VI Commissione - Mercoledì 6 dicembre 2006


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00470 Mungo: Problematiche relative alla copertura assicurativa RC auto nella regione Campania

TESTO DELLA RISPOSTA

Si premette che la lettera del Sindacato Nazionale Agenti è stata ricevuta anche dal Ministero dello sviluppo economico. Al riguardo, si fa presente che il fenomeno della dismissione di portafoglio r.c. auto rappresenta uno degli strumenti, in realtà uno dei più estremi, adottato negli ultimi anni da parte di talune compagnie.
La finalità sottesa è il perseguimento di politiche volte ad effettuare la concorrenza sui segmenti migliori del mercato r.c. auto abbandonando le zone, concentrate nel Sud Italia ed in particolare in Campania, caratterizzate da andamenti tecnici più negativi soprattutto per particolari categorie di utenza: i giovani.
Sul fenomeno, in virtù del principio di libertà tariffaria di derivazione comunitaria nonché nel rispetto dell'autonomia imprenditoriale, l'Autorità di vigilanza può intervenire esclusivamente attraverso un'opera di moral suasion, come già avvenuto in diversi casi.
Diversamente, qualora l'intento elusivo dell'obbligo a contrarre venga attuato attraverso la fissazione di premi di importo abnorme (si sono rilevati premi fino a 10 mila euro annui per automobilisti residenti nel Sud-Italia), l'Isvap interviene attraverso lo strumento sanzionatorio.
In proposito, l'Isvap è intervenuta nel 2003 nei confronti di 6 compagnie (due straniere e quattro italiane). In merito a tali procedimenti la Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia culminata, all'attualità, nel recente deferimento alla Corte di Giustizia avverso la normativa nazionale che prevede, tra l'altro, l'obbligo a contrarre a carico delle compagnie.
In proposito, si fa presente che:
1. l'abolizione dell'obbligo a contrarre da parte delle compagnie accentuerebbe l'asimmetria tra assicurati, obbligati a sottoscrivere, e assicuratori, liberi di scegliere se e a quale tariffa offrire la copertura, ad esclusivo vantaggio dei primi e con pesanti effetti sociali, con un'ampia fascia della popolazione - residente in particolare nelle zone oggetto dell'interrogazione in argomento - che incontrerebbe difficoltà ancora maggiori per trovare una copertura;
2. in merito all'adozione di meccanismi compensativi, diffusi presso alcuni Paesi UE, si rileva che gli stessi si sono rivelati:
in taluni casi di dubbia efficacia:
Spagna, dove circa 4,1 milioni di veicoli è sprovvisto di copertura assicurativa - dato al 2004, con un'incidenza del 14 per cento sul parco circolante (fenomeno che interessa soprattutto i motoveicoli - circa il 54 per cento non è assicurato);
Regno Unito, dove il fenomeno dell'evasione dall'obbligo assicurativo ha assunto significativo rilievo, interessando 1,5-2 milioni di automobilisti che circolano senza copertura. Circa 38.000 sinistri nell'anno 2005 sono stati causati da veicoli non assicurati con un costo per la collettività che pro capite, per i contribuenti «onesti», ammonterebbe a circa 30 sterline.
in altri casi di difficile importabilità ed adattabilità al caso italiano, come ad esempio nel caso della Francia, dove il fenomeno si limita a circa 2.000 casi l'anno riconducibili a fenomeni patologici quali alcolismo, droga.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00471 Fluvi: Requisiti di indipendenza di un componente del Consiglio dell'ISVAP

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riguardo agli accertamenti ispettivi da parte dell'Istituto di vigilanza nei confronti delle società e degli intermediari vigilati, si evidenzia che il Consiglio di amministrazione non ha competenza in materia di accertamenti ispettivi, né allo stesso viene data alcuna comunicazione in merito alle attività istruttorie degli Uffici di vigilanza anche ispettiva, se non nei casi in cui il Presidente, in ragione della particolarità o della complessità dell'argomento, ritenga opportuno richiederne il parere.
Nel caso delle attività di vigilanza relative alle società assicurative del Gruppo Carige, l'attuale Consiglio dell'ISVAP, dal momento della sua nomina, non è stato in alcun modo informato dal Presidente delle verifiche di vigilanza cartolare ed ispettive in corso relative al Gruppo Carige.
Per quanto riguarda la nomina dei componenti del Consiglio dell'ISVAP si fa presente che:
i Consiglieri sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico. L'attuale Consiglio è stato nominato con DPCM del 19 maggio 2005;
gli attuali consiglieri - incluso il dottor Michele Scandroglio - hanno dichiarato di non trovarsi in alcuna delle situazioni di incompatibilità, di cui all'articolo 11, comma 3 della legge 12 agosto 1982, n. 576 e successive modifiche ed integrazioni;
le dichiarazioni di incompatibilità sono state trasmesse dall'ISVAP al Ministero dello Sviluppo Economico in data 14 luglio 2005.

Con riferimento, ai requisiti concernenti le nomine in Consiglio di Amministrazione, si evidenzia che la legge 12 agosto 1982, n. 576, istitutiva dell'ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), prevede all'articolo 11, comma 2, che i sei componenti del Consiglio dell'Istituto, da nominarsi con D.P.C.M., di concerto con il Ministro dell'Industria, siano scelti, come ricorda l'Onorevole interrogante, «fra persone di indiscussa moralità e indipendenza...».
Lo stesso articolo 5, comma 5, del Codice delle assicurazioni private (decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209), riconfermando la disciplina contenuta nella citata legge n. 576/1982 sull'ordinamento dell'ISVAP, richiama il «rispetto dei principi di autonomia necessari ai fini dell'esercizio imparziale delle funzioni di vigilanza sul settore assicurativo».
Il dottor Scandroglio è stato nominato, per un quadriennio, componente del Consiglio dell'ISVAP con D.P.C.M. del 19 maggio 2005, registrato alla Corte dei Conti in data 7 giugno 2005.
Attualmente il dottor Scandroglio risulta essere membro del Comitato regionale, della Giunta esecutiva e del Consiglio regionale di Forza Italia in Liguria. Detti incarichi, di natura squisitamente politica e che non rivestono carattere professionale, non sembrano possano far venire meno il requisito di indipendenza richiesto ai componenti del Consiglio di amministrazione dell'ISVAP, anche se ragioni di opportunità sembrerebbero richiedere un disimpegno dell'interessato dal predetto incarico.