I Commissione - Resoconto di mercoledì 18 ottobre 2006

TESTO AGGIORNATO AL 25 OTTOBRE 2006


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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Mercoledì 18 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.

La seduta comincia alle 9.40.

DL 262/2006: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
C. 1750 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

Alessandro NACCARATO, relatore, illustra il contenuto del provvedimento in esame, le cui norme appaiono prevalentemente riconducibili alle materie «sistema tributario e contabile dello Stato» e «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali» che le lettere e) e g) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Rileva che le norme in esame intervengono altresì su una pluralità di settori normativi in parte riconducibili ad


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ambiti riservati alla potestà legislativa esclusiva dello Stato - quali «moneta; tutela del risparmio e dei mercati finanziari; tutela della concorrenza», «ordinamento civile», «norme generali sull'istruzione», «previdenza sociale», «dogane», «coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale», «opere dell'ingegno», «tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali», demandate alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettere e), l), n), o), q), r) e s), della Costituzione - e in parte a materie di competenza legislativa concorrente dello Stato e delle regioni di cui all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, quali le «dogane» «ordinamento sportivo» «coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario», «valorizzazione dei beni.
Si sofferma quindi sull'articolo 12, che reca la nuova disciplina relativa agli aggiornamenti tariffari del settore autostradale ed al rafforzamento dei poteri regolamentari dell'ANAS. In proposito esprime perplessità circa la ragionevolezza di tale articolo, che, incidendo su convenzioni già in essere, prevede l'automatica estinzione del rapporto concessorio in caso di dichiarazione da parte del concessionario di non voler aderire alla convenzione unica ovvero qualora tale convenzione non si perfezioni «per fatto imputabile al concessionario». Osserva in sostanza che il meccanismo configurato dall'articolo 12 del provvedimento in esame potrebbe ledere il legittimo affidamento del concessionario.

Angelo PIAZZA (RosanelPugno), con riferimento all'articolo 12 del provvedimento in esame, osserva preliminarmente la mancanza dei requisiti di necessità ed urgenza che ne giustificherebbero l'inserimento all'interno di un decreto-legge. Rileva inoltre che tale articolo arriva a prevedere, nei casi già evidenziati dal relatore, anche la estinzione della convenzione senza alcuna forma di indennizzo, che configura un meccanismo autoritativo, a suo avviso di dubbia costituzionalità. Conclude osservando che alcune disposizioni del provvedimento in oggetto sarebbero riconducibili a materie oggetto di competenza concorrente, per le quali la competenza legislativa dello Stato è limitata alla determinazione dei principi generali.

Gabriele BOSCETTO (FI) dichiara preliminarmente di condividere le osservazioni svolte dal deputato Piazza. In particolare ritiene che il parere del Comitato sul provvedimento in oggetto debba recare una condizione volta a prevedere l'espunzione dal testo dell'articolo 12, che ritiene non conforme ai principi costituzionali.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) dichiara la netta contrarietà del proprio gruppo sul provvedimento in esame, che ritiene presentare profili di incostituzionalità relativamente alle disposizioni recate dai Capi I e III. In particolare osserva che l'obiettivo di contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale, pur condivisibile in linea di principio, non può essere perseguito mediante strumenti che ledano i diritti costituzionali dei cittadini.

Alessandro NACCARATO (Ulivo), relatore, ribadisce la necessità di limitare l'approfondimento alla problematica recata dall'articolo 12, che è l'unico a presentare, a suo avviso, profili di dubbia costituzionalità.

Angelo PIAZZA (RosanelPugno) ritiene che sia opportuno prevedere nel parere una osservazione volta a segnalare la dubbia costituzionalità degli effetti di sostanziale retroattività recati dall'articolo 12 sui rapporti convenzionali in essere.

Riccardo MARONE, presidente, dopo avere osservato che la retroattività non costituisce un principio costituzionalmente tutelato, ritiene che l'articolo 12, pur incidendo su rapporti convenzionali in essere, spieghi effetto solo pro futuro, non presentando quindi carattere di retroattività.


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Gabriele BOSCETTO (FI) dichiara di apprezzare il lavoro svolto dal relatore ed i rilievi da questi formulati in ordine ai profili di problematica costituzionalità dell'articolo 12 del provvedimento in esame, rispetto ai quali ritiene che il parere debba contenere una condizione volta alla sua espunzione dal testo, avvertendo che altrimenti il voto del proprio gruppo sarà contrario.

Marco BOATO (Verdi) dichiara di condividere le osservazioni del presidente Marone e del relatore, ritenendo sufficiente la previsione di una osservazione in ordine all'articolo 12.

Alessandro NACCARATO (Ulivo), relatore, rivolto al deputato Boscetto, osserva che la previsione di una osservazione sia da preferire in quanto consente alle Commissioni di merito di riformulare il testo in modo più conforme ai contenuti della Costituzione.

Gabriele BOSCETTO (FI) ritiene che la previsione di una osservazione in luogo della condizione rappresenti solo una scelta di natura politica.

Angelo PIAZZA (RosanelPugno) dichiara di condividere le proposte del relatore e del deputato Boato, volte a prevedere una osservazione sui profili di dubbia costituzionalità dell'articolo 12. In proposito ribadisce le proprie perplessità in ordine alla natura sostanzialmente retroattiva della norma, che opera con riferimento a rapporti convenzionali in essere.

Gabriele BOSCETTO (FI) propone di inserire nell'osservazione il rilievo formulato dal deputato Piazza sulla retroattività dell'articolo 12.

Alessandro NACCARATO (Ulivo), relatore, alla luce del dibattito svoltosi presenta una proposta di parere favorevole con una osservazione volta a segnalare alle Commissioni di merito la dubbia ragionevolezza, in relazione ai principi recati dagli articoli 3 e 41 della Costituzione, sotto il profilo della tutela del legittimo affidamento del concessionario, dell'articolo 12 del provvedimento in esame che, incidendo su convenzione in essere, prevede l'automatica estinzione del rapporto concessorio in caso di dichiarazione da parte del concessionario di non voler aderire alla convenzione unica ovvero qualora tale convenzione non si perfezioni «per fatto imputabile al concessionario».

Il Comitato approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 1).

Sospensione dell'efficacia nonché modifiche di disposizioni in tema di ordinamento giudiziario.
C. 1780 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla Commissione II).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Riccardo MARONE, presidente, e relatore, illustra il contenuto del provvedimento in esame, osservando che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alla materia «giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale» che la lettera l) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Conclusivamente, presenta una proposta di parere favorevole.

Marco BOATO (Verdi) dichiara il proprio voto favorevole.

I deputati Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) e Gabriele BOSCETTO (FI) dichiarano il voto contrario dei propri gruppi.

Il Comitato approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 10.


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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 18 ottobre 2006.

Audizioni informali del Prof. Francesco Sabatini, della Prof.ssa Nicoletta Maraschio e del Prof. Vittorio Coletti, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 648 Angela Napoli e C. 1571 La Russa, recanti modifica all'articolo 12 della Costituzione concernente il riconoscimento della lingua italiana quale lingua ufficiale della Repubblica.

Le audizioni informali si sono svolte dalle 14.15 alle 15.45.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 18 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi.

La seduta comincia alle 15.45.

Sui lavori della Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, con riferimento al prosieguo dell'esame delle proposte di legge C. 24 ed abbinate, in materia di cittadinanza, segnala l'opportunità di prevedere, nella prossima seduta dedicata al loro esame, lo svolgimento da parte del relatore, di una relazione integrativa che tenga conto della proposta di legge presentata dal deputato Santelli, in fase di assegnazione, e di quella del deputato D'Alia, che ne ha preannunciato la presentazione.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) nel condividere la proposta del presidente Violante, fa presente l'opportunità di procedere all'abbinamento delle proposte di legge C. 908 e C. 909 del deputato Ferrigno, in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana ai connazionali residenti all'estero e ai loro discendenti, C. 1297 del deputato Ricardo Antonio Merlo, in materia di cittadinanza per nascita e C. 1693 del deputato Angeli in materia di riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana. Qualora si dovesse disporre tale abbinamento, infatti, si consentirebbe alla Commissione di svolgere un esame più compiuto ed approfondito della materia.

Luciano VIOLANTE, presidente, prende atto della proposta formulata dal deputato Bressa, relatore sul provvedimento e, constatato che non vi sono obiezioni, fa presente che a tale abbinamento si potrà procedere nella prossima seduta convocata per l'esame del provvedimento stesso.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni di attuazione della direttiva 2003/86/CE del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativa al diritto di ricongiungimento familiare.
Atto n. 18.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 5 ottobre 2006.

Italo BOCCHINO (AN) esprime, a nome del proprio gruppo, una posizione di netta contrarietà sullo schema in esame. Rileva che il Governo ha utilizzato lo strumento del recepimento della direttiva in oggetto al fine di apportare significative modifiche alla disciplina vigente in materia di immigrazione, anzichè presentare a tale scopo un apposito disegno di legge.
Con riferimento al merito dello schema in esame invita il rappresentante del Governo a fornire alla Commissione indicazioni circa il numero approssimativo di persone straniere che potrebbero far ingresso in Italia a seguito di domanda di ricongiungimento familiare. Fa presente inoltre l'esigenza di una attenta ponderazione delle conseguenze che possono derivare da un elevato afflusso di stranieri in Italia sul sistema sanitario nazionale e in generale sui servizi sociali.
Si sofferma quindi su alcuni elementi di criticità contenuti nello schema in


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esame, facendo presente, in primo luogo, che si opera un sostanziale allargamento della famiglia cui garantire il diritto al ricongiungimento, passando da quella nucleare ad una estesa agli ascendenti e si consente allo straniero di chiedere il ricongiungimento anche ai figli del coniuge anche se adottivi o sottoposti a tutela, senza tenere presente le deboli legislazioni di alcuni paesi che al riguardo prevedono procedure molto semplificate. Inoltre, con riferimento ai figli minori, osserva che lo schema non distingue tra minori e maggiori di dodici anni. Ritiene inoltre che si debba approfondire la problematica legata al ricongiungimento del coniuge, avendo riguardo al caso in cui il soggetto richiedente si trovi in una situazione di poligamia. Dichiara quindi di non condividere la previsione per la quale lo straniero che richiede il ricongiungimento deve dimostrare la disponibilità di un reddito minimo pari all'importo annuo dell'assegno sociale, o al suo doppio in caso di ricongiungimento di due o tre familiari, ritenendo che in questo modo si finisca per incrementare situazioni di disagio sociale difficilmente controllabili. Dichiara inoltre di non comprendere il meccanismo stabilito dallo schema sul procedimento amministrativo di concessione del ricongiungimento. In proposito osserva che mentre la direttiva prevede un termine massimo di 9 mesi prorogabili, lo schema stabilisce un termine di 90 giorni, trascorsi i quali opera il meccanismo del silenzio assenso, che, alla luce della complessità delle procedure e dell'elevato numero di domande, equivale ad un generale accoglimento delle stesse. Ribadisce la richiesta al rappresentante del Governo di fornire indicazioni sul presumibile numero di soggetti stranieri che potrebbero entrare nel territorio nazionale a seguito dell'emanazione del decreto legislativo. Dichiara infine la propria contrarietà sullo schema in esame non solo per come è stata recepita la direttiva, ma anche alla luce del fatto che la vigente legge in materia di immigrazione offre adeguate soluzioni a molti dei problemi da essa posti.

Luciano VIOLANTE, presidente, con riferimento all'osservazione del deputato Bocchino in ordine al requisito reddituale che lo straniero richiedente il ricongiungimento deve dimostrare, osserva che esso è sostanzialmente identico a quello già previsto nella legge «Bossi-Fini».

Roberto COTA (LNP) esprime a nome del proprio gruppo una posizione di netta contrarietà sullo schema in esame, osservando che esso va al di là dello spirito della direttiva di cui disciplina l'attuazione al fine di ampliare sensibilmente i flussi migratori in Italia. Ritiene trattarsi di una complessiva politica governativa in materia di immigrazione qualificata dall'obiettivo di capovolgere i principi ispiratori della vigente legge in materia di immigrazione, come dimostra lo schema in esame. Preannuncia, quindi, la presentazione di una proposta alternativa di parere.

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE) ritiene condivisibile la richiesta del deputato Bocchino sull'opportunità di acquisire elementi utili a valute l'impatto recato dagli immigrati sul sistema di welfare e su quello sanitario in particolare. Con riferimento allo schema in esame ritiene che esso sia caratterizzato dalla finalità di assicurare l'unità dei nuclei familiari anche se ritiene necessario un miglioramento del testo relativamente alla tempistica delle procedure amministrative di concessione del riconoscimento, che ritiene debbano essere più snelle. Per quanto concerne in fine il permesso di soggiorno rilasciato al familiare di un minore che si trovi nelle condizioni di cui all'articolo 31, comma 3, ritiene preferibile il mantenimento della disciplina vigente che fa riferimento all'interesse del minore e non a quello dell'assistenza.

Jole SANTELLI (FI) osserva preliminarmente che il diritto al ricongiungimento familiare è già riconosciuto dalla legge vigente in materia di immigrazione e che il Governo sta utilizzando il recepimento della direttiva in esame, che è un


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meccanismo che consente margini di discrezionalità decisionale, per perseguire l'obiettivo di consentire un sensibile ampliamento delle categorie di soggetti per i quali lo straniero legalmente residente in Italia può chiedere il ricongiungimento.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI, chiede al deputato Santelli di specificare in cosa consista il presunto ampliamento previsto dello schema di decreto legislativo delle categorie di soggetti per i quali lo straniero residente in Italia può chiedere il ricongiungimento.

Jole SANTELLI (FI), rispondendo alla richiesta del rappresentante del Governo, osserva che prevedere la possibilità che lo straniero chieda il ricongiungimento del coniuge, senza più la precisazione che non debba trattarsi di «coniuge non legalmente separato», come previsto dalla legge «Bossi-Fini», produce il rischio di ampliare il novero dei destinatari del ricongiungimento. Dichiara di condividere l'osservazione del deputato Bocchino volta a sottolineare come l'ampliamento del novero dei soggetti dei quali può chiedersi il ricongiungimento, quali ad esempio i familiari ascendenti, produrrà conseguenze problematiche sulla tenuta del sistema sanitario nazionale. Conclude dichiarando la propria contrarietà sullo schema in esame, che rappresenta l'attuazione di una scelta politica in materia di immigrazione non condivisibile.

Giorgio HOLZMANN (AN) si sofferma sul requisito dell'alloggio che il richiedente il ricongiungimento deve dimostrare di possedere, osservando come sul punto non esista uniformità tra la legislazione nazionale e quella di alcuni enti territoriali. Al riguardo osserva come l'applicazione dell'emanando decreto legislativo potrebbe consentire agli stranieri di scavalcare surrettiziamente cittadini italiani nelle graduatorie per l' assegnazione di alloggi pubblici, atteso che gli i requisiti minimi richiesti per la concessione del ricongiungimento sono spesso inferiori a quelli previsti per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica.

Sandro GOZI (Ulivo), relatore, osserva che lo scopo perseguito dal Governo con la predisposizione dello schema in esame è quello di consentire una valutazione della domanda di ricongiungimento prescindendo dalla appartenenza del soggetto per il quale essa viene presentata a categorie rigorosamente predeterminate. Si tratta di un meccanismo volto da un lato ad agevolare l'integrazione degli stranieri mediante una procedura semplificata e, dall'altro, a garantire sufficienti standard di sicurezza, per i quali in alcuni casi il Governo ha deciso di recare sostanziali modifiche alla legge «Bossi-Fini». Rivolto ai deputati di opposizione, osserva che la direttiva in questione è stata approvata nel 2003 dal Consiglio europeo, quando ad esso partecipavano rappresentanti del Governo della passata legislatura.
Con riferimento ai contenuti dello schema in esame, ritiene che la scelta di non distinguere, nell'ambito della categoria dei figli minori per i quali può chiedersi il ricongiungimento, tra maggiori e minori di dodici anni sia una facoltà prevista dalla direttiva in esame che il Governo, per le ragioni già evidenziate, non ha ritenuto di esercitare. Infine, con riferimento alla questione posta dal deputato Frias, ritiene utile acquisire l'orientamento del rappresentante del Governo.

Giacomo STUCCHI (LNP) fa presente che le direttive comunitarie consentono ampi margini di discrezionalità nel loro recepimento e, dunque, il fatto che nel corso della passata legislatura la direttiva in esame sia stata approvata, non comporta che la maggioranza pro tempore intendesse avvalersi di tutte le facoltà da essa previste; tra l'altro, rileva che nella scorsa legislatura in sede parlamentare erano stati previsti appositi principi e criteri direttivi per il recepimento della direttiva.

Jole SANTELLI (FI) osserva che l'approvazione di una direttiva comunitaria


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nell'ambito di un Consiglio europeo sta a significare il raggiungimento di una generale intesa sul principio di fondo, rimettendo tuttavia alla discrezionalità dei diversi Paesi la definizione delle modalità circa la sua attuazione. Con riferimento allo schema in esame dichiara di essere favorevole in ordine al principio del ricongiungimento, ma non condivide le modalità attuative contenute nello schema in esame.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI afferma che lo schema di decreto in esame recepisce integralmente lo spirito della direttiva, che era stata approvata in sede comunitaria nel corso della passata legislatura con la partecipazione di rappresentanti del Governo Berlusconi. Con riferimento alla questione sollevata dall'onorevole Frias fa presente che la legge vigente consente l'ingresso del genitore di un minore presente in Italia e bisognoso di assistenza senza riconoscere tuttavia a tale straniero il diritto di lavorare, finendo di fatto per rendere irregolare la sua presenza nello Stato. Nello schema di decreto legislativo si prevede invece che al familiare del minore bisognoso di cure sia rilasciato un permesso di assistenza che consente di svolgere l'attività lavorativa. Tale permesso non può essere comunque convertito in permesso per motivi di lavoro. Sottolinea quindi come molte delle critiche mosse da deputati di opposizione abbiano avuto ad oggetto disposizioni dello schema che riproducono il contenuto di norme presenti nel vigente testo unico, come modificato dalla legge «Bossi-Fini», quale ad esempio la mancata distinzione tra minori maggiori e minori di dodici anni per i quali può chiedersi il ricongiungimento, come pure il diritto del minore a chiedere il ricongiungimento al genitore naturale.
Fa presente che lo scopo perseguito dallo schema in esame è quello di predisporre una procedura snella, che assicuri efficaci politiche di unità e solidarietà familiare evitando casi di solitudine affettiva. Osserva inoltre che la modifica apportata alla legge «Bossi- Fini» relativamente al coniuge per il quale può chiedersi il ricongiungimento, che consiste nella soppressione dell'inciso «non legalmente separato», abbia solo carattere formale, atteso che l'istituto della separazione legale è tipico dell'ordinamento italiano, ma non contemplato da altri ordinamenti cui si fa riferimento. Infine evidenzia che anche nella vigente legge in materia di immigrazione è prevista la possibilità di ottenere il ricongiungimento per i familiari ascendenti, e che la riforma recata dallo schema in esame attenga solo a profili procedurali.

Sandro GOZI (Ulivo), relatore, presenta una proposta di parere favorevole.

Marco BOATO (Verdi) dichiara il proprio voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore, che ringrazia per il lavoro svolto, sottolineando al contempo il proficuo dibattito svoltosi in Commissione.
Ricorda che la legge comunitaria per il 2004, predisposta dal Governo nella scorsa legislatura, non prevedeva principi e criteri direttivi ai fini dell'attuazione della direttiva in esame, come invece affermato dal deputato Stucchi. Osserva inoltre che la proposta alternativa di parere, presentata dal deputato Cota, è volta a prevedere l'espunzione di tutte le innovazioni recate dallo schema alla vigente disciplina in materia di immigrazione, svuotando così di significato la stessa attuazione della direttiva. Ritiene infine che lo schema in esame consente una valutazione efficace delle domande di ricongiungimento.

Italo BOCCHINO (AN), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di rinviare alla prossima settimana la votazione sullo schema in esame, essendo la scadenza del termine per l'espressione del parere della Commissione fissata per il 29 ottobre. Ritiene che il Governo debba chiarire quali sono i suoi reali intendimenti sulla politica dell'immigrazione, ribadendo la richiesta che vengano forniti alla Commissione i dati sul numero presumibile di persone che potrebbero entrare in Italia ai sensi dell'emanando decreto legislativo.


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Il sottosegretario Marcella LUCIDI ritiene che il dato richiesto dal deputato Bocchino non possa essere fornito dal Governo alla luce dell'impossibilità di conoscere gli effettivi rapporti di parentela delle persone che potrebbero formulare richieste di ricongiungimento.

Luciano VIOLANTE, presidente, con riferimento alla richiesta di rinvio formulata dal deputato Bocchino fa presente che la prassi parlamentare prevede che la fase delle dichiarazioni di voto non sia disgiunta dalla votazione.

Marco BOATO (Verdi) ricorda che, in occasione dell'esame dello schema di decreto in materia di programmazione aggiuntiva dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato per l'anno 2006, è stato consentito un ampliamento del dibattito per favorire la partecipazione allo stesso dei deputati di opposizione anche non componenti della I Commissione, in una seduta riservata appositamente all'esame di tale schema. Ritiene che i deputati interessati all'esame di provvedimenti in discussione presso altre Commissioni abbiano l'onere di partecipare alle relative sedute. Reputa pertanto che la richiesta del deputato Bocchino celi un intento ostruzionistico.

Jole SANTELLI (FI), dopo aver ringraziato il rappresentante del Governo per la completezza delle risposte fornite, ritiene che la richiesta del deputato Bocchino di rinviare la votazione sulla proposta di parere si giustifichi alla luce del fatto che molti deputati interessati ad intervenire sul provvedimento in titolo sono impegnati nell'esame del disegno di legge finanziaria e non rechi intenzioni ostruzionistiche. Con riferimento al tema della poligamia, osserva che, già in base alla normativa vigente, alcune domande volte al ricongiungimento ad una pluralità di coniugi sono state respinte in quanto ritenute contrarie all'ordine pubblico ed al buon costume.

Roberto COTA (LNP) si associa alla richiesta del deputato Bocchino di rinviare la votazione alla prossima settimana, ritenendo che la fase delle dichiarazioni di voto possa svolgersi anche in sedute diverse. Al riguardo rileva che, se si accedesse alla proposta di rinviare la votazione, il Governo avrebbe sufficiente tempo per reperire le informazioni richieste dallo stesso deputato Bocchino in ordine al numero di soggetti che entrerebbero in Italia a seguito dell'emanazione del decreto legislativo in questione. Ritiene oltretutto che tali informazioni sono necessarie per il Governo al fine di orientare opportunamente le proprie scelte in materia di immigrazione.

Olga D'ANTONA (Ulivo) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, che ringrazia, insieme al rappresentante del Governo, per il lavoro svolto. Ritiene che favorire i ricongiungimenti familiari non rappresenta soltanto una conquista di civiltà, ma aiuta a contenere il sovraffollamento delle strutture ospedaliere grazie all'attività svolta dai lavoratori stranieri impegnati nell'assistenza di cittadini italiani.

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE) annuncia il voto favorevole del proprio gruppo. Nel ringraziare il rappresentante del Governo per le risposte fornite, ribadisce la necessità di perseguire politiche volte ad assicurare l'effettivo riconoscimento dei diritti degli immigrati.

Khaled Fouad ALLAM (Ulivo), dopo aver osservato che la materia dell'immigrazione rappresenta un delicato snodo di tutte le politiche nazionali, osserva che in materia i dati statistici non assumono importanza prioritaria rispetto al perseguimento dell'obiettivo dell'integrazione sociale.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sullo schema in esame, che ritiene un provvedimento volto a migliorare il livello di civiltà nel Paese.


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Luciano VIOLANTE, presidente, pone in votazione la proposta di parere favorevole del relatore, avvertendo che se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa presentata dal deputato Cota (vedi allegato 3), mentre, se risulterà respinta, sarà messa in votazione la proposta alternativa del deputato Cota.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 4).

La seduta termina alle 17.20.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativo allo status dei cittadini dei Paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo.
Atto n. 19.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 62 del 17 ottobre 2006, a pagina 31, ventiduesima riga, e a pagina 41, prima colonna, ventisettesima riga, deve leggersi: «(Esame e conclusione)» in luogo di «(Esame e rinvio). A pagina 34, prima colonna, prima e undicesima riga, sempre a pagina 34, seconda colonna, sesta riga, a pagina 36, tredicesima, diciassettesima e ventitreesima riga, a pagina 37, seconda colonna, ventiseiesima riga, a pagina 38, prima colonna, ventottesima riga, sempre a pagina 38, seconda colonna, quattordicesima e trentatreesima riga, a pagina 40, prima colonna, quarta riga, e a pagina 41, prima colonna, quintultima riga, deve leggersi: «Gianpiero D'Alia» in luogo di: «Giampiero D'Alia».
A pagina 40, seconda colonna, venticinquesima riga, deve leggersi: «Gianpiero D'ALIA (UDC)» in luogo di: «D'Alia».
A pagina 43, seconda colonna, sesta riga, deve leggersi: «le parole:, salvaguardando la» in luogo di: «le parole: , salvaguardando in ogni caso la».
A pagina 44, seconda colonna, quartultima riga, dopo le parole: «1746-bis/I/32.1 (nuova formulazione), sono aggiunte le seguenti parole: «Giovanardi, D'Alia».