Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Resoconto di marted́ 28 novembre 2006


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Martedì 28 novembre 2006. - Presidenza del presidente Mario LANDOLFI. - Intervengono il Direttore dei Servizi parlamentari della RAI, dottor Clemente J. Mimun e il Vicedirettore dei Servizi parlamentari della RAI, dottor Gianni Scipione Rossi.

La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del regolamento della Commissione, la pubblicità della seduta sarà assicurata anche per mezzo della trasmissione con il sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Esame di una risoluzione in materia di Tribune politiche tematiche.
(Esame e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, ricorda che nella seduta di giovedì 16 novembre scorso il relatore per il provvedimento in titolo si era riservato di presentare alla Commissione un testo differente da quello predisposto in un primo momento, alla luce delle considerazioni che a quest'ultimo erano state riferite. La Commissione aveva convenuto con tale proposta, e conseguentemente il relatore ha presentato un nuovo schema di delibera, già portato a conoscenza dei componenti la Commissione, i quali hanno fatto pervenire due proposte di modifica. Il nuovo testo e le proposte di modifica sono pubblicate in allegato ai resoconti di seduta.

Il senatore Tommaso BARBATO (Misto-Pop-Udeur), relatore, illustra lo schema di risoluzione predisposto. Esso conserva la valenza di provvedimento transitorio, in attesa di un nuovo testo organico che disciplini l'intera materia della comunicazione politica e delle altre tipologie di trasmissione previste dalla legge nei periodi non coincidenti con campagne elettorali e referendarie. Il testo oggi all'esame della Commissione adotta la formula della


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«tavola rotonda» per le trasmissioni di comunicazione politica da programmare nel periodo transitorio; fa riferimento alle componenti politiche rappresentate in Parlamento quali soggetti tra i quali suddividere gli spazi disponibili, che saranno ripartiti con il criterio dell'equal time tra la coalizione che sostiene la maggioranza di Governo e quella relativa all'opposizione. Come di consueto in tali provvedimenti, inoltre, permane attributo all'Ufficio di Presidenza della Commissione il compito di assumere provvedimenti attuativi della delibera.
Si dichiara altresì favorevole ai due emendamenti riferiti alla delibera stessa, della quale auspica una celere approvazione.

Il dottor Clemente J. MIMUN, Direttore dei Servizi parlamentari della RAI, sottolinea che, nei tempi previsti dallo schema di delibera, non sembra possibile effettuare le singole trasmissioni del ciclo di Tribune nel numero programmato di venti. Fa inoltre presente l'opportunità che la Commissione individui un criterio per la ripartizione dei tempi all'interno delle singole coalizioni.

Il dottor Gianni Scipione ROSSI, Vicedirettore dei Servizi parlamentari della RAI, aggiunge che il termine di cinque giorni antecedenti la data di ciascuna trasmissione, entro il quale la RAI deve comunicare alla Commissione l'argomento della trasmissione stessa, non si concilia con l'esigenza di trattare argomenti di stretta attualità.

Il deputato Antonio SATTA (Pop-Udeur), non ha difficoltà a che il numero di trasmissioni nelle quali articolare il ciclo di Tribune sia eventualmente modificato. Quanto al riparto dei tempi all'interno di ciascuna coalizione, ritiene opportuna l'adozione di un criterio paritario, eventualmente da computare in riferimento all'intero ciclo di trasmissioni, piuttosto che a ciascuna di esse. Quanto al termine di preavviso di cinque giorni, entro il quale la RAI deve rendere noto il tema di ciascuna trasmissione, ritiene che esso risulterà congruo se il taglio che si riterrà di dare al ciclo di Tribune privilegerà la trattazione di tematiche generali, piuttosto che gli argomenti dell'ultima ora.

Il deputato Marco BELTRANDI (RosanelPugno) nel ringraziare i dirigenti della RAI per il contributo dato all'odierna discussione, ritiene che il termine entro il quale concludere il ciclo di Tribune potrebbe essere differito a gennaio, al fine di programmare tutte le venti trasmissioni previste dal testo predisposto dal relatore. La programmazione di trasmissioni di comunicazione politica rappresenta difatti uno specifico obbligo di legge. Quanto al riparto degli spazi all'interno di ciascuna coalizione, si dichiara contrario ad un eventuale criterio di proporzionalità con la consistenza numerica dei soggetti politici nelle Assemblee di riferimento, anche tenendo conto che la natura propria delle trasmissioni di comunicazione politica dovrebbe privilegiare l'equilibrio tra i soggetti, piuttosto che la trattazione di temi di stretta attualità. Per la medesima ragione ritiene congruo il termine di preavviso di cinque giorni previsto nel testo della delibera.

Il dottor Clemente J. MIMUN, Direttore dei Servizi parlamentari della RAI, sottolinea le difficoltà logistiche insite nella tempestiva predisposizione dei calendari delle trasmissioni, ricordando una precedente esperienza nella quale l'attuale Presidente del Consiglio si trovò nelle condizioni di chiedere di essere sostituito in una trasmissione.

Il deputato Fabrizio MORRI (Ulivo) ritiene che le esigenze oggi rappresentate dalla RAI non possano essere disattese dalla Commissione, la quale potrebbe opportunamente adottare un criterio di riparto dei tempi all'interno di ogni coalizione che risulti proporzionale alla consistenza dei soggetti politici.

Dopo che il dottor Gianni Scipione ROSSI, Vicedirettore dei Servizi parlamentari


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della RAI, ha rappresentato la difficoltà di programmare venti trasmissioni entro il prossimo mese di gennaio, il deputato Mario LANDOLFI, presidente, ritiene che la durata del ciclo di Tribune possa essere differita alla metà di febbraio.

Il deputato Rodolfo DE LAURENTIIS (UDC) ritiene, quanto al termine di preavviso del tema di ciascuna trasmissione, che esso possa essere quantificato in tre giorni. Quanto al criterio per il riparto dei tempi all'interno delle coalizioni, è contrario ad un criterio proporzionale, che non sembra allineato con lo spirito della normativa sulla «par condicio» delle forze politiche.

Il deputato Giorgio LAINATI (FI) ritiene opportuno protrarre la durata del ciclo di Tribune sino al mese di febbraio, anche tenendo conto della difficoltà di prevedere una programmazione ininterrotta anche nel periodo coincidente con le feste natalizie. Conviene parimenti con l'esigenza di ridurre il termine di cinque giorni per la comunicazione del tema di ciascuna trasmissione. Quanto al riparto dei tempi all'interno delle coalizioni, rileva che il criterio proporzionale alla consistenza dei soggetti, da tempo sostenuto dalla sua parte politica, e sempre criticato dalla attuale maggioranza, sembra ora essere improvvisamente adottato anche da quest'ultima.

Il deputato Fabrizio MORRI (Ulivo) ricorda che il criterio dell'equal time è proprio delle competizioni elettorali, e pertanto delle relative Tribune elettorali, nelle quali a ciascun candidato deve essere assicurata parità di condizioni anche riguardo al riparto dei tempi. Il caso esaminato oggi dalla Commissione è invece diverso, trattandosi di Tribune politiche e non elettorali, e giustifica quindi un diverso orientamento quanto alla ripartizione dei tempi. È in ogni caso necessario che la Commissione si faccia carico della relativa scelta, senza demandarla alla RAI.

Il deputato Antonio SATTA (Pop-Udeur) non condivide pienamente la posizione del collega Morri. Il problema del riparto dei tempi all'interno delle coalizioni è questione squisitamente politica: è giusto pertanto che essa sia demandata alle libere decisioni che saranno prese dai soggetti che compongono ciascuna coalizione, come avverrà quando la Commissione avrà adottato il testo del relatore, il quale, opportunamente, non reca previsioni esplicite in proposito.

Il deputato Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ricorda che proprio al di fuori dei periodi elettorali, sottoposti a più stringenti norme di legge, si evidenziano maggiori squilibri tra le forze politiche all'interno della programmazione generale radiotelevisiva: almeno le Tribune possono in parte riequilibrare la situazione, a condizione di non adottare criteri di riparto dei tempi proporzionali alla consistenza dei soggetti.

Il dottor Gianni Scipione ROSSI, Vicedirettore dei Servizi parlamentari della RAI, fa presente che tra le decisioni che la Commissione potrebbe al riguardo assumere può esservi anche quella di incrementare il numero delle persone che per ciascun soggetto politico prendono parte alle Tribune (con la conseguenza negativa, tuttavia, di una dilatazione di fatto del numero dei partecipanti); ovvero rimettere l'individuazione di talune forze politiche al criterio del sorteggio.

Il dottor Clemente J. MIMUN, Direttore dei Servizi parlamentari della RAI, aggiunge che le trasmissioni programmate dalla testata da lui diretta dovranno anche tener conto della necessità di garantire una discreta fruibilità da parte dei potenziali spettatori: oggi, la programmazione complessivamente affidata alla testata da lui diretta beneficia di orari di programmazione non particolarmente appetibili. Anticipa alcuni accorgimenti tecnici intesi a rendere le trasmissioni maggiormente concorrenziali, quali la redazione di «schede» relative all'argomento trattato, e la programmazione di brevi filmati che accompagnino il dibattito vero e proprio. L'assoluta


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parità di trattamento tra l'attività della Camera e quella del Senato costituirà un'altra sostanziale caratteristica delle trasmissioni, che saranno principalmente finalizzate alla divulgazione specifica delle attività delle Assemblee legislative.

Dopo che il senatore Tommaso BARBATO (Misto-Pop-Udeur), relatore, ha ricordato il carattere strettamente transitorio, e pertanto sperimentale, del provvedimento in esame, il deputato Mario LANDOLFI, presidente, conviene con tale considerazione: è necessario che la Commissione individui oggi criteri di buon senso per la definizione dei punti controversi, in relazione ai quali difficilmente possono essere immaginate soluzioni che accontentino tutti. È bene che la delibera contenga quale criterio di riferimento quello dell'equal time tra le due coalizioni; all'interno di queste le forze politiche sapranno poi individuare criteri di autoregolamentazione. Al momento è importante che la Commissione, anche facendo ricorso ad una norma-cornice, se necessaria, consenta il tempestivo avvio di trasmissioni agili e godibili, non appesantite con criteri macchinosi di riparto dei tempi. Quanto alla scelta dei temi, ritiene che in particolare le Tribune non possano essere considerate un doppione delle trasmissioni informative, nelle quali l'esigenza di informare sulle notizie di stretta attualità è dominante. Le Tribune sono invece trasmissioni di comunicazione politica, volte in primo luogo a far conoscere le caratteristiche dei lavori parlamentari e dei temi trattati in Parlamento, in ordine ai quali si registra un preoccupante vuoto informativo da parte di altri mezzi di comunicazione di massa.

Il deputato Fabrizio MORRI (Ulivo) propone che il comma 4 dello schema di delibera in esame sia riformulato introducendo il criterio del riparto dei tempi, all'interno di ciascuna coalizione, tendenzialmente proporzionale alla consistenza di ciascuna forza politica.

Il senatore Tommaso BARBATO (Misto-Pop-Udeur), relatore, dopo aver ricordato che la decisione di non disciplinare tale questione, nel testo da lui predisposto, risponde ad una scelta consapevole, rappresenta l'opportunità di rinviare a domani il seguito dell'esame, per consentire alla Commissione di giungere ad un accordo su tale questione specifica.

Il deputato Antonio SATTA (Pop-Udeur) non si oppone alla richiesta di rinvio del relatore, ma ritiene che il riparto dei tempi all'interno di ciascuna coalizione debba essere lasciato all'autodeterminazione delle forze che la compongono. Aggiunge parole di apprezzamento per il dottor Mimun, che ha assunto alla RAI l'incarico di direttore delle Tribune, rinunciando ad altri possibili incarichi al di fuori dell'Azienda.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, nel richiamare la Commissione alla necessità di decidere, ritiene che la proposta del collega Morri sia improntata a buon senso, e che essa opportunamente valorizzi il criterio della rappresentatività assieme a quello della libera determinazione dei soggetti politici.

Dopo interventi del dottor Clemente J. MIMUN, Direttore dei Servizi parlamentari della RAI, e del dottor Gianni Scipione ROSSI, Vicedirettore dei Servizi parlamentari della RAI, il senatore Tommaso BARBATO (Misto-Pop-Udeur), relatore, fa proprio l'emendamento Catone 1.1, riformulandolo nel senso di sopprimere la frase «a prescindere dalla consistenza numerica dei Gruppi Parlamentari rappresentati».

Il deputato Rodolfo DE LAURENTIIS (UDC), nel ricordare che la delibera all'esame della Commissione, benché temporanea, costituirà comunque un precedente nella prassi dell'organo parlamentare, ritiene preferibile formalizzare il criterio dell'intesa tra le forze politiche che compongono ciascuna coalizione.

Il deputato Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ritiene invece preferibile assicurare, all'interno di ciascuna coalizione,


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spazio uguale a ciascuna delle forze politiche che la compongono, demandando sorteggio l'attribuzione di eventuali spazi eccedenti.

Dopo che il deputato Fabrizio MORRI (Ulivo) ha ritenuto preferibile il criterio proposto dal collega De Laurentiis, ricorrendo al criterio del sorteggio solo in assenza di un accordo tra i soggetti che compongono ciascuna coalizione, il dottor Gianni Scipione ROSSI, Vicedirettore dei Servizi parlamentari della RAI, ricorda che il sorteggio assegnerebbe spazi televisivi di consistenza comunque esigua, ed il deputato Mario LANDOLFI, presidente, fa presente che la Commissione conserverebbe comunque la potestà di definire eventuali questioni controverse, in virtù delle attribuzioni che la delibera comunque riserva all'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

Il senatore Claudio MICHELONI (Ulivo) non ritiene specialmente rilevante la questione ora trattata, in ordine alla quale il criterio del sorteggio comunque appare di maggiore pregio. Il tema di maggior rilievo è invece quello della complessiva agilità delle trasmissioni, e della loro appetibilità per i telespettatori: al riguardo, ritiene preferibile che il tema di ciascuna trasmissione sia scelto in riferimento alla stretta attualità.

Il deputato Giorgio MERLO (Ulivo) ribadisce l'opportunità della scelta di un criterio proporzionale per il riparto dei tempi all'interno di ciascuna coalizione, anche al fine di consentire un immediato avvio delle Tribune.

Dopo un intervento del senatore Tommaso BARBATO (Misto-Pop-Udeur), relatore, il deputato Mario LANDOLFI, presidente, riassumendo i termini delle questioni controverse, ritiene che lo schema di delibera possa essere modificato al comma 1, differendo a venerdì 16 febbraio 2007 la durata del ciclo di Tribune; al punto 4, in relazione al criterio di riparto degli spazi all'interno di ciascuna coalizione; ed al punto 5, nel senso di ridurre da 5 a 3 giorni il termine di preavviso in tale norma riportato.

La Commissione approva quindi la modificazione costituente nella sostituzione, al comma 1 dello schema di delibera, delle parole «compreso tra il 27 novembre ed il 22 dicembre 2006» con le parole «sino al 16 febbraio 2007».

Dopo interventi del deputato Giorgio MERLO (Ulivo) e del deputato Fabrizio MORRI (Ulivo), i quali ribadiscono l'opportunità di un riparto proporzionale dei tempi, e del deputato Antonio SATTA (Pop-Udeur), che dissente da tale opinione, la Commissione approva la modificazione costituente nella sostituzione, al comma 4 dello schema di delibera, delle parole «tra le forze politiche che sostengono la maggioranza di Governo e quella di opposizione» con le parole «tra le due coalizioni. All'interno di ciascuna coalizione gli spazi sono ripartiti in modo paritario tra le singole forze politiche. Gli spazi eventualmente eccedenti nel ciclo sono ripartiti mediante sorteggio». Risulta assorbito l'emendamento Catone 1.1, come riformulato e fatto proprio dal relatore. La Commissione approva altresì la modificazione costituente nella sostituzione, al comma 5 dello schema di delibera, delle parole «entro 5 giorni» con le parole «entro 3 giorni».

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, constata l'assenza del deputato Giampiero Catone, presentatore dell'emendamento 1.2, al quale s'intende pertanto abbia rinunciato.

La Commissione approva infine lo schema di delibera nel suo complesso, come modificato nel corso dell'esame, ed autorizza il Presidente, ai sensi dell'articolo 90, comma 2 del Regolamento della Camera, al coordinamento formale del testo, che sarà pubblicato in allegato ai resoconti di seduta.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, dichiara concluso l'esame in titolo.

La seduta termina alle 15.50.