V Commissione - Resoconto di sabato 4 novembre 2006

TESTO AGGIORNATO ALL'8 NOVEMBRE 2006


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Sabato 4 novembre 2006.

L'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi si è riunito dalle 8.30 alle 8.40.

SEDE REFERENTE

Sabato 4 novembre 2006. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi e Nicola Sartor e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Giampaolo D'Andrea.

La seduta comincia alle 14.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
C. 1746-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009.
C. 1747 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dei disegni di legge in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta notturna di ieri.

Lino DUILIO, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito chiuso per la trasmissione audiovisiva dei lavori della Commissione.

Giorgio LA MALFA (Misto), non comprendendo le ragioni del grave ritardo dell'orario di inizio della seduta di oggi, chiede alla Presidenza di fornire con sollecitudine informazioni al riguardo.

Lino DUILIO, presidente, in relazione a quanto richiesto dal deputato La Malfa, rileva che il ritardo è da attribuire ad incontri informali dei gruppi che sono ancora in corso e che dovrebbero concludersi


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al più presto. Avverte quindi che la Commissione proseguirà il proprio lavoro con l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 8, 9, 10, 129 e 130 del disegno di legge finanziaria per il 2007.
Dopo avere dato conto delle sostituzioni, avverte che, con riferimento alle proposte emendative riferite al disegno di legge di bilancio 2007-2009, per quanto riguarda i profili di copertura, sono stati dichiarati estranei gli emendamenti volti a modificare gli importi iscritti con riferimento a stanziamenti di unità previsionali di base il cui importo sia interamente determinato da fattori legislativi o si riferisca a spese qualificate come obbligatorie. Alla luce di tali criteri, sono inammissibili i seguenti emendamenti: Tab. 2.2 Cirielli, Tab. 5.2 Cirielli, e Tab. 6.2 D'Elpidio, i quali recano modifiche ad unità previsionali di base del Ministero dell'economia e delle finanze, del Ministero della giustizia, e del Ministero degli affari esteri che risultano interamente determinate da fattore legislativo. Risulta inoltre inammissibile per carenza di compensazione l'emendamento Tab. 4.1 Delbono che prevede un incremento dell'unità previsionale di base 9.1.2.2. del Ministero del lavoro senza prevedere contestualmente alcuna copertura finanziaria. Risultano, inoltre, irriferibili gli emendamenti Tab.6.1 Narducci e Tab. 19.3 della X Commissione, i quali propongono modifiche a capitoli e non alle unità previsionali di base che costituiscono l'oggetto dell'approvazione parlamentare, nonché l'emendamento Tab. 2.1 Cirielli che si riferisce al titolo di spesa senza indicare l'unità previsionale di base, a cui si intende apportare la variazione.
Avverte inoltre che risultano inammissibili per estraneità di materia l'articolo aggiuntivo 64.017 del Governo, recante l'interpretazione autentica di disposizioni sul trattamento degli ufficiali delle Forze armate collocati in aspettativa per riduzione dei quadri; l'emendamento 66.238 del relatore (identico all'emendamento Crisafulli 66.10, già dichiarato inammissibile) volto ad includere nel piano triennale per l'assunzione di docenti delle scuole i docenti dei licei linguistici provinciali paritari; l'articolo aggiuntivo 68.09 del Governo, che finanzia la Scuola per l'Europa in Parma; l'articolo aggiuntivo 89.019 del Governo, che interviene in materia di legittimazione passiva per le azioni giudiziarie riguardanti i debiti posti a carico della gestione liquidatoria del Policlinico Umberto I; la disposizione potrebbe fra l'altro risultare lesiva del principio costituzionale che tutela il diritto di agire in giudizio; l'articolo aggiuntivo 122.019 del Governo, volto a ridurre le sanzioni amministrative per l'abusiva o irregolare fornitura dei servizi di comunicazione nei confronti dei soggetti esercenti radiodiffusioni in ambito locale; l'emendamento 129.14 del Governo, che modifica la composizione del Comitato per gli interventi volti alla salvaguardia di Venezia; l'emendamento 138.19 del relatore, limitatamente al comma 1-quater (identico all'articolo aggiuntivo Raiti 178.02, già dichiarato inammissibile), che autorizza la regione siciliana a trasformare in contratti a tempo indeterminato i rapporti in essere con personale addetto alla protezione civile proveniente da taluni organismi di diritto pubblico; l'articolo aggiuntivo 181.06 del Governo limitatamente al comma 1, che esclude i titoli di Stato dal potere di valutazione della CONSOB relativamente alla quotazione in mercati regolamentati; l'emendamento 187.013 del relatore, che autorizza una spesa annua per la manutenzione della rete di comunicazione cifrata dell'Autorità nazionale di pubblica sicurezza; l'emendamento 209.10 del Governo, che abilita gli avvocati e i procuratori dello Stato a eseguire la notificazione di atti civili, amministrativi e stragiudiziali; l'articolo aggiuntivo 209.011 del Governo, che istituisce una Commissione per il patrocinio a spese dello Stato presso gli organi della giurisdizione amministrativa; l'articolo aggiuntivo 213.07 del relatore (identico all'articolo aggiuntivo Maran 213.01, già dichiarato inammissibile) che proroga fino a tutto il 2009


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le misure a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.
Avverte, infine, che sono state presentate ulteriori proposte emendative (vedi allegato 1). In particolare, il subemendamento Quartiani 0.27.16.1 risulta inammissibile in quanto inteso a sostituire interamente il comma 1 dell'articolo 27 del disegno di legge, senza connessione con il contenuto dell'emendamento al quale accede, volto invece a introdurvi un ulteriore comma e a modificarne conseguentemente la rubrica.
Risultano inammissibili per carenza di compensazione gli emendamenti 32.59, 88.189, 152.146 del Governo; gli emendamenti 20.291, 30.68, 134.17, 138.19, 187.011 del Relatore; i subemendamenti 0.3.141.1, 0.3.141.4, 0.84.66.1, 0.129.015.1, 0.54.3.3, 0.54.3.4, 0.84.66.5 e 0.84.66.6. Risulta invece ammissibile l'emendamento 58.44 del Governo nel testo riformulato, in quanto la nuova formulazione appare suscettibile di far venire meno i rischi segnalati con riferimento al precedente testo, offrendo adeguate garanzie di sostenibilità finanziaria dei contratti da stipulare. Con riferimento all'emendamento 66.236 del Relatore, su cui si era riservato la pronuncia di ammissibilità, segnala che lo stesso sostituisce la clausola di salvaguardia di cui all'articolo 67 con una procedura che garantisce il controllo parlamentare ai fini del rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione: l'attuale formulazione dell'articolo 67 potrebbe apparire di contenuto più stringente in quanto prevede una riduzione automatica degli stanziamenti in caso di mancato conseguimento degli effetti di risparmio. L'accertamento delle minori economie può peraltro avvenire solo a consuntivo; di conseguenza potrebbe risultare di non certa praticabilità sul piano dell'effettivo conseguimento degli effetti attesi. La procedura di controllo parlamentare consente invece una verifica ex ante sul conseguimento degli effetti previsti dall'articolo 66 e appare conseguentemente idonea a garantire una maggiore efficacia ai fini del monitoraggio degli effetti di spesa e di risparmio ascrivibili all'articolo 66. La procedura indicata ripete l'esperienza di precedenti provvedimenti, che si è rivelata efficace sul piano del rispetto del principio costituzionale di copertura finanziaria delle leggi, dato che in numerosi casi è stata inibita l'adozione di provvedimenti sprovvisti della necessaria copertura. Alla luce di questi elementi, ritiene di poter sciogliere la riserva nel senso di ammettere l'emendamento, salvo che il Governo non fornisca ulteriori elementi in senso contrario. Da ultimo segnala che l'articolo aggiuntivo 184.01 Antonio Pepe, recante disposizioni in materia di apertura delle conservatorie, è da ritenersi inammissibile per estraneità di materia.
Avverte, inoltre, che è in distribuzione un elenco in cui si dà conto, a seguito di correzioni materiali, della valutazione di ammissibilità di emendamenti ed articoli aggiuntivi di contenuto analogo a proposte emendative già valutate (vedi allegato 2).

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) chiede chiarimenti in ordine alla disponibilità dei fascicoli contenenti i testi degli emendamenti testé dichiarati inammissibili.

Lino DUILIO, presidente, nel riferire che i materiali sulle proposte emendative inammissibili sono in distribuzione, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.30, riprende alle 14.55.

Lino DUILIO presidente, comunica che è necessario un ulteriore breve rinvio dei lavori della Commissione.

Pietro ARMANI (AN) ritiene inaccettabile il continuo rinvio dei lavori della Commissione.

Giorgio LA MALFA (Misto) chiede di conoscere i motivi per i quali non si possono riprendere i lavori della Commissione,


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stigmatizzando l'atteggiamento della maggioranza che dilata i tempi previsti dalla discussione della manovra finanziaria da parte della Conferenza dei capigruppo e dal regolamento. Tale dilatazione dei tempi appare anomala, in quanto di solito l'ostruzionismo è un'attività ad appannaggio dell'opposizione.

Alberto GIORGETTI (AN) non ritiene corretto che la maggioranza presenti emendamenti poco prima della chiusura dei lavori della Commissione, determinando di fatto un'inevitabile slittamento dei tempi previsti per la conclusione dei lavori da parte della Commissione. Dichiara la propria indisponibilità a farsi carico dei problemi interni alla maggioranza che bloccano i lavori.

Massimo GARAVAGLIA (LNP), pur ringraziando il presidente per la sensibilità dimostrata e per le informazioni fornite, evidenzia come non si possa accusare l'opposizione di fare ostruzionismo.

Guido CROSETTO (FI) non condivide l'impostazione data alla discussione della manovra finanziaria ed in particolare l'elevato numero di emendamenti presentati dal relatore e dal Governo, sottolineando altresì come tale impostazione non abbia consentito un dibattito in Commissione che, fino ad ora, ha svolto un numero di votazioni (appena venticinque) di gran lunga inferiore rispetto a quelle effettuate nel corso della scorsa legislatura.
Sottolinea, inoltre, che la continua presentazione di emendamenti da parte del relatore e del Governo mira a far slittare i tempi di lavoro previsti per l'Aula, ribadendo che l'opposizione aveva dato la propria disponibilità a lavorare nelle giornate di sabato e domenica proprio al fine di evitare ciò.

Ettore PERETTI (UDC) contesta il procedimento seguito, in quanto la procedura parlamentare prevede la discussione e la votazione su un argomento, mentre nel caso di specie non vi è stata né discussione né votazione. Rileva che il numero delle votazioni eseguite appare essere troppo esiguo. È pertanto inopportuna la presentazione di una mole così ingente di emendamenti e invitando il Presidente ad assumere una posizione sulla questione in discussione.

Gianfranco CONTE (FI) chiede al Presidente di fissare i tempi per la presentazione di sub-emendamenti agli emendamenti del relatore e del Governo.

Michele VENTURA (Ulivo), relatore per il disegno di legge finanziaria, ritiene di non poter in alcun modo contraddire i deputati dell'opposizione, essendo incontestabile che i lavori della Commissione sono di fatto bloccati da un incontro che è in corso ormai da ore. Nel ritenere che la seduta non possa subire nuovi ritardi per non mancare ulteriormente di rispetto a tutti i commissari, sottolinea che debbono essere tratte le conseguenze di quanto sta accadendo.

Lino DUILIO, presidente, si associa alle parole espresse dal relatore.

Giorgio LA MALFA (Misto), nell'apprezzare il relatore non solo per il lavoro da lui svolto ma anche per la sensibilità manifestata in questa circostanza, rileva la necessità che la Commissione riceva chiarimenti formali sulle ragioni della presente situazione.

Lino DUILIO, presidente, nel ringraziare il deputato Conte per le sue segnalazioni, avverte che il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti del Governo e del relatore è fissato alle 16.30 in modo da consentire un dignitoso completamento dei lavori entro i tempi previsti. Per quanto riguarda l'organizzazione dei lavori, ritiene che la Commissione potrebbe proseguire con l'esame delle sole proposte emendative presentate dall'opposizione. In generale, rileva che non si può non prendere atto della precarietà di un equilibrio politico che rinvia ad una particolare


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condizione del Paese e dell'attuale maggioranza di Governo. Ritiene quindi doveroso rappresentare l'attuale situazione alla Presidenza della Camera al fine di segnalare il disappunto della Commissione e scongiurare che simili circostanze si possano verificare in futuro. Senza entrare in considerazioni relative ad episodi analoghi, anche risalenti a legislature anteriori alla precedente, ritiene che la grave situazione che si è verificata sia il segno di una logica in cui, rispetto al versante istituzionale, fanno premio gli equilibri politici.

Ettore PERETTI (UDC), intervenendo sull'organizzazione dei lavori della Commissione, avanza una richiesta di sospensione della seduta in attesa di poter conoscere gli orientamenti della Presidenza della Camera, secondo quanto prospettato dal presidente.

Gianfranco CONTE (FI), considerato che le proposte emendative del relatore e del Governo sono pervenute senza ordine e «alla spicciolata», rappresenta l'esigenza che la presidenza della Commissione venga incontro alle esigenze dei gruppi e segnali in modo univoco le singole proposte emendative e i tempi per la presentazione dei subemendamenti.

Giorgio LA MALFA (Misto) svolge alcune riflessioni rilevando che la legge finanziaria costituisce un documento fondamentale che reca in sé l'essenza del rapporto fiduciario tra Governo e Parlamento ed ha quindi natura obbligatoria. Osserva che l'iter di esame del disegno di legge finanziaria per il 2007 ha invece assunto i connotati di una sorta di «lavoro in progressione» che, alla luce della presentazione di ben 175 emendamenti da parte del Governo su un totale di 217 articoli del provvedimento, ne ha comportato di fatto una completa riscrittura del testo. Tale circostanza è da considerare la prova di una crisi politica e non di una semplice contingenza, legata ad un ritardo nell'organizzazione dei tempi di lavoro. Appare, a suo avviso, evidente che il Governo Prodi non è in grado di rispettare i tempi stabiliti per la presentazione e la conclusione dell'esame della legge finanziaria e che i lavori della Commissione sono pertanto divenuti impossibili. Sottolinea che la sola presentazione, all'inizio della presente seduta, di 78 ulteriori proposte emendative del Governo costituisce l'ulteriore conferma di tale stato di cose. La necessità di rinviare l'esame di tali proposte presso l'Assemblea, assodata l'impossibilità di completare il lavoro di esame nel poco tempo rimasto, segnala che per il 2007 il disegno di legge finanziaria non è stato esaminato dalla V Commissione. Nella mancanza di una maggioranza parlamentare che sostenga il Governo, ritiene che il Ministro dell'economia e delle finanze dovrebbe al più presto venire in Parlamento a fornire adeguati chiarimenti. In conclusione, ritiene che la situazione sia ben più grave di quanto prospettato dal presidente e dal relatore.

Alberto GIORGETTI (AN) si associa, anche a nome del suo gruppo, a quanto testé osservato dal deputato La Malfa: le proposte emendative presentate dal relatore e dal Governo trattano aspetti qualificanti per la vita del Paese e, in considerazione dell'oggettiva complessità anche sul piano tecnico e pur in presenza della buona volontà politica da parte dell'opposizione, richiederebbero comunque tempi di approfondimento maggiori di quelli disponibili. Formula pertanto la proposta che il relatore e il Governo ritirino tutti gli emendamenti presentati da ultimo in Commissione al fine di esaminarli presso l'Assemblea, considerato che la sede della V Commissione non è più in grado di offrire le garanzie di certezza e di rispetto delle regole di cui l'Assemblea può invece ancora disporre. Rileva inoltre che, nella situazione che si è determinata, appare sempre più evidente la tendenza ad uno scarso controllo sui saldi di finanza pubblica e che pertanto occorre che il Governo predisponga al più presto una relazione tecnica che faccia il punto in


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merito. Esprime, infine, apprezzamento per l'atteggiamento manifestato dal presidente e dal relatore rispetto ad una situazione inaccettabile.

Massimo GARAVAGLIA (LNP), nell'associarsi a quanto considerato dai deputati finora intervenuti, dichiara che il suo gruppo prende atto della manifesta impossibilità di procedere oltre nell'esame del provvedimento. Ritiene infatti che non vi siano le condizioni per valutare in modo serio proposte emendative che, in taluni casi, implicano consistenti misure di copertura. Rileva dunque che l'unica soluzione praticabile sia il ritiro di tutte le proposte emendative in vista di un loro esame in Assemblea.

Guido CROSETTO (FI), richiamando gli argomenti segnalati dai deputati Giorgetti e Garavaglia, sottolinea che la sommatoria delle proposte emendative presentate dal Governo e dal relatore implica un aumento di spesa pari a 4 miliardi e 700 milioni. Al riguardo, ritiene che le preoccupazioni siano ulteriori rispetto a quelle già evidenziate dal deputato La Malfa. Segnala, infatti, che talune proposte emendative recano l'indicazione del mittente e sono palesemente ad personam: tale circostanza induce a ritenere che la maggior parte delle proposte abbia natura particolaristica.

Nicola ROSSI (Ulivo), richiamandosi alla tutela della dignità che la Commissione, ritiene che proseguire i lavori non condurrebbe ad alcun risultato e che pertanto sia opportuno che si proceda a deliberare il mandato al relatore per riferire in Assemblea, rinviando a tale sede l'esame di tutte le proposte emendative, ivi incluse quelle del relatore e del Governo.

Ettore PERETTI (UDC) ricorda alla presidenza la propria richiesta di sospensione dei lavori in attesa di conoscere gli orientamenti della Presidenza della Camera.

Lino DUILIO, presidente, pur nel rilevare l'andamento «torrentizio» delle proposte emendative, sottolinea che nel corso della presente seduta sono state comunque presentate soltanto poche nuove proposte - una delle quali, l'articolo aggiuntivo del relatore 204.07, risulta peraltro ritirata - e che pertanto il termine per la presentazione dei subemendamenti, fissato alle 16.30, appare congruo. Nel richiamare quanto già osservato sulle responsabilità della situazione presente e circa la propria intenzione di rappresentare al Presidente della Camera la questione, ritiene che il criterio della correttezza dovrebbe indurre a non enfatizzare lo stato delle cose, come se esso rappresentasse un unicum nella storia del Paese. Al riguardo ricorda che, in occasione dell'esame del cosiddetto «decreto Bersani» e soprattutto di precedenti disegni di legge finanziaria nel corso della XIV legislatura, si sono verificate circostanze analoghe sul piano istituzionale. Precisa che tale citazione non è in alcun modo da intendere come una giustificazione. Di conseguenza, prospetta l'alternativa che la Commissione proceda alla deliberazione sul mandato al relatore a riferire presso l'Assemblea sul testo come risultante dagli emendamenti approvati oppure all'esame di alcune proposte emendative segnalate anche dai gruppi di opposizione. In ordine a tale opzione ritiene di potersi rimettere alle valutazioni della Commissione.

Marino ZORZATO (FI) fa presente che nella giornata di oggi il Governo ha presentato ulteriori emendamenti che sono stati messi in distribuzione solamente alle ore 12. Rileva quindi che esistono due distinte proposte in merito alle prosecuzione dei lavori della Commissione, una dell'onorevole Rossi che chiede di porre in votazione immediatamente il mandato al relatore e una dell'onorevole Peretti che chiede, invece, di proseguire i lavori, ferma restando la necessità di esporre al Presidente della Camera la situazione creatasi durante lo svolgimento dei lavori in Commissione.


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Lino DUILIO (Ulivo), presidente, ricorda che gli emendamenti del Governo sono stati presentati questa notte e che taluni disguidi potrebbero quindi essersi verificati nella distribuzione dei fascicoli, sottolineando comunque come, a suo avviso, vi siano le condizioni per continuare la discussione.

Gianfranco CONTE (FI) contesta la ricostruzione in base alla quale gli emendamenti del Governo sarebbero stati presentati e distribuiti nella giornata di ieri, rilevando come i gruppi di opposizione ne siano comunque venuti a conoscenza solo nella mattinata di oggi.

Lino DUILIO (Ulivo) presidente, prende atto del fatto che, essendo stati gli emendamenti del Governo presentati nella notte, alcuni deputati possano non esserne stati a conoscenza.

Alberto GIORGETTI (AN) non ritiene possibile fare accostamenti tra la situazione verificatasi durante la discussione di questa finanziaria e le situazioni ricordate dal Presidente relative alle scorse finanziarie, in quanto in queste ultime il testo approvato dall'aula, per quanto accorpato in pochi articoli su cui il Governo aveva posto la fiducia, corrispondeva di fatto a quello approvato dalla Commissione Bilancio, dove si era potuta svolgere un dibattito serio e approfondito.
Per quel che riguarda gli ultimi emendamenti presentati dal Governo, ritiene che gli stessi non siano stati presentati nella giornata di ieri, ricordando altresì che se così fosse stato avrebbe già dovuto esserci la valutazione di ammissibilità degli emendamenti in questione.
Non condivide la proposta di votare il mandato al relatore perché in tal modo si consentirebbe al Governo di presentare in aula emendamenti non subemendabili. Chiede quindi il ritiro da parte del Governo e del relatore degli emendamenti presentati, sottolineando peraltro che il lavoro svolto dalla Commissione è un lavoro di pregevole qualità e che ha riguardato una materia importante quale il patto di stabilità interna. Ribadisce comunque che le difficoltà nello svolgimento dei lavori dipendono esclusivamente da problemi interni alla maggioranza, dato che sono state svolte solamente venticinque votazioni. Manifesta comunque la propria disponibilità a votare fino alle ore diciotto gli emendamenti selezionati.

Andrea RICCI (RC-SE) ritiene che l'unica soluzione possibile sia quella di votare il mandato al relatore, a condizione che sia il relatore che il Governo acconsentano a ritirare i propri emendamenti, precisando peraltro che le cause per il caotico svolgimento dei lavori siano da attribuire a tutte le parti politiche.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) rileva che fino a questa mattina non era disponibile il fascicolo dei nuovi emendamenti del Governo. Ritiene condivisibile la proposta di procedere a votare il mandato a riferire al relatore a condizione, tuttavia, che il relatore e il Governo ritirino i propri emendamenti.

Guido CROSETTO (FI) dichiara, a nome del suo gruppo, di essere favorevole alla votazione immediata del mandato al relatore di riferire in aula, ritenendo peraltro necessario che il Governo ed il relatore ritirino gli emendamenti.

Maria Teresa ARMOSINO (FI) stigmatizza la procedura seguita nello svolgimento dei lavori, esprimendo la convinzione che la discussione effettuata nella scorsa notte relativamente all'emendamento del relatore sugli italiani all'estero sia servita solamente a coprire la mancanza di una precisa unità di intenti all'interno della maggioranza per quel che riguarda le questioni da affrontare nell'ambito dei lavori della Commissione Bilancio, ricordando altresì che ieri sera la Commissione si era impegnata a discutere su due argomenti fondamentali, quali la tassa di soggiorno e il ticket in materia sanitaria, e che questi temi non sono stati di fatto affrontati a causa della mancanza


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di un progetto unitario all'interno della maggioranza medesima.
Reputa quindi grave che la maggioranza non abbia ancora deciso quali debbano essere i contenuti della più importante legge dello Stato, ribadendo l'opportunità di rappresentare al Presidente della Camera le situazioni verificatasi durante lo svolgimento dei lavori in Commissione Bilancio. Si dichiara infine favorevole alla proposta di conferire immediatamente il mandato al relatore di riferire in aula.

Pietro ARMANI (AN) ritiene estremamente grave che nel momento in cui una delegazione del Fondo monetario internazionale si trova in Italia per valutare la situazione dei conti pubblici italiani, la Commissione Bilancio non riesca a svolgere in modo ordinato un lavoro fondamentale nell'ambito dei temi affrontati dall'Istituto.

Maria LEDDI MAIOLA (Ulivo), constatata la situazione che si è venuta a determinare, ritiene che sia opportuno deliberare il mandato al relatore. Precisa peraltro che occorre sottolineare la serietà dell'esame svolto in Commissione. Osserva che si tratta di un provvedimento complesso, che implica inevitabilmente revisioni e correzioni, per quanto possano essere suscettibili di qualche critica le modalità adottate dal Governo per la presentazione dei propri emendamenti. In ogni caso, ritiene che non si debbano fare drammatizzazioni eccessive. Le modifiche che sono apportate alla finanziaria nel corso dell'esame parlamentare devono essere giudicate in modo positivo, dal momento che dimostrano l'impegno del Parlamento e del Governo per migliorare il testo. Auspica pertanto che, concluso l'esame in Commissione, tale impegno possa proseguire in Assemblea. Ribadisce comunque la presenza attiva e la volontà della maggioranza di giungere all'approvazione di un testo che risulti quanto più possibile efficace per promuovere la ripresa dell'economia del Paese. In conclusione invita il presidente, a nome del proprio gruppo, a porre in votazione il mandato al relatore.

Ettore PERETTI (UDC) rileva che non sussistono alternative a porre in votazione il mandato al relatore. Ritiene pertanto che il Governo e il relatore debbano ritirare gli emendamenti presentati da ultimo, al fine di permettere la possibilità di subemendarli in Assemblea. Giudica in generale che la situazione in cui la Commissione si è trovata rappresenti una sconfitta per tutti. È stata infatti pregiudicata la possibilità di un confronto aperto e pubblico su decisioni che hanno un impatto decisivo sulla vita e economica e sociale del Paese. Il confronto parlamentare e il dibattito sul merito delle scelte economiche e finanziarie del Governo è stato impedito. Ritiene pertanto che il presidente della Commissione debba rappresentare per iscritto al Presidente della Camera la gravità della situazione che si è creata.

Lino DUILIO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti 112.37 e 138.19 del relatore. Auspica che in Aula possa svolgersi un ampio confronto sul testo risultante dalle modifiche apportate dalla Commissione, in modo da permetterne ulteriori miglioramenti. Invita i rappresentanti dei gruppi di opposizione a evitare richieste di carattere politico, rivendicando di aver dato espressamente atto delle difficoltà che la Commissione, nel proprio lavoro, ha dovuto fronteggiare.

Alberto GIORGETTI (AN) chiede al presidente di precisare se gli emendamenti del Governo e del relatore presentati da ultimo siano o meno da intendersi ritirati; in questo caso, infatti, verrebbe preclusa la possibilità di subemendarli.

Lino DUILIO, presidente, osserva che di fronte agli interventi degli esponenti dei gruppi della maggioranza e dell'opposizione non può che procedere a porre in votazione il mandato al relatore.


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Guido CROSETTO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, richiede al Governo e al relatore di ritirare gli emendamenti presentati nell'ultima giornata dei lavori della Commissione, osservando che se tali emendamenti vengono di nuovo presentati nel corso dell'esame in Assemblea, come il Governo e il relatore hanno facoltà di fare, sussisterà la possibilità di subemendarli. Altrimenti non vi sarà alcun spazio per un intervento da parte dei gruppi di opposizione.

Marino ZORZATO (FI) ribadisce la richiesta al Governo e al relatore di ritirare i propri emendamenti. In caso contrario, chiede che il presidente stabilisca il termine entro il quale sia possibile presentare subemendamenti in Commissione.

Lino DUILIO, presidente, precisa che sulla base delle previsioni regolamentari è in ogni caso possibile presentare subemendamenti agli emendamenti che verranno presentati in Assemblea.

Giorgio LA MALFA (Misto), intervenendo per dichiarazione di voto, rileva che una simile conclusione dell'esame in Commissione rappresenta un vulnus per il diritto dell'opposizione di esaminare le modifiche che il Governo e la maggioranza intendono apportare al disegno di legge finanziaria. Ritiene che la grave responsabilità di questa situazione e della confusione con cui il Parlamento si trova ad esaminare la manovra ricada sulla maggioranza. Giudica pertanto che non sussistano le condizioni per partecipare alla votazione del mandato al relatore.

Pietro ARMANI (AN) dichiara, a nome del proprio gruppo, che non è possibile fare a meno di constatare il fallimento del Governo e della maggioranza nella gestione dell'esame in Commissione del disegno di legge finanziaria. Annuncia che il proprio gruppo intende subemendare tutti gli emendamenti presentati dal Governo e dal relatore e dichiara il voto contrario.

Ettore PERETTI (UDC) dichiara il voto contrario del proprio gruppo, auspicando che in Assemblea possa svilupparsi un confronto serio e articolato sui contenuti del disegno di legge finanziaria.

Guido CROSETTO (FI) dichiara il voto contrario del proprio gruppo. Richiede peraltro al presidente di puntualizzare espressamente che sussiste la possibilità di subemendare in Assemblea gli emendamenti presentati dal Governo e dal relatore nelle fasi conclusive dell'esame in Commissione.

Gaspare GIUDICE (FI) rileva che il giudizio severo espresso dalle società di rating è motivato non soltanto dall'entità quantitativa della manovra, ma, ancor più, dalla qualità degli interventi proposti dal Governo. Auspica pertanto che il Governo voglia modificare la propria condotta, utilizzando le successive fasi dell'esame parlamentare per ridurre nelle dimensioni e, al tempo stesso, qualificare nei contenuti il disegno di legge finanziaria.

Lino DUILIO, presidente, nel confermare al deputato Crosetto quanto precedentemente dichiarato in ordine alle previsioni regolamentari circa la presentabilità dei subemendamenti in Assemblea, ribadisce l'intenzione di rappresentare al Presidente della Camera le problematiche emerse nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria.

La Commissione delibera di conferire al relatore Piro il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge di bilancio, deliberando altresì l'autorizzazione a riferire oralmente.

La Commissione delibera quindi di conferire il mandato al relatore Ventura a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge finanziaria per il 2007, come modificato per effetto degli emendamenti approvati dalla Commissione, deliberando altresì l'autorizzazione a riferire oralmente.


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Lino DUILIO, presidente, avverte che gli emendamenti non esaminati nel corso dell'esame in Commissione, ivi compresi gli emendamenti presentati dal Governo e dal relatore nelle ultime sedute, saranno considerati respinti ai fini della loro ripresentazione in Assemblea. Ricorda inoltre che la ripresentazione in Assemblea degli emendamenti respinti in Commissione non è automatica, ma presuppone una specifica nuova iniziativa dei presentatori. Si riserva infine la nomina del Comitato dei nove sulla base designazione dei gruppi.

La seduta termina alle 16.45.