X Commissione - Resoconto di marted́ 5 dicembre 2006


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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 5 dicembre 2006. - Presidenza del vicepresidente Stefano SAGLIA. - Interviene il vice ministro per lo sviluppo economico Sergio D'Antoni.

La seduta comincia alle 17.15.

Schema di decreto ministeriale concernente ripartizione, per l'anno 2006, del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare ad iniziative a vantaggio dei consumatori.
Atto n. 51.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Giovanni SANGA (Ulivo), relatore, ricorda che lo schema di decreto ministeriale in esame, sottoposto al parere parlamentare, trova il suo presupposto normativo nell'articolo 148, commi 1 e 2, della legge n. 388 del 23 dicembre 2000 (legge finanziaria 2001). L'articolo citato, al comma 1 dispone che le entrate derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato siano destinate ad iniziative a vantaggio dei consumatori.
Il comma 2 dell'articolo specifica che le predette entrate sono riassegnate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico), per essere destinate alle iniziative a vantaggio dei consumatori individuate di volta in volta con decreto dello stesso Ministro, sentite le competenti Commissioni parlamentari.
In attuazione di quanto previsto dal citato comma, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze n. 124331 del 2002 nello stato di previsione del Ministero delle attività produttive è stato istituito il capitolo n. 1650, denominato «Fondo derivante da sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare ad iniziative a vantaggio dei consumatori».
Per l'anno corrente, al suddetto capitolo 1650 è stato riassegnato, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 8 novembre 2006, n. 116553, l'importo complessivo di 40,00 milioni di euro.
Lo schema di decreto in esame, che consta di 9 articoli, provvede quindi alla ripartizione delle risorse assegnate per


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l'anno finanziario 2006 al «Fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato».
L'articolo 1 rinvia all'Allegato A dello schema in esame per l'individuazione delle iniziative da realizzare con le risorse finanziarie assegnate al «Fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare ad iniziative a vantaggio dei consumatori».
Lo stesso articolo stabilisce che all'attuazione delle iniziative si provveda secondo le modalità indicate nei successivi articoli dello schema in esame.
L'articolo 2, comma 1, destina la somma di 3.000.000 di euro alla realizzazione di iniziative di informazione e di promozione nel campo del risparmio e dell'efficienza energetica.
L'ambito territoriale prioritario per la realizzazione delle suddette iniziative, individuato dal comma 2, coincide con le regioni meridionali del paese. Quanto alle modalità attuative, il comma prevede la stipula - da parte della Direzione generale per l'energia e le risorse minerarie (DGERM) - di convenzioni con soggetti pubblici e privati - comprese le istituzioni scolastiche - allo scopo di fornire a consumatori ed utenti appositi kit conoscitivi concernenti l'uso di modelli e di prodotti di efficienza energetica e l'adozione di pratiche di risparmio energetico.
Il comma 3 dell'articolo 2 destina invece la somma di 11.000.000 di euro ad interventi di carattere sociale, finalizzati alla riduzione dei costi delle forniture di energia. Il successivo comma 4 precisa le modalità di realizzazione degli interventi, prevedendo la stipula di apposite convenzioni da parte della stessa DGERM con l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG) e altri soggetti pubblici per la riduzione dei costi suindicati, a favore di consumatori economicamente disagiati.
Il comma 1 dell'articolo 3 assegna alle regioni e alle province autonome la somma complessiva di 14.000.000 di euro, destinata al finanziamento di interventi mirati all'informazione a favore di consumatori e utenti, con particolare riferimento all'esercizio dei diritti e delle opportunità previste da disposizioni nazionali e comunitarie.
La ripartizione della somma tra le regioni viene effettuata secondo la tabella riportata nell'Allegato B dello schema, in base alla percentuale di popolazione residente in ciascuna regione per il 95 per cento dello stanziamento e con una maggiorazione per le regioni meridionali rapportata alla popolazione per il restante 5 per cento.
Il comma 2 dell'articolo 3 demanda ad un decreto del Direttore generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori l'individuazione delle modalità di effettuazione delle iniziative. A tal fine il Direttore dovrà attenersi alle seguenti direttive:
riconoscimento dei contributi alle regioni e province autonome sulla base di un programma generale di intervento presentato al Ministero dello sviluppo economico;
eventuale attuazione del programma generale in collaborazione con le associazioni dei consumatori presenti sul territorio e riconosciute da norme regionali o provinciali ovvero, in mancanza di tale normativa, in collaborazione con le associazioni dei consumatori iscritte all'albo di cui all'articolo 137 del decreto legislativo 206/05. In tal caso all'individuazione dei soggetti attuatori si provvederà attraverso un'apposita convenzione con le singole associazioni;
possibilità di finanziamenti - entro il 5 per cento delle risorse disponibili - a favore della realizzazione di strumenti generali, attuativi di politiche per la tutela dei consumatori, nelle regioni meridionali;
eventuale previsione all'interno del programma di iniziative di informazione ai consumatori su prezzi e tariffe, da attuarsi anche attraverso lo scambio di informazioni con l'Osservatorio dei prezzi e tariffe del Ministero dello sviluppo economico;
possibile sperimentazione di strumenti telematici;


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garanzia della reale utilità delle iniziative per il consumatore;
monitoraggio da parte delle regioni e delle province autonome dei singoli interventi;
effettuazione di controllo finale sugli interventi realizzati da parte del Ministero dello sviluppo economico, con oneri a valere sul programma di intervento;
previsione di tempi certi di realizzazione rapida degli interventi, nonché di trasferimento delle risorse ad altri interventi in caso di mancato rispetto delle scadenze

Il medesimo decreto provvederà a disciplinare le modalità di presentazione dei programmi generali, di rendicontazione delle spese approvate e di liquidazione delle risorse (comma 3).
Il comma 1 dell'articolo 4 assegna alla Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori (DGAMTC) la somma complessiva di 5.000.000 di euro, per la realizzazione di interventi diretti alla promozione e all'informazione a favore dei consumatori riguardo alle liberalizzazioni, la trasparenza dei mercati, l'esercizio dei diritti e delle opportunità previsti dal decreto-legge 223/05. La realizzazione degli interventi è affidata a gruppi di associazioni nazionali dei consumatori iscritte nell'elenco di cui all'articolo 137 del nuovo «Codice del consumo» (decreto legislativo 206/2005), che possono operare anche in collaborazione con enti ed istituzioni sia pubblici che privati, associazioni di categoria e di professionisti ed altre associazioni di tutela dei consumatori, ad esclusione dei soggetti aventi finalità di lucro.
Criteri, termini e modalità di realizzazione delle iniziative - attraverso progetti di importo compreso tra 1 e 2 milioni di euro ciascuno - saranno definiti con decreti della stessa DGAMTC (comma 2) che, ai sensi del comma 5, provvederanno altresì a disciplinare l'attività di rendicontazione delle spese e di liquidazione delle risorse.
Ai sensi del comma 3 i soggetti attuatori sono tenuti ad assicurare - con le iniziative proposte - la copertura dell'intero territorio nazionale e di tutti i capoluoghi di provincia e a rappresentare almeno 200 mila iscritti ad associazioni di consumatori.
Il comma 4 individua le tematiche, di seguito elencate, che le iniziative dovranno affrontare:
concorrenza nei settori della distribuzione commerciale e dei servizi professionali;
liberalizzazione dell'attività di produzione di pane;
distribuzione di farmaci;
potenziamento del servizio di taxi;
passaggi di proprietà di beni mobili registrati;
clausole contrattuali in tema di responsabilità civile auto;
sistema informativo sui prezzi dei prodotti agro-alimentari;
condizioni contrattuali in materia bancaria e creditizia;
circolazione dei veicoli e trasporto comunale e intercomunale.

L'articolo 5, comma 1, assegna alla Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori la realizzazione di iniziative volte a promuovere l'informazione ai consumatori e al pubblico mediante inserimento di spazi informativi di pubblica utilità nell'ambito di programmi televisivi e radiofonici. La stessa Direzione è incaricata, altresì, di promuovere, con apposite campagne e giornate di studio riguardanti il cittadino consumatore, la conoscenza dei diritti dei consumatori e l'assistenza da prestare agli stessi in relazione all'applicazione del Regolamento (CE) n. 2006/2004, relativo alla cooperazione in materia di protezione dei consumatori. Per la realizzazione delle suddette iniziative alla Direzione è assegnato l'importo di 2.200.000 euro.


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Il comma 2 dell'articolo 5 stabilisce le modalità di realizzazione delle predette iniziative autorizzando, a tal fine, la Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori a stipulare convenzioni con l'Istituto per la promozione industriale (IPI) e con la RAI, con le quali si provvederà a disciplinare la realizzazione degli interventi, le modalità di trasferimento delle risorse e di rendicontazione delle spese sostenute.
Il comma 3 assegna alla DGAMTC l'ulteriore somma di 300.000 euro destinata ad implementare la banca dati per le tariffe RC-auto e a realizzare il relativo software informatico, allo scopo di consentire ai singoli consumatori di ottenere, anche sul sito web, la confrontabilità e la comparazione dei preventivi offerti dalle compagnie assicurative a parità di garanzie offerte.
Il comma 1 dell'articolo 6 prevede l'assegnazione alla Guardia di Finanza della somma complessiva di 1.500.000 euro da destinarsi alla realizzazione di interventi straordinari di sorveglianza e ritiro dal mercato di prodotti pericolosi destinati al consumatore finale, nonché dei prodotti non conformi o ingannevoli rispetto alle informazioni sull'efficienza energetica.
Ai sensi del comma 2 dell'articolo 6, una convenzione stipulata fra la DGAMTC e la Guardia di finanza provvederà a disciplinare i reciproci rapporti, l'attività di controllo e di monitoraggio sulle iniziative attuate le modalità di rendicontazione delle spese e di liquidazione delle risorse assegnate.
L'articolo 7, comma 1, assegna alla Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori la somma di 1.500.000 di euro, per la realizzazione delle attività necessarie all'attuazione dell'articolo 9 del decreto-legge 223/06.
L'articolo 9 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 recante «Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale», convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, della legge 4 agosto 2006, n. 248, consente a regioni e enti locali di avvalersi del collegamento al Consorzio obbligatorio Infomercati, al fine di promuovere una più diffusa informazione al consumatore sui prezzi all'ingrosso e al dettaglio dei prodotti agro-alimentari.
Il Consorzio Infomercati è stato istituito dall'articolo 2 del citato decreto-legge 321/1996, come «Consorzio obbligatorio per la realizzazione e gestione del sistema informatico dei mercati agro-alimentari all'ingrosso». Il Consorzio - avente personalità giuridica - non ha fini di lucro ed è retto da uno statuto approvato con decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato (ora dello sviluppo economico).
Il comma 2 dell'articolo 7 prevede la stipula di una convenzione tra la DGAMTC e il suddetto Consorzio, destinata a disciplinare i reciproci rapporti con riferimento alla realizzazione dell'iniziativa prevista, all'attività di controllo e monitoraggio, alle modalità di rendicontazione delle spese e di liquidazione delle risorse assegnate.
Il comma 1 dell'articolo 8 assegna 1.500.000 euro per il proseguimento dell'attività di monitoraggio a livello territoriale dei prezzi e delle tariffe dei pubblici servizi, di cui all'articolo 7 del decreto ministeriale 23 novembre 2004, ovvero del decreto di «Riparto per il 2004 del Fondo derivante da sanzioni amministrative irrogate da Autorità garante concorrenza e mercato, per iniziative a vantaggio dei consumatori».
L'articolo 7 del decreto ministeriale 23 novembre 2004 ha assegnato alla Direzione generale per l'armonizzazione del mercato una somma di 500.000 euro destinata all'effettuazione della suindicata attività di monitoraggio, prevedendo che le risultanze del medesimo fossero utilizzate ai fini dell'implementazione del primo modulo della banca dati in materia di prezzi di beni e servizi dell'Osservatorio dei prezzi del Ministero delle attività produttive.


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L'iniziativa è illustrata nella scheda tecnica riportata nell'allegato 6 al decreto del 23 novembre 2004, secondo la quale l'obiettivo che il progetto si propone è quello di offrire, in primo luogo, al consumatore e agli organi interessati, un quadro razionale e completo dei prezzi e delle tariffe dei servizi di pubblica utilità, praticate in tutto il territorio nazionale.
Per quanto concerne le caratteristiche del progetto pilota, esso si dovrebbe articolare, per grandi linee, secondo le seguenti fasi:
a) descrizione del quadro normativo di riferimento, sia in termini di competenze sui prezzi e sulle tariffe sia in termini dei criteri della loro determinazione;
b) fissazione delle procedure dell'indagine, attraverso la definizione degli enti e di campioni settoriali di aziende per la rilevazione periodica dei dati, la definizione dei contenuti della scheda settoriale di rilevazione e l'individuazione sulla periodicità della rilevazione;
c) individuazione dell'analisi, che potrebbe essere: strutture tariffarie prevalenti per settore, andamento delle tariffe medie per settore, confronto tra andamento settoriale e indici dei prezzi al consumo, valutazione dell'impatto delle variazioni in ciascun settore rispetto all'indice dei prezzi al consumo ISTAT e rispetto ai bilanci familiari di alcune tipologie di consumatori, confronto tra i prezzi e le tariffe dei settori pubblici locali e gli altri prezzi e tariffe regolate a livello nazionale;
d) individuazione delle fonti informative, attraverso l'utilizzazioni delle informazioni provenienti da fonti esterne: ISTAT, Amministrazioni statali, CIPE, NARS, Autorità, Camere di Commercio, Confservizi, Comuni, eccetera.
e) individuazioni del sistema o dei sistemi di pubblicazione delle risultanze dell'indagine.

Le risultanze del monitoraggio saranno utilizzate per integrare le basi di informazioni a disposizione dell'Osservatorio dei prezzi esistente presso il Ministero delle attività produttive. In base alla citata scheda tecnica, una volta definito un quadro completo dei prezzi e delle tariffe dei servizi di pubblica utilità praticate in tutto il territorio nazionale, si dovrebbe individuare una tariffa media per settore, per procedere poi, a cadenza trimestrale o semestrale, a seconda dei tipi di servizi, alla rilevazione degli andamenti tariffari.
Con il comma 2 dell'articolo 8 dello schema di decreto in esame si definiscono le modalità secondo le quali si dovrà assicurare la prosecuzione dell'iniziativa suindicata. A tal fine si prevede che la Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori rimoduli ed integri la convenzione stipulata con l'Istituto per la promozione industriale (IPI) prevista dal comma 2 dell' articolo 7 del decreto ministeriale 23 novembre 2004 citato, in linea con le previsioni di maggior tutela dei consumatori e degli utenti contenute nel citato decreto legge 223/06.
Il comma 1 dell'articolo 9 prevede infine il ricorso allo stanziamento esistente sul capitolo n. 1650 dello stato di previsione de Ministero dello sviluppo economico «Fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare ad iniziative a vantaggio dei consumatori» ai fini della la copertura della spesa complessiva di 40.000.000 di euro prevista per le iniziative di cui ai precedenti articoli.
Per l'utilizzo delle suddette risorse il Direttore generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori procederà, in via prioritaria, alla formalizzazione dei necessari atti di impegno, all'adozione dei decreti attuativi ed alla stipula delle convenzioni previste negli articoli precedenti (comma 2).

Luigi D'AGRÒ (UDC) ricorda che il provvedimento in esame è un provvedimento che viene emanato ogni anno. Solleva qualche perplessità relativamente all'effettiva utilità per i consumatori di alcuni


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stanziamenti previsti nello schema di decreto in esame quali quelli relativi a iniziative di «comunicazione» e quelli di cui al comma 1 dell'articolo 3. Ritiene importante, e la Commissione lo ha più volte segnalato, che il Governo presenti una rendicontazione dell'impiego delle somme assegnate annualmente, sottolineando che spesso le somme assegnate non vengono utilizzate completamente.

Luigi LAZZARI (FI) ritiene anch'egli opportuno che il Governo presenti in Commissione una rendicontazione relativa alle modalità di utilizzo delle risorse assegnate nell'anno precedente, ricordando altresì che l'opportunità di fornire una sorta di relazione sull'impiego delle somme assegnate è stata oggetto di una specifica osservazione contenuta nel parere approvato l'anno scorso. Ritiene inoltre importante garantire che l'assegnazione dei fondi avvenga in modo non burocratico e che vengano quindi individuati progetti che siano realmente a vantaggio dei consumatori.

Andrea LULLI (Ulivo) condivide l'impostazione in base alla quale è fondamentale che il Governo presenti un rendiconto delle risorse assegnate nel corso dell'anno precedente, auspicando inoltre che nel parere che la Commissione approverà sia prevista un'apposita notazione che impegni il Governo a fornire i dati sull'utilizzo delle risorse assegnate nel corso del precedente anno finanziario. Ritiene altresì utile che il Governo, prima che la Commissione si esprima sullo schema di riparto all'esame, consegni una documentazione in merito.

Il viceministro per lo sviluppo economico Sergio D'ANTONI concorda sull' opportunità che il Governo presenti annualmente un rendiconto delle somme assegnate. Ricorda peraltro l'importanza di assegnare le risorse relative all'anno finanziario in corso, al fine di evitare che le stesse vadano perdute a causa della chiusura dell'esercizio finanziario.
Si impegna quindi a sollecitare gli uffici al fine di ottenere una rendicontazione delle spese relative all'anno precedente, non garantendo peraltro che tale risultato possa essere acquisito prima del termine previsto per l'espressione del parere (17 dicembre 2006).
Sottolinea peraltro che le risorse assegnate, equivalenti a 40 milioni di euro, non corrispondono all'entità totale delle sanzioni irrogate dall'autorità che, dai dati in possesso del Ministero, dovrebbe ammontare complessivamente a circa 130 milioni di euro. Precisa inoltre che l'assegnazione delle risorse non viene fatta in modo burocratico, ma sulla base delle priorità che il governo di volta in volta individua, ee che il Governo si impegna a fare in modo che tutte le risorse assegnate vengano effettivamente utilizzate.

Paolo AFFRONTI (Pop-Udeur) esprime una posizione favorevole al provvedimento esprimendo apprezzamento per le assicurazioni fornite dal Governo relativamente alla rendicontazione delle spese relative agli anni precedenti

Luigi D'AGRÒ (UDC) esprime preoccupazione per la circostanza evidenziata dal Viceministro relativa al fatto che non tutti i proventi derivanti dalle sanzioni irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato siano assegnati con il provvedimento in questione, chiedendo al Governo di puntualizzare su tale discrepanza, che potrebbe perfino configurare una fattispecie di violazione del dettato della legge.

Il viceministro per lo sviluppo economico Sergio D'ANTONI precisa che l'Autorità provvede ad irrogare sempre le sanzioni prevista dalla legge. Sottolinea che la discrepanza tra entità delle sanzioni irrogate e le somme effettivamente assegnate al fondo dipende dal fatto che non tutte le sanzioni irrogate sono state riscosse, anche a causa di contenziosi e della complessità delle procedure contabili; specifica inoltre che le somme non ancora incassate potranno essere utilizzate non


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appena disponibili per perseguire altre finalità non contemplate dal provvedimento in esame.

Luigi D'AGRÒ (UDC) ritiene che non si possa fare molto affidamento sul fatto che vengano recuperate le sanzioni irrogate e non ancora incassate, sottolineando la necessità di modificare la procedura di assegnazione dei fondi al fine di renderla meno burocratica.

Ludovico VICO (Ulivo) sottolinea l'importanza di ottenere dal Governo un rendiconto della somme assegnate e in generale del fatto che la Commissione abbia conoscenza delle dinamiche sottese al dettato della legge, dei nodi che ne impediscono una corretta applicazione, anche nell'eventualità di poter modificare procedure non efficaci; questo ritiene sia il compito precipuo della Commissione.

Ruggero RUGGERI (Ulivo) ritiene opportuno che la Commissione richiami nel parere espresso l'importanza di ottenere la rendicontazione delle risorse assegnate, sottolineando la necessità che le somme assegnate vengano spese in modo efficace a vantaggio dei consumatori.

Marilde PROVERA (RC-SE) ritiene che sia importante procedere all'assegnazione dei 40 milioni di euro a disposizione, rinviando al momento dell'effettivo incasso delle sanzioni non ancora pagate la scelta relativa all'utilizzo di tali ulteriori risorse.
Ritiene quindi che la Commissione debba procedere all'approvazione del parere indipendentemente dal fatto che entro il termine per l'espressione del parere (17 dicembre 2006) il Governo presenti un rendiconto riferito all'anno precedente.
Ritiene peraltro opportuno che, a fronte della mancanza di un apposito obbligo giuridico per il Governo relativamente alla rendicontazione in questione, la Commissione approvi una specifica osservazione nel parere che domandi i dati in questione, oltre che notizie di dettaglio in merito all'entità delle somme effettivamente derivanti dalle sanzioni irrogate. Peraltro, esprime contrarietà di fronte ad ipotesi che vedano la Commissione coinvolta direttamente nella decisione relativa alla utilizzazione del fondo.

Giovanni SANGA (Ulivo), relatore, dichiara che terrà in considerazione in sede di formulazione della proposta di parere le osservazioni formulate nel corso della seduta.

Stefano SAGLIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta

La seduta termina alle 17.50.