III Commissione - Giovedì 8 marzo 2007


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ALLEGATO 1

Ratifica Accordo Italia-India sulla coproduzione audiovisiva (C. 2071 Governo).

EMENDAMENTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

ART. 3.
(Copertura finanziaria).

Al comma 1, sostituire le parole: 2006-2008 con le seguenti: 2007-2009; conseguentemente, al medesimo comma, sostituire la parola: 2006 con la seguente: 2007.
3. 1.Il Relatore.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00800 Azzolini: Sulla mancata attuazione dell'Accordo quadro Italia-CAF (Corporación Andina de Fomento).

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Governo italiano intende valorizzare i rapporti con la CAF come con le altre Banche Regionali di Sviluppo latinoamericane, attraverso un pieno ed efficiente utilizzo delle risorse loro affidate.
Nel caso specifico, tali risorse sono destinate al finanziamento di iniziative identificate ed attuate dalla Caf con l'assenso della cooperazione italiana miranti a contribuire allo sviluppo dei Paesi latinoamericani.
Il Governo italiano persegue il coinvolgimento e l'associazione di imprese, enti ed ONG italiani nella misura in cui questi danno un valore aggiunto alle nostre iniziative di cooperazione, dato che le finalità di quest'ultima sono evidentemente quelle di soddisfare i bisogni delle popolazione beneficiarie.
Contatti sono in corso con la CAF per identificare la strategia, le priorità e le procedure per l'identificazione dei progetti che verranno finanziati dal fondo italiano.
Lo scorso gennaio il Sottosegretario Di Santo, a Quito per la cerimonia di insediamento del Presidente Correa, ha avuto un lungo incontro bilaterale con il Presidente della CAF, Enrique Garcia. E lo stesso Sottosegretario Di Santo incontrerà, nel corso della missione che effettuerà in Venezuela dal 7 all'11 marzo, il Presidente della CAF, proprio allo scopo di discutere il tema di una sempre più efficace collaborazione tra l'Italia e la CAF.
Io stessa auspico fortemente che si completi al più presto il processo di definizione delle modalità di cooperazione con la «Corporación Andina de Fomento», al fine di avviare l'identificazione e l'esecuzione di iniziative concrete, d'intesa con la CAF, nei prossimi mesi.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00801 Khalil: Sul diniego del visto d'entrata in Israele ad una cooperante italiana.

TESTO DELLA RISPOSTA

La signora Margherita Dametti - che opera nell'ambito di iniziative realizzate in collaborazione fra la ONLUS «Amicizia Italo-Palestinese» di Firenze, la Regione Toscana ed il Comune di Vinci - è stata bloccata dalle autorità frontaliere al suo arrivo all'aeroporto Ben Gurion.
Il suo arrivo era stato precedentemente notificato alle Autorità israeliane dalla nostra Ambasciata, che era stata informata del viaggio dal Comune di Vinci.
Non appena avuto notizia del diniego di accesso alla connazionale, la nostra Rappresentanza si è adoperata per prestarle la massima assistenza. Contemporaneamente, ha attivato tutti i canali (Polizia di frontiera, Sicurezza aeroportuale, Unità di Crisi e Desk Italia) per far luce sulla situazione.
Sino al suo rientro in Italia, il 10 gennaio, la nostra Rappresentanza è rimasta in continuo contatto telefonico con la connazionale (cui è stato consentito di tenere il telefono cellulare) per verificare se ella necessitava di assistenza.
Immediatamente sollecitate, le Autorità israeliane hanno motivato il provvedimento facendo rilevare che alla Signora Dametti era già stato negato l'ingresso in Israele nello scorso agosto, alla frontiera terrestre di Allenby, dopo che era stata accertata una sua precedente irregolare permanenza nel Paese per un periodo di un anno, provvista di solo visto turistico.
La vicenda di Margherita Dametti non costituisce un caso isolato, in quanto il problema del rinnovo dei visti di soggiorno ai dipendenti di ONG attive nei territori palestinesi riguarda, più in generale, tutti i cittadini italiani e di altri Paesi europei operanti nei territori.
Considerato il rifiuto delle Autorità israeliane - per asserite ragioni di sicurezza - di rilasciare permessi di soggiorno stabili ai cittadini europei che risiedono anche temporaneamente a vario titolo nei territori, i cooperanti solevano uscire da Israele verso l'Italia, la Giordania e l'Egitto per poi far rientro dopo un periodo variabile di tempo, al fine di ottenere un nuovo visto trimestrale. Tali rinnovi incontrano ormai grosse difficoltà e numerosi sono stati i casi di rifiuto di ingresso alla frontiera, provocando numerosi problemi pratici per i cooperanti ed il personale amministrativo delle ONG ed i donatori.
Tali problemi d'ingresso nei territori palestinesi formano dunque da tempo oggetto di una controversia tra molti Paesi europei e le Autorità israeliane e, a tal


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fine, sono stati effettuati diversi passi tanto a livello bilaterale che da parte della Presidenza UE.
Secondo le informazioni disponibili, gli impegni a suo tempo presi dalle Autorità israeliane con la passata Presidenza finlandese dell'UE per definire in maniera soddisfacente la questione non hanno ancora avuto piena applicazione e si continuano ad applicare procedure diversificate a seconda dei singoli casi.
L'Italia intende comunque continuare, anche nell'ambito dell'Unione europea, a tenere la questione in piena evidenza, preparandosi ad ulteriori passi a livello politico appropriato, fino a quando il problema, di cui siamo perfettamente consci, non sarà risolto.


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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-00802 Giorgetti: Sull'arresto di un imprenditore italiano in Lettonia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Signor Mario Gavosto è stato tratto in arresto dalle Autorità di Polizia lettoni il 12 dicembre 2006 perché accusato di truffa perpetrata ai danni di alcuni clienti della Società GM Electronics, di cui il connazionale risulta titolare. Il 14 dicembre il Signor Gavosto è stato rilasciato con l'obbligo di non lasciare la Lettonia e di risiedere presso il domicilio in Riga dallo stesso indicato.
Venuta a conoscenza dell'arresto del connazionale, l'Ambasciata in Riga si è prontamente attivata al fine di fornire al connazionale ogni possibile assistenza ed è intervenuta presso le competenti Autorità di Polizia al fine di accertare le ragioni di detto arresto. Ha provveduto ad inviare un proprio rappresentante agli interrogatori cui il connazionale, assistito da un legale e da un interprete, è stato sottoposto in data 18 dicembre 2006 e il 30 gennaio 2007.
In considerazione delle precarie condizioni economiche in cui versava il Signor Gavosto, la Rappresentanza ha, altresì, prospettato al connazionale la possibilità di sottoscrivere un prestito con promessa di restituzione, unico mezzo finanziario di assistenza a disposizione della Sede in quanto l'interessato non risultava formalmente residente in Lettonia. Il Signor Gavosto ha ritenuto di rifiutare una tale soluzione.
Dopo attenta valutazione, sentita la Direzione degli Italiani all'Estero e tenuto conto della residenza di fatto da oltre un anno del Signor Gavosto in Lettonia si è provveduto all'iscrizione all'AIRE.
Accertata, poi, l'indisponibilità dei familiari a farsi carico del sostentamento economico del connazionale, si è concordato di erogare un sussidio, che, in quanto tale, non implica obbligo di restituzione della somma concessa. Detto sussidio - dell'ammontare massimo consentito in un'unica soluzione pari a 1.032 euro - è stato da ultimo concesso al connazionale in data 26 gennaio 2007.
A quanto appreso dall'Ambasciata in Riga, intervenuta presso le competenti Autorità locali al fine di ottenere chiarimenti circa le accuse mosse al Signor Gavosto dalla Giustizia lettone, al connazionale è tuttora contestato il reato di truffa a danno di persone fisiche e giuridiche e allo stesso è imposto l'obbligo di non lasciare il Paese, se non dietro pagamento di una cauzione pari a circa 12 mila euro che il connazionale non risulta aver versato.
Il 5 marzo 2007 è scaduto il periodo di tempo concesso al Signor Gavosto dalle Autorità lettoni per reperire i fondi necessari a ripianare i debiti contratti dalla Società di cui il connazionale è titolare. Il Signor Gavosto ha comunicato proprio nei giorni scorsi all'Ambasciata a Riga di essere tuttora impegnato nella raccolta del denaro necessario al pagamento dei debiti ancora pendenti.


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ALLEGATO 5

Schema di decreto ministeriale di individuazione delle organizzazioni e degli enti di rilievo internazionale destinatari dei contributi di cui alla legge n. 180/1992, recante partecipazione dell'Italia alle iniziative di pace e umanitarie in sede internazionale (Atto n. 70).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,
esaminato lo schema di decreto ministeriale, recante l'individuazione degli enti con finalità di pace ed umanitarie destinatari di contributi ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 180 del 1992;
rilevato il significativo accrescimento degli enti destinatari, rispetto al precedente decreto;
apprezzato l'ampliamento a realtà che operano in contesti strategici quali il Mediterraneo ed il Medio Oriente;
preso atto dell'esclusione dell'Unione europea, in quanto destinataria di fondi con altra imputazione contabile;
ribadita l'esigenza di assicurare risorse congrue alla cooperazione multilaterale, nonché quella di conformarne la direzione alle linee generali della politica estera;
lamentata la mancata presentazione al Parlamento delle relazioni a consuntivo di cui alla legge n. 180 del 1992 per gli anni 2005 e 2006;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
sia garantito che l'accrescimento degli enti destinatari non avvenga a detrimento di una ripartizione delle risorse prioritariamente dettata dall'efficacia degli interventi;
sia valorizzato il contributo alle organizzazioni regionali, con particolare riguardo alla sfera dei diritti umani ed alle aree critiche in cui la presenza italiana può rivelarsi più incisiva;
sia raccordato comunque ogni intervento nell'ambito dell'azione al riguardo promossa dall'Unione europea;
siano promossi ulteriormente i meccanismi di verifica dei risultati dei contributi erogati, procedendo con maggiore celerità a riferirne al Parlamento.