VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 6 giugno 2007


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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 6 giugno 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
Atto n. 96.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che la Commissione comincia in data odierna l'esame dello schema di decreto legislativo correttivo del cosiddetto «codice ambientale» - emanato in attuazione della legge n. 308 del 2004 - ai fini dell'espressione del primo parere parlamentare previsto dalla citata legge, il cui


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termine viene in scadenza il 28 giugno prossimo.
Al riguardo, avverte preliminarmente che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 30 maggio scorso, ha concordato sulle modalità di svolgimento dell'esame del testo, convenendo - tra l'altro - di procedere ad un mirato ciclo di audizioni informali, la cui definitiva organizzazione sarà rimessa all'odierna riunione dello stesso Ufficio di presidenza, nonché di dare comunque la possibilità a tutti i soggetti interessati, che non saranno convocati nell'ambito delle citate audizioni informali, di inviare documentazione scritta sulle tematiche oggetto dello schema di decreto.
Fa presente, infine, che i rappresentanti dei gruppi di Alleanza Nazionale, Forza Italia, Lega Nord Padania e UDC hanno consegnato alla presidenza una apposita documentazione sullo schema di decreto legislativo in esame, che è a disposizione dei componenti della Commissione.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, nell'introdurre l'esame del provvedimento in titolo, osserva preliminarmente che lo schema di decreto legislativo contiene disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo n. 152 del 2006 (cosiddetto «codice ambientale»), in attuazione della norma di delega contenuta nell'articolo 1, comma 6, della legge n. 308 del 2004. Si tratta, a giudizio suo e della maggioranza, di un importante provvedimento, atteso sia dalle autonomie locali sia dal sistema produttivo, che agisce sulla vita quotidiana dei cittadini e sulla tutela della salute oltre che dell'ambiente. Rileva, peraltro, come sia importante manifestare una certa cautela per i tempi relativamente brevi a disposizione della Commissione per esaminare un provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso ottobre, che è arrivato in Parlamento solo dopo una lunga ed elaborata fase di confronto con il sistema delle autonomie territoriali; cautela anche per il tempo relativamente breve che Governo e Parlamento hanno per completare il lavoro di revisione e, ove occorra, di complessiva correzione della legislazione ambientale.
Sottolinea, quindi, l'importanza del compito che la Commissione si accinge ad affrontare e la necessità di costruire un raccordo fra Governo e Parlamento ed un percorso parlamentare il più possibile condiviso, attraverso un confronto che si ponga l'obiettivo fondamentale di elaborare una legislazione ambientale chiara, efficace, certa, coerente con le direttive comunitarie e ispirata alla proporzionalità e al buon senso. Rileva quindi che, a partire dalla prossima settimana, ci sarà modo di approfondire e di confrontarsi sul merito di ciascuna disposizione, a cominciare dall'esame del materiale predisposto dai rappresentanti dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale, dell'UDC e della Lega Nord, che fin d'ora si può considerare agli atti della discussione e che svolge taluni rilievi critici dell'opposizione, sia sul versante procedurale che sul merito dello schema di decreto legislativo in esame.
Considera, altresì, utile per il lavoro da svolgere l'attività conoscitiva condotta lo scorso mese di ottobre - quando la Commissione decise di effettuare un ciclo di audizioni informali per acquisire le valutazioni degli operatori del settore, degli organi ed enti competenti, delle autonomie locali, in ordine all'attuazione del decreto legislativo n. 152/2006 - e ricorda che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha già definito un nuovo ciclo di audizioni che saranno svolte la prossima settimana.
Rinviando, per quanto riguarda l'analisi delle singole misure contenute nello schema di decreto legislativo in titolo, alla lettura dell'ampia e approfondita documentazione preparata dagli uffici, ritiene utile limitarsi in questa sede alla segnalazione delle scelte e delle novità più importanti contenute nel provvedimento, anche per dare modo alla Commissione di realizzare un primo momento di discussione e di confronto politico. Segnala, peraltro, che dopo l'espressione


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del parere da parte delle Commissioni parlamentari, il provvedimento dovrà tornare per una nuova approvazione in Consiglio dei Ministri e quindi ancora all'attenzione delle Commissioni parlamentari, per un secondo parere, prima del varo definitivo da parte del Governo; al riguardo, osserva che la legge 15 dicembre 2004, n. 308, indica criteri molto ampi per l'esercizio della delega e prevede possibilità di correzioni e integrazioni della legislazione delegata indicandone solo le procedure e i termini massimi, senza nessuna specifica limitazione di contenuto che non sia il riferimento ai principi direttivi della stessa legge di delegazione. Propone, quindi, di affrontare le problematiche all'esame della Commissione con una riflessione ampia e non limitata a piccoli aggiustamenti, lavorando su un possibile testo che produca una normativa coerente in tutti i settori interessati, che non dia risultati disorganici o, peggio, inefficaci.
Precisa che in questa prima fase si limiterà ad indicare solo le misure principali dello schema di decreto legislativo, ricordando che esso si compone di due articoli: il primo reca 47 modifiche al decreto legislativo n. 152 del 2006 ed il secondo ne disciplina l'entrata in vigore. Ricorda, come peraltro sottolineato dalla relazione illustrativa, che l'urgenza di tali modifiche deriva non solo dalla necessità di recepire i pareri resi dalle competenti Commissioni parlamentari e dalla Conferenza unificata sul primo decreto correttivo al codice ambientale, ma soprattutto dalla necessità di adeguare diverse disposizioni del medesimo codice al diritto comunitario. Ciò al fine di determinare la chiusura di numerose procedure di infrazione comunitaria, allo stato pendenti nei confronti dell'Italia e di evitare il rischio «di pesanti condanne da parte della Corte di Giustizia». Lo schema di decreto legislativo in esame novella la Parte III - recante norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche - e IV - recante norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati. Per quanto riguarda le modifiche alla Parte III, segnala che: i commi da 1 a 14 riguardano la disciplina della tutela delle acque dall'inquinamento e la gestione delle risorse idriche, con particolare riguardo alla materia della regolamentazione degli scarichi; essi intervengono anche sulle definizioni generali e, in particolare, su quelle di scarico, acque reflue industriali, urbane, stabilimenti industriali; il comma 15 interessa l'assetto istituzionale del settore. Esso in particolare ripristina il Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche e l'Osservatorio nazionale sui rifiuti, a seguito della soppressione dell'Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti - che avrebbe dovuto assorbirli - stabilita dal primo decreto correttivo (decreto legislativo n. 284 del 2006).
Tra le modifiche più rilevanti alla Parte III evidenzia: il ripristino della previgente nozione di «scarico diretto» inteso quale lo scarico operabile esclusivamente tramite condotta (in particolare, comma 2); l'introduzione di una disciplina più restrittiva per le autorizzazioni agli scarichi (commi 8 e 9); l'abrogazione del comma 5 dell'articolo 148 del codice ambientale, relativo alla facoltatività dell'adesione alla gestione unica del servizio idrico integrato per i comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti inclusi nel territorio delle comunità montane (comma 14).
Segnala, inoltre, il comma 19, che, pur novellando una disposizione della Parte IV, reca interventi direttamente connessi alle problematiche relative alla disciplina in materia di scarichi, abrogando due disposizioni in materia di smaltimento di rifiuti in fognatura e di smaltimento della frazione biodegradabile dei rifiuti urbani tramite gli impianti di depurazione delle acque reflue. I restanti commi - dal 16 al 47 - recano modifiche alla Parte IV del codice ambientale. Tra le modifiche più rilevanti, indica in particolare: l'introduzione di una nozione meno restrittiva di «rifiuto», cui, tra l'altro, concorrono l'eliminazione della definizione di


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«sottoprodotto» e di «materia prima secondaria» (comma 20), l'assoggettabilità dei cosiddetti «sistemi d'arma» alla Parte IV del codice (comma 21); una più rigorosa individuazione dei casi di non applicabilità della disciplina dei rifiuti (comma 22); la nuova disciplina in materia di terre e rocce da scavo (comma 23); la classificazione come rifiuto speciale del combustibile da rifiuti di qualità elevata (CDR-Q) (commi 40 e 41); l'eliminazione della previsione di depositi temporanei senza limiti quantitativi (comma 20); l'introduzione della nozione di «prodotto recuperato», in luogo di quelle soppresse di «sottoprodotto» e di «materia prima secondaria» (comma 20); l'obbligo del MUD (modello unico di dichiarazione ambientale) anche per le imprese che producono rifiuti non pericolosi (comma 24); l'eliminazione dei limiti dimensionali prima previsti, oltre i quali non era consentita l'assimilazione dei rifiuti speciali a quelli urbani (comma 26); la possibilità di affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti secondo modalità ulteriori rispetto alla gara (comma 28); le modifiche alla disciplina in materia di accordi, contratti di programma, incentivi (comma 29); le più complesse procedure per l'iscrizione all'Albo nazionale dei gestori ambientali per le imprese che trasportano rifiuti non pericolosi (commi 30-31); l'attribuzione alle province delle competenze in materia di programmazione e organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti (commi 32-39) e il ripristino del tributo provinciale per le funzioni di tutela ambientale (comma 44); la nuova disciplina transitoria in materia di bonifiche (comma 45).
In conclusione, ritiene di dover nuovamente sottolineare la piena disponibilità, sua e della maggioranza, a valutare costruttivamente, nel merito, ogni contributo proveniente dai soggetti esterni e, a maggior ragione, dai deputati dei gruppi di opposizione. Ritiene, inoltre, che sia giusto dare fin d'ora ai gruppi la più ampia assicurazione circa il massimo di estensione possibile, compatibilmente con il vincolo temporale imposto dalla legge, dei lavori della Commissione: non solo sul piano della tempistica, ma anche su quello dei contenuti, esaminando - ad esempio - anche tematiche e settori che non hanno trovato spazio (o ne hanno trovato poco) nel provvedimento in esame. Sotto quest'ultimo profilo, peraltro, sottolinea che l'eventuale lavoro non può prescindere da una rinnovata capacità della Commissione di riaffermare un metodo di concertazione e di condivisione con gli attori istituzionali operanti sul territorio, dalle regioni, alle province, ai comuni, garantendo il pieno rispetto del loro ruolo e delle loro prerogative e, anzi, offrendo ad essi l'opportunità di valorizzare al massimo il loro punto di vista ed il lavoro positivo che le regioni e gli enti locali hanno svolto in questi anni.
Auspica, pertanto, che si possa da subito avviare il confronto e conoscere le valutazioni del Governo sulle scelte e sulle novità più importanti del provvedimento in esame e, al di là del merito, sul percorso migliore per mettere a frutto l'anno scarso che Governo e Parlamento hanno davanti per realizzare un buon lavoro di revisione e, ove necessario, di riscrittura della legislazione ambientale.

Roberto TORTOLI (FI), con riferimento alle audizioni da svolgere, segnala che sia sul tema dei rifiuti che su quello delle acque sussistono profili di competenza del Ministero per lo sviluppo economico; propone, pertanto, di prevedere anche l'audizione di rappresentanti di tale dicastero per conoscerne l'orientamento sul merito del provvedimento all'esame della Commissione.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che il provvedimento in esame, essendo stato approvato dal Consiglio dei Ministri, deve senz'altro essere riferito anche alla responsabilità del Ministro dello sviluppo economico. Peraltro, convenendo sulla sostanza della considerazione svolta dal deputato Tortoli, ritiene senz'altro che si possa chiedere al Governo che, nell'ambito dei lavori della Commissione, sia assicurata


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- soprattutto in occasione dell'analisi di determinate parti del testo - la presenza, oltre che del rappresentante del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, anche di un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico.
Giudicato, inoltre, importante sottolineare la serietà del lavoro svolto presso la Conferenza unificata, rileva che, dopo avere reso in quella sede il prescritto parere, il sistema delle autonomie locali e, in special modo, le regioni rischiano di essere escluse dal confronto su materie diverse da quelle esaminate in sede di Conferenza. Per questo, ritiene che ove la Commissione volesse, come pure sembra opportuno, ampliare il contenuto del proprio parere, bisognerebbe senz'altro prestare la massima attenzione al rapporto con le istituzioni regionali e locali.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, giudica appropriate le considerazioni svolte dal deputato Tortoli, ad esempio con riferimento al tema delle bonifiche, per le quali il Ministero dello sviluppo economico ha già espresso la volontà di intervenire, anche con la previsione di specifiche agevolazioni, per consentire la bonifica e la deindustrializzazione di numerose aree interessate. Ritiene, dunque, che il coinvolgimento del citato dicastero possa avvenire con le modalità testé prospettate dal presidente.

Gianpiero BOCCI (Ulivo) sottolinea la delicatezza delle problematiche sollevate in ordine ai rapporti con il sistema delle autonomie territoriali. In particolare, se fossero confermate le notizie circolate in queste settimane, l'intervento della Commissione si configurerebbe come un oggettivo ampliamento delle materie di confronto con il Governo rispetto a quelle sottoposte all'esame della Conferenza unificata. In tal caso, ritiene necessario che la Commissione si doti preventivamente di un chiaro metodo di lavoro e intervenga con prudenza su nuovi temi e materie che toccano la competenza delle regioni e degli enti locali.

Roberto TORTOLI (FI) ritiene inopportuno ampliare eccessivamente il contenuto del parere che le Commissioni parlamentari devono rendere, sottolineando l'esigenza di restare all'interno dei limiti del confronto svolto in sede di Conferenza unificata. Chiede, inoltre, di verificare l'opportunità di procedere, in linea con l'esame svolto in occasione dell'originario decreto legislativo, a riunioni congiunte delle competenti Commissioni di Camera e Senato per lo svolgimento delle previste audizioni informali.

Ermete REALACCI, presidente, osserva che, sia per difficoltà di calendario che per ragioni di tipo organizzativo, la proposta avanzata dal deputato Tortoli circa lo svolgimento delle audizioni informali sia da ritenere impraticabile. Prospetta, al contrario, l'opportunità di verificare, nel prosieguo dei lavori, la possibile calendarizzazione di una nuova riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle due Commissioni. In ogni caso, ritiene che le considerazioni emerse nel corso del dibattito sinora svolto costituiscano un ulteriore stimolo affinché i due relatori, come indicato in occasione della precedente riunione congiunta degli uffici di presidenza, procedano con un lavoro comune ed un costante scambio di valutazioni e di informazioni, al fine di conseguire l'obiettivo fondamentale di giungere alla predisposizione di pareri di contenuto il più possibile omogeneo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione.
Atto n. 93.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 30 maggio 2007.


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Il sottosegretario Gianni PIATTI, in risposta alle richieste di chiarimento formulate dal relatore nella precedente seduta, fa presente che il suo dicastero, sentito anche il Ministero della salute, si dichiara disponibile alla predisposizione di un emendamento allo schema di decreto legislativo in esame, con il quale prevedere la prosecuzione del programma di sorveglianza di cui al decreto ministeriale 17 giugno 1988 nelle aree eutrofizzate, disciplinando il protocollo di monitoraggio da seguire per i controlli, nonché le aree in cui lo stesso dovrà essere effettuato. In tal modo, a suo giudizio, dovrebbe essere garantita la continuità del controllo delle misure di prevenzione e miglioramento della qualità delle acque, secondo quanto prospettato dalla stessa Commissione nella seduta del 30 maggio scorso.

Giuliano PEDULLI (Ulivo), relatore, segnala che la Commissione ha anche sottolineato l'esigenza di una rapida attuazione della direttiva comunitaria n. 7 del 2006, che consenta l'introduzione dei nuovi parametri di valutazione della qualità delle acque.

Il sottosegretario Gianni PIATTI si dichiara disponibile ad accogliere le sollecitazioni della Commissione per una tempestiva attuazione della normativa europea.

Ermete REALACCI, presidente, sottolinea l'importanza di non allentare i controlli sulla qualità delle acque, pur nella consapevolezza che l'ordinamento italiano ha adottato un regime più rigoroso rispetto a quello europeo.

Giuliano PEDULLI (Ulivo), relatore, alla luce dei chiarimenti forniti dal Governo, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), di cui illustra il contenuto.

Angelo BONELLI (Verdi) dichiara di condividere la proposta di parere del relatore, pur esprimendo la preoccupazione che l'esclusione del parametro dell'ossigeno disciolto possa compromettere il quadro di garanzia delineato dalla legislazione vigente. Auspica pertanto che il seguito dell'iter del provvedimento possa bilanciare il contenuto del decreto, anche mediante la rapida introduzione dei nuovi parametri previsti dalla direttiva comunitaria.

Il sottosegretario Gianni PIATTI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore, assumendo l'impegno del Governo ad adottare un apposito emendamento sui controlli e a procedere contestualmente al rapido recepimento della direttiva comunitaria.

Paolo CACCIARI (RC-SE) prospetta l'opportunità di comprendere se si possano ipotizzare altre strade, alternative rispetto al decreto legislativo, per risolvere il problema della deroga al parametro dell'ossigeno disciolto.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che negli ultimi quindici anni la deroga al parametro è sempre stata disposta con appositi decreti-legge, mentre la soluzione proposta oggi dal Governo prevede l'emanazione di un decreto legislativo che fissi una deroga permanente, in attesa del completo recepimento della direttiva comunitaria. Per tali motivi, la Commissione deve chiedere con forza al Governo un impegno finalizzato al mantenimento dell'attività di monitoraggio, secondo le linee prospettate nella proposta di parere del relatore. A tal fine, giudica opportuno che lo stesso Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare garantisca la predisposizione di un emendamento in questo senso, prima della definitiva approvazione del provvedimento da parte del Consiglio dei ministri.

Paolo CACCIARI (RC-SE), intervenendo per una precisazione, sottolinea che la richiesta parlamentare di completa attuazione della direttiva comunitaria deve essere accompagnata da una data certa entro la quale tale attuazione deve essere garantita dal Governo.


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Ermete REALACCI, presidente, ricorda che la data per la definitiva attuazione della direttiva può essere considerata quella di scadenza della delega contenuta nella legge comunitaria 2006, ossia il 4 marzo 2008. Al riguardo, peraltro, fa presente che il Governo, una volta finita la stagione balneare, dovrà emanare apposite direttive affinché le strutture competenti per il monitoraggio dei nuovi parametri si attrezzino adeguatamente per garantire la completa attuazione della nuova direttiva comunitaria entro l'estate del 2008.

Il sottosegretario Gianni PIATTI ricorda che, anche dopo l'adozione del provvedimento in esame, resteranno in vigore norme severe sulla materia e che la deroga prevista per il parametro dell'ossigeno disciolto non è da considerare fine a se stessa, bensì collegata al completo recepimento della direttiva comunitaria. Nel rilevare che i ministeri competenti stanno già operando nel senso indicato dal presidente, accoglie positivamente le sollecitazioni che la Commissione ha inteso fornire sull'argomento, precisando che il decreto legislativo definitivo non potrà che prevedere una fase transitoria per la programmazione degli interventi di sorveglianza e controllo sulla base dei nuovi parametri, la cui attività preparatoria potrà cominciare sin dall'autunno prossimo.

Ermete REALACCI, presidente, prima di porre in votazione la proposta di parere formulata dal relatore, intende invitare il Governo a non sottovalutare il rilievo che la Commissione esprime circa l'insufficienza della relazione annuale al Parlamento sullo stato delle acque di balneazione, il cui contenuto va arricchito ed approfondito adeguatamente.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole, con condizioni e osservazioni, formulata dal relatore.

Proposta di nomina del dottor Gaetano Benedetto a presidente dell'Ente parco nazionale del Circeo.
Nomina n. 37.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Ermete REALACCI, presidente relatore, ricorda che la Commissione, sin dall'inizio della legislatura, ha lavorato per favorire il superamento del regime di commissariamento dei parchi nazionali, mediante la nomina dei relativi presidenti. Tale orientamento si è basato sulla necessità di adottare criteri di qualità per l'individuazione dei candidati e di abbandonare logiche di appartenenza politica. Considerato che, a suo avviso, la proposta di nomina del dottor Benedetto a presidente del parco nazionale del Circeo corrisponde a questi criteri, preannuncia l'intenzione di proporre l'espressione di un parere favorevole da parte della Commissione. Rileva, infatti, come il candidato sia un esponente serio della cultura ambientalista del Paese, avendo operato non soltanto nel campo dell'associazionismo, ma anche in quello della gestione amministrativa, come ad esempio accaduto per la direzione del parco regionale dell'Appia Antica.
Segnala, peraltro, che - pur a fronte di un curriculum autorevole - è necessario porre anche una questione di opportunità legata al potenziale cumulo di incarichi, in ragione del fatto che il dottor Benedetto ricopre attualmente l'incarico di vice capo di Gabinetto del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. In tal senso, invita il Governo ad impegnarsi per la soluzione di tale questione, pur riconoscendo che essa non presenta la stessa delicatezza di quella registrata in occasione della proposta di nomina alla presidenza dell'APAT dell'attuale capo di Gabinetto del Ministro.
Coglie, infine, l'occasione per raccomandare al Governo che - una volta approvate dal Parlamento le proposte di nomine nei parchi - si proceda rapidamente al superamento dei relativi commissariamenti, insediando da subito i presidenti,


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come sembra non essere avvenuto, invece, nel recente caso del parco nazionale dei Monti Sibillini, dopo che la Commissione ha espresso parere favorevole sulla proposta di nomina del dottor Marcaccio.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), nel condividere un giudizio positivo sulla figura proposta per la nomina in esame, esprime le proprie perplessità sul profilo della incompatibilità degli incarichi, che deve essere adeguatamente risolta, non ravvisandosi, a suo giudizio, alcuna differenza rispetto al caso della nomina del presidente dell'APAT. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo approverà la proposta di nomina in esame a condizione che si proceda ad una netta divisione dei compiti tra ruolo ministeriale e incarico di presidente, attraverso la rinuncia alla carica di vice capo di Gabinetto.

Camillo PIAZZA (Verdi) rileva l'esigenza di valutare con molta attenzione il ruolo svolto dal dottor Benedetto nell'ambito del Gabinetto ministeriale, nel quale egli non ricopre funzioni che impegnano gli atti assunti dal Ministero. Nel segnalare che su tale proposta di nomina, che giudica tecnica e non politica, esiste un ampio consenso, esprime la propria preoccupazione circa l'esigenza di non privare il Ministero della collaborazione di una figura d'elevato valore professionale.

Angelo BONELLI (Verdi), pur condividendo la sensibilità manifestata in precedenza sulla esigenza di non sovrapporre tra di loro diverse funzioni, invita comunque la Commissione a concentrarsi sul dato giuridico, che indica che non sussiste alcuna incompatibilità di natura formale tra gli incarichi richiamati. A suo giudizio, infatti, si pone esclusivamente una questione di opportunità politica, che potrebbe portare la Commissione a dare al Governo una indicazione sulla necessità di individuare una adeguata soluzione al problema segnalato.

Sergio GENTILI (Ulivo) ritiene che la proposta di nomina in esame riguardi una figura professionalmente molto valida, che merita un forte sostegno a livello parlamentare. Ricorda, quindi, che gestire un parco nazionale come quello del Circeo è un compito molto delicato, che richiede soprattutto una stabile presenza sul territorio da parte degli organismi di vertice. Rilevato, dunque, che non sussistono profili di incompatibilità giuridica, si dichiara convinto che il Governo saprà valutare una possibile soluzione al problema, che assume un mero rilievo di opportunità politica.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (SDpSE) fa presente che il suo gruppo condivide la candidatura proposta dal Ministro, che aiuta ad affrontare una situazione complessa come quella della gestione del parco nazionale del Circeo, in larga parte ancora da sviluppare. Invita, peraltro, la Commissione a prendere atto che la proposta in esame pone una grossa questione politica, legata al ruolo di controllo e di vigilanza che il Ministero svolge sui parchi nazionali e che non deve incidere negativamente sulla figura di un presidente di parco, come invece avverrebbe se il dottor Benedetto non rinunciasse al suo incarico presso il Gabinetto ministeriale. Per tale ragione, ritiene che il candidato, al momento della sua nomina a presidente del parco, debba optare per una delle due cariche.

Roberto TORTOLI (FI) ritiene che gli interventi svolti da diversi deputati di gruppi di maggioranza siano sufficienti a dimostrare quanto sia evidente, nel caso in esame, un pesante aspetto di opportunità politica. Pertanto, senza entrare ulteriormente nel merito della questione, preannuncia che il suo gruppo si riserva di valutare attentamente gli orientamenti del Governo, prima di decidere sull'eventuale valutazione positiva della proposta di parere favorevole prospettata dal presidente. A suo giudizio, infatti, è bene che il candidato - che peraltro è una figura particolarmente autorevole - si concentri esclusivamente sulla gestione del parco, evitando di mantenere altri incarichi a livello ministeriale.


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Ermete REALACCI, presidente relatore, ribadisce che la legge non pone alcun vincolo di incompatibilità formale tra gli incarichi richiamati, sebbene la situazione presenti un certo grado di delicatezza, che è comunque minore rispetto alla vicenda che ha interessato il futuro presidente dell'APAT. In tal senso, ritiene opportuno che il Governo prospetti alla Commissione, in occasione della prossima seduta, il percorso con il quale intende far fronte alla questione sollevata.

Il sottosegretario Gianni PIATTI esprime anzitutto la soddisfazione del Governo per una convergenza unanime sul curriculum del candidato, che è anche fortemente legato al mondo delle autonomie locali. Prende atto, inoltre, dell'esistenza di un problema di opportunità politica che, a suo avviso, presenta comunque chiare differenze rispetto alla nomina del presidente dell'APAT.
In proposito, ritiene che il Ministero possa definire con lo stesso candidato alla presidenza del parco un percorso condiviso che, in tempi ragionevoli, lo porti ad assumere in via esclusiva l'incarico di presidente.

Ermete REALACCI, presidente, preso atto dell'impegno testé assunto dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 6 giugno 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 15.05.

Istituzione del Parco nazionale del subappennino Dauno.
C. 777 Di Gioia.
(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 30 maggio 2007.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che nella precedente seduta si era convenuto di rimettere le modalità di svolgimento dell'iter del provvedimento alle determinazioni dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, il quale - nella riunione del 30 maggio 2007 - ha concordato, anche in base alle indicazioni prospettate dal relatore, sull'opportunità di procedere alla costituzione di un Comitato ristretto, nell'ambito del quale svolgere i necessari approfondimenti istruttori, eventualmente mediante la realizzazione di apposite audizioni informali dei soggetti territoriali coinvolti.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (SDpSE), relatore, richiamate le indicazioni emerse nell'ambito dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, propone conseguentemente di procedere alla nomina di un Comitato ristretto.

La Commissione delibera di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 6 giugno 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 15.10.


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Disposizioni in materia di autotrasporto merci e di circolazione stradale.
C. 2480-A Governo.
(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame.

Giuseppina FASCIANI (Ulivo), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza sul disegno di legge C. 2480-A, nel testo risultante al termine dell'esame degli emendamenti da parte della Commissione di merito, a seguito del rinvio in Commissione del testo stesso deliberato dall'Assemblea lo scorso 10 maggio. Il provvedimento, rispetto al testo precedente, reca limitate modifiche alle disposizioni di più diretta competenza della VIII Commissione, che sembrano peraltro rispondere, in larga misura, agli elementi rilevati nel precedente parere del 17 aprile scorso.
Segnala, in particolare, le modificazioni introdotte all'articolo 22 (corrispondente all'articolo 10 del precedente testo) in materia di obblighi degli enti e dei concessionari delle strade, che recepiscono le principali richieste di chiarimento sollecitate dalla VIII Commissione nel parere già espresso, nonché i nuovi articoli 23 e 24, che prevedono, in primo luogo, interventi in materia di destinazione delle maggiori entrate - derivanti dall'incremento delle sanzioni pecuniarie - all'ammodernamento e alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e, in secondo luogo, chiarimenti circa l'autorizzazione alla contrazione di mutui da parte di regioni, province e comuni per la realizzazione di interventi di manutenzione stradale. Rileva, inoltre, che un aspetto che - anche dopo le novità introdotte dalla Commissione di merito - sembra essere stato posto in minore risalto nell'ambito del provvedimento, è quello dell'intensificazione dei controlli sulla rete stradale; a tal fine, ritiene che tale aspetto possa essere nuovamente segnalato alla Commissione di merito.
Per tali motivi, propone di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato 2).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.15.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 6 giugno 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

La seduta comincia alle 15.15.

Indagine conoscitiva sull'industria del riciclo.
(Seguito dell'esame del documento conclusivo e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 30 maggio 2007.

Ermete REALACCI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Ricorda, quindi, che nella precedente seduta il deputato Margiotta, conformemente all'incarico conferitogli dalla presidenza, ha presentato una proposta di documento conclusivo. Fa presente che, a seguito delle richieste di chiarimenti formulate e delle proposte di modifica e di integrazione nel frattempo ricevute, il deputato Margiotta sta lavorando ad una nuova versione della proposta di documento conclusivo.

Paolo CACCIARI (RC-SE) dichiara di condividere l'impianto della proposta di documento conclusivo, prospettando tuttavia l'opportunità di ulteriori integrazioni


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che mettano in evidenza soprattutto talune criticità rilevate nel corso dell'indagine, di cui da sinteticamente conto.

Ermete REALACCI, presidente, considerate le questioni segnalate dal deputato Cacciari e rilevata l'opportunità di ulteriori approfondimenti su taluni profili problematici, propone di rinviare alla seduta di martedì 12 giugno prossimo il seguito dell'esame della proposta di documento conclusivo, anche al fine di consentire al deputato Margiotta di procedere alle necessarie modifiche e integrazioni del testo.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del documento conclusivo ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 6 giugno 2007.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.50.