I Commissione - Resoconto di giovedì 7 giugno 2007


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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.

La seduta comincia alle 9.50.

Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale.
Emendamenti C. 2272-bis/A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).


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Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo), relatore, richiamati i pareri precedentemente espressi dal Comitato sul testo del provvedimento e sugli emendamenti ad esso riferiti e ribadito il parere contrario già espresso il 29 maggio 2007 sull'articolo aggiuntivo Urso 59.04, limitatamente al comma 3, rileva che i restanti emendamenti contenuti nel fascicolo n. 5 non presentano profili critici per quanto attiene al riparto di competenza legislativa di cui all'articolo 117 della Costituzione. Propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni in materia di autotrasporto merci e di circolazione stradale.
Nuovo testo C. 2480-A Governo.
(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Riccardo MARONE, presidente, sostituendo il relatore, dopo aver brevemente illustrato il provvedimento in esame, rileva che, per quanto attiene alla competenza della I Commissione, esso non presenta profili critici. Formula pertanto una proposta di parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente (vedi allegato 1).

Trasmissione televisiva di competizioni sportive.
C. 1496-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Riccardo MARONE (Ulivo), presidente e relatore, dopo aver brevemente illustrato il provvedimento in esame, rileva che, per quanto attiene alla competenza della I Commissione, esso non presenta profili critici. Formula pertanto una proposta di parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 7 giugno 2007.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.05.

SEDE REFERENTE

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Paolo Naccarato.

La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Sull'ordine dei lavori.

Luciano VIOLANTE, presidente, propone un'inversione all'ordine del giorno nel senso di iniziare l'esame in sede referente dalle proposte di legge C. 553 costituzionale e abbinate, procedendo quindi con l'esame della proposta di legge C. 1880 e, successivamente, della proposta di legge C. 2345.

La Commissione consente.


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Modificazione di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
C. 553 cost. Scotto, C. 1524 cost. Bianchi, C. 2335 cost. Boato, C. 2382 cost. Bianco, C. 2479 cost. Zaccaria, C. 2572 cost. Franco Russo, C. 2574 cost. Lenzi, C. 2576 cost. Franco Russo, C. 2578 cost. D'Alia, C. 2586 cost. Boato e C. 2715 cost. Boato
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento del progetto di legge C. 2715).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 maggio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, comunica che è stata assegnata alla I Commissione la proposta di legge costituzionale C. 2715 Boato, recante «Modifica dell'articolo 77 della Costituzione in materia di decretazione d'urgenza», della quale è stato disposto l'abbinamento alle proposte di legge in titolo, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, in quanto verte su una delle materie oggetto del provvedimento in esame.

Italo BOCCHINO (AN), relatore, anche a nome del relatore Amici, fa presente che la predisposizione della proposta di testo unificato richiede ancora tempo per la sua elaborazione, soprattutto per quanto attiene alla problematica del bicameralismo. Si riserva pertanto di presentare tale proposta entro la prossima settimana.

Marco BOATO (Verdi) dichiara di condividere la richiesta del relatore Bocchino di posticipare la presentazione della proposta di testo unificato.

Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Celebrazioni in memoria delle donne partigiane combattenti.
C. 1880 Galante.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 maggio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti (vedi allegato 3), sui quali invita il relatore ad esprimere il prescritto parere.

Cinzia DATO (Ulivo), relatore, prima di esprimere il parere sugli emendamenti, fa presente l'opportunità di riflettere sull'emendamento Boato 1.1, volto a definire la cornice temporale di svolgimento delle celebrazioni delle donne partigiane combattenti. Chiede pertanto al presentatore di fornire chiarimenti sull'emendamento in questione.

Marco BOATO (Verdi) fa presente di aver presentato l'emendamento 1.1 in quanto appare improbabile che le celebrazioni in questione possano avere luogo, come previsto nella proposta di legge in esame, durante il 2007, che pure costituisce l'anno in cui ricorre il sessantesimo anniversario dell'elaborazione della Costituzione nata dalla Resistenza. Pertanto tale emendamento, essendo volto a prevedere che le celebrazioni abbiano luogo a partire dall'anno 2007, dilata l'ambito temporale dello svolgimento delle celebrazioni stesse.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che l'emendamento Boato 1.1 modifica radicalmente la portata del provvedimento in esame, in quanto le celebrazioni da esso previste non si svolgerebbero più una sola volta, nel corso del 2007, ma assumerebbero un carattere permanente. Ritiene che una soluzione da valutare potrebbe essere quella di ancorare lo svolgimento di tali celebrazioni in occasione di un'annuale ricorrenza particolare, quale ad esempio quella del 25 aprile.


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Marco BOATO (Verdi) ritiene opportuno evitare che le celebrazioni abbiano luogo una sola volta, rilevando la necessità di dare continuità alla valorizzazione del ruolo svolto dalle donne nel corso della Resistenza. Dichiara quindi di condividere l'osservazione del presidente Violante di ancorare le celebrazioni ad una ricorrenza significativa.

Sesa AMICI (Ulivo) dichiara la propria perplessità sulla proposta di svolgere le celebrazioni delle donne partigiane in occasione di altre ricorrenze in quanto una tale evenienza tradirebbe lo spirito della proposta di legge in esame che è quello di conferire ad esse la massima dignità ed il massimo rilievo.

Cinzia DATO (Ulivo), relatore, dichiara di condividere le osservazioni del deputato Amici.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore ad esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

Cinzia DATO (Ulivo), relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Boato 1.1, 1.2 e 1.3.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Boato 1.1, 1.2 e 1.3.

Cinzia DATO (Ulivo), relatore, invita al ritiro dell'emendamento Boscetto 2.1 ed esprime parere favorevole sugli emendamenti Boato 2.2, 2.3, 2.4 e 2.5.

Jole SANTELLI (FI) sottoscrive l'emendamento Boscetto 2.1 e lo ritira.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Boato 2.2, 2.3, 2.4 e 2.5.

Cinzia DATO (Ulivo), relatore, propone di riformulare l'emendamento Boato 3.2 nel senso di sostituire, al comma 2 dell'articolo 3, la parola «locali» con le parole «con sede nella provincia autonoma di Trento, d'intesa con l'amministrazione comunale». Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Boato 3.1 e sull'articolo aggiuntino Boato 4.01.

Marco BOATO (Verdi) riformula il proprio emendamento 3.2 nel senso indicato dal relatore Dato.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Boato 3.1 e 3.2 (nuova formulazione) (vedi allegato 3), nonché l'articolo aggiuntivo Boato 4.01.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il testo risultante dall'approvazione degli emendamenti sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione della Giornata nazionale del Braille.
C. 2345 (testo base), approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato, e C. 1633 Piscitello.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 giugno 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che non sono stati presentati emendamenti al testo base.

Marco BOATO (Verdi), relatore, torna ad invitare la Commissione a riflettere sull'opportunità di proseguire l'esame del provvedimento in sede legislativa.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il testo della proposta di legge C. 2345, adottata come testo base e non modificata, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.


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Pari opportunità tra donne e uomini nell'accesso ai diversi livelli per l'esercizio di funzioni pubbliche.
C. 2045 Mistrello Destro e C. 2065 Incostante
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Jole SANTELLI (FI), relatore, introducendo l'esame, evidenzia che entrambe le proposte di legge in titolo sono intese a dare attuazione, con riguardo ai profili afferenti all'accesso agli uffici amministrativi, al disposto di cui al primo comma dell'articolo 51 della Costituzione, ai sensi del quale «tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini». In particolare, la proposta di legge C. 2045 è volta all'istituzione di un organismo nazionale di garanzia della parità delle donne e degli uomini nell'accesso alle cariche di vertice degli enti pubblici. Il provvedimento definisce l'ambito di applicazione della disciplina da esso recata; la composizione dell'organo, che è collegiale; le funzioni e i poteri dell'autorità di garanzia; i principi direttivi per l'emanazione di un regolamento di attuazione del provvedimento. La proposta di legge C. 2065 istituisce invece presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un Comitato di garanzia per l'attuazione dell'equilibrio della rappresentanza dei generi, preposto alla vigilanza sul rispetto delle disposizioni recate dal provvedimento, che sono volte ad esigere dalle amministrazioni statali il rispetto del principio di parità di genere nella composizione degli organi di direzione, indirizzo, gestione e controllo garantendo, in sede di nomina, designazione o proposta dei soggetti da preporre a tali organi, la rappresentanza di entrambi i generi.
Rileva quindi che la principale differenza tra le due proposte è rappresentata dal tipo di organo che si propone di istituire: nel primo caso si tratta di un organo sul modello delle autorità amministrative indipendenti; nel secondo caso di un organo interno al Governo, analogo al Comitato per le pari opportunità, che, nonostante il buon lavoro, non ha prodotto risultati significativi. A suo avviso, l'ipotesi dell'autorità di vigilanza esterna al Governo è da preferire. Infatti, pur riconoscendo che il numero delle autorità indipendenti di cui si propone l'istituzione è divenuto negli ultimi anni davvero troppo alto, ritiene che solo un organo esterno al Governo possa assicurare il rispetto delle pari opportunità nella pubblica amministrazione e nell'accesso agli uffici pubblici. In relazione alla proposta di legge C. 2045, segnala peraltro che dalla formulazione dell'articolo 1 non è chiaro se si faccia riferimento a tutte le pubbliche amministrazioni, comprese quelle dello Stato, oppure soltanto agli enti pubblici come definiti dal successivo articolo 5, per cui occorrerebbe un chiarimento al riguardo. Ritiene inoltre che debba essere verificata l'applicabilità delle norme alle amministrazioni regionali e locali.

Sesa AMICI (Ulivo), relatore, sottolinea come entrambi i provvedimenti in esame tendano a mettere ordine nell'attuale sistema di tutela delle pari opportunità, che è per un verso troppo frammentato e per l'altro inefficace: esistono infatti diversi soggetti chiamati a promuovere le pari opportunità, ma nessuno di essi, neppure il ministro per le pari opportunità, ha concreti poteri per ottenere il risultato prefisso. Fa poi presente che molte regioni sono rimaste inerti rispetto alla previsione introdotta nel 2001 all'articolo 117, settimo comma, della Costituzione, mentre altre si sono limitate ad adottare enunciazioni di principio che non incidono sulla realtà dei fatti. Aggiunge che la stessa dichiarazione di principio introdotta all'articolo 51 della Costituzione nel 2003 è rimasta lettera


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morta e ricorda come l'esigenza più volte sottolineata nel corso del dibattito parlamentare svoltosi in occasione di quella riforma sia quella di passare dall'uguaglianza formale all'uguaglianza sostanziale. Nel citare poi i dati riportati nella relazione illustrativa della proposta di legge C. 2065, evidenzia come in Italia le donne, benché abbiano mediamente un livello di istruzione più alto rispetto agli uomini, sono meno presenti nelle posizioni dirigenziali. Si tratta, a suo avviso, di un problema che attiene alla democrazia stessa. In conclusione, sottolinea che il provvedimento in esame deve porsi l'obiettivo di dare effettiva attuazione ai principi costituzionali in materia di pari opportunità, così da fare dell'Italia un Paese più civile e meno ipocrita.

Cinzia DATO (Ulivo) ritiene che non si tratti soltanto di un problema di equità nei confronti delle donne, ma anche di un interesse del Paese, che al momento non riesce a sfruttare le grandi potenzialità immanenti ad alcune categorie sociali. Si riferisce non soltanto alle donne, ma anche ai giovani. Per quanto riguarda la riforma dell'articolo 51 della Costituzione, ribadisce quanto affermato nel corso del relativo dibattito parlamentare, ossia che si tratta di una riforma inutile, che non incide nella realtà dei fatti, a differenza delle riforme adottate in altri Paesi, e innanzitutto in Francia. Ritiene che, al fine di svolgere un lavoro fattivo e di definire soluzioni concrete e realmente innovative, potrebbe essere opportuno audire i rappresentanti delle associazioni che si occupano di pari opportunità, le quali lamentano spesso di non avere un interlocutore istituzionale né una sede di confronto.

Luciano VIOLANTE, presidente, ritiene che per affrontare in maniera approfondita e seria la materia in esame, la Commissione dovrebbe acquisire preliminarmente tutti gli elementi di conoscenza e di valutazione utili per definire un quadro esatto delle attuali condizioni di accesso delle donne ai diversi livelli di esercizio delle funzioni pubbliche nel nostro Paese. A tal fine, se le relatrici sono d'accordo, si potrebbe procedere quanto prima all'audizione del ministro delle pari opportunità ed in seguito ad una indagine conoscitiva sulla materia, non appena la Commissione abbia concluso una delle diverse indagini conoscitive che sono al momento in corso. Alla luce di questa istruttoria si potrebbe studiare quale sia la strategia migliore per intervenire.

Cinzia DATO (Ulivo) condivide l'ipotesi di lavoro prospettata dal presidente. Aggiunge che il problema delle pari opportunità deve essere, a suo avviso, inquadrato nel contesto delle politiche della famiglia, in quanto l'esperienza internazionale dimostra come non possa esistere una efficace politica per la donna senza una concreta politica per la famiglia. La ragione è che la donna è, a tutt'oggi, il punto di riferimento della famiglia, anche intesa nell'accezione ampia di assunzione della responsabilità verso terzi in generale.

Marco BOATO (Verdi) concorda sull'opportunità di procedere ad un'indagine conoscitiva per acquisire un quadro informativo più completo in relazione alle questioni dibattute, rispetto alle quali c'è in Italia, a suo avviso, un grande ritardo. Ritiene peraltro preferibile procedere quanto prima alle audizioni, anche al di fuori della forma dell'indagine conoscitiva, in modo da non rinviare la discussione nel tempo. Si potrebbe, a suo giudizio, procedere all'audizione, oltre che del ministro delle pari opportunità, del ministro dell'interno e di quello per gli affari regionali e le autonomie locali, in quanto sono coloro che possono fornire dati sull'attuazione dei principi di pari opportunità nelle amministrazioni statali e in quelle regionali e locali.

Jole SANTELLI (FI), relatore, ritiene preferibile il ricorso all'indagine conoscitiva,


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ancorché questo comporti un rinvio in termini di tempo, in quanto si tratta di uno strumento in grado di conferire maggior risalto pubblico e ufficialità al lavoro della Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, ribadisce che si può, nel frattempo, procedere all'audizione del ministro delle pari opportunità, nonché, come suggerito dal deputato Boato, dei ministri dell'interno e per gli affari regionali e le autonomie locali.

Cinzia DATO (Ulivo) fa presente di aver presentato la proposta di legge C. 502, recante disposizioni per il raggiungimento degli obiettivi della Conferenza di Lisbona in materia di partecipazione al lavoro delle donne, nonché per l' attuazione dell' articolo 51 della Costituzione, la quale è stata assegnata alla XI Commissione, in sede referente, in ragione della prevalente competenza di tale Commissione. Peraltro, la proposta contiene anche un Capo IV, recante norme per l'attuazione dell'articolo 51 della Costituzione, che valuterà se riproporre all'interno di un nuovo e distinto progetto di legge, in modo che sia assegnato alla I Commissione e possa essere eventualmente abbinato alle proposte in esame.

Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 111 della Costituzione in materia di garanzia dei diritti delle vittime di reato.
C. 1242 cost. Boato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 dicembre 2006.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che sono stati presentati due emendamenti (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 13 dicembre 2006). Quindi, sostituendo il relatore, ricorda che il provvedimento in titolo è volto novellare l'articolo 111 della Costituzione, nel quale sono raccolti i princìpi costituzionali che presiedono al «giusto processo», inserendovi la previsione per cui la legge deve garantire i diritti e le facoltà delle vittime di reato. Ricorda che, nel corso della discussione di carattere generale, la Commissione si è soffermata sul punto se ai diritti delle vittime di reato debba essere conferita natura processuale oppure sostanziale, nel qual caso, è stato osservato, si potrebbe prevedere una diversa collocazione della norma nel testo costituzionale. Ricorda inoltre che, nel corso dell'esame, si sono svolte le audizioni dell'Unione familiari vittime per stragi, il 29 novembre 2006, e dei professori Oreste Dominioni e Guido Neppi Modona, il 1o febbraio 2007. Entrambi gli studiosi hanno formulato osservazioni critiche in ordine alla collocazione della disposizione all'interno dell'articolo 111 della Costituzione. Il professor Dominioni ha suggerito di utilizzare la seguente formulazione: «La Repubblica tutela le vittime di reato», eventualmente aggiungendo «con disposizioni di legge, misure economiche ed altre provvidenze», da collocare, a suo avviso, nell'articolo 24 o nell'articolo 27. Il professor Neppi Modona, a sua volta, ha suggerito di usare la seguente formula: «La legge disciplina il diritto della vittima all'accertamento del reato e alla riparazione del danno», da collocare dopo il terzo comma dell'articolo 24.

Jole SANTELLI (FI) ritiene che la proposta del professor Dominioni sia da preferire.

Marco BOATO (Verdi) non è contrario a che la previsione sia introdotta all'articolo 24, anziché all'articolo 111, come da lui prospettato nella proposta di legge in titolo. Ritiene invece meno appropriata la collocazione all'articolo 27.


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Luciano VIOLANTE, presidente, alla luce degli elementi emersi e considerato che è trascorso molto tempo dall'ultima seduta per l'esame del provvedimento, ritiene opportuno riaprire il termine per la presentazione di emendamenti, fissandolo alle ore 18 di martedì 12 giugno prossimo. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.