Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Resoconto di marted́ 8 maggio 2007


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 8 maggio 2007.

L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 14.05 alle 14.20.

Martedì 8 maggio 2007. - Presidenza del presidente Mario LANDOLFI.

La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del regolamento della Commissione, la pubblicità della seduta sarà assicurata anche per mezzo della trasmissione con il sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Comunicazioni del Presidente.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, informa che il deputato Marco Beltrandi ha presentato una proposta di risoluzione relativa all'informazione radiotelevisiva sulle manifestazioni programmate per il 12 maggio prossimo. L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, ha convenuto di integrare il calendario dei lavori della Commissione a suo tempo predisposto prevedendo l'esame di tale risoluzione nella seduta odierna.

Esame di una risoluzione sull'informazione in merito alle manifestazioni programmate per il 12 e 13 maggio 2007 (rel. Beltrandi).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di risoluzione in titolo (vedi allegato).

Il deputato Marco BELTRANDI (RosanelPugno), relatore, ringrazia i Gruppi presenti in Commissione per aver convenuto sulla necessaria integrazione del calendario dei lavori. La proposta da lui presentata intende rispondere alla necessità che la RAI provveda a garantire, con l'urgenza


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che le circostanze richiedono, un'informazione equilibrata ed adeguata sulle manifestazioni programmate per sabato 12 maggio prossimo. Si tratta, come è noto, della manifestazione detta «Family Day», e di quella ora denominata «Coraggio Laico», in ordine alle quali l'informazione della società concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico non risulta ancora adeguata, malgrado i richiami formulati dal Presidente della Commissione in due distinte lettere.
Nel raccomandare la sollecita approvazione del provvedimento, rappresenta la necessità che il testo sia modificato tenendo conto della circostanza che le manifestazioni risultano ora entrambe programmate per la sola giornata di sabato 12 maggio 2007, nonché del cambio di denominazione della manifestazione promossa dal Partito radicale e dallo SDI.

Il deputato Fabrizio MORRI (Ulivo) condivide in linea di principio l'esigenza di equilibrio che è sottesa alla proposta del collega Beltrandi, e si dichiara pertanto ad essa favorevole. Auspica peraltro che i promotori delle due manifestazioni non acuiscano la contrapposizione che può determinarsi tra l'una e l'altra iniziativa, le quali sono a volte presentate come alternative, e possono dare la sensazione di dividere l'opinione pubblica tra Guelfi e Ghibellini, ovvero tra reazionari e progressisti. In realtà, così non è: al di là delle legittime opinioni sulle specifiche iniziative del Governo - opinioni non sempre suscettibili di essere etichettate -, resta il fatto che questo Governo si pone il problema di mettere a punto una politica specifica per la famiglia, alla quale il Governo precedente non aveva mai dato luogo nei cinque anni della sua durata in carica.

Il deputato Gennaro MIGLIORE (RC-SE) teme che nel momento attuale la scena politica sia dominata dai soli Guelfi, come dimostra la circostanza che l'informazione pubblica ha sinora assicurato ampio risalto all'iniziativa del Family Day, ed uno spazio assai minore all'altra manifestazione. Quest'ultima, in realtà, non intende competere sul piano numerico con la prima, ma rappresentare rispetto a questa un'alternativa nei contenuti: essa ricorda la vittoria conseguita nel referendum che confermò la legge sul divorzio, e la tragica uccisione di Giorgiana Masi nel corso della manifestazione che pochi anni dopo commemorava tale vittoria. Per tale ragione essa non merita disparità di trattamento, e l'approvazione della proposta in esame risulta al riguardo quanto mai opportuna.

Il deputato Giorgio MERLO (Ulivo) condivide a sua volta i contenuti della proposta in esame, che ha un carattere politicamente neutrale, e tutela il pluralismo culturale senza entrare nel merito delle due manifestazioni. Auspica che i promotori di tali manifestazioni evitino di giungere, con i loro atteggiamenti, ad una reciproca delegittimazione: le due manifestazioni registreranno probabilmente un'adesione differenziata nel numero, ma da come sarà condotta l'informazione su tali circostanze sarà possibile comprendere se la politica intende alzare steccati sui relativi temi, ovvero confrontarsi sui contenuti, come è auspicabile.

Il deputato Giorgio LAINATI (FI) ricorda di avere convintamente aderito, nelle sedute della scorsa settimana, alle risoluzioni proposte dalla maggioranza, e ciò non solo per la stima che nutre nei confronti dei rispettivi promotori, ma anche per il grande spessore politico e morale rivestito, in particolare, dai provvedimenti circa l'informazione sul Darfur e sulla moratoria della pena di morte.
La risoluzione oggi in esame, tuttavia, presenta implicazioni assai diverse: a differenza di quanto è stato ora sostenuto, essa non è politicamente neutra, e rischia di accentuare le conseguenze negative cui può dar luogo la contrapposizione tra le due manifestazioni. La possibilità che tali controindicazioni si verifichino effettivamente gli appare più probabile dopo aver letto la nota che gli onorevoli Pannella e Boselli hanno indirizzato a tutti i parlamentari:


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in essa i promotori del Family Day sono additati come gli eredi delle forze politiche sconfitte nel referendum sul divorzio, che risale al lontano 1974.
Per tali ragioni, se ha ritenuto di consentire a che la proposta di risoluzione in titolo fosse portata all'attenzione della Commissione plenaria, non può tuttavia condividerne il merito. Preannuncia, pertanto, che chiederà, anche a nome degli altri componenti del suo Gruppo, la verifica del numero legale nella votazione che sta per avere luogo.

Il deputato Nicola TRANFAGLIA (Com.It) manifesta consenso con la proposta di risoluzione, che intende attenuare la differenziazione già in partenza determinatasi tra la manifestazione del Family Day, e l'altra programmata per la stessa giornata. Peraltro, la Commissione non ha certo l'abitudine di intervenire sistematicamente sui temi dell'informazione: ogni giorno, la programmazione della RAI mostra l'impronta della vecchia coalizione governativa che aveva sostenuto il Consiglio d'Amministrazione tuttora in carica, e questo è un problema in ordine al quale il Governo attuale non ha ancora ritenuto di intervenire.

Il deputato Marco LION (Verdi) a nome del proprio Gruppo condivide i contenuti della proposta di risoluzione. Nel contempo stigmatizza l'informazione della società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, che, nei notiziari, tratta i temi connessi alle due manifestazioni attraverso «pastoni» politici nei quali risulta discriminato e descritto in maniera negativa in modo particolare il mondo omosessuale, che non ha alcuna possibilità di replica. Non è questo il comportamento che debba essere tenuto dal servizio radiotelevisivo pubblico.

La senatrice Franca RAME (Misto-IdV), nel ricordare la molteplicità di temi e di impegni dei quali i parlamentari sono chiamati ad interessarsi, e la molteplicità degli strumenti politici attraverso i quali realizzare tali impegni, preannuncia una risoluzione relativa all'informazione sull'uso dell'uranio impoverito a scopi militari. Quanto alla risoluzione in esame, ne apprezza il significato ed il rilievo, e si meraviglia che il deputato Lainati non mostri a sua volta di condividerli. Si chiede peraltro di quali poteri disporrebbe la Commissione per controllare l'effettiva attuazione dei propri provvedimenti.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, in riferimento all'ultima considerazione della senatrice Rame ricorda che gli atti della Commissione aventi contenuto di indirizzo impegnano la RAI, e che la Commissione, nell'esercizio della propria potestà di vigilanza, è chiamata a valutarne il rispetto, e deve assolvere a tale funzione superando le pur legittime divisioni politiche tra i propri componenti. L'assetto normativo attuale ha individuato nella Commissione, organo parlamentare, la voce del Parlamento nei confronti di quella che storicamente era la televisione del Governo: sta ora alla Commissione stessa adoprare le potestà che le sono attribuite nella maniera più opportuna. Al riguardo, ricorda che la presidenza della RAI non ha ancora dato risposta ad alcuni quesiti e sollecitazioni che egli ha formulato negli ultimi tempi, e si riserva un sollecito.
Quanto alla risoluzione in esame, ritiene che essa abbia un contenuto sicuramente politico, in rapporto al quale i componenti la Commissione articolano le loro posizioni politiche. Nel dare notizia dei temi relativi alle due manifestazioni, la RAI dovrà tenere conto anche della «notiziabilità» di ciascuno dei due eventi: la partecipazione di alcuni ministri ad una delle due manifestazioni costituisce una notizia della quale dare certamente conto.
Nel ricordare che la risoluzione ripropone i medesimi contenuti di una proposta di modifica alle risoluzioni approvate la scorsa settimana, che dichiarò inammissibile, sottolinea che rispetto a quest'ultima la stesura della risoluzione odierna risulta più equilibrata: allo stesso modo l'informazione della RAI saprà garantire l'imparzialità, e saprà separare i fatti dalle


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opinioni, poiché il Consiglio d'Amministrazione della RAI non è organo che risponda al passato Governo.

Il deputato Fabrizio MORRI (Ulivo), anche alla luce delle considerazioni ora formulate dal Presidente, auspica che il collega Lainati voglia aderire al provvedimento sottoposto alla Commissione.

Il deputato Giorgio LAINATI (FI) ricorda di avere convintamente aderito alle tre risoluzioni proposte dalla maggioranza la scorsa settimana; ma il presente provvedimento ha una diversa e specifica rilevanza politica. Per tale ragione formalizza, anche a nome degli altri componenti del Gruppo di Forza Italia, la richiesta di verifica del numero legale nella votazione che sta per aver luogo.

Il deputato Mario LANDOLFI, presidente, pone in votazione lo schema di risoluzione in titolo e constata che la Commissione non è in numero legale. Apprezzate le circostanze, e tenendo conto che stanno per aver luogo votazioni alla Camera, rinvia a domani il seguito dell'esame del provvedimento.

La seduta termina alle 15.