I Commissione - Resoconto di mercoledì 13 dicembre 2006

TESTO AGGIORNATO AL 20 DICEMBRE 2006


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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Mercoledì 13 dicembre 2006. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.

La seduta comincia alle 9.20.

DL 283/2006: Interventi per completare il risanamento economico della Fondazione Ordine Mauriziano di Torino.
C. 1980 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Cinzia DATO (Ulivo), relatore, illustra il provvedimento in titolo, osservando che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alle materie «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali» e «ordinamento civile», attribuite alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi delle lettere g) e l) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione. Non rilevando nulla da osservare sotto il profilo della legittimità costituzionale, propone l'espressione di un parere favorevole.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 1).

Esami conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le università.
C. 1961 Governo, approvato dal Senato e abb.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo), relatore, illustra il provvedimento in esame, osservando che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alla materia «norme generali sull'istruzione» di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera n) della Costituzione. Non rilevando nulla da osservare sotto il profilo della legittimità costituzionale, propone l'espressione di un parere favorevole.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

Riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali.
C. 1955 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

Riccardo MARONE, presidente e relatore, illustra il provvedimento in esame, osservando che le disposizioni da esso recate sono prevalentemente riconducibili alla materia «giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile», di competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera l) della Costituzione, nonché alla materia «sistema tributario e contabile dello Stato», di competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera e) della Costituzione. Fa inoltre presente che, per i profili attinenti alla tutela del diritto alla abitazione per le categorie economicamente più svantaggiate possono venire in rilievo anche le finalità sottese alla materia «determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale», di competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.
Si sofferma inoltre sull'articolo 1, comma 5, secondo periodo, che, nel prevedere la decadenza del conduttore dal beneficio della sospensione dell'esecuzione delle procedure esecutive dei provvedimenti di rilascio per finita locazione degli immobili nell'ipotesi in cui il comune di residenza non provveda alla redazione del piano straordinario pluriennale, appare contrastare con i principi costituzionali di eguaglianza e di ragionevolezza. Propone pertanto l'espressione di un parere favorevole


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con una condizione volta a riformulare il comma 5 dell'articolo 1 al fine di escludere che la mancata redazione del piano straordinario pluriennale da parte del comune di residenza comporti l'automatica decadenza dal beneficio della sospensione dell'esecuzione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 9.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 13 dicembre 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 13 dicembre 2006. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'interno Marcella Lucidi e Alessandro Pajno, per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Paolo Naccarato e per la giustizia Luigi Scotti.

La seduta comincia alle 14.35.

Conflitto di interessi.
C. 1318 Franceschini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, il 5 dicembre 2006.

Gabriele BOSCETTO (FI) fa presente che per il gruppo di Forza Italia il primo deputato che intende intervenire, nel corso della prossima settimana, è il deputato Bruno.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, evidenzia l'opportunità che, da parte dei gruppi, siano indicati entro la giornata di martedì 19 dicembre 2006, i nominativi dei deputati interessati ad intervenire nell'ambito dell'esame preliminare.

Gianpiero D'ALIA (UDC) avverte che per il proprio gruppo interverrà il deputato Ronconi. Al riguardo osserva l'opportunità che da parte del relatore e della maggioranza sia preliminarmente indicato su quale testo effettivamente debba svolgersi il confronto tra le diverse forze politiche. Trattandosi di temi complessi, quale ad esempio il sistema delle ineleggibilità e delle incompatibilità, sul quale si registrano evidenti lacune normative, sarebbe a proprio avviso opportuno che il relatore manifestasse i propri convincimenti sulle diverse questioni recate dalla materia in esame. Rileva infatti che dalla relazione svolta dal presidente Violante emerga la possibilità di individuare soluzioni diverse in ordine ai vari aspetti disciplinati dal provvedimento in titolo.

Gabriele BOSCETTO (FI), dopo aver ribadito l'apprezzamento per la relazione svolta dal presidente Violante, condivide l'opportunità segnalata dal deputato D'Alia che il relatore si pronunci in ordine ad ipotesi di definizione normativa delle diverse problematiche in questione.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ricorda che dopo lo svolgimento della relazione, era stato convenuto di dare luogo ad un intervento per ciascun rappresentante di gruppo volto a chiarirne la rispettiva posizione politica sul provvedimento in esame. Ritiene pertanto che, proprio al fine di poter redigere un testo base che possa costituire un significativo punto di partenza per un proficuo confronto tra la maggioranza e l'opposizione, sarebbe opportuno prevedere innanzitutto lo svolgimento degli interventi da parte dei singoli rappresentanti dei gruppi sulle questioni da lui evidenziate nella relazione introduttiva. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.


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Sui lavori della Commissione.

Gabriele BOSCETTO (FI) rivolge un saluto al deputato Ronconi, che è stato chiamato ad integrare la composizione della I Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, si associa al saluto rivolto al deputato Ronconi. Fa quindi presente, con riferimento al seguito dell'esame delle proposte di legge n. 445 e abbinate, in materia di sistema informativo per la sicurezza e segreto di Stato, che i lavori della Commissione in materia potrebbe riprendere nella giornata di martedì 19 dicembre 2006, data per la quale potrebbe essere già stata assegnata alla I Commissione la proposta di legge in fase di presentazione da parte dei deputati componenti del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza e sul segreto di Stato. In proposito sottolinea che tale iniziativa legislativa, in quanto sottoscritta da rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione che condividono un ruolo politicamente significativo sulla materia in esame, assume una rilevanza peculiare, che il relatore non può non considerare in vista di una eventuale predisposizione di un testo unificato da sottoporre alla Commissione. Pertanto si riserva, una volta che tale proposta di legge, insieme alle altre che sono attualmente in corso di presentazione, sia stata assegnata alla Commissione, di integrare la sua relazione; potranno quindi avere luogo gli interventi nell'ambito dell'esame preliminare, tra i quali quello del deputato Scajola che ha già preannunciato la propria intenzione di intervenire.

Gianpiero D'ALIA (UDC) osserva che la proposta di legge in corso di presentazione da parte dei deputati componenti del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza e sul segreto di Stato rappresenta una sintesi delle diverse posizioni che sono state assunte dai rispettivi gruppi sulla materia in esame. Tale iniziativa legislativa rappresenta un contributo significativo proprio in quanto volta ad evidenziare i punti sui quali si riscontra una condivisione diffusa.

Gabriele BOSCETTO (FI) ricorda che il deputato Bruno aveva chiesto di dare corso alle audizioni dei nuovi direttori dei tre servizi di sicurezza, che sono stati da poco nominati.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che lo svolgimento di tali audizioni potrebbe avere luogo nella seconda metà del mese di gennaio 2007, dopo che questi saranno entrati nel pieno delle loro funzioni e dopo che il relatore avrà presentato una proposta di testo unificato.

Modifica all'articolo 111 della Costituzione in materia di garanzia dei diritti delle vittime di reato.
C. 1242 cost. Boato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, il 5 dicembre 2006.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sul testo di legge costituzionale in esame sono stati presentati emendamenti (vedi allegato 4). Ricorda che, nel corso dell'esame sul provvedimento in titolo, la Commissione si era soffermata in ordine alla opportunità di conferire al diritto in questione natura processuale oppure natura sostanziale. In tale ultimo caso si sarebbe potuto valutare la possibilità di prevedere una diversa collocazione nell'alveo costituzionale della disposizione proposta.

Jole SANTELLI (FI), intervenendo sugli emendamenti da lei presentati, fa presente che essi sono volti ad evitare che l'eventuale approvazione della proposta di legge in esame, nel suo testo originario, possa produrre effetti pregiudizievoli sull'impianto complessivo del codice di procedura penale. Ricorda inoltre che, nel corso della seduta del 4 ottobre scorso, il presidente


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Violante aveva proposto che il relatore si facesse carico di studiare quali sarebbero gli istituti processualpenalistici che dovrebbero essere eventualmente modificati per risultare coerenti con il contenuto della proposta di legge in oggetto.

Gabriele BOSCETTO (FI) rileva che il testo della proposta di legge in esame, pur essendo condivisibile in ordine alle finalità da esso perseguite, rischia di compromettere la funzionalità dei riti alternativi nel processo penale. Ribadisce pertanto l'opportunità che vengano compiutamente esaminate le conseguenze che deriverebbero, sugli istituti disciplinati dal codice di rito, dall'eventuale approvazione del provvedimento in oggetto.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) fa presente l'opportunità di tenere conto dell'atteggiamento complessivo dell'Assemblea della Camera a fronte di proposte di interventi modificativi del testo della Carta costituzionale, come si è potuto constatare in occasione dell'esame delle proposte di legge costituzionale recanti modifica dell'articolo 12. In proposito evidenzia, pertanto, l'opportunità che l'esame in Commissione di proposte di tale natura sia finalizzato alla ricerca di un consenso particolarmente ampio, al fine di evitare improvvisi rallentamenti del relativi procedimenti di approvazione causati dalla mancanza di convergenza sulle proposte di riforma.

Marco BOATO (Verdi) dichiara di non condividere l'osservazione svolta dal deputato Zaccaria, in quanto ritiene che l'approvazione di una iniziativa legislativa, ancorché di riforma costituzionale, non possa essere condizionata dalla mancanza di unanimità in ordine al suo contenuto.
Per quanto concerne il provvedimento in esame osserva che, nel corso della passata legislatura, provvedimenti di identico contenuto erano stati presentati da tutti i presidenti di gruppo cosa che, tuttavia, non ha comunque permesso di giungere ad una loro approvazione definitiva. Ritiene comunque di condividere l'osservazione svolta dai deputati Boscetto e Santelli in ordine alla opportunità di evitare che dall'eventuale approvazione della proposta di legge in titolo possano derivare effetti pregiudizievoli, ancorché non voluti, sul processo penale. Ribadisce in proposito la necessità di contemperare l'esigenza di assicurare una idonea tutela alle vittime dei reati con le preoccupazioni di carattere sistematico rappresentate nel corso dell'esame del provvedimento.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) ribadisce il proprio convincimento in ordine alla necessità di tenere presente le diverse posizioni politiche dei gruppi presenti in Parlamento in ordine ai progetti di riforma costituzionale, soprattutto qualora essi siano diretti alla modifica di principi fondamentali, che ritiene debbano essere supportati da una maggioranza molto ampia.
Con riferimento al provvedimento in oggetto, che reca complesse implicazioni di natura processual-penalistica, ritiene che debba essere attentamente valutata l'opportunità di valutare accuratamente gli effetti che da una sua eventuale approvazione deriverebbero sul codice di procedura penale. Pertanto, pur riconoscendo la valenza dell'audizione dei rappresentanti dell'Unione familiare vittime per stragi svolta lo scorso 29 novembre, ritiene opportuno dare corso ad una ulteriore audizione di esperti in materia di procedura penale.

Gabriele BOSCETTO (FI), si associa alla richiesta formulata dal deputato Zaccaria, ritenendo opportuna l'audizione di tre esperti nelle materie costituzionale, penale e procedurale penale, al fine di chiarire le conseguenze che deriverebbero dall'approvazione del provvedimento in esame. Ribadisce infatti come sia diffusamente riconosciuta l'opportunità di garantire una ampia e decisa condivisione in ordine alle proposte di riforma costituzionale. In proposito fa presente che non è sufficiente la mera sottoscrizione di una iniziativa legislativa da parte di un rappresentante di gruppo per garantire la sua condivisione da parte dei parlamentari appartenenti al gruppo.


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Jole SANTELLI (FI), dopo aver evidenziato che gli emendamenti da lei presentati sono volti esclusivamente ad individuare soluzioni migliorative in ordine ai possibili impatti pregiudizievoli che a proprio avviso il provvedimento in esame potrebbe produrre sugli istituti disciplinati dal codice di procedura penale, dichiara di condividere la proposta del deputato Zaccaria di dare luogo ad audizioni di esperti sulla materia. Fa inoltre presente che un apporto costruttivo in chiave tecnica potrebbe provenire non solo dal presidente Violante, ma anche dal rappresentante del Governo, sottosegretario Luigi Scotti, alla luce della sua notoria competenza in materia.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che, in ordine al provvedimento in esame, si tratta di stabilire se si intenda prevedere un intervento declaratorio di diritti preesistenti ovvero attribuire alla legge la individuazione dei diritti da riconoscere e della loro estensione. Dichiara quindi di condividere la proposta del deputato Zaccaria di dare luogo ad un ciclo di audizioni di esperti in materia.

Jole SANTELLI (FI) osserva che la scelta in questione si pone tra una norma costituzionale di carattere programmatico che, in sede di giudizio di legittimità costituzionale, potrebbe produrre la caducazione di vigenti norme processuali, ed il conferimento ad una legge ordinaria della definizione della modalità di tutela nel processo delle vittime del reato.

Luciano VIOLANTE, presidente, con riferimento alle osservazioni svolte dal deputato Zaccaria sulle modalità di esame di progetti di legge costituzionale, fa presente che una verifica in ordine al consenso che si registra su tali iniziative legislative dovrebbe essere svolto dalla Conferenza dei presidenti di gruppo in sede di programmazione dei lavori dell'Assemblea Dopo aver fatto presente che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in una successiva seduta sulle problematiche emerse nel corso del dibattito odierno, si riserva di proporre alla Commissione una proposta relativa agli esperti da audire. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Rinnovo dei consigli comunali e provinciali sciolti per fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso.
C. 1134 Nespoli, C. 1664 Marone, C. 1679 Gioacchino Alfano e C. 1777 Romano.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Riccardo MARONE (Ulivo), relatore, osserva che l'esame delle quattro proposte di legge in titolo verte su una materia delicata, nella quale risulta importante individuare un punto di equilibrio tra il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alle varie forme di criminalità organizzata, auspicando sul punto un significativo contributo da parte delle forze di opposizione.
Ritiene che la necessità di modifica ed aggiornamento della disciplina in esame, di cui alla legge n. 55 del 1990, è data dal fatto che il quadro normativo in materia è nel frattempo completamente cambiato. Tale legge fu pensata ed approvata in un'epoca in cui il sindaco era eletto dal consiglio comunale, il potere di gestione era nelle mani degli organi politici e l'attività delle giunte municipali e dei consigli comunali erano vere e proprie attività di gestione amministrativa. Analoga importanza assume a suo avviso la giurisprudenza che si è formata sulla materia. In particolare osserva che la disciplina del 1990 è stata dichiarata costituzionalmente legittima perché la Corte costituzionale ha ritenuto, con la sentenza n. 103 del 1993, che la circolare ministeriale attuativa prevedesse criteri interpretativi estremamente rigorosi, tali da ridurre al massimo i margini di discrezionalità delle autorità preposte all'attività di scioglimento. Tuttavia, il limite posto dalla Corte costituzionale in ordine alla necessità di elementi certi ed indiscussi per procedere allo scioglimento, sembra sempre rispettato, anche


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in quanto la disciplina vigente consente eccessivi margini di discrezionalità interpretativa, dando luogo ad applicazioni non sempre conformi da parte dei singoli uffici territoriali del Governo, come pure da parte della giurisprudenza amministrativa. Ritiene pertanto necessario individuare una rigorosa determinazione dei presupposti dello scioglimento, al fine di consentire l'applicazione di criteri univoci su tutto il territorio nazionale, riattribuendo un ruolo prioritario ai soggetti competenti a svolgere i controlli sulle attività degli enti locali.
Si sofferma quindi sui contenuti delle proposte di legge in titolo, osservando come quella presentata dai deputati Nespoli e Castello (C. 1134) verte esclusivamente sulla durata della gestione commissariale, che supera frequentemente, per effetto dell'articolazione dei turni elettorali amministrativi, la durata di diciotto mesi prevista dalla legge. La proposta di legge C. 1679 del deputato Alfano è invece volta a disciplinare la composizione della commissione straordinaria nominata con il decreto di scioglimento, prevedendo che essa sia composta, oltre che dai funzionari dello Stato e dai magistrati ordinari e amministrativi, anche da ufficiali appartenenti alle Forze armate nonché dai magistrati militari in quiescenza. Tale proposta di legge prevede altresì una disposizione relativa alle ipotesi sanzionatorie nei confronti di dipendenti pubblici.
Si sofferma quindi sulla proposta di legge C. 1777 dei deputati Romano e Tassone. In proposito osserva che l'articolo 1 reca una elencazione dei soggetti destinatari dei provvedimenti di scioglimento dei consigli comunali e provinciali, volta a sanare così alcune omissioni riscontrabili nella vigente legislazione che, come già sottolineato, risale al 1990 quando il quadro politico ed amministrativo degli enti locali era radicalmente diverso. La proposta di legge in questione disciplina inoltre le fattispecie collegate alle società a capitale pubblico o prevalentemente pubblico, effettuando altresì una opportuna ricognizione in ordine ai presupposti che devono ricorrere per dare luogo allo scioglimento. La proposta di legge in questione prevede che, quando si dia luogo allo scioglimento del consiglio comunale, resta comunque in carica il sindaco mentre la rimozione di costui determina lo scioglimento immediato della giunta, ma non del consiglio. Tale provvedimento prevede anche la sanzione della rimozione degli organi direttivi nel caso in cui questi abbiano contribuito a determinare le cause del relativo scioglimento.
Si sofferma infine sul progetto di legge C. 1664, da lui presentato insieme ai deputati Incostante e Boffa. Al riguardo premette di ritenere importante evitare ipotesi di scioglimento del consiglio comunale a causa del coinvolgimento di singoli consiglieri, ritenendo iniquo criminalizzare l'intera classe dirigente di un comune, sciogliendone il consiglio, in presenza di singoli episodi; in questi casi è opportuno distinguere e selezionare le diverse responsabilità. Secondo quanto previsto da tale proposta di legge, il procedimento di scioglimento origina da una relazione svolta dal prefetto sulle risultanze degli accertamenti che sono stati svolti. Al riguardo osserva che in tale provvedimento è previsto che questa relazione non possa fondarsi sull'analisi della legittimità degli atti amministrativi a meno che tale legittimità non sia volta a favorire le associazioni criminali. Ritiene inoltre che quando la relazione si fondi su rapporti di parentela o frequentazioni con soggetti contigui alle associazioni criminali, tale circostanza debba essere valutata in relazione delle dimensioni dell'ente di cui si propone lo scioglimento.
Evidenzia inoltre la presenza di norme norme di intervento per le società miste, non disciplinate dalla normativa del 1990 e che, invece, ormai costituiscono il cuore degli affari economici di un ente locale.
Si sofferma infine sugli atti disciplinati dall'articolo 5 della proposta di legge da lui presentata, che ritiene debbano essere attribuiti alla competenza del prefetto e non più a quella del sindaco. È inoltre previsto che gli uffici territoriali del Governo non possono adottare procedimenti di controllo diversi da quelli previsti dalla


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legge, come invece talvolta si verifica con l'adozione di «protocolli di legalità», che nei fatti rendono più complessa la relativa procedura.

Luciano VIOLANTE, presidente, sottolinea l'importanza di prevedere una rigorosa disciplina sanzionatoria per i dipendenti degli enti locali, i quali dispongono di un significativo potere in ordine alla gestione amministrativa del relativo ente.

Riccardo MARONE (Ulivo), relatore, condivide l'osservazione svolta dal presidente Violante, osservando che la proposta di legge in questione prevede forme di allontanamento graduale per i dipendenti di cui sia stata accertata la contiguità con le organizzazioni criminali. Al riguardo osserva che l'attuale sistema legislativo non prende in considerazione la figura dei dirigenti, essendo antecedente alle modifiche normative che hanno attribuito ad essi sostanziali e significativi poteri gestionali.
Il sottosegretario Alessandro PAJNO ringrazia il deputato Marone per l'ampia relazione svolta e assicura che i problemi in essa segnalati sono ben presenti all'attenzione del Governo: si riferisce, in particolare, alla circostanza per cui attualmente i servizi pubblici locali sono il più delle volte affidati a società miste nonché alla questione del rapporto tra organi politici e strutture burocratiche negli enti locali. Rileva altresì come i problemi affrontati nei provvedimenti in esame rendano necessaria una modificazione delle disposizioni di cui all'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e fa presente, a quest'ultimo riguardo, che il Governo sta predisponendo un disegno di legge delega per la revisione del testo unico degli enti locali, di cui al decreto legislativo citato: in tale sede, potranno essere adeguatamente affrontati alcuni dei temi sollevati dalla relazione.

Gianpiero D'ALIA (UDC), relatore, ringrazia il collega Marone per l'approfondita relazione, che dichiara di condividere ampiamente. Riferendosi all'intervento del sottosegretario Pajno, osserva quindi che l'esame dei provvedimenti in titolo e la revisione del testo unico degli enti locali potrebbero procedere parallelamente, essendo i provvedimenti in esame volti ad adeguare la disciplina specifica in materia di scioglimento dei consigli comunali e provinciali degli enti locali alla luce del nuovo ordinamento delle autonomie. Ricorda altresì come, nella scorsa legislatura, alcuni componenti della Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia avessero presentato una proposta di legge sulla medesima materia, di cui era primo firmatario il deputato Sinisi, e annuncia l'intenzione di presentare un'identica proposta di legge nel corso della presente legislatura. Venendo al merito del provvedimento, osserva come, in base alla disciplina vigente, il provvedimento di scioglimento dei consigli comunali e provinciali per fenomeni di infiltrazione mafiosa possa essere adottato anche in assenza di qualsivoglia intervento da parte della magistratura e in un contesto affatto privo di garanzie. Ritiene pertanto che, nel riformare tale disciplina, non si debba correre il rischio di restare a metà del guado e che, ad esempio, nel caso delle concessioni edilizie, cui ha fatto riferimento il deputato Marone, si possa ipotizzare di prevedere un meccanismo di revoca della concessione a seguito di provvedimenti adottati dalla magistratura. Ricorda altresì come, attualmente, lo scioglimento possa essere disposto anche nei confronti di enti locali che appaiano più deboli sotto il profilo amministrativo, sul presupposto che ciò li esponga maggiormente a rischi di infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso: in tal caso, lo scioglimento diviene uno strumento preventivo che può essere adottato in mancanza di altri più puntuali presupposti, quale ad esempio il dissesto finanziario. Per quanto riguarda poi il riferimento al rapporto tra decadenza del sindaco e scioglimento del consiglio comunale, ricorda che esso va inquadrato nel contesto del peculiare ordinamento degli enti locali della regione siciliana, in base al quale la decadenza del sindaco non comporta automaticamente lo


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scioglimento del consiglio comunale. Conclusivamente, ritiene che occorra uno sforzo preliminare di individuazione dei principi cui attenersi nel corso dell'elaborazione di un testo unificato e una riflessione sull'opportunità di introdurre una previsione in base alla quale i provvedimenti di scioglimento dei consigli comunali e provinciali e gli altri provvedimenti analoghi debbano essere motivati, in modo trasparente, con riferimento ai fenomeni di infiltrazione mafiosa.

Riccardo MARONE (Ulivo), relatore, evidenzia i problemi connessi alla difficoltà, per gli amministratori locali, di individuare con certezza i soggetti che abbiano rapporti con la criminalità organizzata di tipo mafioso e ricorda, in proposito, come alcuni soggetti comunemente indicati come appartenenti a organizzazioni di questa natura risultino costantemente assolti all'esito di processi penali.

Luciano VIOLANTE, presidente, ritiene che sia emerso con chiarezza che il problema centrale consiste nella definizione dei presupposti dello scioglimento dei consigli comunali e provinciali, che sono oggi di più complessa individuazione rispetto al passato. Chiede inoltre di conoscere l'opinione dei relatori circa la possibilità di procedere all'adozione di un testo unificato delle proposte di legge in titolo.

Gianpiero D'ALIA (UDC) suggerisce l'opportunità di procedere preventivamente allo svolgimento di alcune audizioni di esperti in materia e, in particolare, di soggetti che svolgano attività investigativa o che siano a vario titolo coinvolti nei procedimenti di scioglimento in questione.

Luciano VIOLANTE, presidente, osserva che si potrebbe valutare l'opportunità di audire alcuni prefetti operanti in zone particolarmente a rischio sotto il profilo dell'infiltrazione mafiosa; si potrebbe altresì chiedere alla competente direzione generale del Ministero dell'interno di indicare alcuni funzionari esperti della materia.

Gianpiero D'ALIA (UDC) condividendo la proposta del presidente, ritiene che si potrebbe procedere all'audizione dei prefetti di Palermo, Reggio Calabria e Napoli.

Marco BOATO (Verdi) rileva che sarebbe utile posticipare l'adozione di un testo unificato, procedendo preventivamente allo svolgimento delle audizioni.

Luciano VIOLANTE, presidente, condividendo l'osservazione del deputato Boato, invita i relatori a far pervenire alla presidenza, entro martedì 19 dicembre 2006, le proposte relative ai soggetti da ascoltare nel corso delle audizioni. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.15.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 13 dicembre 2006. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'interno Marcella Lucidi e per l'università e la ricerca Nando Dalla Chiesa.

La seduta comincia alle 16.15.

Schema di regolamento in materia di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro delle comunicazioni.
Atto n. 52.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 12 dicembre 2006.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che la V Commissione (Bilancio) ha valutato favorevolmente, con l'apposizione di un rilievo, lo schema di regolamento in esame.


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Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo), relatore, formula una proposta di parere favorevole.

Marco BOATO (Verdi) annuncia voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Gabriele BOSCETTO (FI), Roberto COTA (LNP) e Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) annunciano voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole. (vedi allegato 5).

Schema di regolamento in materia di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro dell'università e della ricerca.
Atto n. 54.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 12 dicembre 2006.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che la V Commissione (Bilancio) ha valutato favorevolmente, con l'apposizione di un rilievo, lo schema di regolamento in esame.

Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo), relatore, formula una proposta di parere favorevole.

Marco BOATO (Verdi) annuncia voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Gabriele BOSCETTO (FI), Roberto COTA (LNP) e Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) annunciano voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole (vedi allegato 6).

La seduta termina alle 16.20.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Difensore civico delle persone private della libertà personale.
C. 626 Mazzoni, C. 1090 Mascia e C. 1441 Boato.

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli stati membri.
Atto n. 46.