V Commissione - Resoconto di mercoledì 4 aprile 2007


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 4 aprile 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Nicola Sartor e Pier Paolo Cento.

La seduta comincia alle 9.10.

Aggregazione del comune di Lamon alla regione Trentino-Alto Adige.
C. 1427 cost. Governo e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento.

Il sottosegretario Nicola SARTOR deposita la documentazione predisposta al fine di fornire elementi di risposta alle richieste di chiarimento avanzate (vedi allegato 1). In proposito, richiama preliminarmente le caratteristiche dei rapporti finanziari tra lo Stato e la provincia di Trento. In particolare, alla provincia di Trento vengono direttamente devoluti i 9/10 delle entrate riscosse nel territorio. A fronte di tale devoluzione, la provincia di Trento assumerebbe direttamente gli oneri per sanità e istruzione relativi al comune


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di Lamon. Nel ricordare che le entrate fiscali derivanti dal comune di Lamon ammontano a 1400 milioni di euro, a fronte di minori trasferimenti per un importo complessivo di poco meno di 5 milioni di euro, rileva che si produrrebbe un effetto positivo per lo Stato di oltre 3 milioni di euro. Osserva tuttavia che, risultando i trasferimenti attualmente effettuati al comune di Lamon, corrispondenti alle spese sostenute in quel comune per le strutture ospedaliere e scolastiche ivi presenti, si verificherebbero conseguenti effetti negativi per la provincia di Trento, che saranno in prospettiva accentuati dalla struttura demografica del comune di Lamon, la quale ha una notevole percentuale di popolazione anziana. Inoltre, presumibilmente, un effetto negativo si verificherà in misura limitata per la regione Veneto. Con riferimento a tale ultimo aspetto ricorda ad esempio che non risulta possibile quantificare gli effetti derivanti per le regione Veneto dalle minori entrate IRAP conseguenti al trasferimento del comune di Lamon alla provincia di Trento.

Marino ZORZATO (FI) osserva che le considerazioni del rappresentante del Governo confermano i profili problematici di carattere finanziario del provvedimento. Ritiene significativo che si verifichi un effetto positivo dello Stato e negativo per la regione Veneto e la provincia di Trento. Ricorda infatti che il Governo ha proceduto a presentare il disegno di legge costituzionale di aggregazione del comune di Lamon alla provincia di Trento nonostante l'avviso contrario sia della regione Veneto che della provincia di Trento, e quindi ignorando la volontà degli enti territoriali, a dispetto delle professioni di fede federalista. Sottolinea poi il rischio che l'aggregazione del comune di Lamon alla provincia di Trento provochi un effetto di emulazione da parte di molteplici altri comuni. Nel giudicare devastante, per questo motivo, sul piano istituzionale l'eventuale approvazione del provvedimento Ritiene infine necessario, sul piano più strettamente finanziario, che vengano forniti elementi puntuali in ordine all'eventuale trasferimento alla provincia di Trento di tutti i comuni della provincia di Belluno.

Lino DUILIO, presidente, ritiene che si debbano evitare, nell'esame da parte della Commissione del provvedimento, valutazioni che attengono al suo merito, dovendosi la Commissione esprimere sulla sua sostenibilità finanziaria. Con riferimento al merito, sottolinea comunque che il provvedimento risulta coerente con la previsione dell'articolo 132 della Costituzione, che consente il distacco e l'aggregazione da una Regione all'altra, con l'approvazione della maggioranza della popolazione del comune interessato. Con riferimento ai profili finanziari, segnala che la Commissione non può ignorare le dichiarazioni del rappresentante del Governo in ordine agli effetti finanziari negativi che si produrranno per gli enti territoriali. Ricorda infatti che l'articolo 27 della legge di contabilità, la legge n. 468 del 1978, prevede che vengano presi in considerazione anche gli effetti sugli enti territoriali. Si tratta quindi di individuare come porre in relazione la legge di contabilità, che pure dà attuazione all'articolo 81 della Costituzione, con il disegno di legge in esame che ha pari rango costituzionale. Osserva che comunque non possono essere invece stimati gli effetti finanziari derivanti da scenari al momento ipotetici, come quello del trasferimento di ulteriori comuni o di tutta la provincia di Belluno alle regione Trentino-Alto Adige.

Marino ZORZATO (FI) nel ricordare che in precedenti occasioni l'iter di provvedimenti legislativi istitutivi di nuove province è stato rallentato in considerazione dell'esigenza di considerare globalmente la questione e quindi esaminare insieme tutti i provvedimenti di istituzione di province, ritiene che una medesima prudenza sarebbe necessaria in questa occasione. In risposta alle considerazioni del presidente, ricorda poi che già altri cinque referendum sono stati effettuati da parte di altri comuni, mentre altri venti sono in preparazione.


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Lino DUILIO, presidente, ribadisce che la Commissione non può che affrontare in questa sede il provvedimento specifico, prescindendo dalle eventuali conseguenze indirette della sua approvazione.

Massimo VANNUCCI (Ulivo) ritiene che il rappresentante del Governo dovrebbe fornire ulteriori elementi per quel che concerne il saldo complessivo sull'aggregato delle amministrazioni pubbliche del trasferimento del comune, vale a dire dovrebbe essere individuato l'effetto complessivo derivante dal saldo positivo che si verifica per lo Stato, da un lato, e da quello negativo che si verifica per la provincia di Trento e per la regione Veneto, dall'altro lato.

Francesco PIRO (Ulivo) ritiene che le considerazioni del rappresentante del Governo dovrebbero essere integrate con riferimento ai costi derivanti dalla struttura sanitaria di Lamon, per quanto concerne uno specifico aspetto: i costi della struttura sanitaria attualmente presente a Lamon passeranno in carico alla provincia di Trento, in caso di trasferimento del comune a tale provincia, mentre la regione Veneto, per mantenere il numero di posti letto di lunga degenza che sono stabiliti a livello regionale, dovrà provvedere all'apertura di un nuovo presidio sanitario nel suo territorio.

Andrea RICCI (RC-SE) concorda con il collega Vannucci nel ritenere che il rappresentante del Governo non ha chiarito l'effetto complessivo del provvedimento sul saldo finanziario delle amministrazioni pubbliche. Ritiene pertanto opportuno non procedere in questa fase all'espressione del parere, che infatti allo stato non potrebbe essere che negativo.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) ritiene invece che la Commissione avrebbe potuto esprimere un parere favorevole, non essendoci conseguenze negative per quel che concerne il bilancio dello Stato. Rileva che ciò conferma, peraltro, che un'estensione del sistema delle autonomie speciali avrebbe un effetto positivo per le finanze dello Stato centrale.

Lino DUILIO, presidente, preso atto che il provvedimento presenta profili problematici di carattere finanziario, ritiene opportuno, ove la Commissione concordi sottoporre alla Commissione di merito, attraverso una lettera che indirizzerà al suo presidente, tali aspetti.

La Commissione concorda.

Lino DUILIO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione del Fondo di finanaziamento del Fondo globale per la lotta all'AIDS, la tubercolosi e la malaria.
C. 1194.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO chiede un rinvio dell'esame al fine di ultimare gli approfondimenti in corso per garantire, sul piano finanziario, l'adempimento dell'impegno etico e politico assunto dal Governo italiano.

Lino DUILIO, presidente, preso atto dell'esigenza manifestata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.40.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 4 aprile 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Cento.

La seduta comincia alle 9.40.


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Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante disposizioni in ordine al trasferimento delle strutture e delle relative risorse finanziarie, umane e strumentali dal Ministero per i beni e le attività culturali alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Atto n. 77.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che nella precedente seduta era stato sollevato il problema di garantire l'effettività della clausola di invarianza finanziaria prevista dal decreto-legge n. 181 del 2006 con riferimento all'intera attuazione della riforma degli assetti ministeriali (il cosiddetto spacchettamento).

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO deposita l'ulteriore documentazione predisposta al fine di fornire elementi di risposta alle richieste di chiarimento avanzate (vedi allegato 2).

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur), relatore, formula una proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante disposizioni in ordine al trasferimento delle strutture e delle relative risorse finanziarie, umane e strumentali dal Ministero per i beni e le attività culturali alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (atto n. 77);
esprime

PARERE FAVOREVOLE

nel presupposto che, al fine di garantire il rispetto del principio di invarianza della spesa:
a) l'attribuzione, in via transitoria, dei compiti di cui all'articolo 1, comma 1, alla struttura di missione «Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive» sia limitata al periodo di operatività di tale struttura, già previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 agosto 2006, ovvero al periodo per il quale risultino ancora disponibili le risorse stanziate per i medesimi fini in base alla normativa vigente;
b) l'istituzione dell'apposita struttura alla quale dovranno essere affidati in via permanente le funzioni e i compiti di cui all'articolo 1, comma 1, sia comunque disposta mediante apposito provvedimento, da sottoporre alle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari, corredato di relazione tecnica».

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 9.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.45 alle 9.55.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 4 aprile 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO.

La seduta comincia alle 9.55.

Sulla missione svolta a Bruxelles dal 28 febbraio al 1o marzo 2007.

Lino DUILIO (Ulivo), presidente, ricorda che nelle giornate del 28 febbraio e 1o marzo 2007 si è svolto a Bruxelles si è tenuta a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, una riunione avente ad oggetto le prospettive dell'area euro. La riunione prevedeva la partecipazione, oltre che dei rappresentanti dei Parlamenti nazionali e degli eurodeputati, di alcuni autorevoli


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interlocutori, quali il professor Fitoussi, il professor Aghion e soprattutto il Premio Nobel per l'economia, professor Stiglitz, nonché il presidente della BCE, Trichet, ed il Commissario per gli affari economici e monetari Almunia. Rileva preliminarmente che la riunione si è dimostrata di estremo interesse in quanto ha offerto l'occasione per un confronto molto approfondito ed aperto sulle diverse problematiche che investono l'attuale condizione di difficoltà delle economie dei paesi dell'area euro e sugli eventuali rimedi che possono prospettarsi. Ricorda che il professor Fitoussi ha evidenziato, in particolare, che nonostante il fatto che le economie europee hanno dimensioni complessivamente paragonabili a quella degli Stati Uniti (in termini di PIL i due sistemi sostanzialmente si equivalgono), l'Europa continua a registrare tassi di crescita largamente inferiori a quelli statunitensi. Il divario è ancora più elevato rispetto alle economie più dinamiche, quali quelle dell'Estremo Oriente. Il professor Fitoussi ha inoltre riconosciuto nella insufficiente reattività delle politiche economiche adottate in Europa il difetto più grave di cui patirebbero i nostri sistemi. L'assenza di un'adeguata reattività costituirebbe un dato strutturale e non contingente che trarrebbe origine dalla dissociazione tra potere e legittimazione. In Europa, infatti, e in particolare nell'area UEM, si assisterebbe al paradosso per cui i Governi nazionali, che pure avrebbero la legittimazione per assumere iniziative volte promuovere politiche anticicliche, sono privi di strumenti adeguati. Ciò discenderebbe dalle limitazioni derivanti dall'obbligo di rispettare i vincoli comuni al Patto di stabilità e crescita. Allo stesso tempo, le istituzioni comunitarie non possono assumere decisioni al di fuori del mandato assai limitativo ad esse imposto dalle regole del sistema SEBC. In particolare, la mancata previsione dell'obiettivo della promozione dello sviluppo, oltre che di quello della stabilità impedirebbe alla Banca centrale europea, a differenza di quanto avviene per la FED negli USA, il perseguimento di scelte di politica monetaria che non si limitino al mero controllo della liquidità. In forza di questo duplice paradosso, si determina una paralisi decisionale che impedisce all'Europa di perseguire con coerenza l'obiettivo del rafforzamento delle prospettive di crescita. Il professor Fitoussi ha concluso evidenziando la necessità di un netto cambiamento degli indirizzi di politica economica a livello europeo attraverso la definizione in sede politica di target per quanto concerne i tassi di inflazione e i tassi di cambio; l'adozione della cosiddetta golden rule per consentire il ricorso all'indebitamento per la realizzazione di investimenti, sulla base di obiettivi precisi stabiliti annualmente dal Consiglio europeo; la realizzazione, sulla base di un approccio pragmatico di un'efficace politica industriale. Da ultimo, il professor Fitoussi ha sostenuto l'opportunità di procedere alla creazione di una Comunità europea per l'ambiente, l'energia e la ricerca intorno alla quale dovrebbe realizzarsi una svolta nelle scelte di politica economica.
Richiama poi che il professor Aghion ha convenuto sul fatto che nell'area UEM non sono state adottate e probabilmente non sono possibili, sulla base delle attuali regole, politiche anticiciliche, che pure sarebbero state necessarie per offrire maggiori occasioni di sviluppo. A suo giudizio, sarebbe infatti necessario che si affidasse al livello politico la definizione dei tassi di inflazione obiettivo mentre dovrebbe essere demandato alle autorità monetarie l'adozione delle scelte conseguenti. Il professor Aghion ha insistito sul rilievo che può assumere la fissazione di inflation target per garantire una prevedibilità delle politiche perseguite e concluso sulla necessità di chiari progressi per quanto concerne la governance nell'area euro.
Osserva poi che più radicali sono state le critiche mosse all'attuale situazione da parte del professor Stiglitz. Questi ha evidenziato le potenziali criticità dell'attuale politica americana che, tra le altre cose, ha provocato una tendenziale riduzione dei redditi medi ed accentuato le difficoltà dei ceti più poveri. Il professor Stiglitz ha ripetuto con la consueta efficacia


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le tematiche a lui care per quanto concerne l'esigenza di recuperare adeguati spazi di intervento e correzione sulle dinamiche spontanee dell'economia a livello internazionale introducendo correttivi puntuali per promuovere uno sviluppo più equo e potenzialmente meno squilibrato. Quanto all'attuale assetto del sistema europeo, il professor Stiglitz ha rilevato, in primo luogo, che l'attenzione esclusiva al tasso di inflazione ha fatto pagare un alto prezzo all'Unione europea e che non meno importante della garanzia dell'indipendenza è la previsione di adeguati meccanismi di responsabilizzazione delle banche centrali nei confronti dei Parlamenti al fine di evitare che decisioni fondamentali siano rimesse interamente a strutture tecnocratiche prive di legittimazione democratica.
Ricorda infine che il presidente della BCE Trichet, di fronte alle diffuse obiezioni e perplessità, ha rivendicato i meriti della politica monetaria perseguita dalla BCE e i progressi che l'adozione dell'euro ha assicurato a livello europeo. Il Presidente Trichet ha affermato che, smentendo tutti gli scettici, l'UE si è dimostrata un grande successo che ha contribuito significativamente a ridurre l'inflazione. I differenziali di crescita tuttora esistenti nella UEM dipenderebbero, a giudizio del Presidente Trichet, da fattori strutturali che riguardano in primo luogo la insufficiente flessibilità delle economie europee. Il Presidente Trichet ha sostanzialmente affermato che soltanto l'adozione di riforme strutturali può rimuovere gli ostacoli che impediscono alle economie europee di conseguire più elevati tassi di crescita. Il commissario Almunia, da ultimo, ha sottolineato i progressi conseguiti per quanto concerne il rispetto degli obiettivi previsti dal Patto di stabilità e crescita, con particolare riguardo al risanamento delle finanze pubbliche dei paesi membri, anche in relazione agli adattamenti che sono stati apportati alle regole relative alle procedure di infrazione.
Sottolinea quindi che gli interventi degli esperti e degli esponenti delle istituzioni europee, come rilevato in precedenza, hanno suscitato un ampio dibattito e suscitato una vivace dialettica, in particolare nei confronti delle tesi sostenute dal Presidente della BCE. Da parte di rappresentanti di diversi paesi è stata espressa la preoccupazione per l'insufficienza dell'assetto vigente della governance a livello europeo e la convinzione che sia necessario rafforzare gli strumenti a disposizione per porre le premesse per più consistenti tassi di crescita. È quindi emerso un certo diffuso scetticismo nei confronti della cosiddetta Strategia di Lisbona come strumento al quale dovrebbe essere affidato il compito di promuovere la competitività e la crescita dell'area euro.
Nel rilevare che la riunione non ha consentito di raggiungere una conclusione condivisa, sottolinea che questo non era comunque l'obiettivo che la presidenza della Commissione per i problemi economici e monetari, che ha organizzato la riunione, si prefiggeva di conseguire.
Osserva che, al di là di questo aspetto, si è trattato di una utilissima occasione di confronto di cui tenere conto, in primo luogo per quanto riguarda le modalità organizzative adottate, ai fini dello svolgimento delle audizioni che precedono l'esame del DPEF e del disegno di legge finanziaria. Ricorda infatti che, come rilevato lo scorso anno, tali audizioni si connotano per una certa ritualità che non favorisce una proficua discussione e non consente di innescare un confronto vivace e positivo. Ritiene che quindi si potrebbe ipotizzare di adottare un modulo analogo a quello assunto a Bruxelles, con una discussione articolata per sessioni tematiche che prevedano il coinvolgimento, oltre che dei rappresentanti delle istituzioni e del sistema produttivo, anche di autorevoli studiosi che sappiano proporre spunti di riflessione utili.
Rileva conclusivamente che l'utilità della riunione discende, oltre che dalla sua efficace organizzazione, anche dall'oggettivo interesse dei temi oggetto di discussione; si tratta, infatti, di temi che non potranno essere elusi ma che anzi dovranno


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essere approfonditi con particolare attenzione in occasione della prossima sessione.

La seduta termina alle 10.05.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 4 aprile 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Interviene il viceministro per lo sviluppo economico Sergio D'Antoni.

La seduta comincia alle 14.40.

Lino DUILIO (Ulivo), presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00894 D'Elpidio: Promozione della zona franca urbana nella città di Napoli.

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando come l'istituzione di zone franche urbane, con particolare riferimento alla città di Napoli, venisse individuato nella legge finanziaria per il 2007 come uno strumento innovativo per il recupero di realtà degradate.

Il viceministro Sergio D'ANTONI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), rilevando peraltro come per l'attivazione delle zone franche risulti necessaria anche l'autorizzazione delle autorità comunitarie, sulla quale non dovrebbero comunque registrarsi difficoltà, posto che analoghe misure legislative sono state adottate in Francia. Ricorda che preliminarmente alla decisione finale, che dovrà essere assunta in sede CIPE, dovranno essere conclusi i lavori dei tavoli di concertazione con regioni e enti locali. Con riferimento specifico alla città di Napoli, ricorda che la disposizione della legge finanziaria per il 2007 richiama esplicitamente il centro storico come area ove realizzare la zona franca urbana. Rileva tuttavia che in merito deve essere ancora presa una decisione definitiva, in quanto giungono sollecitazioni a collocare la zona franca urbana in altre aree della città fortemente degradate, come quella di Napoli Nord, vale a dire Scampia, ovvero l'area ex-industriale di Napoli Est. Ricorda infine che sul punto i lavori del tavolo di concertazione riprenderanno il 12 aprile.

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur), replicando, si dichiara soddisfatto, ritenendo che sarà possibile verificare in tempi brevi la concreta attuazione della disposizione della legge finanziaria.

5-00917 Piro: Riordino di Sviluppo Italia SpA e prospettive di Italia Navigando SpA.

Francesco PIRO (Ulivo) illustra l'interrogazione in titolo, rilevando che la stessa attiene, da un lato, al problema della corretta gestione del patrimonio statale e, dall'altro lato, alle modalità di intervento dello Stato nell'economia. Ritiene che su questi aspetti si è oramai consolidata la consapevolezza dell'esigenza di maturare una strategia complessiva, che vada oltre approcci meramente ideologici, liberistici o di altro tipo. In questo quadro deve essere collocata la trasformazione, operata con la legge finanziaria per il 2007, di «Sviluppo Italia SpA» in «Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa SpA». Ritiene che tale trasformazione implichi un ripensamento complessivo delle finalità della società e si pone pertanto l'esigenza di avere chiarimenti sulla politica industriale che essa vorrà assumere nei confronti delle proprie controllate. In proposito, l'interrogazione chiede in particolare di acquisire chiarimenti in ordine alla società «Italia Navigando SpA», controllata da «Sviluppo Italia SpA», che attualmente svolge un'attività ibrida, che attiene sia alla costruzione sia alla gestioni di porti turistici.


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Il viceministro Sergio D'ANTONI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), sottolineando come a seguito dell'insediamento dei nuovi vertici societari di «Sviluppo Italia SpA» e dell'emanazione della direttiva con cui il Ministero dello sviluppo economico ha fornito indirizzi di azione alla società, si dovranno ora attendere le decisioni che «Sviluppo Italia SpA» assumerà autonomamente in ordine alla riorganizzazione delle proprie partecipazioni. In questo quadro particolare delicatezza assume il problema della sorte delle società regionali. Con riferimento ad «Italia Navigando SpA», osserva che, pur trattandosi di un asset di valore significativo, le finalità della società non appaiono riconducibili a quelle individuate per «Sviluppo Italia SpA» dalla legge finanziaria per il 2007.

Francesco PIRO (Ulivo), replicando, ritiene significativo che si sia provveduto all'emanazione della direttiva di indirizzo per Sviluppo Italia SpA che chiede venga messa a disposizione della Commissione. Nel concordare con il viceministro sulla delicatezza del tema della sorte delle società regionali partecipate da Sviluppo Italia SpA, ritiene importante avviare una riflessione, per quanto concerne «Italia Navigando SpA», sull'eventuale separazione tra l'attività di costruzione e quella di gestione dei porti turistici.

Lino DUILIO (Ulivo), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.05.