XI Commissione - Luned́ 23 aprile 2007


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ALLEGATO 1

5-00939 Fugatti: Salvaguardia dei livelli occupazionali della manifattura tabacchi di Borgo Sacco.

TESTO DELLA RISPOSTA

Vorrei far presente, in via preliminare per quanto riguarda la Manifattura Tabacchi, con stabilimenti a Chiaravalle, Lecce e Rovereto, che il settore in cui la stessa opera è da anni oggetto di un processo di ristrutturazioni per vari motivi.
Le attuali difficoltà relative alla società in argomento sono riconducibili alla generale situazione del mercato e più in particolare, al progressivo spostamento della produzione BAT British American Tabacco verso le aree geografiche dell'Est ed al calo delle vendite del prodotto nazionale.
Dalle notizie fornite dall'Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Trento è emerso quanto segue.
Come già evidenziato nell'interrogazione nei giorni scorsi è stata data ampia risonanza alla notizia di fonte sindacale secondo la quale la produzione dello stabilimento di Borgo Sacco, Rovereto, sarà dismessa.
Tale sito produttivo rappresenta un pezzo di storia del Trentino industriale, avendo contribuito a creare occupazione e reddito sin dal lontano 1854, allorquando l'allora Manifattura Tabacchi fu costituita in seguito ad un accordo fra il governo austro-ungarico ed i Comuni di Rovereto e Borgo Sacco, sui cui territori era concentrata la coltivazione del tabacco.
Premesso che all'Amministrazione provinciale di Trento non è giunta, su tale questione, alcuna comunicazione ufficiale da parte aziendale, in attesa di conoscere i contenuti del piano industriale che British American Tobacco Italia S.p.A. andrà ad illustrare, in sede di coordinamento nazionale l'8 maggio prossimo, presso l'Associazione degli Industriali di Roma, si ritiene per il momento opportuno tenere alto il livello di attenzione sulle implicazioni di ordine occupazionale che potrebbero essere ingenerate da un'eventuale dismissione dello stabilimento di Rovereto.
L'organico del sito produttivo di Borgo Sacco ammonta a circa 130 dipendenti; solo per una parte di tale contingente (lavoratori ex Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) potrebbe trovare applicazione l'insieme dei meccanismi di tutela occupazionale previsti dal decreto legislativo 9 luglio 1998, n. 283.
Gli effetti della ipotizzata cessazione di attività dello stabilimento di Borgo Sacco si riverberebbero inoltre in maniera diretta su ulteriori circa 35 addetti di aziende esterne interessate all'attività indotta di questo sito produttivo.
L'evoluzione della situazione aziendale in argomento sarà seguita con estrema attenzione, al fine di favorire ogni possibile soluzione volta al mantenimento dei livelli occupazionali e dello sviluppo produttivo della Manifattura Tabacchi.


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ALLEGATO 2

5-00180 Caparini: Misure per ridurre infortuni e malattie professionali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il crescendo impressionante di «morti bianche» negli ultimi periodi, rende assolutamente necessario l'adozione di misure idonee a contrastare il triste ed inaccettabile fenomeno degli infortuni e delle morti sul lavoro.
Sin dall'atto del suo insediamento il Governo, in coerenza ed in attuazione del programma, ha posto il tema della lotta al lavoro nero ed irregolare e della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro al centro della propria azione strategica.
Infatti, già nel DPEF, il Governo ha avuto modo di tracciare le linee dell'intervento in materia.
Prima attuazione sono state le disposizioni inserite nel decreto Bersani che per la prima volta legano in modo indissolubile la sicurezza al lavoro regolare con particolare riferimento al settore edile che è quello che presenta la maggiore incidenza infortunistica. La sanzione interdittiva rappresentata dalla sospensione dei lavori dell'impresa che occupa mano d'opera in nero è risultata particolarmente efficace in quanto oltre all'aspetto sanzionatorio si incide in maniera radicale sull'operatività dell'impresa, condizionando la regolarizzazione al ripristino delle regolari condizioni di lavoro.
Nel corso dell'anno 2006 (dal 12 agosto al 31 dicembre) sono stati adottati 523 provvedimenti di sospensione lavori di cui 199 revocati per regolarizzazione e, nei primi tre mesi dell'anno in corso, ne sono stati adottati oltre 300.
È stato, inoltre, stabilito che in occasione della instaurazione di rapporti di lavoro nel settore edile, i datori di lavoro sono tenuti a dare la comunicazione di legge il giorno antecedente a quello di instaurazione dei relativi rapporti, mediante documentazione avente data certa.
Anche nella finanziaria sono state introdotte norme tese ad incidere sulla sicurezza legando il rilascio del documento unico di regolarità contributiva, necessario per fruire di tutte le agevolazioni previste dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, non solo a profili di natura contributiva ma anche al rispetto delle norme in materia di tutela delle condizioni di lavoro, tutela che comprende anche la normativa generale e speciale in materia di sicurezza e salute dei lavoratori.
Attraverso tale misura, direttamente incidente sulle potenzialità operative dell'impresa sul mercato, si cerca pertanto di distinguere le imprese sane e corrette rispetto a quelle che operano al di fuori degli standard di sicurezza.
Al fine di contrastare il fenomeno degli infortuni, il Ministero ha poi promosso, a livello regionale o provinciale, protocolli d'intesa tra le varie strutture operanti sul territorio.
Per impegnare maggiormente le parti, il Ministero si è anche attivato per concordare e stipulare protocolli con i vertici politici locali.
Da ultimo, il 13 aprile scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge (recante delega al Governo per l'emanazione di un testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul lavoro), a cui si è


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pervenuti dopo un lungo confronto con le Regioni e con le parti sociali e di cui non posso che auspicare una rapida approvazione del Parlamento, dove ne è già iniziata la trattazione, nello spirito di una collaborazione unitaria su temi così centrali per la vita del Paese e sui quali la massima Autorità dello Stato ha più volte richiamato l'attenzione di tutti.
Faccio presente, infine, che per rendere più incisiva la lotta contro il fenomeno degli infortuni sul lavoro e le malattie professionali il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, in base a quanto previsto dall'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 - comma 544 ed in relazione alle risorse assegnate con il comma 545, è stato autorizzato all'assunzione di 241 unità di ispettori del lavoro risultati idonei, da assegnare alle Direzioni provinciali e regionali dei lavoro delle regioni per le quali furono banditi i concorsi a 795 posti di ispettore del lavoro - profilo professionale C2.
Nelle prossime settimane, quindi, esperite le necessarie procedure, saranno assunti 241 nuovi ispettori, oltre agli 845 accertatori per i quali si è conclusa la procedura di riqualificazione nonché sessanta unità nel Comando dei carabinieri presso il Ministero del lavoro che portano il contingente a circa cinquecento unità, cui va aggiunto il personale ispettivo dell'INPS, dell'INAIL e delle Regioni.
Difatti, le stesse ai sensi della legge 833 del 1978 hanno la competenza primaria per il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.