IX Commissione - Mercoledì 28 marzo 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00760 Maderloni: Ripristino delle strutture di Fincantieri di Ancona danneggiate nell'incidente del 13 febbraio 2007.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione oggi in discussione, si fa presente in via preliminare, che dell'incidente sul lavoro occorso nell'agosto del 2004 presso lo stabilimento di Ancona, che provocò il grave infortunio mortale si sta occupando la magistratura che ha aperto un procedimento penale. Si è, quindi, in attesa della fase dibattimentale, fissata per la metà di maggio 2007, al fine di accertare l'esistenza di eventuali responsabilità.
Per ciò che attiene l'altro episodio, il piegamento della gru, si precisa che la stessa, al momento dell'evento non era operante in quanto sottoposta a manutenzione e che il capo squadra ed il capo prodotto, preposti a tale mansione, furono, a causa di negligenze accertate, sottoposti a pesanti provvedimenti disciplinari.
Successivamente all'incidente l'ASUR Marche, ha disposto in aggiunta ai freni antiuragano già esistenti sui mezzi, l'installazione di un dispositivo meccanico che potesse ancorare in maniera stabile la gru al suolo durante la fermata di fine lavoro.
Per quanto riguarda l'incidente del 13 febbraio 2007, dagli accertamenti esperiti dalla Direzione provinciale del lavoro di Ancona presso la Fincantieri è emerso quanto segue.
L'incidente è certamente dovuto alle raffiche di vento eccezionalmente violente che si sono abbattute sul litorale di Ancona, che hanno evidentemente superato la velocità massima del vento prevista dai progettisti, compromettendo, quindi, la capacità frenante dei previsti dispositivi della gru.
Sebbene regolarmente azionati entrambi i sistemi frenanti, compreso quello denominato «antiuragano», la gru sottoposta alle violentissime raffiche ha iniziato a traslare per «strisciamento» delle ruote sulle rotaie avendo la forza del vento superato la reazione frenante.
Oggi, con gli interventi provvisori, già messi in atto da Fincantieri, ed avvalendosi della consulenza di ditte specializzate nel campo delle movimentazioni e montaggi eccezionali e della progettazione e costruzione, la gru è in posizione di sicurezza, anche nel caso si ripresentassero venti eccezionalmente violenti.
I danni subiti dalla gru sono stati, in grandissima parte, già individuati ed è stato dato incarico alle ditte specializzate di procedere ai lavori di riparazione necessari. La gru non potrà essere utilizzata per tre o quattro mesi.
Nel frattempo Fincantieri sta trasferendo gru mobili di portata notevole da sistemare nei piazzali ed in prossimità del bacino, in modo da non interrompere l'attività produttiva e non ritardare eccessivamente i programmi di consegna navi.
Le limitazioni imposte dai mezzi mobili che saranno disponibili, rispetto a quanto consentito dalla gru a cavalletto, rallenteranno le operazioni di montaggio ancora da effettuare in bacino, con ritardi sul varo della nave impostata a gennaio.
Le altre officine dello stabilimento hanno ripreso l'attività dopo un brevissimo periodo di interruzione.
Si fa presente, poi, che la messa in sicurezza della gru a cavalletto è avvenuta nelle fasi immediatamente successive all'incidente come si evince anche dal verbale dei vigili del fuoco.


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Dal 15 marzo 2007, sono iniziati i lavori per la prima fase denominata «messa in verticale» che in via previsionale porterà al riallineamento delle strutture entro la prima decade di aprile 2007.
Le ditte incaricate allo stato attuale delle conoscenze (studi ingegneristici, verifiche strutturali e simulazioni) prevedono la rimessa in esercizio della gru entro luglio 2007.
È stato dato inoltre incarico per porre in essere gli interventi migliorativi tendenti ad evitare il ripetersi dell'evento (eventi atmosferici eccezionali), che ha portato alla indisponibilità della gru.
Per la copertura dei danni economici dovuti all'incidente in questione la Fincantieri ha intrapreso un percorso assicurativo.
Si precisa che solo nei tre giorni immediatamente successivi all'evento una parte limitata del personale Fincantieri (circa 250 unità su un organico di 630) è stata posta in cassa integrazione ordinaria.
Successivamente lo stabilimento ha ripreso l'attività produttiva fatto salvo quanto attinente al posizionamento delle sezioni navi nel bacino di carenaggio (attività che veniva svolta mediante l'ausilio della gru a cavalletto).
Il giorno 19 marzo 2007, è arrivata una gru cingolata noleggiata da Fincantieri che permetterà anche di riprendere entro 10 giorni il posizionamento delle sezioni navi (seppur di dimensioni inferiori). Il ritardo effettivo nella consegna della nave in bacino in fase di realizzazione sarà di circa un mese.
L'attuale stato delle attrezzature, in attesa del ripristino della gru a cavalletto ha comportato la reingegnerizzazione della produzione con blocchi di peso ridotto ed il ridimensionamento del lavoro che lo Stabilimento sta sviluppando per altri cantieri del gruppo. Per quanto sopra è in atto un leggero calo dei lavori in appalto.
In relazione alla prospettive del cantiere, Fincantieri afferma che lo stabilimento di Ancona è interessato da un importante piano di investimenti, che prevede la realizzazione, a breve termine, della costruzione di navi da crociera.
La società è comunque impegnata affinché l'episodio in questione non produca alcuna ricaduta sui previsti programmi di sviluppo del cantiere.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00707 Adolfo: Iniziative del Governo per rendere operativo il collegamento ADSL nelle zone adiacenti il comune di Taggia (Imperia).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione all'atto parlamentare in esame si ritiene opportuno anzitutto premettere che per la fornitura dei collegamenti ADSL non esiste alcun obbligo, né condizione di fornitura del servizio a carico degli operatori, in quanto i collegamenti a larga banda esulano dall'ambito del servizio universale, unica fattispecie per la quale possono essere imposti agli operatori obblighi del servizio.
D'altra parte è noto che il Ministero delle comunicazioni ha adottato ogni possibile iniziativa allo scopo di aumentare la diffusione di tale mezzo trasmissivo ed eliminare il cosiddetto digital divide, come dimostrano sia l'erogazione di contributi per i contratti di abbonamento al servizio di accesso a larga banda ad Internet, sia i finanziamenti previsti per gli investimenti effettuati dalla società Infratel.
L'area di intervento, originariamente limitata al solo Mezzogiorno è stata estesa a tutte le aree del Paese e con la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) sono state ulteriormente incrementate le risorse specificamente destinate al finanziamento degli interventi di realizzazione delle infrastrutture per la larga banda e di completamento del programma di sviluppo della larga banda nel Mezzogiorno da parte del Ministero delle comunicazioni per il tramite della società Infratel Italia, prevedendo lo stanziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, nonché l'assegnazione di ulteriori 50 milioni di euro per l'anno 2009 allo stesso Ministero delle comunicazioni per le suddette finalità.
Allo stato, pertanto, la disponibilità totale dei fondi da parte della società Infratel è di 350,1 milioni di euro dei quali, come sopra indicato, 80 milioni derivanti da stanziamenti previsti dalla legge finanziaria 2007.
Quanto alla specifica situazione del comprensorio indicato nell'interrogazione in esame, in effetti la copertura ADSL non risulta effettuata, ad esclusione del comune di Taggia e non risulta che la società Telecom abbia pianificato, almeno per l'immediato futuro, l'estensione di tale tecnologia nella zona in questione.
In merito alla richiesta riguardante quali iniziative si intendano assumere per favorire i collegamenti ADSL nelle località non ancora raggiunte dalla tecnologia in parola, si ritiene utile sottolineare che uno degli obiettivi di legislatura del Governo è proprio lo sviluppo della banda larga come nuova frontiera del servizio universale, come grande occasione di sviluppo del Paese e di alfabetizzazione tecnologica della popolazione.
Come è noto oggi la banda larga copre l'88 per cento del territorio ed è intendimento del Governo arrivare, nei prossimi 4 anni, all'obiettivo del 98 per cento.
Per raggiungere tale risultato il Governo ha istituito nei mesi scorsi un Comitato della banda larga di cui fanno parte, oltre al Ministro delle comunicazioni, anche il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali e il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione con lo scopo di coordinare, indirizzare e supportare tutte le attività finalizzate allo sviluppo della


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suddetta tecnologia nel territorio nazionale, a partire dall'approntamento di misure in grado di dare soluzione al problema del digital divide.
Nel passato è mancato nel nostro paese un approccio strategico coerente a sostegno dello sviluppo del settore, il Comitato della banda larga è chiamato a colmare tale vuoto di iniziativa e ad elaborare una organica politica del Governo sul tema, in grado di raccogliere l'interesse e la condivisione di tutti i soggetti coinvolti, dalle amministrazioni locali agli operatori, dai fornitori di servizi agli utilizzatori, nella convinzione che solo operando in sinergia l'obiettivo potrà essere centrato.