stanziate dal disegno di legge finanziaria per l'anno 2008 alla positiva conclusione delle procedure di dismissione previste nell'anno 2007. Per quanto riguarda la riduzione generale degli organici del personale con funzioni di supporto di cui all'articolo 32, comma 1, lettera f), nel manifestare seria preoccupazione in proposito, ritiene che tale riduzione debba essere concordata molto attentamente con le organizzazioni sindacali.
Segnala altresì la disposizione di cui all'articolo 57, comma 1, che consente nel 2007 assunzioni di personale a tempo indeterminato nelle forze di Polizia fino ad un massimo di 1000 unità. Si tratta di un ammontare che, a suo avviso, è del tutto insufficiente se raffrontato, da un lato, al numero medio di pensionamenti che si verificano ogni anno, pari a circa a 3500 unità, e, dall'altro lato, al personale precario, come ad esempio gli Ufficiali dei Carabinieri in ferma prefissata, che sono in attesa di una doverosa stabilizzazione. Per effetto di questa disposizione si verrebbe quindi a determinare una notevole riduzione del personale in servizio che metterebbe a serio rischio l'ordine pubblico. Auspica quindi che le forze politiche di maggioranza e di opposizione in Commissione Difesa si facciano promotrici di un emendamento che elevi sensibilmente il numero massimo delle assunzioni. Per quanto riguarda il trattamento economico del personale militare, richiama l'attenzione sull'articolo 58 che prevede risorse per i rinnovi contrattuali delle Forze Armate e delle forze di Polizia per il biennio 2006-2007 pari a 304 milioni di euro per l'anno 2007 e a 805 milioni di euro a decorrere dall'anno 2008. Si tratta di stanziamenti, a suo avviso, del tutto insufficienti, ove si consideri che la legislazione vigente ha già stanziato per il medesimo periodo risorse per la sola vacanza contrattuale. Le risorse stanziate per l'anno 2007 dal disegno di legge finanziaria, quindi, ancorché aggiuntive, risultano irrisorie e andrebbero adeguate a quelle che lo stesso disegno di legge stanzia per l'anno 2008.


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Per quanto riguarda le perequazioni previste dall'articolo 64, comma 2, per il personale dirigente dei corpi di polizia e delle Forze Armate, ritiene che la disciplina introdotta presenti molte incongruenze foriere di contenziosi in sede giudiziaria. Infine, per quanto riguarda le missioni internazionali, pur giudicando positivamente lo stanziamento triennale previsto dall'articolo 188, raccomanda al Governo di assicurare pari dignità al personale a prescindere dalla missione in cui viene impiegato. Tutte le missioni infatti, a suo avviso, sono finalizzate al mantenimento della pace in ambito internazionale e devono essere pertanto considerate con la medesima attenzione.

Giuseppe COSSIGA (FI) ritiene che, al di là degli aspetti di dettaglio del disegno di legge finanziaria evidenziati nei precedenti interventi, sia necessario riflettere sulla complessiva situazione del bilancio della Difesa che non è affatto cambiata rispetto al passato perché era e rimane tragica. In particolare, osserva il rapporto del tutto squilibrato tra spese del personale e l'ammontare complessivo delle spese di esercizio e di investimento che ha superato il 70 per cento, a fronte di un rapporto ottimale che dovrebbe essere, come ha affermato lo stesso Ministro della difesa, intorno al 50 per cento. Ricorda come il Ministro della difesa nel corso della seduta di ieri si sia rallegrato per i risultati ottenuti con questa manovra finanziaria dal suo dicastero. A suo avviso, invece, i risultati ottenuti dal Ministero della Difesa sono così esigui da potersi considerare del tutto irrilevanti rispetto alla situazione passata. In particolare, ritiene che il «modello a 190 mila uomini» non sia più realistico in quanto, in assenza di interventi correttivi, per raggiungere un rapporto equilibrato sia all'interno delle dotazioni organiche delle Forze Armate, sia tra le spese del personale e le altre spese della Difesa dovrebbero passare diversi lustri.
Ritiene che la domanda a cui occorre dare al più presto una risposta adeguata riguarda il modello di Difesa che si intende realizzare e la compatibilità di quest'ultimo con le risorse economiche del Paese.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, nel corso della sua audizione tenutasi presso la Commissione Difesa il 27 settembre scorso, ha sostenuto la necessità di incrementare le risorse destinante alla Difesa tenuto conto del PIL, della popolazione residente e della comparazione tra le spese per la Difesa dell'Italia e quelle degli altri Paesi europei come la Gran Bretagna e la Francia. Questi raffronti sono però, a suo avviso, del tutto impropri in quanto i citati Paesi a differenza dell'Italia sono potenze nucleari, che siedono permanentemente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Tali raffronti quindi prescindono dalla situazione di contesto e dalla storia che insegna come negli ultimi sessanta anni l'Italia abbia fatto registrare una costante scarsità di risorse destinate alla Difesa. Alla luce di queste considerazioni, ritiene quindi che l'Italia debba rivedere i suoi impegni militari in relazione al concreto contesto economico, sociale e politico. A suo avviso, non ha senso lamentarsi perché le risorse destinate alla Difesa sono poche; il fatto è che le risorse sono spese male perché, non essendo proporzionate al modello di Difesa che teoricamente si vorrebbe realizzare, sono frutto di continui ripensamenti.

Pierfrancesco Emilio Romano GAMBA (AN), nell'associarsi alle considerazioni del deputato Cossiga, rileva preliminarmente come la situazione del bilancio della Difesa risulti estremamente delicata già da diversi anni. Sottolinea come, nella scorsa legislatura l'allora maggioranza non si sia sottratta dal formulare critiche verso le scelte di finanza pubblica che furono assunte dal Governo nei confronti della Difesa. Nella legislatura in corso, alla luce degli impegni gravosi a cui sono state chiamate negli ultimi mesi le Forze Armate sullo scenario, internazionale e dei dati confortanti sulla ripresa delle entrate erariali, era lecito invece aspettarsi un'inversione di tendenza. Sottolinea


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come, il Ministro Parisi si sia vantato nel corso della seduta di ieri per avere ottenuto un modesto incremento delle spese della Difesa di circa il 2 per cento, che compensa appena il tasso di inflazione, senza però considerare che il rapporto Difesa-PIL raggiunge appena lo 0,82 per cento. Sottolinea altresì come non vi sia alcun miglioramento né per le spese di esercizio e di investimento né per il personale militare per il quale non si intravede una possibile soluzione degli squilibri esistenti all'interno dei ruoli, visto che non sono state stanziate risorse per incentivare l'esodo dei sottoufficiali. Vi sono inoltre problemi di precariato irrisolti che riguardano non solo i Carabinieri, ma anche le Forze Armate e le altre forze di Polizia. Ritiene quindi che non vi siano motivi per potersi dichiarare parzialmente soddisfatti per il bilancio della Difesa, come ha fatto invece il Ministro Parisi, anche perché le risorse aggiuntive stanziate dalla finanziaria per programmi di spesa pluriennali non appaiono sufficienti a far fronte alle carenze di bilancio soprattutto nel settore strategico degli investimenti. Nonostante questo quadro preoccupante, tuttavia, una parte della maggioranza ritiene che le risorse assegnate alla Difesa debbano ulteriormente essere ridotte mediante, ad esempio, la soppressione del fondo missioni internazionali.

Andrea PAPINI (Ulivo) ritiene che il deputato Gamba nel corso del suo intervento, sia incorso, in buona fede, in un errore. Infatti l'incremento del 2 per cento delle risorse della Difesa è stato calcolato prescindendo dagli effetti della finanziaria, tenendo conto del solo quadro delle risorse delineato dal bilancio a legislazione vigente. Se si tiene conto invece anche delle risorse stanziate dalla finanziaria, si può constatare come il rapporto Difesa-PIL passi dallo 0,825 per cento allo 0,965 per cento. Ciò premesso, esprime quindi apprezzamento per il lavoro svolto dal Governo che si muove nella prospettiva di porre gradualmente rimedio, attraverso l'incremento delle spese di esercizio e di investimento, alle pesanti penalizzazioni subite dalla Difesa nella scorsa legislatura.
Per quanto riguarda le osservazioni svolte dal deputato Cossiga in merito al modello di Difesa, nel ricordare di avere posto specifici quesiti in proposito nel corso della recente audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, ritiene che sia opportuna una approfondita riflessione su questo tema in sede parlamentare.

Elettra DEIANA (RC-SE) ringrazia il deputato Papini per la chiarezza del suo intervento che ha messo in luce il significativo incremento delle spese militari che si realizza per effetto della manovra finanzaria. Si tratta di un incremento, a suo avviso, molto negativo, in quanto esso, a causa delle limitate risorse disponibili, penalizza altri settori ben più qualificanti dal punto di vista sociale. In proposito segnala come quota parte del TFR, cioè quota parte di risorse proprie dei lavoratori dipendenti, sia destinata al finanziamento della Difesa.
Con riferimento all'intervento del deputato Cossiga, che a suo avviso ha sollevato temi di prima grandezza che andrebbero adeguatamente approfonditi, osserva come negli ultimi anni, con il cambiamento del concetto di Difesa, si sia giunti a una sovradeterminazione del «Militare» in politica estera. Il profilo militare infatti è risultato soverchiante rispetto ad altri profili quali la diplomazia e le attività delle organizzazioni non governative che operano con finalità umanitarie a livello internazionale. Nell'osservare come tale modello di Difesa si sia affermato senza passare attraverso una seria discussione parlamentare, ricorda che esso è stato oggetto lo scorso anno di forti contrasti anche all'interno dei vertici delle Forze Armate. In particolare, rammenta la diversità di vedute tra l'allora Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale Fraticelli - che sosteneva la necessità di privilegiare nella destinazione delle risorse l'armamento leggero, più confacente alle esigenze operative


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delle Forze Armate nei teatri operativi internazionali, rispetto agli investimenti in armamenti pesanti - e il Capo di Stato Maggiore della Difesa.
In conclusione, ritiene che l'incremento delle spese per la Difesa determini un ulteriore onere a carico dei contribuenti per finalità che risultano difficilmente giustificabili agli occhi degli elettori.

Tana DE ZULUETA (Verdi), nel concordare con l'intervento del deputato Deiana, ritiene necessario che il Governo fornisca alcuni chiarimenti riguardo agli interventi previsti per la Difesa dal disegno di legge finanziaria. In particolare, dovrebbe essere chiarito se il fondo di cui all'articolo 113 abbia finalità di sostegno dell'economia o se, come sembra evincersi dall'intervento di ieri del Ministro della Difesa, abbia lo scopo di garantire l'assolvimento di debiti pregressi - presumibilmente derivanti dalla partecipazione ai programmi EUROFIGHTER e FREMM - che non sono stati onorati per effetto di precedenti tagli di bilancio e da cui potrebbero derivare azioni di responsabilità nei confronti dello Stato italiano.
Chiede inoltre chiarimenti in ordine agli effetti del discutibile e politicamente inopportuno legame esistente tra l'incremento delle spese di investimento della difesa e gli introiti derivanti dalle disposizioni sul TFR.
Per quanto riguarda invece la nuova procedura di autorizzazione delle missioni internazionali prevista dall'articolo 188, ritiene necessario che il Governo chiarisca con quale frequenza dovranno essere emanati gli atti di indirizzo parlamentare e in che cosa essa si differenzi dalla procedura prevista a legislazione vigente.
Per quanto concerne gli aspetti più strettamente contabili della manovra, ritiene altresì opportuni ulteriori chiarimenti in merito alle attività svolte dall'organizzazione ideografica internazionale (IHO) e dall'Istituto Nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN), che sono beneficiari di stanziamenti iscritti nella Tabella C del disegno di legge finanziaria.

Pierfrancesco Emilio Romano GAMBA (AN), nel replicare all'intervento del deputato Papini, osserva che il rapporto Difesa-PIL, tenuto conto degli effetti della finanziaria risulterebbe incrementato rispetto allo scorso anno dell'11,17 per cento. Si tratterebbe peraltro di un incremento in buona misura virtuale, in quanto una parte cospicua delle risorse stanziate dal disegno di legge finanziaria, come ha affermato lo stesso Ministro della difesa, essendo destinate al ripiano di debiti pregressi, non consentono di attivare nuovi interventi.

Roberta PINOTTI, presidente, ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti e di ordini del giorno relativi ai provvedimenti in oggetto, come convenuto nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è fissato per lunedì 16 ottobre 2006, alle ore 11.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 56 del 10 ottobre 2006:
a pagina 74, seconda colonna, alla trentasettesima e alla trentanovesima riga, sostituire la parola: «miliardi», con la seguente: «milioni»;
a pagina 82, prima colonna, alla quarantottesima riga, sopprimere la parola: «invece»;
a pagina 82, seconda colonna, alla seconda, terza, quarta e ventesima riga, sostituire la parola: «miliardi», con la seguente: «milioni»;


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a pagina 82, seconda colonna, alla settima riga, sostituire le parole: «(miliardi di euro) e esercizio (1.940 miliardi di euro)», con le seguenti: «(1.557 milioni di euro) e esercizio (1.940 milioni di euro)»;
a pagina 82, seconda colonna, alla nova riga, sostituire le parole da: «Se ci fossimo fermati a» con le seguenti: «Sulla base di»;
a pagina 83, prima colonna, alla quarantanovesima riga, sostituire la parola: «miliardi», con la seguente: «milioni»;
a pagina 83, seconda colonna, alla ottava, trentunesima e trentacinquesima riga, sostituire la parola: «miliardi», con la seguente: «milioni».