IX Commissione - Mercoledì 6 dicembre 2006


Pag. 97

ALLEGATO 1

Relazione sulla destinazione del fondo per i trasferimenti correnti a società di servizi marittimi (Atto n. 56)

PARERE APPROVATO

La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
esaminata la relazione concernente l'individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per i trasferimenti correnti a società di servizi marittimi e per trasferimenti correnti a società di servizi marittimi e per trasporti in gestione diretta e in concessione, ai sensi dell'articolo 1, comma 16, della legge n. 266 del 2005 (Atto n. 56),
delibera di esprimere:

PARERE FAVOREVOLE


Pag. 98

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00427 Tassone: Obbligo di evidenziare la sagoma dei mezzi lunghi e pesanti con strisce retroriflettenti

Interrogazione n. 5-00429 Pedrini: Obbligo di evidenziare la sagoma dei mezzi lunghi e pesanti con strisce retroriflettenti

TESTO DELLA RISPOSTA

Con le interrogazioni in discussione, di argomento analogo, si lamenta un'ipotesi di sospensione dell'obbligo di installazione delle strisce retroriflettenti sui veicoli adibiti al trasporto. A tale riguardo si fa presente che l'articolo 7 del decreto legge n. 266 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 306 del 2004, modificando l'articolo 72 del codice della strada in materia di dispositivi di equipaggiamento dei veicoli a motore e loro rimorchi, ha prescritto che, durante la circolazione, gli autoveicoli, i rimorchi ed i semirimorchi adibiti al trasporto di cose, nonché classificati per uso speciale o per trasporti speciali o specifici, immatricolati in Italia, con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, siano, tra l'altro, equipaggiati con strisce posteriori e laterali retroriflettenti, per le cui caratteristiche si fa rinvio ad un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, oggi dei trasporti. Tale obbligo, vigente per i veicoli di nuova immatricolazione dal 1o aprile 2005, che sarebbe dovuto entrare in vigore per i veicoli già in circolazione entro il 1o dicembre 2005, è stato procrastinato, per questi ultimi veicoli, dal 31 dicembre 2005 al 31 dicembre 2006. Invero, in assenza di una disciplina armonizzata a livello comunitario, ancora in via di definizione, l'imposizione, così come prevista dal citato articolo 72, comporta un ulteriore costo di gestione che, gravando solo sui veicoli «nazionali», altera l'auspicabile equilibrio delle condizioni di concorrenza in un libero mercato di scambio di beni e servizi, quale, appunto, quello europeo. La necessità di contemperare interessi diversi, da una parte quello primario della sicurezza stradale, dall'altro quello di assicurare al settore dell'autotrasporto un congruo regime di competitività, ha indotto questo Governo a ritenere opportuno il prescrivere l'obbligo dell'installazione delle strisce retroriflettenti per i veicoli di nuova immatricolazione, ma di non imporre tale obbligo al parco circolante, nelle more di un naturale riammodernamento dello stesso ovvero dell'eventuale entrata in vigore di una normativa europea di settore.


Pag. 99

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00472 Uggé: Mancato pagamento di spettanze dovute al personale delle motorizzazioni

TESTO DELLA RISPOSTA

La problematica rappresentata con l'interrogazione a risposta immediata ora in discussione è stata oggetto di discussione proprio presso questa Commissione appena la settimana scorsa, nella seduta del 30 novembre 2006, con riferimento all'interrogazione 5-00430 degli onorevoli Caparini e Pini. Anche in questa occasione, non può che ribadirsi sia la consapevolezza dell'importanza della questione sia l'impegno posto in essere dal Ministero dei trasporti. Nel dettaglio, occorre preliminarmente segnalare la grave carenza di risorse umane in tutti gli uffici periferici soprattutto del centro-nord - dovuta ai vincoli cui deve attenersi la pubblica amministrazione in tema di nuove assunzioni, che non consentono il normale ricambio del turn-over - e l'elevatissimo numero di prestazioni che gli uffici della motorizzazione civile sono chiamati a fornire ai cittadini ed alle imprese. Ciò premesso si evidenzia che il disagio lamentato dalle associazioni di categoria menzionate nell'atto ispettivo è dovuto non a inefficienze burocratiche dell'amministrazione dei trasporti, ma allo stato di agitazione dei funzionari operatori ed esaminatori, causato dalla ritardata corresponsione delle indennità per l'espletamento di operazioni tecniche connesse a mansioni di istituto, ai sensi dell'articolo 19 della legge 1o dicembre 1986, n. 870. Il ritardo nel pagamento dell'indennità suddetta si è verificato per i tagli effettuati dalla legge n. 248 del 2006 (c.d. «Legge Bersani»), nonché per la mancata riassegnazione, sui capitoli di spesa collegati, dei fondi versati dai privati per le prestazioni rese dal personale degli uffici periferici del Ministero dei trasporti presso le sedi degli stessi. Infatti, tenuto conto che gli emolumenti in questione non sarebbero assoggettabili ad accantonamento da parte dell'Amministrazione finanziaria, per disposto della legge testé menzionata, è stata decurtata, per il 2006, una somma pari a circa 3.300.000 euro (e analogo taglio è previsto per il triennio 2007-2009); a ciò va anche aggiunto che non sono state riassegnate per il 2005 entrate pari a circa 7.300.000 e per il 2006 pari a circa 8.600.000 euro. L'impossibilità di corrispondere tali emolumenti al personale ha determinato, conseguentemente, lo stato di agitazione del personale che non consente di far fronte così a tutte le prestazioni richieste. Tuttavia, il Ministero dei trasporti, tenuto conto delle conseguenze che lo stato di agitazione del personale comporta, ha predisposto e prospettato all'Amministrazione finanziaria diverse soluzioni che consentirebbero la conclusione della vertenza permettendo sia il pagamento di quanto dovuto al personale sia la fine dello stato di disagio lamentato dagli utenti.