IV Commissione - Resoconto di giovedì 7 giugno 2007


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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Emidio Casula.

La seduta comincia alle 14.

Roberta PINOTTI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01106 Galante: sul coinvolgimento di unità militari italiane in azioni di combattimento in Afghanistan.

Severino GALANTE (Com.It) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Emidio CASULA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Severino GALANTE (Com.It) replicando, ricorda che il 20 settembre scorso il Comando ISAF ha annunciato l'avvio di una offensiva contro i talebani nella provincia Farah con il coinvolgimento di truppe italiane, statunitensi, spagnole e afghane. Sottolinea che il Capitano Giancarlo Ciaburro, al tempo addetto stampa del contingente italiano ad Herat, non ha smentito la notizia, ma ha considerato la sua diffusione un grave errore.
Ricorda altresì che gli uomini del 9o Reggimento Col Moschin e gli incursori del Comsubin sono stati più volte feriti nell'area di Farah, che si trova ad una significativa distanza da Herat. Inoltre


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diverse agenzie di stampa hanno diffuso la notizia del ferimento di diversi militari italiani sempre nella provincia di Farah interessata da almeno due diverse offensive dell'ISAF lo scorso autunno.
Quindi, poiché nella seduta odierna, a suo avviso, non sono stati forniti chiarimenti sui fatti contestati, ma delle mere interpretazioni della realtà, si dichiara non soddisfatto della risposta del Governo.

5-01107 Cossiga: sull'attuale inquadramento del Generale Roberto Speciale nell'ambito delle Forze Armate.

Giuseppe COSSIGA (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Emidio CASULA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Giuseppe COSSIGA (FI) replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, in quanto essa non chiarisce se il Generale Roberto Speciale risulti ancora Comandante Generale della Guardia di finanza o se abbia cessato di ricoprire tale incarico sulla base di un apposito provvedimento. Sottolinea come questo fatto sia indice dell'approssimazione con la quale il Governo ha gestito l'intera vicenda «Visco-Speciale».

Roberta PINOTTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.15.

SEDE REFERENTE

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Emidio Casula.

La seduta comincia alle 14.15.

Introduzione dell'articolo 10-bis della legge 23 agosto 2004, n. 226, in materia di assistenza sanitaria e medico-legale ai volontari delle Forze armate.
C. 1978 Ascierto.
(Esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 2689).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Roberta PINOTTI, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2689 Stramaccioni, che, vertendo su materia identica a quella oggetto della proposta di legge in titolo, s'intende ad essa abbinata.

Arturo SCOTTO (SDpSE), relatore, illustrando il provvedimento in titolo, osserva che le proposte di legge sono finalizzate ad assicurare al personale militare una adeguata assistenza sanitaria e medico-legale, nel mutato contesto organizzativo e operativo delle Forze armate.
La proposta di legge n. 1978, sottoscritta dal deputato Ascierto, che consta di un solo articolo, intende novellare, mediante l'inserimento dell'articolo aggiuntivo 10-bis, la legge 23 agosto 2004, n. 226, recante sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma prefissata, nonché delega al Governo per il conseguente coordinamento con la normativa di settore.
Ricorda al riguardo che, con la citata legge n. 226 del 2004, il Parlamento ha impresso un'accelerazione al processo di professionalizzazione delle Forze armate, anticipando al 1o gennaio 2005 la data di sospensione della leva obbligatoria, già prevista a decorrere dal 1o gennaio 2007 dalla legge 14 novembre 2000, n. 331, istitutiva del servizio militare professionale.
Com'è noto, al fine di consentire la sostituzione del personale di leva con nuovo personale militare, la predetta normativa ha istituito, a partire dal 1o gennaio 2005, le nuove categorie dei volontari


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in ferma prefissata di un anno e dei volontari in ferma prefissata quadriennale, delle quali ha disciplinato le modalità di reclutamento ed il trattamento economico. Successivamente è intervenuto l'articolo 12, comma 7, del decreto legislativo n. 215 del 2001, come modificato dal decreto legislativo n. 197 del 2005, per stabilire che, per quanto non diversamente disposto, ai volontari in ferma prefissata si applicano, ove compatibili, le disposizioni in materia di stato e avanzamento relative ai volontari di truppa in servizio permanente.
Come evidenziato dalla relazione illustrativa della proposta di legge, i volontari in ferma prefissata sono soggetti, per ragioni addestrative ed operative, a trasferimenti di sede che possono rendere più disagevole il ricorso alle prestazioni delle strutture del Servizio sanitario nazionale, in relazione alle quali ci si debba rivolgere al cosiddetto medico di base.
Infatti, la legge n. 833 del 1978, recante Istituzione del Servizio sanitario nazionale, pur garantendo in generale ai militari il diritto di accesso ai servizi di assistenza del Servizio sanitario nazionale nelle località in cui prestano servizio (articolo 19, quinto comma), non trova completa attuazione, ai fini di una piena erogazione delle prestazioni sanitarie in modo efficace e tempestivo, per la mancanza di adeguato raccordo tra le norme che regolano il Servizio in questione e quelle di cui al regio decreto 17 novembre 1932, recante il regolamento sul Servizio sanitario militare territoriale. Uno degli elementi di sicuro disagio per il personale militare sopra ricordato è la necessità della prescrizione sul ricettario del medico di medicina generale appartenente al Servizio sanitario nazionale di talune prescrizioni sanitarie, come la richiesta di accertamenti di laboratorio o di visite specialistiche, la prescrizione di farmaci, le proposte di ricovero eccetera.
Il nuovo articolo 10-bis, che si intende introdurre al termine del Capo II della legge n. 226 del 2004 (relativo ai volontari in ferma prefissata di un anno), reca quindi disposizioni in materia di assistenza sanitaria e medico-legale.
In particolare, esso prevede, al comma 1, che il Servizio sanitario militare assicuri alle categorie dei volontari delle Forze armate di cui all'articolo 3 della medesima legge, un'assistenza sanitaria e medico-legale efficace e tempestiva, con applicazione delle disposizioni, in quanto compatibili, previste dall'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti libero-professionali tra il Ministero della salute ed i medici generici fiduciari dell'assistenza sanitaria e medico-legale al personale navigante, marittimo e dell'aviazione civile, recepito dal decreto del Ministro della salute 24 dicembre 2003, n. 399.
Il comma 2 del nuovo articolo precisa che l'espletamento di tale attività da parte di personale sanitario militare non comporta oneri per la finanza pubblica e che ad esso si applicano le disposizioni del regolamento sul Servizio sanitario militare territoriale di cui al regio-decreto 17 novembre 1932, e le altre disposizioni vigenti in materia.
Pur concordando con le finalità della proposta di legge presentata dal deputato Ascierto, osserva in primo luogo che la novella fa riferimento non solo ai volontari in ferma annuale, ma anche a quelli in ferma prefissata quadriennale, la cui figura è disciplinata dal Capo III della stessa legge n. 226 del 2004. Ritiene pertanto necessario ipotizzare una più razionale collocazione sistematica del nuovo articolo.
A suo avviso, desta inoltre qualche perplessità di natura ordinamentale il richiamo all'applicazione delle disposizioni del citato Accordo collettivo nazionale, sia perché rinvia ad una fonte normativa di rango inferiore, sia perché l'ambito di applicazione dell'Accordo in questione è definito dalla contrattazione sindacale di categoria, soggetta quindi a periodiche revisioni o aggiornamenti.
Inoltre, alcune disposizioni previste dall'Accordo, come ad esempio la disciplina di un rapporto di lavoro autonomo


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tra i medici generici fiduciari ed il Ministero della salute per l'erogazione delle prestazioni di medicina generale e medico legali al personale navigante, marittimo e dell'aviazione civile, nonché le norme in materia di incompatibilità nel conferimento degli incarichi e di riscossione delle quote sindacali, sembrano, a suo parere, configurare un regime giuridico di dubbia applicabilità al caso di specie.
Rileva che anche la proposta di legge n. 2689 sottoscritta dal deputato Stramaccioni, che parimenti consta di un solo articolo, intende assicurare al personale militare volontario in ferma prefissata una adeguata assistenza sanitaria e medico-legale, nel rispetto dei livelli stabiliti all'articolo 3 della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (legge n. 833 del 1978). Tale principio è enunciato al comma 1 dell'articolo unico, ma in questo caso non si prevede alcuna novella alla legge 23 agosto 2004, n. 226.
A differenza della proposta di legge a firma del deputato Ascierto, la proposta di legge abbinata estende tuttavia, al comma 2, la portata del comma precedente anche agli allievi delle accademie e delle scuole militari, e soprattutto al personale militare in servizio permanente o che sia stato richiamato, il quale si trovi momentaneamente in luogo diverso dalla sede di servizio.
Il comma 3 precisa infatti che tutto il personale militare può accedere ai presidi e ai servizi di qualsiasi struttura del SSN, anche tramite il Servizio Sanitario militare.
A tal fine, la disciplina dei rapporti tra le due strutture e la determinazione delle modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie vengono opportunamente demandate, al comma 4, ad un decreto del Ministro della Difesa, da adottarsi di concerto con quello della Salute e sentita la Conferenza Stato-Regioni. Conseguentemente, al comma 5, si prevede che con successivo decreto del Ministro della Difesa si apportino le necessarie modifiche al Regio Decreto 17 novembre 1932, recante Regolamento del servizio sanitario militare territoriale, al fine di armonizzarne le disposizioni con il contenuto della proposta di legge.
Il comma 6 precisa infine che dall'attuazione delle descritte disposizioni non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
In definitiva, pur essendo condivisibile l'obiettivo sotteso alle due proposte di legge, ritiene preferibile l'impianto di quella del deputato Stramaccioni, sia perché estende la tutela sanitaria a tutto il personale militare e non solo a quello volontario, sia in quanto affida ad uno specifico atto di natura regolamentare la disciplina dei rapporti tra il Ministero della Difesa ed il Ministero della Salute, unica fonte deputata a stabilire le procedure idonee a rendere facilmente accessibile ai militari l'intero spettro delle prestazioni erogate dal SSN, specie quando detto personale si trovi temporaneamente in luogo diverso dalla sede di servizio.

Il sottosegretario Emidio CASULA, ferma restando la condivisione degli obiettivi perseguiti da entrambe le proposte di legge, considera la proposta di legge del deputato Stramaccioni più esaustiva dal punto di vista dei soggetti destinatari dell'intervento normativo.

Roberta PINOTTI, presidente, considerato l'orientamento positivo che si sta manifestando su entrambe le proposte, auspica una rapida conclusione dell'esame preliminare dei provvedimenti abbinati che potrebbe avvenire fin dalla prossima seduta nella quale esauriti gli interventi si potrebbe individuare il percorso procedurale più idoneo per giungere all'approvazione di un testo base.

Pierfrancesco Emilio Romano GAMBA (AN) concorda con le valutazioni del Presidente.

Roberta PINOTTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.


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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Emidio Casula.

La seduta comincia alle 14.35.

Relazione concernente l'individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti del Ministero della difesa, per l'anno 2007.
(Atto n. 95).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Roberta PINOTTI, presidente e relatore, osserva che, come ogni anno, il Ministro della difesa ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 46, comma 5, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, la richiesta di parere parlamentare sulla relazione concernente l'individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti del Ministero della difesa, per l'anno finanziario 2007.
Nella relazione si premette che sul Fondo per gli investimenti (capitolo 7000) sono stati stanziati, per il 2007, 69 milioni di euro, importo identico a quello dell'esercizio precedente, e che la destinazione è in linea con la Direttiva generale sull'attività amministrativa e sulla gestione per l'anno 2007, emanata il 5 gennaio 2007 ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286.
La relazione riferisce che le scelte del ministero, in presenza delle riduzioni di spesa subite dal settore degli investimenti, rispondono principalmente alle esigenze poste dalla ristrutturazione dello strumento militare, in relazione alla tutela degli interessi nazionali ed all'accrescimento della stabilità e della sicurezza globale, e con riferimento alle realtà operative connesse alle nuove tipologie di minacce.
Osserva che accanto all'esigenza di sviluppare ed acquisire mezzi e sistemi d'arma propri di una forza professionale, viene sottolineata quella di conseguire il «dominio dell'informazione» che, condiviso da tutte le Forze armate, consenta di assumere le decisioni relative al teatro operativo con tempestività ed efficacia, nell'ottica dell'integrazione interforze.
Le priorità politiche, già individuate dalla direttiva per il 2007, e a cui dovranno fare riferimento gli obiettivi strategici, gli obiettivi operativi ed i piani di azione, consistono: nella disponibilità di mezzi e sistemi in grado di assicurare elevate capacità di schieramento e mobilità delle forze; nel disporre di uno strumento militare dotato di elevata precisione sia sul territorio nazionale che nelle operazioni fuori area; nel disporre di un strumento integrato nazionale di C4-ISTAR (Comando, controllo, comunicazione, consultazione, intelligence, sorveglianza, acquisizione obiettivi e ricognizione); nell'ammodernamento e nella riqualificazione delle infrastrutture; nel sostegno dell'EDA (l'Agenzia Europea della Difesa) allo scopo di coordinare e armonizzare le esigenze e i requisiti operativi militari comuni europei; nel potenziare la ricerca tecnologica a livelli tali da assicurare una presenza qualificata dell'industria nazionale nell'ambito dei programmi d'armamento e collaborazione con l'Agenzia Europea Difesa (EDA); nello sviluppo di un piano di potenziamento dell'Arma dei Carabinieri.
I principali interventi, che si collocano nel contesto appena descritto, sono ripartiti nei consueti campi della Protezione, della Prevenzione, della Proiezione e della Ricerca tecnologica.
La relazione specifica che il Fondo per l'investimento per il 2007 verrà destinato al finanziamento di programmi di ricerca scientifica e tecnologica nei seguenti ambiti istituzionali di ricerca: EDA (Agenzia Europea della Difesa) ex WEAG: ai cui programmi sono destinati complessivamente 25.038.320 euro, con un forte incremento, pari al 196,3 per cento rispetto al 2006; Piano nazionale della ricerca


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militare, cui sono destinati complessivamente 14.792.715 euro, con una diminuzione del 12,5 per cento; ETAP, cui sono destinati complessivamente 11.200.000 euro, con un considerevole incremento del 72,3 per cento; NATO, cui sono destinati complessivamente 80.000 euro, a fronte dei 100.000 del 2006. Anche quest'anno, la relazione non contiene indicazioni sui programmi NATO, che vengono unicamente citati nella tabella A, senza specificarne il contenuto; Programmi di sviluppo, cui sono destinati complessivamente 17.888.965 euro (ben il 51,5 per cento in meno rispetto agli stanziamenti del 2006). Anche in questo caso la relazione non fa riferimento ai programmi di sviluppo, che vengono citati in tabella A, senza dettagliarne il contenuto.
Rileva che tra i soggetti affidatari la relazione indica genericamente grandi industrie, piccole e medie imprese nazionali, insieme a centri di eccellenza universitari (Roma, Pisa, Udine, Napoli, eccetera), a enti e istituti pubblici (l'ENEA, l'INSEAN, il CIRA) e privati (il Centro sviluppo materiali).
Rispetto alle edizioni precedenti, la relazione 2007 contiene l'allegato 1, si tratta di una positiva innovazione, che corrisponde ad alcuni rilievi formulati lo scorso anno durante il dibattito in Commissione. Tale documento riporta infatti l'elenco dettagliato dei programmi finanziati e indica, per ciascuno di essi, il soggetto responsabile della realizzazione (e quindi destinatario del finanziamento). L'elenco è suddiviso per direzione generale del ministero della difesa e per ambito istituzionale. Riterrei al riguardo opportuna, per esigenze di maggiore trasparenza, una ulteriore integrazione documentale, che in particolare specifichi l'onere di ogni singolo programma.
La ripartizione del capitolo 7000, per l'esercizio finanziario corrente, viene operata con un rinvio alla tabella A per gli ambiti istituzionali di ricerca ed alla tabella B per i comparti tecnologici.
Nel 2007, la suddivisione degli stanziamenti per ambiti istituzionali è la seguente: Telecomunicazioni, dell'Informatica e delle Tecnologie Avanzate (TELEDIFE), 36.547.533 euro; Armamenti Aeronautici (ARMAEREO), 18.075.000 euro; Armamenti Navali (NAVARM), 1.854.000 euro; Armamenti Terrestri (DGAT), 11.923.467 euro; Sanità Militare (DIFESAN), 600.000 euro.
Per quanto concerne invece la ripartizione degli stanziamenti per comparti, nella relazione viene indicato il finanziamento di ogni singola voce, ripartito tra le direzioni generali competenti, ed un elenco di importi relativi a programmi di riserva complessivamente attribuiti ad ogni singolo comparto.
Ricorda che nel corso dell'esame della Relazione per il 2006, ebbe modo di osservare come la decurtazione del Fondo per quell'anno era riconducibile anche alle politiche di contenimento del deficit attuate sui consumi intermedi e sugli investimenti fissi lordi con le precedenti manovre di finanza pubblica, che avevano penalizzato sensibilmente il Ministero della Difesa. Ribadivo pertanto la necessità di prevedere misure correttive per l'integrazione degli stanziamenti di bilancio del Ministero, ivi compresi quelli destinati a scopi di investimento, ricerca e sviluppo.
Al riguardo, la Finanziaria per il 2007, da un lato, riduce di 50 milioni di euro, per l'anno 2007, le dotazioni delle unità previsionali di base dello stato di previsione del Ministero della difesa concernenti investimenti fissi lordi, dall'altro, però, istituisce un apposito fondo, iscritto nel medesimo stato di previsione, con una dotazione di 1.700 milioni di euro per il 2007, di 1.550 milioni di euro per il 2008 e di 1.200 milioni di euro per il 2009, per il finanziamento degli interventi a sostegno dell'economia nel settore dell'industria nazionale ad elevato contenuto tecnologico, nonché per la realizzazione di programmi di investimento pluriennale rispondenti ad esigenze di difesa nazionale, anche derivanti da accordi internazionali.
Nel sottolineare come la Commissione sia chiamata ad esprimere un parere sulle risorse effettivamente stanziate nel fondo per gli investimenti nell'esercizio 2007 e non a valutare la congruità dell'importo


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complessivo in quanto tale, chiede al Governo chiarimenti circa le motivazioni dei significativi scostamenti verificatisi, rispetto allo scorso anno, nei finanziamenti dei programmi di ricerca in ambito istituzionale: da una parte si registrano infatti notevoli e positivi incrementi sui programmi di dimensione europea (EDA e ETAP), dall'altra, tuttavia, si verifica un dimezzamento delle risorse destinate al finanziamento dei programmi di sviluppo, per i quali, peraltro, ribadisco l'esigenza di disporre di maggiori dettagli.
In conclusione, si riserva di formulare una proposta di parere sulla base degli ulteriori elementi che emergeranno nel corso del dibattito e delle risposte del Governo.

Il sottosegretario Emidio CASULA, si riserva di fornire al più presto gli ulteriori elementi richiesti dal relatore.

Roberta PINOTTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Pierfrancesco Emilio Romano GAMBA (AN) precisa che il suo pieno sostegno alla risoluzione Fallica n. 8-00059, manifestato nella seduta di ieri, deve essere considerato sostanzialmente equivalente ad un'aggiunta di firma.

La seduta termina alle 14.45.